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Il Santo Padre Francesco è morto: tutti gli aggiornamenti e nostra rassegna stampa

Alle ore 7:35 di questa mattina, 21 aprile 2025, Sua Santità il Santo Padre Francesco è morto. Requiescat in pace . * * * Aggiornamenti su M...

venerdì 25 aprile 2025

Comunicazione: quarta Congregazione generale dei Cardinali

Riportiamo di seguito la comunicazione ai giornalisti rilasciata poco fa dalla Sala Stampa della Santa Sede in merito alla quarta Congregazione generale dei Cardinali.
In calce un breve video della riunione.

L.V.


La quarta Congregazione Generale dei Cardinali, questa mattina, si è aperta alle ore 9:10.

Erano presenti 149 cardinali.

La Congregazione è iniziata con

Loredo. "La Chiesa si dissangua e l’Assemblea sinodale discute di potere". VIDEO #sinodo

Riceviamo e pubblichiamo.
"Un recente studio mostra che, per ogni conversione, la Chiesa in Italia perde 28 fedeli. Una vera emorragia. Eppure, sembra che la recente Assemblea sinodale tenutasi in Vaticano non ne abbia fatto il minimo accenno, preferendo invece discutere di come far partecipare i laici al governo della Chiesa".
QUI e sotto il video integrale.

A che ora è morto il Papa? Il mistero del decesso e i tempi che non tornano

Vi proponiamo l’articolo del direttore Mario Sechi, pubblicato oggi 25 aprile sul quotidiano Libero, in cui si mette in evidenza come l’intervista del medico di Bergoglio e i tempi non tornino.
Infatti fonti del Vaticano parlavano di «sveglia alle 6», mentre il comunicato ufficiale stabilisce la fine alle ore 7:35 (QUI; QUI su MiL la denuncia di morte), mentre il medico personale racconta che alle ore 5:30 il Santo Padre era già in coma: «Non c’era nulla da fare» (QUI l’intervista al quotidiano Il Corriere della Sera).
Troppe versioni che fanno discutere, e la domanda che agita i Sacri Palazzi: cosa c’è dietro?

L.V.


A Roma ci sono i Palazzi e i Sacri Palazzi. Se frequenti i primi, non puoi fare a meno dei secondi; se abiti nei secondi, la tua voce conta anche nei primi. La dinamica del

Libri utili. Chi sarà il Prossimo Papa? E cosa dovrà fare...

Riceviamo e pubblichiamo.
Luigi C.

Con la morte di Papa Francesco si apre una nuova fase cruciale nella vita della Chiesa.
Ora si entra nel tempo del Conclave, in cui lo Spirito Santo è invocato affinché guidi i cardinali nella scelta del successore di Pietro.
È un tempo di attesa e di incertezza, ma anche di discernimento e speranza.
In un contesto segnato da profonde crisi dottrinali, morali e liturgiche, è fondamentale leggere i segni dei tempi con lucidità e spirito di fede.
Per questo, ti proponiamo quattro letture essenziali per comprendere meglio la situazione della Chiesa degli ultimi decenni e le sfide che attendono il nuovo Pontefice:

Libretto della Santa Messa nel secondo giorno dei Novendiali

La Sala Stampa della Santa Sede ha pubblicato poco fa il libretto della Santa Messa nel secondo giorno dei Novendiali, che si terrà dopodomani domenica 27 aprile, alle ore 10:30, sul sagrato della Basilica di San Pietro in Vaticano.
Riportiamo di seguito il libretto completo (QUI per scaricarlo in formato stampabile).

L.V

Cordileone. "È tempo di una rinascita dell'eccellenza nella liturgia cattolica"

È tempo di una rinascita dell'eccellenza nella liturgia cattolica. 
Recuperare il senso del sacro è uno dei problemi più urgenti che la Chiesa cattolica deve affrontare oggi. L'arcivescovo di San Francisco Salvatore Cordileone (a destra) parla con il cardinale Robert Sarah, prefetto emerito della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti (foto: Mission by Design / Per gentile concessione dell'arcivescovo Salvatore Cordileone)
Luigi C.

