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MiL è arrivato a 20.000 post, ad maiorem Dei gloriam! #messainlatino #blogmil #sonosoddisfazioni #20000

Con piacere, ed una punta di sana soddisfazione (per il traguardo che ripaga i tanti nostri sacrifici) avvisiamo i nostri lettori che il blo...

martedì 22 ottobre 2024

“Credo”, di Athanasius Schneider e la Giornata di Fede & Cultura a Verona

Grazie a Marco Tosatti per la pubblicazione di questa lettera, di due sacerdoti svizzeri, sul volume di mons. Athanasius Schneider e sulla bellissima giornata di sabato scorso a Fede & Cultura a Verona..
Luigi C.

21 Ottobre 2024 

Carissimi StilumCuriali, offriamo alla vostra attenzione questo messaggio ricevuto ieri, e che pensiamo possa essere di interesse comune. Il riferimento è al libro di mons. Athanasius Schneider, Credo. Buona lettura e condivisione.
§§§
Caro signor Tosatti, chi le scrive sono un sacerdote teologo svizzero e un professore universitario di sociologia e storia, sempre in Svizzera. Siamo fratelli. Preferiamo non firmarci con il nostro nome, se ce lo consente. Useremo un nickname: G&G
Siamo andati ieri, per la prima volta, con un amico, a Verona all’11 Festival di FEDE & CULTURA, tenuto presso l’Istituto Salesiano San Zeno. Organizzato dal Prof. Giovanni Zenone. Ci aveva attratto l’opportunità di ascoltare “de visu” S.E. mons. Athanasius Schneider, di cui avevamo letto libri.

Perché abbiamo pensato di scriverle, conoscendo il suo Blog diffuso anche in Svizzera? Spieghiamo.

C'è ancora qualcosa di Cattolico? a Modena si cercano cammini possibili con LGBTeccetera

E noi indieresti fischiettiamo "ma 'ndo vai se la banana non ce l'hai".

Diocesi di Modena, Vescovo S.E. Mons. Castellucci.

Chi volesse rispettosamente scrivere: segreteriaarcivescovile@modena.chiesacattolica.it

Natalino

lunedì 21 ottobre 2024

Dilexit nos, la quarta enciclica di Francesco per “un mondo che sembra aver perso il cuore”

Giovedì 24 ottobre viene pubblicato l'Enciclica del Papa sulla devozione al Cuore di Gesù. Il testo raccoglierà le riflessioni di testi magisteriali precedenti. La pubblicazione nell’anno delle celebrazioni per il 350° anniversario della prima manifestazione del Sacro Cuore di Gesù del 1673.
Luigi C.

Salvatore Cernuzio, Vatican News, 21-10-24

È la quarta enciclica del pontificato di Jorge Mario Bergoglio e il Papa la pubblica in uno dei momenti più drammatici per il genere umano. Guerre corrosive, squilibri sociali ed economici, consumismo sfrenato, nuove tecnologie che rischiano di snaturare l’essenza stessa dell’uomo, segnano l’epoca moderna e il Pontefice chiede allora, attraverso il documento dal titolo Dilexit nos (Ci ha amati), di cambiare sguardo, prospettiva, obiettivi, e recuperare ciò che è più importante e necessario: il cuore.

L’annuncio del Papa

“Lettera enciclica sull’amore umano e divino del Cuore di Gesù Cristo” è il sottotitolo del documento - di cui oggi la Sala Stampa vaticana ha comunicato la data di pubblicazione: il 24 ottobre –interamente dedicato al culto del Sacro Cuore di Gesù. Era stato Francesco stesso ad annunciarne l’uscita in autunno nell’udienza generale in Piazza San Pietro del 5 giugno (mese tradizionalmente dedicato al Sacro Cuore di Gesù), condividendo il desiderio che il testo possa far meditare sugli aspetti “dell’amore del Signore che possano illuminare il cammino del rinnovamento ecclesiale; ma anche che dicano qualcosa di significativo a un mondo che sembra aver perso il cuore”. Sempre il Papa spiegava che il documento raccoglierà “le preziose riflessioni di testi magisteriali precedenti e di una lunga storia che risale alle Sacre Scritture, per riproporre oggi, a tutta la Chiesa, questo culto carico di bellezza spirituale”.

