Post in evidenza

Messainlatino ha vinto la causa contro Google!

Il piccolo Davide-MiL ha fiondato Googlia, si parva licet componere magnis . (Per inciso: è significativo che l'aggettivo 'filisteo...

martedì 28 febbraio 2023

Rescriptum ex audientia Ss.mi.: il Papa abolisce i privilegi "di alloggio" di Cardinali, Capi Dicastero, Presidenti et similia

Con udienza concessa a Caballero Ledo, Prefetto della Segreteria per l'Economia, il 13 febbraio 2023 il S. Padre, per far fronte agli impegni crescenti che la Santa Sede sta affrontando per l'adempimento al servizio della Chiesa Universale e ai bisognosi, chiede di destinare e riservare alla Sede Apostolica maggiorni risorse anche incrementando i ricavi alla gestione del patrimonio immobiliare così ha disposto (qui in inglese tradotto da Diane Montagne): 
  • abolisce ex tunc qualsiasi disposizione che preveda un godimento (uso alloggio gratuito o vantaggioso) a Cardinali, Capi Dicastero, Presidenti, Segretari, Sotto Segretari, Dirigenti ed equiparati, ivi inclusi Uditori ed equiparati, del Tribunale della Rota Roma, degli immobili di proprietà delle Istituzioni Curiali e deli Enti che fanno riferimento alla S. Sede  inclusi nella lista allegata allo Statuto del Consiglio per l'Economia comprese le Domus, 
  • il divieto per tutti gli Enti di dare ai soggetti di cui sopra il c.d. "contributo alloggio" o contributi simili con finalità di compartecipare al canone di locazione o alle spese per l'alloggio
  • gli Enti proprietari dovranno applicare ai soggetti di cui sopra gli stessi prezzi applicabili a chi non abbia incarico nella S. Sede o nello Stato della Città del Vaticano. 
  • eventuali eccezioni alla presente normativa dovrà essere autorizzata "da Egli" (sic!, inteso il Santo Padre). 
  • il presente rescriptum ha efficacia immediata e sarà pubblicato negli Acta Aposto-

CORSO FORMATIVO. Morale speciale: i dieci comandamenti con Giorgia Brambilla

Riceviamo e pubblichiamo.
Luigi

CORSO FORMATIVO
Morale speciale: i dieci comandamenti
con Giorgia Brambilla

Quale rapporto c'è tra fede, morale, ragione e verità?
Il corso, seguendo il filo conduttore dei dieci comandamenti, offre una panoramica sulla Morale speciale, secondo i seguenti nuclei tematici: morale religiosa, morale della vita, morale famigliare e sessuale, morale sociale.
L’obiettivo del corso non è solo quello di approfondire un tema cruciale per la Dottrina cattolica, quale è quello del Decalogo, ma anche riscoprire la circolarità tra fede, morale, ragione e verità e riflettere su alcuni temi morali particolarmente problematici alla luce del dibattito contemporaneo.

STRUTTURA DEL CORSO

Summorum Pontificum nel mondo #131: Santa Messa da Requiem per Benedetto XVI a Mariano del Friuli (video)


Mariano del Friuli, 7 febbraio 2023, Santa Messa da Requiem per Papa Benedetto XVI nel trigesimo della morte, video. 

Claudio

Nicaragua. Troppo silenzio o distrazione sulla persecuzione religiosa. E il Vaticano cosa fa?

Una persecuzione tremenda, un vescovo condannato a 26 anni di carcere, processioni vietate.
QUI il Centro Studi Livatino sul processo farsa al vescovo Alvarez.
QUI Basta Bugie.
E il Vaticano cosa fa?
Luigi

Il Sismografo, 26-2-23
Ormai sono passati i primi 15 giorni dei 9.600 che mons. Rolando Álvarez dovrà passare in carcere, condannato - senza nessuna colpa - a 26 anni e 4 mesi di galera dal dittatore Daniel Ortega. I leader religiosi devono ricordare che "la libertà religiosa è una forza per la pace", e devono anche tacere di meno ed evitare le distrazioni. L'Ucraina ce lo insegna.

(L.B., R.C. - a cura Redazione "Il sismografo") E’ di ieri la notizia che conferma un'ulteriore misura governativa in Nicaragua contro la libertà religiosa: il divieto senza eccezioni su tutto il territorio nicaraguense di celebrare processioni o altre manifestazioni religiose pubbliche durante la Settimana Santa 2023. Per ora non si conoscono reazioni delle autorità ecclesiastiche in America Latina e in Vaticano.

