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La Messa proteiforme: a modest proposal. Risposta e proposta al Prof. Grillo

Il Prof. Grillo ha voluto gentilmente confrontarsi (v. qui ) con il nostro commento critico alla sua intervista (in cui, lo ricordiamo, el...

lunedì 8 luglio 2024

Campari & de Maistre. Salviamo la Messa in latino: sul “Times” la lettera di scrittori e vip, sulle tracce di Agatha Christie

Riceviamo e pubblichiamo dagli amici di Campari  & de Maistre (QUI).
QUI MiL sulla notizia.
Luigi

7 Lug 2024, Il Secolo d'Italia (QUI), Paolo Maria Filipazzi

Riproponiamo anche noi la lettera aperta apparsa il 3 luglio scorso sul quotidiano britannico Times, in cui numerose personalità pubbliche hanno lanciato un appello a difesa della Messa cattolica tradizionale, sulla quale si addensano voci inquietanti di un’imminente “soluzione finale” da parte del Vaticano. Non è la prima volta che succede: già nel 1971 l’indulto emesso da San Paolo VI per la celebrazione della Messa tridentina in Inghilterra e Galles, arrivò dopo una lettera analoga, firmata da numerosi esponenti del mondo della cultura, capeggiati dalla scrittrice Agatha Christie (da cui il nome di “indulto di Agatha Christie” con cui quel provvedimento è ricordato).

Bianca Jagger e vip inglesi in difesa della Messa in latino

Ora a guidare il gruppo è Bianca Jagger, moglie di Mick Jagger, il frontman dei Rolling Stones. Ma degno di nota è anche Andrew Lloyd-Webber, produttore di numerosi musical celeberrimi fra cui Jesus Christ Superstar. A prima vista può sembrare singolare che un appello del genere sia firmato da personaggi noti per tutto fuorché per la loro vicinanza alle sacrestie. In effetti, ciò che preoccupa i firmatari è innanzitutto il pericolo della perdita di un patrimonio di bellezza inestimabile. Del resto, la musica occidentale, ivi compresa quella rock, non esisterebbe senza la musica sacra. La quale, a sua volta, è stata un abito cucito appositamente per l’antico rito della Messa: scala musicale, pentagramma, ogni elemento tecnico sono stati approntati dai chierici per far si che le durante le liturgie il canto fosse davvero degno di quello degli angeli e solo in seguito sarebbe nata una musica profana che ereditò quelle stesse basi.

L’11 luglio celebrate con i monaci di Norcia la festa estiva di San Benedetto!

Riceviamo e pubblichiamo.
Luigi C.

ORE 9.30
Santa Messa in Abbazia accompagnata dal coro polifonico del Selwyn College, Cambridge.

ORE 16.00
Vespri Solenni in Abbazia.

ORE 18.30
In Piazza di San Benedetto, nel centro di Norcia, una serata di musica classica intervallata da meditazioni dei monaci. Seguirà un brindisi con Birra Nursia per celebrare l’elevazione del monastero ad abbazia.

Orrori architettonici… e dove trovarli #196 a Seveso (MB)

Chiesa parrocchiale della Beata Vergine Immacolata in San Clemente dell’arch. Vittorio Gregotti (progetto dell’anno 1991; edificazione terminata nell’anno 2003).

Dopo aver guardato con raccapriccio i risultati degli investimenti economici anche dell’Arcidiocesi di Milano, ribadiamo la domanda: se lo meritano l’otto per mille?

Lorenzo

Descrizione del progetto: La chiesa viene realizzata come un volume privo di decorazioni e da una

I quattro motivi per cui il beato Duns Scoto: non possiamo fare a meno di Maria Santissima

Preghiamo Maria Santissima.
Luigi C.