Le apparizioni nel 1673

L’enciclica viene pubblicata mentre sono in corso – dal 27 dicembre 2023 al 27 giugno 2025 - le celebrazioni per il 350° anniversario della prima manifestazione del Sacro Cuore di Gesù a Santa Margherita Maria Alacoque, nel 1673. Tre secoli e mezzo fa, il 27 dicembre, Gesù apparve alla giovane suora visitandina francese di soli 26 anni per affidarle la missione decisiva di diffondere nel mondo l’amore di Gesù per gli uomini, specialmente i peccatori. Le apparizioni nel convento di Paray-le-Monial, in Borgogna, continuarono per 17 anni con il Cuore di Gesù che si manifestava su un trono di fiamme circondato da una corona di spine, simbolo delle ferite inferte dai peccati degli uomini. Cristo chiese a suor Margherita che il venerdì dopo il Corpus Domini - quindi otto giorni dopo - fosse dedicato alla Festa del Sacro Cuore di Gesù. Una missione non facile per la religiosa che trovò incomprensioni anche in consorelle e superiori e venne considerata alla stregua di una visionaria. Mai scoraggiatasi, spese tutta la sua vita perché il mondo conoscesse l’amore di Cristo.

La diffusione del culto

La festa del Sacro Cuore nacque alle porte dell’Illuminismo. Come ha scritto su La Civiltà Cattolica, padre Enrico Cattaneo, professore emerito di Patristica, “la spiritualità del Cuore di Cristo è stata un argine contro la diffusa mentalità razionalistica, che alimentava la cultura atea e anticlericale”. Un acceso dibattito, anche all’interno della Chiesa stessa, sorse intorno a tale devozione fino a quando, nel 1856, Pio IX decise che la festa del Sacro Cuore di Gesù fosse estesa a tutta la Chiesa. Nel XIX secolo il culto si diffuse dunque a macchia d’olio con consacrazioni, nascita di congregazioni maschili e femminili, istituzioni di università, oratori, cappelle.

La Haurietis aquas di Pio XII

È del 1956, poi, la Haurietis aquas di Pio XII, scritta in un momento in cui la devozione al Cuore di Gesù viveva una crisi. L’enciclica di Papa Pacelli voleva ravvivare il culto e invitare la Chiesa a meglio comprenderne e attuarne le varie forme di devozione, di “massima utilità” per le necessità della Chiesa ma anche “vessillo di salvezza” per il mondo moderno. Benedetto XVI, in una lettera per il 50.mo anniversario della Haurietis aquas, sottolineava infatti: “Questo mistero dell’amore di Dio per noi non costituisce soltanto il contenuto del culto e della devozione al Cuore di Gesù: esso è, allo stesso modo, il contenuto di ogni vera spiritualità e devozione cristiana. È quindi importante sottolineare che il fondamento di questa devozione è antico come il cristianesimo stesso”.

[...]

Roberto de Mattei. "La santa intransigenza"

Acute riflessioni del prof. Roberto de Mattei.
"Noi seguiamo con fierezza la scuola della “santa intransigenza”" (a maggior ragione oggi, anniversario della battaglia di Lepanto).
Luigi C.

30-9-24

L’intransigenza è la fermezza con cui si difendono le proprie idee. E’ santa quando queste idee sono religiose. Non di una religione qualunque, ma di quella vera, fondata da Gesù Cristo, Uomo-Dio, Redentore del genere umano. La maggiore intransigenza che si possa immaginare è espressa dai dogmi della Chiesa cattolica, che sono talmente veri da essere definiti come infallibili.
Per difendere il nome di Cristo e il Suo insegnamento, innumerevoli cristiani hanno affrontato persecuzioni, sofferenze e morte nel corso della storia. I martiri sono stati testimoni di Cristo, unica Via, Verità e Vita (Gv, 14, 8). All’epoca dell’Impero romano, come in quella odierna del relativismo, si riteneva che tutte le religioni dovessero essere equiparate. Nel Pantheon antico tutte le religioni dovevano subordinarsi al culto della dea Roma; nel Pantheon moderno devono subordinarsi al culto del relativismo che, negando a ogni religione, il diritto di definirsi assolutamente vera, le proclama tutte false. Per questo la società moderna può essere qualificata come intrinsecamente atea, anche se la dittatura del relativismo non arriva ancora alle persecuzioni cruente dei primi secoli della Chiesa.