6 aprile 2025, LifeSiteNews

Gli osservatori evidenziano molti gravi problemi: il declino dei matrimoni e l'imminente crisi demografica; il parallelo declino dei giovani che accettano la chiamata al sacerdozio e alla vita religiosa; la crescente frammentazione familiare; le persistenti conseguenze delle rivelazioni di abusi sessuali da parte del clero di decenni fa; lo scandalo causato da eminenti cattolici che si oppongono strenuamente alle verità morali fondamentali; la mancanza di chiarezza nel presentare gli insegnamenti della Chiesa sulle questioni delicate del nostro tempo e le conseguenti divisioni che ne derivano; l'ascesa dei social media come magistero alternativo, che sostituisce genitori e parrocchiani nel ruolo di principali educatori dei figli. E l'elenco potrebbe continuare.
Sono tutti importanti. Ma se me lo chiedete, il problema alla base di tutto è la perdita del senso del sacro, e in particolare nel modo in cui i cattolici praticano il culto.
Cosa significa questa perdita? Lo stiamo vedendo davanti ai nostri occhi: l'incapacità di evangelizzare la prossima generazione di giovani cattolici tra i nostri banchi sta portando a un declino a cascata della fede e della pratica cattolica, come testimoniato dal calo della partecipazione alla Messa, dei matrimoni, dei battesimi e delle vocazioni religiose. Almeno il 40% degli adulti che affermano di essere stati cresciuti nella fede cattolica ha abbandonato la Chiesa, secondo quanto riportato dal Pew Research Center nel 2015 , e 10 anni dopo, i numeri non stanno migliorando.
Chiaramente, troppi cattolici della nostra prossima generazione non incontrano Gesù nell'Eucaristia. Se lo facessero, non lo abbandonerebbero per unirsi ad altre religioni o semplicemente per essere assorbiti dalla cultura secolarizzata. In un passaggio spesso citato della Sacrosanctum Concilium , i padri del Vaticano II hanno espresso l'importanza della liturgia nella nostra vita di cristiani in modo meravigliosamente sintetico:

Domenica "in albis", Messa "quàsi-mòdo": Salvatore Quasimodo e Victor Hugo - #quasimodo #domenicainalbis #divinamisericordia

 Tra due giorni è l'Ottava di Pasqua, la domenica "in albis", e si celebra la S. Messa detta "quàsi-mòdo" (dalle prime parole dell'intoito). 
Facili e quasi scontati sono i due echi tridentini in letteratura che queste parole suggeriscono, e che quest'oggi vogliamo proporre ai nostri lettori. 
In un nostro risalente post, infatti, grazie anche al nostro amico Jacopo (che ancora ringraziamo) avevamo ricordato il poeta premio Nobèl Salvatore Quasimodo (e una sua poesia dedicata alla Messa in albis), e Quasimodo, il protagonista del romanzo di  Notre Dame de Paris (1831) di V. Hugo. 
Qui il post per chi volesse saperne di più o anche solo per rispolverare ricordi di studi giovanili (anche sul perchè il gobbo campanaro della cattedrale di Parigi fosse stato chiamato in quel modo). 
Nuovamente Buona Pasqua. 
Roberto 


Francesco e Papa Giovanni Paolo II. Oppure: la Chiesa ha un elefante nella stanza. Joachim Heimerl.

Grazie a Marco Tosatti per la pubblicazione di questa analisi di  padre Joachim Heimerl.
Luigi C.

7 Aprile 2025 

Cari amici e nemici di Stilum Curiae padre Joachim Heimerl, che ringraziamo di cuore, offre alla vostra attenzione queste riflessioni sulla Chiesa, Jorge Mario Bergoglio e san Giovanni Paolo II. Buona lettura e condivisione.
§§§