Il beato Duns Scoto (1265/66-1308) indica quattro motivi per cui non si può fare a meno di esser devoti di Maria Santissima

Primo motivo: L’Immacolata “onnipotente” per grazia

Maria è stata preservata dal peccato originale fin dal primo istante del suo concepimento. Quindi Maria, fin dall’eternità, è la più sublime e più perfetta delle creature. Da qui si capisce che Maria, pur non essendo onnipotente per natura (perché solo Dio lo è), è stata elevata ad essere in un certo qual modo “onnipotente” per grazia.

Secondo motivo: L’Immacolata corredentrice

Un ricordo del 1987 sulla resistenza per la Messa Tradizionale

Da Facebook: "1987, Port Marly, Francia. Il vescovo fece trascinare fuori dalla polizia un sacerdote e persino donne e bambini dai banchi, perché volevano la Messa tradizionale in latino.
La domenica successiva, che era la Domenica delle Palme, il popolo tornò con 3000 persone per celebrare la Messa tradizionale in latino davanti alle porte chiuse e murate della chiesa. Hanno rotto i mattoni e sono entrati nella chiesa cantando "Christus Vincit". La chiesa è ora sotto l'Istituto Cristo Re Sommo Sacerdote".

L’intervista. Il Cardinale Müller: “L’Europa riparta dal cristianesimo e dai valori conservatori" e sulla liturgia

«Lo strumento più potente del potere [comunista] è la confezione di una nuova lingua, in cui le parole assumono un senso differente rispetto al senso comune. La sua dizione, il suo vocabolario speciale le conferiscono il valore di una lingua liturgica: essa denota la trascendenza del socialismo. Essa segnala l'onnipotenza del partito. Il suo utilizzo da parte del popolo è il segno immediatamente visibile della sua tirannia»
(Alain Besançon).

Ogni riferimento alle critiche rivolte a Papa Bergoglio in un recente libro, nel quale ha parlato di “cerchio magico” del Santo Padre, sembra non essere puramente casuale.
Un'intervista a tutto tondo del nostro Cardinale Müller.
QUI Per Mariam – Michael Haynes: l’omelia del cardinale Muller per le ordinazioni dell’Istituto del Buon Pastore: “Questo mi porta alla conversazione con un alto rappresentante del Dicastero romano per il Culto divino. Ero ancora commosso dalla fedeltà dei 20.000 giovani cattolici con i quali ho potuto celebrare la Santa Messa nella meravigliosa Cattedrale di Chartres il lunedì di Pentecoste, quando ha obiettato che questo non era affatto un motivo di gioia, perché la Santa Messa era celebrata secondo il vecchio rito latino straordinario. In effetti, alcuni considerano il vecchio rito della Santa Messa come un pericolo maggiore per l'unità della Chiesa rispetto alla reinterpretazione del Credo, o addirittura all'assenza della Santa Messa. Essi interpretano la preferenza per il rito antico come l'espressione di un tradizionalismo sterile, più interessato alla teatralità della liturgia che alla comunione viva con Dio che essa trasmette. Ho risposto che, come ex professore di dogmatica, il contenuto dei sacramenti, la res sacramenti, è per me più importante della forma rituale, che ha un'importanza secondaria rispetto ad essa, o per dirla più precisamente: le cerimonie, che interpretano il segno visibile, che consiste di forma e materia. Infatti, la dottrina rivelata della fede e la sostanza dei sacramenti sono date alla Chiesa in modo inalienabile e immutabile, mentre esiste una legittima diversità di scuole teologiche e di riti liturgici. Coloro che amano invocare il Vaticano II per accusare gli altri di mentalità preconciliare dovrebbero innanzitutto ascoltare gli avvertimenti del Concilio, che nel Decreto sull'ecumenismo dice: "Conservando l'unità in ciò che è necessario, tutti nella Chiesa, ciascuno secondo l'ufficio che gli è stato affidato, conservino la libertà che gli è dovuta, sia nelle varie forme di vita spirituale e di disciplina, sia nella varietà dei riti liturgici, sia anche nell'elaborazione teologica della verità rivelata; e pratichino in tutto la carità. In questo modo manifesteranno sempre più pienamente la vera cattolicità e apostolicità della Chiesa" (Unitatis redintegratio 4)".
Luigi C.