I libri TFP per un Natale di fede e riflessione

Riceviamo e pubblichiamo.
"Il periodo natalizio è un momento speciale per condividere la gioia della nascita del Salvatore con le persone care. Quest'anno, vi invitiamo a considerare un dono che arricchisce l’anima e avvicina a Dio: i nostri libri. Ogni volume è un piccolo tesoro di saggezza e riflessione, scritto con passione e dedicato a chi desidera approfondire la propria fede e al tempo stesso capire dove stiamo andando. Acquistandoli direttamente dal nostro sito, non solo farete un regalo prezioso, ma sosterrete anche le nostre attività, aiutandoci a portare avanti la nostra missione di divulgazione. Visitate il nostro sito e scegliete il libro perfetto per i vostri doni natalizi".
Luigi C.

Orrori architettonici… e dove trovarli #211 a Ferrara (FE)

Chiesa parrocchiale di San Giacomo apostolo dell’arch. Benedetta Tagliabue (anno 2021).

Dopo aver guardato con raccapriccio i risultati degli investimenti economici anche dell’Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio (costo di 4.400.000 euro), ribadiamo la domanda: se lo meritano l’otto per mille?

Lorenzo

Descrizione del progetto: Il complesso parrocchiale di San Giacomo si propone come

Mons. François Touvet, Vescovo coadiutore di Fréjus-Tolone, semina il vento e raccoglie la tempesta

Vi proponiamo – in nostra traduzione – la lettera 1120 bis pubblicata da Paix Liturgique il 19 ottobre, in cui si riproduce l’articolo di Jean-Pierre Maugendre, pubblicato da Renaissance Catholique il 17 ottobre.
L’articolo analizza il disastroso approccio ideologico imposto da mons. François Touvet nella Diocesi di Fréjus-Tolone, della quale è stato nominato Vescovo coadiutore per commissariare di fatto mons. Rey (QUI i precedenti articoli su MiL), all’insegna del disprezzo del passato e con risultati – ovviamente – fallimentari.

L.V.


Alla 3ª Assise della Tradizione, tenutasi a Parigi il 12 ottobre, i partecipanti sono rimasti un po’

Come non abbattersi in questi tempi in cui è così difficile testimoniare la Verità Cattolica?

Confidiamo nella Provvidenza e nella chiesa indefettibile.
Michael Haynes su X: "Sinodo: Card. Zen,
"Ovviamente, lo scopo di questa conferenza era quello di rovesciare la classe gerarchica della chiesa e implementare un sistema democratico."
Afferma che se la divisione sulla Fiducia Supplicans non verrà risolta, "il futuro della chiesa sarà molto incerto".
Luigi C.


Questa sembra la classica domanda da 100.000 dollari, cioè di difficilissima risposta. In realtà non è così. La risposta è molto più semplice di quanto si possa immaginare. La risposta è semplice perché la troviamo nella semplicità, chiediamo scusa per il gioco di parole.

Dobbiamo partire da tre evidenze.

Prima evidenza: la storia non è nelle nostre mani. Certo, noi dobbiamo fare ciò che ci spetta, ma siamo come piccolissime tessere di un mosaico. Il nostro compito è quello di essere al posto giusto affinché il disegno possa conservarsi ben composto, nulla più di questo. Tradotto: dobbiamo fare ciò che Dio vuole da noi, giorno dopo giorno, ora dopo ora, minuto dopo minuto, al di là del risultato. La bellezza del mosaico la deve ammirare e salvaguardare Dio, non noi.

Seconda evidenza: l’obbligo della fedeltà.

Card. Gianfranco Ravasi blasfemo: «Maometto ascese al cielo», come Gesù!

