«Lo strumento più potente del potere [comunista] è la confezione di una nuova lingua, in cui le parole assumono un senso differente rispetto al senso comune. La sua dizione, il suo vocabolario speciale le conferiscono il valore di una lingua liturgica: essa denota la trascendenza del socialismo. Essa segnala l'onnipotenza del partito. Il suo utilizzo da parte del popolo è il segno immediatamente visibile della sua tirannia»
(Alain Besançon).
Ogni riferimento alle critiche rivolte a Papa Bergoglio in un recente libro, nel quale ha parlato di “cerchio magico” del Santo Padre, sembra non essere puramente casuale.
Un'intervista a tutto tondo del nostro Cardinale Müller.
QUI Per Mariam – Michael Haynes: l’omelia del cardinale Muller per le ordinazioni dell’Istituto del Buon Pastore: “…
Questo mi porta alla conversazione con un alto rappresentante del Dicastero romano per il Culto divino. Ero ancora commosso dalla fedeltà dei 20.000 giovani cattolici con i quali ho potuto celebrare la Santa Messa nella meravigliosa Cattedrale di Chartres il lunedì di Pentecoste, quando ha obiettato che questo non era affatto un motivo di gioia, perché la Santa Messa era celebrata secondo il vecchio rito latino straordinario. In effetti, alcuni considerano il vecchio rito della Santa Messa come un pericolo maggiore per l'unità della Chiesa rispetto alla reinterpretazione del Credo, o addirittura all'assenza della Santa Messa. Essi interpretano la preferenza per il rito antico come l'espressione di un tradizionalismo sterile, più interessato alla teatralità della liturgia che alla comunione viva con Dio che essa trasmette. Ho risposto che, come ex professore di dogmatica, il contenuto dei sacramenti, la res sacramenti, è per me più importante della forma rituale, che ha un'importanza secondaria rispetto ad essa, o per dirla più precisamente: le cerimonie, che interpretano il segno visibile, che consiste di forma e materia. Infatti, la dottrina rivelata della fede e la sostanza dei sacramenti sono date alla Chiesa in modo inalienabile e immutabile, mentre esiste una legittima diversità di scuole teologiche e di riti liturgici. Coloro che amano invocare il Vaticano II per accusare gli altri di mentalità preconciliare dovrebbero innanzitutto ascoltare gli avvertimenti del Concilio, che nel Decreto sull'ecumenismo dice: "Conservando l'unità in ciò che è necessario, tutti nella Chiesa, ciascuno secondo l'ufficio che gli è stato affidato, conservino la libertà che gli è dovuta, sia nelle varie forme di vita spirituale e di disciplina, sia nella varietà dei riti liturgici, sia anche nell'elaborazione teologica della verità rivelata; e pratichino in tutto la carità. In questo modo manifesteranno sempre più pienamente la vera cattolicità e apostolicità della Chiesa" (Unitatis redintegratio 4)"
. Luigi C.
18 Giugno 2024, Luca Maurelli, Secolo d'Italia (
QUI)
Nella stanza c’è lui, Gerhard Ludwig Müller, sul mobile una foto del fratello morto in un incidente che sorride da una cornicetta con i cuoricini rosa che sembrano disegnati da un bambino, davanti a sè il Cardinale ha un bicchiere di acqua col limone col quale digerisce qualche dispiacere provocatogli da Papa Bergoglio, alle sue spalle una scala con cui va a caccia di libri dagli scaffali quando perfino il suo metro e novanta non è sufficiente a raggiungere l’obiettivo. Sopra, tutto intorno e dentro di lui aleggia invece lo spirito di Joseph Aloisius Ratzinger, il maestro spirituale, che in quella casa appena fuori il Vaticano ha abitato per 24 anni e che su quella scrivania, respirando la sua stessa aria e appoggiando i gomiti su quello stesso legno, ha scritto le sue encicliche Deus caritas est, Spe salvi, Caritas in veritate, macigni del pensiero cristiano.