18 Giugno 2024, Luca Maurelli, Secolo d'Italia (QUI)

Nella stanza c’è lui, Gerhard Ludwig Müller, sul mobile una foto del fratello morto in un incidente che sorride da una cornicetta con i cuoricini rosa che sembrano disegnati da un bambino, davanti a sè il Cardinale ha un bicchiere di acqua col limone col quale digerisce qualche dispiacere provocatogli da Papa Bergoglio, alle sue spalle una scala con cui va a caccia di libri dagli scaffali quando perfino il suo metro e novanta non è sufficiente a raggiungere l’obiettivo. Sopra, tutto intorno e dentro di lui aleggia invece lo spirito di Joseph Aloisius Ratzinger, il maestro spirituale, che in quella casa appena fuori il Vaticano ha abitato per 24 anni e che su quella scrivania, respirando la sua stessa aria e appoggiando i gomiti su quello stesso legno, ha scritto le sue encicliche Deus caritas est, Spe salvi, Caritas in veritate, macigni del pensiero cristiano.

domenica 7 luglio 2024

NOSTRE INFORMAZIONI di mons. Eleuterio Favella: il Chirografo «Duo pondera ac duae mensurae»

Per tramite del suo segretario diacono Ambrogio Fidato, abbiamo ricevuto la seguente informazione ex Aedibus da S.E.R. Mons. Eleuterio Favella.
La comunicazione segue al decreto penale con cui il Dicastero per la Dottrina della fede ha scomunicato mons. Carlo Maria Viganò, Arcivescovo titolare di Ulpiana, per scisma (QUI; QUI e QUI su MiL).
Grati a Sua Eccellenza Reverendissima per il rinnovato privilegio della sua considerazione nel volerci segnalare alcuni documenti che altrimenti passerebbero inosservati o non verrebbero evidenziati come dovrebbero ed inginocchiati al bacio dell’anello, ci professiamo imperituramente suoi servitori umilissimi et figli devoti in Cristo, e imploriamo la sua augusta benedizione.

L.V.

NOSTRE INFORMAZIONI

La S. Congregazione dei Vescovi e (Ir)regolari, a

Ridere di Dio? Quello che il Papa non ha detto nel suo incontro con i comici

Grazie a Sandro Magister e al prof. Lugaresi per queste profonde e dolorose riflessioni su certe - tragiche - parole del S. Padre. 
In questo caso all'incontro con i comici (QUI e QUI MiL: "Francesco e l'incontro con i comici e i bestemmiatori").
…Ma di Dio proprio no, con Lui e su di Lui non si scherza. Non oso quindi pensare a come reagirebbero molti uomini religiosi del nostro tempo sentendo dire dal papa che si può ridere di Dio “come si gioca e si scherza con le persone che amiamo”, e aggiungere che l’unico limite è di farlo “ma senza offendere i sentimenti religiosi dei credenti, soprattutto dei poveri”. Il che, se ci si pensa, da un punto di vista religioso peggiora di molto la cosa, perché manifesta un riguardo per l’uomo che è invece negato a Dio. Temo che soprattutto i musulmani si confermerebbero nella convinzione che la nostra non sia veramente una fede e che noi siamo in fondo dei miscredenti, degni del loro disprezzo.

Luigi C.