Di P. Gioacchino Heimerl di Heimthal

In occasione del 20° anniversario della morte di Giovanni Paolo II, i media ecclesiastici si sono sbizzarriti in omaggi e naturalmente, come durante la sua vita, in critiche. Piccole menti si affannano contro il più grande papa del XX secolo.
Ciò di cui non hanno parlato, tuttavia, è stato il grande elefante nella stanza: cosa avrebbe detto Giovanni Paolo II del suo successore, Francesco?
Ciò che è interessante qui non è tanto il fatto che Francesco voglia eliminare grosso modo l’eredità di Giovanni Paolo II, ma ciò che costituisce il papato: si tratta del continuum nella dottrina cattolica e nella tradizione della Chiesa.
Tutti sanno che le cose vanno male sotto Francesco: egli si discosta da molti degli insegnamenti di tutti i papi e talvolta sconfina nell’eresia. Non c’è traccia di compatibilità tra il suo pontificato e quello di Giovanni Paolo II. Si tratta invece di un papato isolato, per sé stesso e per una nuova Chiesa.
Il modo in cui Francesco si batte contro la liturgia tradizionale lo dimostra al meglio: egli sta combattendo l’unica forma di messa che ha rappresentato la fede autentica fin dalla tarda antichità. Mentre Giovanni Paolo II e Benedetto XVI hanno ipotizzato una “ermeneutica della continuità” per la ‘vecchia’ e la “nuova” Messa, Francesco conferma l’opposto: si preoccupa di una rottura fondamentale con la tradizione della Chiesa e, in definitiva, con tutto ciò che è cattolico. La sua lotta contro la Santa Messa è la sua lotta contro la Chiesa esistente!

Veneziani. "Non Santo Padre ma Fratello"

Continuiamo le analisi sul pontificato di Francesco, con Marcello Veneziani.
"Non è riuscito a fermare l’emorragia della fede cristiana nel mondo, il calo senza precedenti di vocazioni in chiesa e nei conventi e di partecipazione dei fedeli ai sacramenti e alle messe; le chiese vuotate, la fede disertata. [...] Papa Bergoglio raccoglieva simpatie di molti che cristiani e credenti non erano e che tali restavano; non ha convertito nessuno dei suoi simpatizzanti non credenti, mentre all’interno della cristianità, dicevamo, si è acuito il dissenso e la divisione tra i cattolici più legati alla tradizione e i cattolici più aperti ai tempi nuovi e al mondo sempre più scristianizzato. Ha dialogato più con i progressisti non cattolici che con i cattolici non progressisti; aperto ai primi, ostile ai secondi, la fede cattolica diventava una variabile secondaria rispetto alla posizione storico-sociale. Ha elogiato il dialogo inter religioso ma non a partire dai più vicini, come i cristiani ortodossi, di rito greco-bizantino, ma dai più lontani, come gli islamici e i più remoti nel mondo".
Luigi C.

di Marcello Veneziani, 23 Aprile 2025

Papa Bergoglio è stato un papa umano, troppo umano. Ha fatto dell’umanità il senso e l’orizzonte del suo pontificato. Ha umanizzato il divino, ha desacralizzato la fede, ha socializzato la cristianità, ha tradotto la carità in filantropia. Non è stato Santo Padre ma Papa Fratello, e la sua fratellanza era un po’ come la fraternité sposata all’egalité. Il cristiano concepisce la fratellanza rispetto al Padreterno. Voleva abbattere muri e confini, aprirsi ai non credenti o ai credenti di altre fedi, ma ha eretto muri e solcato confini all’interno della cristianità, tra i cattolici della tradizione e i cattolici del progresso, ponendosi dalla parte di questi ultimi. Umano troppo umano è, come sapete, il titolo di un’opera di Friedrich Nietzsche; il filosofo dell’anticristo avrebbe ritrovato in lui esattamente quel che lui intendeva per cristianesimo e che avversava: la religione degli ultimi, la cristianità come preambolo religioso del socialismo, del pauperismo, il Vangelo come riscatto e denuncia sociale. In fondo la visione del cristianesimo in Nietzsche combacia con quella dei cristiani progressisti. Naturalmente è opposto il segno, negativo in Nietzsche e positivo in loro, ma la diagnosi è simile.

“Non Vergognarti di Inginocchiarti per Ricevere l’Eucaristia”

Inginocchiamoci sempre per ricevere la S. Comunione.
Luigi C.