Che il card. Gianfranco Ravasi, Presidente emerito del Pontificio Consiglio della cultura e della Pontificia Commissione di archeologia sacra, con le due esternazioni sembri tradire una posizione di «quinta colonna» nella Chiesa cattolica è da tempo una impressione non isolata né del tutto peregrina (QUI su MiL alcune delle sue più clamorose «uscite»).
Ma questa volta pare proprio che abbia voluto fugare ogni residuo dubbio nell’intervista al giornalista Aldo Cazzullo pubblicata domenica 21 ottobre sul quotidiano Corriere della Sera.
Tra una confidenza sentimental-amorosa (che va tanto di moda) ed una battuta sulla sfera privata, il card. Ravasi rilascia anche qualche «perla» della sua personale teologia, giungendo ad una vera e propria affermazione blasfema.
Con la premessa che «i Vangeli non sono verbali storici», ormai doverosa per essere accettati dal mainstream mondano, Sua Eminenza spiega con precisione teologica che che nella Bibbia Gesù «ascende al cielo» e ciò significa «entrare nell’infinito, nell’eterno di Dio»; e fin qui nulla da eccepire.
Poi, sul finire dell’intervista, colto dai ricordi dei suoi studi di archeologia presso l’Università Ebraica di Gerusalemme (che conferì una laurea honoris causa in filosofia al suo maestro card. Carlo Maria Martini S.I.), giunge ad utilizzare lo stesso verbo «ascendere» nei confronti di Maometto: ebbene sì, il fondatore della (falsa) religione islamica – secondo il card. Gianfranco Ravasi – «ascese al cielo», ovvero – riprendendo la definizione posta poche righe sopra – «entrò nell’infinito, nell’eterno di Dio».
Insomma, per Sua Eminenza Maometto è

Luis Badilla. 27 ottobre 2023, Francesco derogava alla prescrizione nella vicenda Rupnik per un processo canonico per abusi. Come stanno le cose? #rupnik

Finirà la copertura sugli abusi dell'ex gesuita Marko RupniK (ricordiamo quello che mi disse un altissimo funzionario di Curia che fu coinvolto direttamente nella vicenda della scomunica a Rupnik: "E' Francesco il regista di tutto"): "Allora venne processato solo per il delitto di “assoluzione in confessione di una complice”. Per questo gravissimo delitto Rupnik, giudicato colpevole dal Dicastero per la Dottrina della Fede, fu scomunicato a metà maggio 2020 e poi, dopo pochi giorni, questa scomunica venne tolta. Tolta da chi? Dall’unica persona che all’interno delle Mure vaticane poteva farlo: Papa Francesco".
Alcune considerazioni di Luis Badilla (QUI, sempre Badilla, recentemente, sul tema).
"Ad un anno di distanza dall’inizio del processo non resta che aspettare. Sullo sbocco circolano svariate indiscrezioni, a volte sospette. L’unica cosa che ora conta è la vigilanza per impedire l’oblio, che sarebbe l’ingiustizia finale per le vittime già colpite da altre ingiustizie, umiliazioni, menzogne e calunnie".
QUI i moltissimi post di Mil sulla turpe vicenda.
Luigi C.

Un anno fa, il 27 ottobre 2023, Papa Francesco derogava alla prescrizione nella vicenda Rupnik per permettere un processo canonico per abusi. Come stanno le cose?

Il 27 ottobre 2023, a sorpresa, (era il penultimo giorno della Prima sessione del Sinodo), e dopo insistenti indiscrezioni che parlavano per la prima volta di un diretto coinvolgimento della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori nello scandalo dell'ex gesuita sloveno, famoso mosaicista, Marko Ivan Rupnik, il Papa fece rendere pubblicò il seguente comunicato:

"Nel mese di settembre la Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori ha segnalato al Papa gravi problemi nella gestione del caso di P. Marko Rupnik e la mancanza di vicinanza alle vittime. Di conseguenza il Santo Padre ha chiesto al Dicastero per la Dottrina della Fede di esaminare il caso e ha deciso di derogare alla prescrizione per consentire lo svolgimento di un processo. Il Papa è fermamente convinto che se c’è una cosa che la Chiesa deve imparare dal Sinodo è ascoltare con attenzione e compassione coloro che soffrono, soprattutto coloro che si sentono emarginati dalla Chiesa".