2-7-24
(s.m.) Ricevo e pubblico. L’autore della lettera, Leonardo Lugaresi, è un insigne studioso dei Padri della Chiesa.
L’evento al quale egli si riferisce è l’incontro che Francesco ha avuto il 14 giugno con un centinaio di attori comici di quindici paesi del mondo, alcuni dei quali di grandissima notorietà.
L’invito all’incontro era stato una sorpresa per tutti, non risolta nemmeno dal discorso letto dal papa nella circostanza, come testimonia l’ironico resoconto pubblicato il 24 giugno sul quotidiano “Il Foglio” da uno degli invitati, Saverio Raimondo.
Ma l’incognita sul perché di questo incontro tra Francesco e i comici non è nulla al confronto con un’altra incognita ben più seria e profonda, quella sul perché “si può ridere anche di Dio”.
A tale questione il papa ha risposto con una battuta, quando invece – scrive Lugaresi – essa è “teodrammatica” al massimo grado e ha avuto il suo culmine nello spettacolo di Gesù in croce, che “il popolo stava a vedere” (Luca 23, 35), chi credendo nel Figlio di Dio, chi irridendolo.

La parola al professor Lugaresi.

Pro Vita & Famiglia, Scuola di Bioetica a Roma 28\29 settembre #provita #provitaefamiglia #prolife

Riceviamo da Pro Vita & Famiglia e pubblichiamo.
QUI il programma completo
Luigi

Sta per tornare uno degli eventi annuali più importanti, apprezzati e partecipati di Pro Vita & Famiglia: la Scuola di Bioetica, giunta alla sua ottava edizione!
Trascorreremo insieme due giorni a Roma per approfondire alcune delle più importanti questioni bioetiche alla base dell’attualità sociale, politica, giuridica e medico-scientifica che stiamo vivendo in questi anni.
La Scuola di Bioetica riunisce ogni anno a Roma, da tutta Italia, decine di persone che hanno a cuore i princìpi non negoziabili del Bene Comune e desiderano aumentare la loro capacità di promuoverli nei loro impegni personali e professionali.

Dobbiamo imparare dagli eretici o da Cristo? VIDEO #rupnik

Riceviamo e pubblichiamo: "Il documento del Dicastero per l’Unione dei Cristiani “Il vescovo di Roma” insinua che la Chiesa dovrebbe imparare la sinodalità dagli ortodossi e dai protestanti. Ma il nostro Maestro non è Cristo? Perché dovremmo emulare esperienze fallimentari?". E sulla vicenda Rupnik.
The Catholic Thing – Robert Royal: "Sul giudizio degli altri, vero o falso che sia: “…(Paolo)Ruffini (Prefetto Dicastero della Comunicazione vaticana) sembra non rendersi conto che il suo stesso giudizio (espresso per ben tre volte) secondo cui chiedere tali rimozioni (ndr, delle immagini dell’abusatore seriale Rupnik dal sito del suo dicastero) è "sbagliato" e "non cristiano" è in contraddizione logica con la sua condanna generalizzata del giudizio (ha detto ‘chi sono io per giudicare a Rupnik?’). In questo, segue tristemente l'esempio del suo capo, che parla spesso di non giudicare, ma condanna instancabilmente - a distanza - i rigidi, gli arretrati, i seminaristi che amano le raffinatezze, gli amanti della Messa Tradizionale, gli oppositori dell'aumento dell'immigrazione, ecc.”

QUI e sotto il video integrale".
QUI i post pubblicati sul caso Rupnik da MiL.
Luigi C.

Summorum Pontificum di S. Santità Benedetto XVI DEO GRATIAS! #benedettoxvi #summorumpontificum