Ci sono gesti che parlano più delle parole, che custodiscono in sé un linguaggio profondo, fatto di memoria, di umiltà, di amore. Tra questi, inginocchiarsi è forse il più eloquente, eppure oggi così trascurato, dimenticato, a volte perfino deriso. Inginocchiarsi per ricevere l’Eucaristia non è un atto superfluo, né una formalità liturgica da osservare distrattamente: è un gesto che educa l’anima, la piega, la plasma, la dispone al Mistero. È un linguaggio del corpo che diventa parola dello spirito.
Gesù, nella sua vita terrena, ha conosciuto il significato profondo dell’abbassarsi. Non ha disdegnato di chinarsi davanti ai piedi impolverati dei discepoli, per lavarli con l’acqua e l’amore (Gv 13,5). Non ha esitato a inginocchiarsi nel Getsemani, “prostrato con la faccia a terra, pregava” (Mt 26,39), accettando la volontà del Padre nell’intimità più dolorosa e vera. Se il Figlio di Dio ha scelto la via dell’umiliazione, quanto più noi, creature fragili e amate, dovremmo trovare in quel piegarci il senso della nostra fede.

Inginocchiarsi non è un atto di sottomissione sterile, ma il riconoscimento che Qualcuno ci supera infinitamente in santità, in misericordia, in tenerezza.

Il cardinale Müller sul conclave: “Fine di un’era, non verrà eletto un successore di Papa Francesco”

QUI il video de La 7: "Parole forti arrivano dal cardinale tedesco Müller, esponente dell'ala cosiddetta conservatrice. In un'intervista al quotidiano La Repubblica parla di un'era che si è chiusa, sostenendo che su gay, donne e Islam ci sono state ambiguità da parte di Bergoglio. La premessa sbagliata, ribadisce Müller, è confondere la Chiesa con un'organizzazione politica, come il World Economic Forum o le Nazioni Unite".
QUI l'intervista del card. Müller: “Si chiude un’era, su donne, gay e Islam ci sono state ambiguità”.
E' ora, salva reverentia, che qualcuno dica parole chiare sugli ultimi dodici anni

Mons. Chaput. "La Chiesa dopo Francesco"

Interessante analisi dell'Arcivescovo Charles Chaput, Emerito di Filadelfia (USA) sul pontificato di Francesco.
Luigi C,

CHARLES J. CHAPUT, First Things,  21 APRILE 2025

Ho ricordi personali di Papa Francesco che apprezzo molto: il rapporto di lavoro amichevole e generoso al Sinodo sull'America del 1997, quando eravamo entrambi arcivescovi appena nominati; la sua accoglienza personale e il suo calore alla conferenza Humanum di Roma del 2014; e lo straordinario successo della sua visita a Filadelfia nel 2015 per l'Ottavo Incontro Mondiale delle Famiglie. Si è dedicato al servizio della Chiesa e del suo popolo nei modi che riteneva necessari in quei tempi. Come fratello nella fede e successore di Pietro, merita le nostre preghiere costanti per la sua vita eterna al cospetto del Dio che amava.
Detto questo, un interregno tra papati è un momento di franchezza. La sua mancanza, date le sfide odierne, è troppo costosa. Per molti versi, a prescindere dai suoi punti di forza, il pontificato di Francesco è stato inadeguato alle reali problematiche che la Chiesa si trova ad affrontare.

Il commiato a Francesco e a Benedetto: grandi folle ma numeri diversi - #papafrancesco

Ieri sera, 24 aprile, dopo le h. 19, la Sala stampa della Santa Sede ha comunicato il numero dei fedeli che, nei due giorni di esposizione (iniziata il 23 aprile, alle h. 11), hanno visitato la salma di Papa Francesco nella Basilica vaticana: oltre 90.000.

Numeri impressionanti, che testimoniano della popolarità del Pontefice e dell’affetto di cui era circondato. 

Ma non si tratta di un record assoluto.

Martirologio Romano: 25 Aprile 2025

Testo tratto dal Martirologio Romano pubblicato per ordine del Sommo Pontefice Gregorio XIII, riveduto per autorità di Urbano VIII e Clemente X, aumentato e corretto nel MDCCXLIX da Benedetto XIV (quarta edizione italiana, Libreria Editrice Vaticana, MDCCCLV).

Oggi la Chiesa cattolica celebra il venerdì nell’ottava di Pasqua.

L.V.

25 Aprile 2025, Luna vigesimasesta

A Roma le Litanie maggiori nella Basilica di san Piétro.
Ad Alessándria il natale del beato

giovedì 24 aprile 2025

Marco Tosatti. Intervista a L’Echo di Bruxelles. Un pontificato divisivo, che non facilita la scelta del successore.