La scomunica tolta

domenica 20 ottobre 2024

Anch'io devo riflettere spesso sui "Novissimi"? VIDEO

Riceviamo e pubblichiamo.
"In questa puntata di “Fatima... non finisce qui!”, il Prof. Braccesi inizia ricordando il lamento profetico di San Pio da Pietrelcina: "Chi parla più dei Novissimi?…”. Poi spiega cosa sono i Novissimi e cita un prezioso ammonimento della Sacra Scrittura: “Ricordati dei tuoi Novissimi e non peccherai in eterno” (Sir.7,36), rafforzate dalle parole di San Paolo: "attendere alla vostra salvezza con timore e tremore…” (Fil.2,12). Quindi riporta la narrazione della visione di Santa Teresa d'Avila dell'Inferno, per volere di Nostro Signore Gesù Cristo".  
QUI e sotto il video integrale.
Luigi C.

"Sebastiano Venier. Vita e battaglie dell'eroe di Lepanto"

Riceviamo e pubblichiamo.
Luigi C.

SEBASTIANO VENIER

VITA E BATTAGLIE DELL'EROE DI LEPANTO

Autore: N. Dal Grande - Collana: Homo Absconditus - Pagine: 238 - € 24.00

Il Libro
La più sanguinosa battaglia dell'Evo moderno: così il grande storico Fernand Braudel ebbe a definire la cruenta giornata di Lepanto del 7 ottobre 1571, quando la flotta della Lega Santa distrusse quella ottomana. Una giornata destinata a restare nella storia che ebbe come conseguenza il crollo del mito dell'invincibilità turca. Numerosi gli studi compiuti su quella grande giornata; molti meno quelli dedicati ai protagonisti che presero parte alla battaglia; tra questi spicca la figura di Sebastiano Venier, Capitano generale della flotta veneziana e futuro Doge della Repubblica Serenissima.
In questo nuovo studio, l'autore ricostruisce la vita e la carriera politica del famoso patrizio veneziano, dalla carriera avvocatizia alle reggenze di prestigiose città quali Candia, Brescia e Verona, sino ai cruenti e gloriosi giorni di guerra che lo avrebbero consacrato al soglio dogale e consegnato per sempre alla storia, in un'analisi che non trascura di delineare la società e la struttura politica veneziana, fornendo un agile ma profonda descrizione di uno dei più gloriosi Stati dell'Italia preunitaria.

"Il Corrierino delle Famiglie di Giovannino Guareschi". VIDEO

Riceviamo e pubblichiamo.
"Abbiamo pensato di raccogliere in volume questi tuoi racconti perché un giorno tu possa, risfogliando questo tuo libro, ricordarti di noi che per tanti anni abbiamo lavorato con te e che aspettiamo il tuo ritorno per continuare a lavorare al tuo fianco". Insieme a Fabio Trevisan, esploriamo questa bellissima opera di Giovannino Guareschi!"
QUI e sotto il video integrale.
Luigi C.

Il Rosario in ogni momento e in ogni luogo - #rosario

Preghiamo sempre il S. Rosario.
"Quante volte non capita anche a noi di aspettare l’autobus che tarda? Perché perdere tempo? Il Rosario ci aiuta a guadagnare “tesori nel cielo” (Matteo 6,19)".
Luigi C.


da Il Santo Rosario e i Santi di padre Stefano Maria Manelli

Non dovrebbe mai passare un giorno senza Rosario. Non si dovrebbe sciupare neppure un po’ di tempo in ozio, senza trasformarlo in preghiera con il Rosario. Quante persone, invece, non dicono il Rosario, pur sciupando, forse, ore di tempo dinanzi al televisore, leggendo il giornale o un rotocalco, girando e parlando a vuoto!
Ci sono quelli che dicono di non avere assolutamente tempo per il Rosario. E’ impossibile -dicono- trovare un quarto d’ora per recitare una corona. Bisogna crederci? Anche se si volesse credere, si potrebbe dir loro quel che dicevano San Vincenzo de’ Paoli e San Giovanni Bosco: cercate di recitare la corona, distribuita lungo tutta la giornata, una posta al mattino appena alzati, una più tardi, un’altra prima di pranzo… Due minuti ogni tanto, per recitare una posta, non è davvero molto! Ma è necessario recitare la corona ogni giorno come impegno d’amore quotidiano alla Madonna.

