"In Italia e all’estero, il movimento della tradizione cattolica è inarrestabile, dappertutto, nei piccoli e nei grandi centri. I fedeli – intendo coloro che conoscono la verità cattolica e quindi sanno distinguerla dall’errore e dall’eresia – si accorgono che il ‘pasto’ della cosiddetta pastorale è una polpetta avvelenata e reagiscono, riunendosi e ricorrendo alla tradizione cattolica conservata nel Catechismo e nella Liturgia, in specie quella che Benedetto XVI ha liberalizzato. Invece, la teologia della liberazione o la sua versione indigenista, come abbiamo visto dai recenti atti compiuti in Vaticano – accentua il relativismo religioso,– si veda la Dichiarazione di Abu Dhabi – svuota la fede, fa fuggire verso le sette e porta all’idolatria; ma chi conosce l’insegnamento cattolico reagisce,seguendo “coloro che custodiscono la fede cattolica trasmessa dagli Apostoli”.
Perché l’antica liturgia, all’improvviso, dovrebbe essere considerata dannosa e addirittura proibita, se ha formato generazioni di santi?
Semmai dovrebbero i vescovi interrogarsi, come mai dopo tanti anni di nuova liturgia, questa non attrae più e la gente abbandona la Chiesa.
I giovani sono sempre di meno nelle chiese, invece aumentano nella liturgia tradizionale, che non hanno mai conosciuta, e, per assurdo, c’è chi li accusa di essere nostalgici." ( Da Facebook)
AC
Mons. Bux: “il movimento della tradizione cattolica è inarrestabile”
Lasagne di pollo in Vaticano ?
Il consigliere di Ratzinger, Monsignor Nicola Bux, noto teologo barese, non ha dubbi e dice, in questa intervista che ci ha concesso, che sono i musulmani a doversi convertire ed aggiornarsi.