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mercoledì 19 giugno 2024

Il futuro del card. Pietro Parolin, Segretario di Stato della Santa Sede, è la morte della liturgia tradizionale?

Vi proponiamo – in nostra traduzione – la lettera numero 1055 pubblicata da Paix Liturgique il 18 giugno, in cui – prendendo spunto dalla notizia circa un possibile nuovo «documento vaticano con una soluzione severa, radicale e definitiva che bandisca la Santa Messa tradizionale» (QUIQUI su MiL) – si analizza sinteticamente la situazione francese che ruota attorno al Nunzio Apostolico mons. Celestino Migliore, convinto nemico della Santa Messa tradizionale, braccio della Segreteria di Stato e molto vicino  al card. Pietro Parolin, che gli ha affidato un obiettivo: «sradicare il Tradizionalismo in Francia».

L.V.


Una voce può nasconderne un’altra, più preoccupante. Il blog Rorate Cæli ha riferito di un nuovo documento in preparazione da parte del Dicastero per il Culto divino e la Disciplina dei sacramenti per bandire definitivamente la Santa Messa tradizionale (una «soluzione finale», secondo le parole del blog americano) [QUI; QUI su MiL: N.d.T.]. Un simile desiderio non deve mancare nell’entourage del card. Arthur Roche, Prefetto del Dicastero. Tuttavia, sarebbe estremamente difficile da realizzare.

In ogni caso, dal punto di vista francese, possiamo confermare che un alto funzionario così rappresentativo come mons. Celestino Migliore, Nunzio Apostolico in Francia, sta facendo tutto il possibile per garantire la piena applicazione della lettera apostolica in forma di «motu proprio» Traditionis custodes sull’uso della liturgia romana anteriore alla riforma del 1970. Mons. Migliore sta alimentando le fiamme anti-tradizionali della liturgia dei Vescovi francesi, insistendo in particolare sul fatto che la Santa Messa tradizionale dovrebbe essere tollerata il meno possibile e che gli altri Sacramenti, in particolare battesimi, matrimoni e cresime, non dovrebbero mai essere impartiti nella forma tradizionale.

Il Nunzio Apostolico è, per missione, un braccio della Segreteria di Stato. Questo confermerebbe, se ce ne fosse bisogno, che il card. Pietro Parolin, figlio spirituale del card. Achille Silvestrini [Prefetto della Congregazione per le Chiese orientali, deceduto nel 2019: N.d.T.], che per decenni è stato il leader della Roma liberale, è un «progressista» puro, un ammiratore della Ostpolitik del card. Agostino Casaroli [Segretario di Stato, deceduto nel 1998: N.d.T.], che ha imitato e persino superato negli accordi con la Cina. Progressista, ma sotto le mentite spoglie (si è guardato bene dal rendere omaggio alla dichiarazione Fiducia supplicans sul senso pastorale delle benedizioni, che permette la benedizione delle coppie omosessuali). Il suo nome continua a uscire tra i candidati al Papato, come uomo della linea di papa Francesco, ma serio, riflessivo e competente.

Senza avere un gabinetto ombra, il candidato Segretario di Stato ha uomini su cui può contare quando sarà il momento. Se sarà il momento. Mons. Celestino Migliore, che proviene dalla scuderia del card. Giovanni Angelo Becciu, Prefetto della Congregazione delle cause dei santi, una delle figure più importanti del corpo diplomatico della Santa Sede (è stato osservatore permanente della Santa Sede presso il Consiglio d’Europa, segretario della Sezione per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato, osservatore permanente della Santa Sede presso le Nazioni Unite, Nunzio apostolico in Polonia e infine in Russia), è uno di questi uomini. Dopo una lunga serie di nunzi ratzingueriani (card. Angelo Felici, card. Lorenzo Antonetti, mons. Mario Tagliaferri, card. Fortunato Baldelli e mons. Luigi Ventura), che non hanno portato a nulla, mons. Celestino Migliore è stato inviato in Francia nel 2020 per bergoglionire l’Episcopato francese. A questo proposito, la destituzione di mons. Michel Christian Alain Aupetit, Arcivescovo emerito di Parigi, seguita dalla nomina di mons. Laurent Bernard Marie Ulrich alla sede di Parigi, è uno dei suoi più brillanti successi.