 7.7.2007 - 7.7.2024

SUMMORUM PONTIFICUM - DEO GRATIAS

Pellegrinaggio a Covadonga: proibita la Messa dal Dicastero Culto Divino

Senza parole, in Vaticano temono l'effetto "Chartres" (QUI) per la Messa Tridentina. E temono che ci si renda conto che la Messa Tradizionale diventa sempre più la Messa dei giovani e delle famiglie, con la "gemmazione" di questi pellegrinaggi sempre più  frequentati.
La chiesa, nella sua storia, non ha MAI perseguitato i Riti, ma solo le eresie.
Cosa dire: con tutti i problemi di corruzione, di crollo di offerte, di gestione immobiliare, di amministrazione finanziaria… la S. Sede si occupa di impedire una Messa in forma straordinaria a termine di un pellegrinaggio di cattolici in comunione con Roma (tra l’altro nella città spagnola in cui ebbe inizio la “riconquista”)???
Ma si rendono conto? 
"LA TAPPA FINALE DEL PELLEGRINAGGIO DI NOSTRA SIGNORA DI CRISTIANITÀ
Il Dicastero per il Culto Divino vieta la Messa tradizionale a Covadonga
Risposta filiale e incoraggiante del "Pellegrinaggio": "Questa circostanza non deve essere motivo di tristezza, ma deve incoraggiarci a perseverare nell'amore e nella devozione che professiamo per il Santo Sacrificio dell'Altare nel seno della Santa Madre Chiesa"
QUI su X  e sotto il Comunicato Ufficiale.
QUI Religionenlibertad.
Luigi C.

6/07/24

(InfoCattolica) Attraverso vari canali l'organizzazione del Pellegrinaggio di Nostra Signora della Cristianità ha comunicato che il Dicastero per il Culto Divino ha indicato che la Santa Messa tradizionale non sarà celebrata a Covadonga, come era avvenuto finora.

L'organizzazione, in modo filiale, sta approfondendo le motivazioni spirituali e la gioia e la speranza che sono all'origine e alla diffusione del Pellegrinaggio.

Cari pellegrini:

COMUNICAZIONE

Tra pochi giorni ci incontreremo nelle Asturie per la quarta edizione del pellegrinaggio di Nostra Signora della Cristianità-Spagna. Come ogni anno, sarà un momento di grande gioia e di profonda fede.
Desideriamo informarvi che ci sarà un cambiamento rispetto all'anno scorso. L'Arcivescovado di Oviedo ci ha informato di aver ricevuto istruzioni dal Dicastero per il Culto Divino che indicano che la Santa Messa tradizionale non sarà celebrata a Covadonga.

Rivolta dei Cattolici croati contro la controversa statua della Vergine Maria nella Cattedrale di Linz!

Vi proponiamo – in nostra traduzione – l’articolo pubblicato il 5 luglio sul sito Kath.netin cui si riprende la notizia della statua oscena della Madonna esposta nella Cattedrale di Linz (QUI su MiL).
In particolare si racconta di come, nel giro di poche ore, i Cattolici croati si siano mobilitati contro la blasfema «Madre di Dio» esposta nel Mariä-Empfängnis-Dom di Linz e lunedì nella Cattedrale sia stata celebrata la Messa di espiazione.
Si riportano, inoltre, la presunta reazione dello sconosciuto che ha danneggiato la statua ed i commenti moto critici allinstallazione pubblicati sul quotidiano di sinistra Der Standard.

L.V.


«Sì, è stato così!». Un Cattolico croato ha confermato giovedì a al sito Kath.net le notizie diffuse su Internet. La

Vaticano, la gestione immobili esternalizzata. Che ruolo avrebbe Fabio Gasperini?