Continua la scandalosa azione pro Lgbt del vescovo svizzero Bonnemain

Senza parole.
Sul Vescovo Bonnemain QUI MiL.
QUI Giuseppe Rusconi sulla vicenda.
E il Vaticano tace.
Luigi

Informazione Cattolica, 23-2-23, Angelica La Rosa

NELLE LINEE GUIDA FISSATE DAL VESCOVO SVIZZERO IN RELAZIONE AGLI ABUSI SESSUALI COMPAIONO UNA SERIE DI INIZIATIVE CONTRARIE ALLA DOTTRINA CATTOLICA, SULL’OMOSESSUALITÀ E SUI “DIRITTI SESSUALI” (L’ABORTO?)

Diversi sacerdoti della diocesi di Coira hanno respinto il codice di condotta contro gli abusi preparato dalla diocesi a causa del suo contenuto contrario alla morale cattolica.
Un gruppo di sacerdoti cattolici della diocesi svizzera, infatti, ha espresso ancora una volta il proprio disaccordo con le linee guida fissate dal loro vescovo in relazione agli abusi sessuali. Il motivo è che compaiono una serie di iniziative contrarie alla dottrina cattolica, in particolare sui temi dell’omosessualità e dei “diritti sessuali” (l’aborto?).

Il futuro del Cattolicesimo? La Messa Tradizionale #traditioniscustodes #summorumpontificum

Il futuro del Cattolicesimo è la Messa Tradizionale in latino. Nonostante i dati spaventosi circa la frequentazione delle Messe e dei sacramenti e le limitazioni provenienti dal Vaticano, la comunità cattolica tradizionale rimane l'oasi più feconda di dottrina, sacralità e vocazioni nella Chiesa.
"Secondo i più giovani, il nostro futuro è leggibile con chiarezza: la Messa tradizionale in latino (TLM) è una ribellione contro il modernismo, contro il cambiamento superficiale per amore del cambiamento. La TLM rappresenta sia un’àncora che una bussola, incarna – più di ogni altra cosa – l'idea di una Chiesa eterna e allo stesso tempo sempre nuova."
Questa traduzione è stata realizzata grazie alle donazioni dei lettori di MiL.
Luigi

Jemy Gatdula, Business World Online, 16/02/2023

Per qualche inspiegabile ragione, la Messa tradizionale in latino è ormai diventata il cattivo per antonomasia. Questo avviene mentre alcuni membri prominenti o influenti del clero cattolico vengono catturati o accusati di scorrettezze sessuali, generalmente con giovani uomini. Uno di loro è stato notoriamente scoperto in flagrante mentre utilizzava l’app di appuntamenti Grindr. Un altro ancora è stato accusato di aver abusato di alcune suore circa dieci anni fa. Anche la corruzione all’interno della Chiesa è nelle notizie all’ordine del giorno, con questo o quel rapporto sulla persecuzione clericale in Cina, mentre la Banca Vaticana è di nuovo perseguitata da accuse di manipolazioni finanziarie.

Prendiamo in considerazione questi fatti in un contesto dove, dal Concilio Vaticano II, la partecipazione alla Messa (ad esempio la partecipazione dei cattolici filippini è scesa al 56%)

lunedì 27 febbraio 2023

Il cristianesimo è vero». La fede di Alberto Sordi

A ridosso dell'anniversario sua morte (24 febbraio 2003) ricordiamo il grande Albertone.
Luigi


18 anni fa – come vola il tempo! – ci lasciava Alberto Sordi, un immenso attore che ha incarnato stagioni memorabili dell’Italietta che fu. C’è però un aspetto che di Albertone che raramente si ricorda ed è un peccato, dato ne caratterizzò la vita nel profondo: la fede. Sordi era un convinto credente. «Ogni domenica», ha ricordato don Walter Insero, rettore della Basilica di Santa Maria in Montesanto, «si recava a piedi alla basilica di San Giovanni in Laterano per la messa e lungo il cammino, molti poveri, che conoscevano le sue abitudini, lo attendevano per chiedergli un aiuto. Sordi non si tirava mai indietro e per tutti aveva sempre anche un sorriso e una parola».