Si dice che all’efficiente mons. Celestino Migliore sia stato tacitamente promesso di assumere il ruolo di Segretario di Stato di un Papa Parolin. Se necessario… e a condizione che riesca a sradicare il Tradizionalismo in Francia, da cui i suoi sforzi smodati con la Conférence des Evêques de France e con i Vescovi, che risparmierebbero a un Pietro Parolin divenuto Papa di dover affrontare questa spinosa questione.


È questo zelo carrieristico che sta creando grande scompiglio tra i Vescovi francesi, anche tra quelli che sono convinti dei meriti della lettera apostolica in forma di «motu proprio» Traditionis custodes ma che si rendono conto che un’impresa del genere è impossibile in Francia, a meno che non si imbarchino in una crociata molto estranea allo spirito del momento e il cui successo sarebbe molto incerto in questi tempi di dialogo e di chiese sinodali.

Nel frattempo, però, mons. Celestino Migliore insiste, anche a porte chiuse, che i fedeli tradizionali non vanno presi sul serio.

Passate parola!

11 commenti:

  1. "ma Dio aveva altri progetti"

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  2. In effetti dal punto di vista umano come si può credere che lo Spirito Santo agisca nel prossimo conclave se magari neanche un quinto dei cardinali ha familiarità con Esso?

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  3. Perchè aggiungere peccato a peccato?

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  4. Vogliono lo scisma a tutti i costi.

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  5. La Liturgia non appartiene né al popolo di Dio né al Papa. È fissa! È il tesoro che la tradizione della Chiesa ci affida e che i Sacerdoti devono amministrare con somma cura, delicatezza e rispetto. Dovunque si vada a cercare nessuno mai riuscirà a trovare nulla di più bello della Messa antica. Inoltre non esiste nessun valido motivo per impedirne la celebrazione a quei sacerdoti che lo desiderano ed ai fedeli che per qualsiasi motivo la preferiscono. Nulla di male si può intravedere in questa scelta. Al contrario, è un ricco ed enorme tesoro per la Chiesa intera. “Ciò che per le generazioni anteriori era sacro, anche per noi resta sacro e grande, e non può essere improvvisamente del tutto proibito o, addirittura, giudicato dannoso” (Papa Benedetto XVI)

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    1. Bugia. La liturgia, lungi dall’essere “fissa”, si è sempre evoluta ed adattata. Basta vedere la molteplicità di riti che coesistono da tempi apostolici, nonostante il furore distruttivo del Concilio di Trento.
      Ci sono stati miliardi di cattolici vissuti e morti nella fede senza mai aver detto una preghiera in latino né aver mai visto il cosiddetto “rito di sempre”.

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  6. Questo (mon)signore ha dato anche una sola occhiata ad una foto dei DICIOTTOMILA fedeli che hanno fatto il pellegrinaggio Parigi Chartres ( 102km a piedi in tre giorni, con Messa tridentina quotidiana) il mese scorso?

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    1. Probabilmente ne ha avuto pietà, sviati da questi movimenti autocefali imbottiti di ideologie che con la fede non hanno niente a che vedere.

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  7. ...la ferocia persecutoria è sempre più incalzante perché sanno benissimo che il loro tempo sta per finire...
    E dopo tutta questa diabolica oscurità torneremo a gioire della sacrosanta, perfetta, millenaria adorazione liturgica, e sarà la sola e l'unica che i cristiani celebreranno.
    Christus vincit, Christus regnat, Christus imperat!

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