Il fallimento del freudismo

Utili riflessioni sulle idee di Sigmund Freud che si sono, purtroppo, inserite nei gangli della Chiesa.
Luigi C.


La teoria di Freud inizia con una convinzione ben precisa: le nevrosi non hanno cause organiche ma funzionali. Queste cause sono nell’inconscio (es), ovvero in quella parte della psiche sottostante alla coscienza (io), parte inconscia occupata da ricordi ed esperienze represse che possono tradursi in pulsioni, complessi, paure, fobie, pensieri irrazionali.
L’inconscio, e non la coscienza, costituirebbe la causa prevalente del funzionamento della psiche; anzi, la coscienza sarebbe solo una punta (una sorta di iceberg) di un grande sommerso, che è appunto l’inconscio. Ecco perché, soprattutto da Freud in poi, si è fatta strada una distinzione nel campo della psicologia. Si è iniziato a parlare di psicologia razionale e di psicologia sperimentale.

La prima s’inserisce nella prospettiva classica e tradizionale: la psiche va studiata nell’ambito della natura della persona.

Fatima e le sue fonti miracolose: "dare da bere a coloro che hanno sete". Però nessuna indicazione a riguardo...

Riceviamo dall'amico Nestor (QUI X) e pubblichiamo .
Luigi C.

Poteva la Madonna rifiutarsi di compiere quest'opera di misericordia per le migliaia di pellegrini che vi si recano? Certamente no.
Come ha pubblicato in precedenza MiL  QUI.
"Durante le apparizioni della Madonna a Fatima non sgorgò acqua, come a Lourdes. Si creò pertanto un problema di vitale e difficilissima soluzione: la mancanza di acqua per i pellegrini. Veniva ad aggravare questa difficoltà la natura del terreno, calcareo e molto poroso, incapace quindi di conservare l’umidità.
Gli abitanti di Fatima e degli insediamenti vicini, per avere l’acqua nelle proprie case, erano obbligati a raccogliere in cisterne quella piovana che scorreva sulle grondaie.
Come avrebbero potuto riunirsi le centinaia di migliaia di pellegrini in un luogo privo di acqua, com’era la Cova da Iria? D’altronde, le autorità erano alle prese col bisogno di una grande quantità di acqua per le costruzioni progettate. Umanamente parlando, sembrava assolutamente impossibile.
Ancora una volta, però, intervenne la Provvidenza. Dove l’uomo non arriva, lo fa Dio (continua a leggere qui)".
***
In occasione della festa dell'ultima apparizione della Madonna a Fatima, 13 ottobre 2024, ci sono stati 200 mila pellegrini. Fra questi, ci sono stati dei lettori di MiL. 
Allora, gli abbiamo chiesto di farci un aggiornamento sulle "fonti miracolose" di Fatima. Uno di loro, proprio ieri (16 ottobre) ci ha fatto la cortesia di inviarci un filmato ed alcune fotografia del posto dove si può bere di quest'acqua che la Divina Providenza ha voluto dare ai pellegrini. Purtroppo, nei quattro rubinetti dai quali è possibile bere di quest'acqua non c'è proprio nessuna segnalazione.
Ci fa veramente pietà vedere tantissimi persone che vano lì e non sano nulla in merito.
Quindi, facciamo un piccolo gesto, a portata di tutti e che magari può essere di grande aiuto a tantissime persone: scrivere al Santuario di Fatima info@fatima.pt