Bella intervista a Marco Tosatti sul pontificato di Francesco.
Luigi

23 Aprile 2025 

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione questa intervista che L’Echo di Bruxelles ha realizzato con chi scrive queste righe. Buona lettura e diffusione.
§§§

Da 45 anni Marco Tosatti racconta luci e ombre del Vaticano. Di base a Roma, fino al 2008 è stato vaticanista del quotidiano nazionale La Stampa. All’indomani della morte di Papa Francesco, analizza per L’ECHO gli scenari che attendono una Chiesa cattolica in subbuglio e fortemente disorientata.

Che tipo di Chiesa lascia Papa Francesco?
L’eredità del Santo Padre è una comunità cattolica in tutto il mondo e un Vaticano molto confuso e frammentato, con visioni antagoniste e persino inconciliabili. Il suo pontificato non ha certo rappresentato un periodo di unificazione. In un certo senso, ha esacerbato le divisioni e le rivalità dottrinali e politiche all’interno della Chiesa.

A cosa pensa in particolare?

Comunicazione: terza Congregazione generale dei Cardinali

Riportiamo di seguito la comunicazione ai giornalisti rilasciata poco fa dalla Sala Stampa della Santa Sede in merito alla terza Congregazione generale dei Cardinali.
In calce un breve video della riunione.

L.V.


Questa mattina, nel corso di un incontro con i giornalisti, il Direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni, ha comunicato quanto segue:

Questa mattina, alle ore 09:00, nell’Aula Nuova del Sinodo, ha avuto inizio la Terza Congregazione Generale dei Cardinali.

I lavori si

Scoppia la Balla! Episodio 13: "Ognuno può avere una propria morale?"

Riceviamo e pubblichiamo.
"Toni Brandi, Presidente di Pro Vita & Famiglia, nella serie "Scoppia la Balla" affronta temi e argomenti di nostro interesse per sfatare i falsi miti costruiti dal mainstrem".
QUI e sotto il breve video.

Foto del progetto della tomba di Papa Francesco

Grazie ad una nostra fonte, che come sempre ringraziamo molto, pubblichiamo la foto del progetto della tomba di Papa Francesco. 

Sotto: il progetto con le indicazioni: 

La tomba di Papa Francesco è stata realizzata in marmo di provenienza ligure con la sola iscrizione "FRANCISCUS" e la riproduzione della sua croce pettorale.

La tomba è stata preparata nel loculo della navata laterale tra la Cappella Paolina (Cappella della Salus Populi Romani) e la Cappella Sforza della Basilica di Santa Maria Maggiore. 

La tomba è situata nei pressi dell'Altare di San Francesco.

Libretto del rito della tumulazione del feretro del Romano Pontefice Francesco

La Sala Stampa della Santa Sede ha pubblicato poco fa il libretto del rito della tumulazione del feretro di papa Francesco, che si terrà dopodomani sabato 26 aprile nella Basilica di Santa Maria Maggiore.
Riportiamo di seguito il libretto completo (QUI per scaricarlo in formato stampabile).

L.V

Cosa resta della Dottrina Sociale di Papa Francesco? #300denari

Nel tempo della lode unanime e dell’adulazione diffusa che accompagna la morte di Papa Francesco, pare necessario – senza cedere né alla freddezza, né alla retorica – distinguere con chiarezza il rispetto dovuto alla persona e al ruolo petrino da un’analisi onesta dei limiti e delle conseguenze del suo operato sulla Chiesa e sul popolo dei battezzati.

Da analisti economici e sociali abituati a valutare l’impatto di ogni governance, non possiamo confondere il rispetto per la persona e per l’ufficio che ha incarnato con un giudizio sospeso su ciò che il pontificato di Francesco ha significato per la Chiesa. Ogni stagione – anche la più innovativa – richiede un bilancio: non per condannare né per assolvere, ma per comprendere, apprendere e correggere.

Pertanto, fermo restando lo sconforto e il dolore per la perdita della persona e confermata la volontà di accompagnarlo con la preghiera, proviamo a stilare un elenco degli elementi che riteniamo positivi – in termini di coerenza con le Scritture, la Tradizione, il Magistero e la realtà concreta –, così come degli aspetti della dottrina sociale che auspichiamo – per il bene di tutti – che col tempo si sedimentino nell’oblio.