È tutto vero, come sempre, quello che scrive Dagospia: la gestione degli immobili della Santa Sede passerà dall’Apsa a Tecnocasa. I dipendenti vaticani, con le promozioni bloccate da anni e stipendi più bassi della media italiana, dovrebbero ritrovarsi a pagare affitti più alti di prima, senza più potersi rivolgere direttamente ad un organismo “amico” che sa valutare caso per caso come era prima l’Apsa. La palla invece passa ad un gruppo immobiliare esterno che non si farà certo “intenerire” davanti alle esigenze ad esempio di un giovane dipendente vaticano, con 2000 euro di stipendio e moglie in dolce attesa. Ora in che modo nella gestione del patrimonio immobiliare della Santa Sede sarà preservata la missione di servizio per cui l’Apsa (e prima ancora La Speciale) era nata?
In Vaticano si storce il naso e si punta l’indice contro la gestione manageriale dei laici che non conoscono questo mondo. Uno su tutti, Fabio Gasperini (di cui MiL si è occupato QUI), segretario dell’Apsa, considerato l’ennesimo esempio del poco apprezzato lavoro dell’ultimo sopravvissuto della stagione del “trombato” Nunzio Galantino.
Gasperini viene da Ernst & Young, gruppo che in Italia qualcuno chiama “i commercialisti rossi”, con un’antica conoscenza con “Baffino” D’Alema (QUI). Il manager non sa nulla di Chiesa e Vaticano e svolge il suo ruolo come se l’Apsa fosse un’ azienda come tutte le altre. Lo si è visto con il Rescritto di un anno fa (si veda anche qui) con cui aveva detto basta ai prezzi ragionevoli degli affitti per gli appartamenti dei cardinali. Dietro a quel provvedimento in Vaticano si diceva ci fosse stato proprio lui. Per ora la mannaia si è abbattuta sui cardinali di nuova nomina, ma chi si è “salvato” teme una “cura Burke” sugli affitti per far fronte alle difficoltà di cui ha parlato Dagospia
Nonostante si dice ami presentarsi come un “alieno” in Vaticano rispetto a preti spendaccioni e tramaroli, alla fine anche Gasperini, oltre ad esibire quando può le insegne dell’Ordine di San Gregorio Magno come accaduto all’ordinazione del suo superiore Piccinotti (QUI minuto 5.50), non disdegna di estendere la sua influenza nel piccolo Stato. Lo dimostra la recente nomina di Simone Scettri, altro uomo di Ernst &Young, nel CDA della fondazione Centesimus Annus (QUI). In Vaticano si dice che siano già pronte le bottiglie da stappare l’anno prossimo per quando scadrà il suo mandato di cinque anni. La speranza di tanti, compresa quella di gendarmi ed impiegati ormai abituati a vedersi non ricambiati i saluti di buongiorno e buonasera, è quella che il Papa gli dia il benservito e non gli rinnovi il mandato come accaduto per il suo amico Galantino un anno fa.
Luigi C.

Dagospia, 5-7-24

Il Vaticano non ha un euro: non solo sta dismettendo alcuni edifici di pregio ma affiderà, entro la fine del 2024, la gestione degli immobili della Santa Sede, ora nelle mani dell’Apsa, a… Tecnocasa! Il gruppo immobiliare ha già preso la gestione degli immobili appartenenti a Propaganda Fide - Papa Bergoglio fa spending review feroce: saranno accompagnati alla porta almeno altri 300 impiegati e dipendenti dello Stato del Vaticano. Ricorrendo all’outsourcing il pontefice ne ha già mandati a casa 600! Cancellato l’Ufficio del lavoro, cui dipendenti potevano ricorrere in caso di controversie e via 15 Giuslavoristi che si occupavano di ricorsi e vertenze.

DAGOREPORT

sabato 6 luglio 2024

6 luglio, Santa Maria Goretti – Senza la purezza qualunque ordine sociale o politico inevitabilmente cade in rovina

Festeggiamo la Santa Martire Maria Goretti nel giorno della sua festa.
Vedere anche QUI.
Luigi C.

