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martedì 26 marzo 2024

Mons. Galantino “trombato” in toto

Sic transit gloria mundi..., scusandoci in anticipo per l'apparente volgarità del titolo, ma ci stava bene.
L’ex potentissimo segretario Cei Nunzio Galantino, pupillo di Francesco, che ricorderemo per le vergognose parole sui “visi inespressivi” degli attivisti pro-life che recitano “il rosario fuori dalle cliniche” (QUI MiL), pare caduto pesantemente in disgrazia in Vaticano. 
Sono lontani i tempi in cui faceva il bello e il cattivo tempo in Cei mettendo in ombra l’allora presidente, Sua Eminenza il Cardinale Angelo Bagnasco, facendosi interprete del verbo bergogliano. 
Il 2 ottobre 2023 il Santo Padre l’ha mandato in pensione a 75 anni (li ha compiuti il 16 agosto un mese e mezzo prima), come fa solo coi suoi “nemici” (vedi mons. André-Joseph Léonard, mons. Hector Aguer, Sua Eminenza il Cardinale Robert Sarah, e tanti altri) togliendogli la presidenza dell’Apsa. Francesco lo aveva nominato presidente della cassaforte della Santa Sede nel 2018 (QUI) e a tutti era sembrato il premio per aver fatto l’alter ego bergogliano tra i riottosi vescovi italiani. Infatti la presidenza Apsa è un posto da sempre cardinalizio. E invece il Papa, Concistoro dopo Concistoro, ha lasciato a mani vuote il fedele Galantino (gestore, per molto tempo delle nomine di moltissimi vescovi, soprattutto pugliesi).

Nostre fonti ci riferiscono che a ridosso della pensione Galantino avrebbe voluto come successore il segretario dell'Apsa, il laico Fabio Gasperini (QUIQUI e QUI). Gasperini, sembrerebbe, ci sperava tantissimo e confidava nella novità della Praedicate evangelium (porte aperte per i laici nei ruoli di governo) ma, secondo nostre fonti, l'uomo sarebbe poco amato in Segreteria di Stato - e in Vaticano in genere - e mal sopportato dal Sommo Pontefice stesso da quando, pare, si sia lamentato per lo stipendio più basso di quello del suo ex omologo alla Segreteria per l'Economia (ricordiamo dove era Prefetto il card. Pell). E, inoltre, qualcuno sostiene, essere l'ideatore della famigerata "direttiva appartamenti" che rischia di mettere in mezzo alla strada, funzionari di Curia, sacerdoti e vescovi, anche ottantenni, con l'alternativa di pagare gli affitti stratosferici del mercato immobiliare romano. Gasperini, come misero premio di consolazione, ha ottenuto l'onorificenza vaticana di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine di San Gregorio Magno (QUI), ben poca cosa rispetto a quelle che si potevano pensare le sue aspettative.
Il Papa li ha scontentati entrambi nominando alla presidenza il salesiano Giordano Piccinotti (QUI e QUI), ex sottosegretario APSA, molto più affidabile ai suoi occhi e meno ambizioso. 
E subito dopo (il 31 gennaio 2024) la nomina, l'ultimo smacco a Galantino, di creare il successore salesiano Arcivescovo (l'ordinazione il 20 aprile nella Basilica di Santa Maria Maggiore insieme a quella di Sua Eminenza il Cardinale Angel Fernandez Artime, rettore maggiore dei salesiani). Così a Galantino non resta che masticare amaro per il il galero tanto agognato e mai concesso da Francesco, che lo ha lasciato (solo) vescovo, esattamente come vescovo era sotto Benedetto e sfogare le reciproche delusioni nelle serate romane con l'ex sodale Gasperini, segretario ridimensionato dell'Apsa. Ora si dice a Borgo Pio che se c'è un viso inespressivo pare essere proprio quello di Galantino. Anzi un'espressione che possiamo bene immaginare.
Ricordando anche quando negò che Sodoma e Gomorra furono distrutte...
Luigi C.

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