I pellegrinaggi tradizionali regionali fioriscono dalla Bretagna alla Provenza

Vi proponiamo – in nostra traduzione – la lettera 1119 pubblicata da Paix Liturgique il 17 ottobre, in cui si dà testimonianza della nascita e crescita di pellegrinaggi tradizionali francesi che, a livello regionale, si ispirano allo storico Pèlerinage de Pentecôte (da Parigi a Chartres) ed alle successive Peregrinación Nuestra Señora de la Cristiandad - España (da Oviedo a Covadonga, in Spagna) e Peregrinación Nuestra Señora de la Cristiandad (a Lujan, in Argentina).
In particolare in Bretagna è giunto alla sua settima edizione il Pèlerinage Feiz e Breizh (da Languidic a Sainte-Anne-d’Auray) e quest’anno in Provenza è nato il Pèlerinage Nosto Fe (da Cotignac a Saint-Maximin-la-Sainte-Baume) (QUI l’articolo di ieri su MiL).
Si tratta di esperienze che stanno crescendo sempre più con il coinvolgimento di migliaia di giovani alla «ricerca del senso e del sacro che guida le anime in questi tempi confusi».
E presto fiorirà un pellegrinaggio anche in Guascogna, a testimonianza che la Tradizione cattolica è viva, cresce ed è giovane.

L.V.


Il 5 e 6 ottobre si è svolto il primo pellegrinaggio tradizionale Nosto Fe, da Cotignac a Saint-Maximin-la-Sainte-Baume nel dipartimento del Var [QUI: N.d.T.]. Sebbene si

sabato 19 ottobre 2024

I Pellegrinaggio tradizionale in Provenza: da Cotignac a Saint-Maximin-La-Sainte-Baume - #pellegrinaggio #provenza #cotignac

Dopo i grandi pellegrinaggi organizzati dai "fratelli maggiorni" di Nostra Signora della Cristianità (quali il celeberrimo e oceanico di Pentecoste da Parigi a
Chartres; quello da Oviedo a Covadonga, Spagna e quello a Luján in Argentina) in questi giorni vogliamo dare testimonianza anche di altri pellegrinaggi che stanno fiorendo in Francia.

Oggi vi parliamo ad esempio di quello in Provenza (dipartimento di Varo): il 5 e 6 ottobre si è svolto il I pellegrinaggio tradizionale chiamato in provenzale "Nosto Fe". 
2.0000 giovani sono partiti da Cotignac verso Saint-Maximin-la-Sainte-Baume (luogo dove è situata la grotta in cui è custodito il teschio che la tradizione  agiografica vuole appartenere a S. Maria Maddalena che sarebbe giunta e vissuta in questi luoghi assieme a Lazzaro, Maria Salome, Marta di Betania e Maria Jacobé).
Il pellegrinaggio, che si è svolto nella diocesi di Fréjus - Toulon, si è concluso con una S. Messa pontificale celebrata dall'ordinario del luogo mons. Dominique Marie Jean Rey. 
Roberto 

Il Rosario: l'unica vera arma contro le tenebre! Richiediamolo a Luci sull'Est

Riceviamo e pubblichiamo.
Luigi C.

Il mondo è in grave pericolo. Siamo seduti su una polveriera e rischiamo una terza guerra mondiale.
Per questo dobbiamo rivolgerci a Maria Sanissima: perché ci liberi dai pericoli e venga incontro alle nostre necessità.

E non c’è modo migliore di pregarla che con il Santo Rosario, specialmente in questo mese di ottobre, ad esso dedicato!

Julio Loredo. "Che cos'è il Modernismo". VIDEO

Riceviamo e pubblichiamo.
"Julio Loredo a colloquio con Gaetano Masciullo riguardo il Modernismo, la "cloaca di tutte le eresie". Ma che cos'è il Modernismo? È è il tentativo di conciliare la teologia cattolica e la filosofia moderna. La casa editrice Fede&Cultura pubblicato un libro riunisce tre documenti cruciali di papa San Pio X che, a distanza di più di un secolo dalla loro pubblicazione, rimangono – oggi forse più di ieri – pietre miliari nella difesa della Fede cattolica: la Grave Allocuzione dell'aprile 1907, il decreto del Sant'Uffizio Lamentabili sane exitu, e la lettera enciclica Pascendi Dominici gregis. Quest'ultima è una diagnosi accurata della natura, delle cause e degli effetti del Modernismo, e indica utilissimi rimedi per estirparlo dalla Chiesa. Si tratta dunque di una guida indispensabile per comprendere e contrastare l’ansia di novità teologiche e rispondere alle sfide e alle deviazioni del mondo contemporaneo. Cliccare qui per acquistare il libro: https://fedecultura.com/products/cose..."
QUI e sotto il video integrale.
Luigi C.