Conferenza Plinio Corrêa de Oliveira del 6 luglio 1965 (*)

L’unica foto di Santa Maria Goretti, ritrovata nel 2011 nell’album dei ricordi dei Conti Mazzoleni che avevano assunto i Goretti nella campagna romana

Maria Goretti (1890-1902) nasce il 16 ottobre 1890 a Corinaldo (Ancona) dai contadini Luigi Goretti e Assunta Carlini. Nel 1896 il padre sposta la famiglia nell’Agro Pontino, ma nel 1900 muore e la famiglia per sopravvivere si associa ai Serenelli, padre e figlio, che coltivano un’altra porzione della stessa cascina. Il 5 luglio 1902 la dodicenne Maria è pugnalata dal ventenne Alessandro Serenelli (1882-1970) mentre resiste al suo tentativo di violentarla. Muore il 6 luglio. Pio XII la canonizza nel 1950, dopo che per sua intercessione il suo assassino si era convertito (dopo il carcere, si era ritirato in un convento francescano come semplice collaboratore laico, e lì rimase fino alla morte).
Potremmo dire molte cose sulla festa di Santa Maria Goretti (1890-1902), ma il sublime esempio che ci ha lasciato riguardo alla purezza è in un contrasto così evidente con le abitudini dei nostri giorni da richiedere un commento.
Mentre la Chiesa commemora la purezza di questa santa, la vittima di una brutale aggressione che quando è poco più di una bambina sacrifica la sua vita per amore della castità,

Subiaco (RM), da giovedì 25 a domenica 28 luglio: Università d’estate «Il mondo che verrà. Uno sguardo sul futuro»

Riceviamo dagli amici della Fondazione Lepanto e con piacere condividiamo la notizia della 9ª edizione dell’Università d’estate.

L.V.

Da giovedì 25

Scomunica per scisma di mons. Carlo Maria Viganò: il testo integrale del decreto penale e le motivazioni

Per completezza di informazione – dopo il decreto di citazione (QUI) ed il comunicato stampa del Dicastero per la Dottrina della fede (QUI) – pubblichiamo di seguito il decreto penale del 4 luglio 2024, prot. N. 194/2024, a carico di S.E.R. mons. Carlo Maria Viganò, Arcivescovo titolare di Ulpiana, nel processo penale extragiudiziale ex canone 1720 CIC coram Dicastero per la Dottrina della fede.
Nuovamente precisiamo che «vien detto […] scisma, il rifiuto della sottomissione al Sommo Pontefice o della comunione con i membri della Chiesa a lui soggetti» (canone 751 c.d.c.).
Ricordiamo che, a norma del canone 1331 § 1 c.d.c., «allo scomunicato è proibito:
1º di celebrare il Sacrificio dell’Eucaristia e gli altri sacramenti;
2º di ricevere i sacramenti;
3º di amministrare i sacramentali e di celebrare le altre cerimonie di culto liturgico;
4º di avere alcuna parte attiva nelle celebrazioni sopra enumerate;
5º di esercitare uffici o incarichi o ministeri o funzioni ecclesiastici;
6º di porre atti di governo».
Inoltre, a norma del canone 1331 § 2 c.d.c., «il reo:
1º se vuole agire contro il disposto del § 1, nn. 1-4, deve essere allontanato o si deve interrompere l’azione liturgica, se non si opponga una causa grave;
2º pone invalidamente gli atti di governo, che a norma del § 1, n. 6, sono illeciti;
3º incorre nella proibizione di far uso dei privilegi a lui concessi in precedenza;
4º non acquisisce le retribuzioni possedute a titolo puramente ecclesiastico;
5º è inabile a conseguire uffici, incarichi, ministeri, funzioni, diritti, privilegi e titoli onorifici».

L.V

Facoltà Teologica di Napoli: gli strani rapporti del decano Mons. Foderaro tra Napoli e Calabria

Proprio mentre stanno per partire i corsi della Summer School su Chiesa e ‘ndrangheta, attivati dalla Sezione San Tommaso d’Aquino della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale, su questa prestigiosa e antica istituzione ecclesiastica si è abbattuto un acquazzone. Non stiamo parlando dell’allerta meteo, ma delle lacrime di coccodrillo che Mons. Antonio Foderaro, decano della Sezione, sta versando copiosamente, pressato dagli ultimi accadimenti che lo vedono coinvolto nello scandalo “Operazione Ducale” che travolge anche la Facoltà di Teologia nel reticolo di complesse alleanze intrecciate da Daniel Barillà responsabile del personale, agli arresti per corruzione, associazione a delinquere di stampo mafioso e voto di scambio, e descritto dagli inquirenti come longa manus” del suocero, esponente di spicco della ‘ndrangheta reggina. Inchiesta in cui si sospetta che la ‘ndrangheta influenzi e guidi scelte elettorali e politiche. E non solo nella Provincia di Reggio Calabria.

Di certo Monsignor Antonio Foderaro, calabrese come Barillà, ha dimenticato quanto lui stesso ha scritto appena l’anno scorso nell’Annuario 2023-2024: «ci impegniamo a preparare le generazioni future affinché possano affrontare il mondo»; programma subito disatteso, visto che ha chiamato nello stesso anno il genero del boss Domenico Araniti come consulente amministrativo (ma il curriculum di Barillà, consultabile su internet e qui sotto riportato in foto, vanta altri “delicati” incarichi economici) presso la famosa Facoltà di Napoli. E intanto le alte cariche accademiche tacciono, a partire da S. Ecc. Mons. Domenico Battaglia, Gran Cancelliere della Facoltà di Napoli e calabrese anch’egli.

Norcia: a word from the Abbot

We receive from our friend Marco Sgroi this short report from Norcia, enriched by the interview that the Abbot of the new Abbey, Father Benedict Nivakoff OSB, kindly granted him. Originally published in Italian, we publish here a translation for the benefit of our English-speaking readers. (Italian version).
In recent weeks, I have had the grace of spending two unforgettable days at the Abbey of S. Benedetto in Monte, in Norcia: the first, on 15 June, on the occasion of the celebration of the Community's 25th anniversary, but also of the inauguration of the new building, constructed in record time after the 2016 earthquake, and of its erection as an Abbey shortly before, on 24 May; the second, on 29 June, when Father Benedict Nivakoff, OSB, successor to Father Cassian Folsom as Prior of the Monastery, received his blessing as the first Abbot of the new Abbey.

I do not want to dwell too much on the time line of the two days. I will only say that the crowd on 15 June was truly overflowing: over 1200 people, demonstrating the devotion of so many people to this community. We can see up close how even today Providence entrusts to St Benedict—and, thus, to his monks—the task of preserving and defending Christianity in the worst moments of crisis that it has known through the centuries.

Norcia: la parola all’Abate


Riceviamo dall’amico Marco Sgroi e pubblichiamo 
con grande piacere questo breve reportage da Norcia, impreziosito dall’intervista che l’Abate della nuova Abbazia, Padre Benedetto Nivakoff OSB, ha gentilmente voluto concedergli. (Per la versione inglese, cliccate qui).
Nelle ultime settimane, ho avuto la grazia di trascorrere due giornate indimenticabili presso l’Abbazia di S. Benedetto in Monte, a Norcia: la prima, il 15 giugno, in occasione della celebrazione del 25° anniversario della Comunità, ma anche dell’inaugurazione del nuovo edificio, costruito a tempo di record dopo il terremoto del 2016, e dell’erezione ad Abbazia, intervenuta poco prima, il 24 maggio; la seconda, il 29 giugno, quando Padre Benedetto Nivakoff OSB, già successore di Padre Cassiano Folsom come Priore del Monastero, ha ricevuto la sua benedizione quale Abate della nuova Abbazia.

Non voglio dilungarmi troppo sulla cronaca delle due giornate. Dirò solo che il 15 giugno la folla era davvero strabocchevole: oltre 1200 persone, a dimostrazione della devozione di tante persone verso la comunità. Possiamo quasi toccare con mano che ancor oggi la Provvidenza affida a San Benedetto – e, così, ai suoi Monaci – il compito di preservare e difendere la cristianità, così come è sempre stato, storicamente, nei peggiori momenti di crisi che essa ha conosciuto attraverso i secoli.