Novara: nuova collezione di talari per la primavera-estate 2023? Fortunatamente no - AGGIORNAMENTO


AGGIORNAMENTO 
Siccome abbiamo ricevuto spiegazioni sulla ingenuità della scena rappresentata nella foto che avevamo pubblicato (un seminarista vestito da Fred Flintstone accanto al Rettore del seminario con indosso la talare) e avendo avuto rassicurazioni che le intenzioni non volevano essere irriguardose nè verso il sacerdozio nè verso il sacro abito della talare, abbiamo deciso di togliere la foto. 
La ratio del nostro post era stata suscitata dal ricevimento della foto e dall'annesso commento addolorato nel vedere che, nel seminario di Novara, la talare (di fatto "sconsigliata" ai seminaristi, e poco usata in genere) fosse stata indossata (solo) in una gag carnascialesca. Il che, se davvero fosse stato così, sarebbe stato fuori luogo e irriguardoso. 
Forse l'autore del commento non ha percepito le reali ed innocenti intenzioni degli "attori". 
Lieti di sapere che ciò non sia stato così. 
(Sarebbe davvero pessimo irridere la veste sacerdotale che a tanti trascendentali significati rimandata e tanti amati simbolismi racchiude; quella sacra veste bagnata dal sangue di tanti sacerdoti che non vollero piegarsi all'ordine di toglierla - si pensi ai martiri in Messico, e più vicino a noi, al beato Rolando Rivi, giovane seminarista ma fiero del proprio status e della veste che indossava- ). 

   


Orrori architettonici… e dove trovarli #128 a Milano

Chiesa parrocchiale del Santo Curato d’Ars (quartiere Giambellino) dell’arch. mons. (!!!) Enrico Villa (anno 1963).

Lorenzo

Descrizione: Progettata dall’arch. mons. Enrico Villa a partire dal 1958, la Chiesa del Santo Curato d’Ars venne realizzata tra il 1960 ed il 1963. Arretrata rispetto a

Il Vaticano sfiducia i vescovi sulla Messa Tradizionale in latino. Ma cresce il malcontento #traditioniscustodes

Un altro commento al pessimo Rescritto di Francesco sulla liturgia tradizionale e il potere dei vescovi.
"Intanto le nuove restrizioni sulla messa in latino sembrano ben lontane dall'aver raggiunto quello scopo di "servizio dell’unità" che si prefiggeva Francesco: lo dimostra, ad esempio, la reazione critica del vescovo di Providence, monsignor Thomas Joseph Tobin che in un tweet ha osservato come "il modo in cui il Vaticano tratta la Messa tradizionale in latino non mi sembra lo 'stile di Dio'".
Luigi

Nico Spuntoni, Il Giornale, 26 Febbraio 2023

Le nuove restrizioni sul rito tridentino volute dal prefetto Arthur Roche danno più potere a Roma, ma scontentano fedeli e sacerdoti
La notizia era nell'aria da tempo, ma l'ufficialità è arrivata solo questa settimana. Martedì scorso, infatti, è stata la giornata della pubblicazione di un Rescritto con cui il Papa ha avallato la linea dura del suo prefetto del Dicastero del Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, il cardinale Arthur Roche sull'applicazione del discusso Traditionis custodes. Si tratta del motu proprio con cui, nel luglio del 2021, Francesco ha de facto abrogato la liberalizzazione della cosiddetta messa in latino concessa dal suo predecessore nel 2007 con il Summorum pontificum.

Celebrazioni più difficili

Mark Wahlberg, la star di Hollywood andata in tv con le ceneri


Su Mark Wahlberg e la sua fede cattolica vedere MiL QUI.
Luigi

Il Timone, 24-2-23
La gran parte degli attori e degli artisti, come il Timone ha raccontato anche sul numero di novembre 2022 della rivista cartacea – cui vi invitiamo ad abbonarvi -, è saldamente su posizioni laiciste e della fede cristiana, semplicemente, non ne vuol sapere. Per questo fa decisamente notizia quando una star di Hollywood, oggi, dichiara la propria fede cattolica; ancor di più, viene da aggiungere, se di essa non fa pubblicamente mistero.
È questo il caso del celebre attore Mark Wahlberg il quale, come racconta anche il National Catholic Register, ha vissuto anche il recente Mercoledì delle Ceneri con una certa coerenza. Ma sì, perché la star di Hollywood – intervistato da Savannah Guthrie su Today – si è presentato sfoggiando le ceneri, appunto, sulla fronte. Una cosa di cui non si ha memoria tra attori del calibro di Wahlberg, il quale ha con grande naturalezza raccontato l’inizio della sua Quaresima.
«Nel mio mondo non è popolare», ha detto, «ma non posso nascondere la mia fede».

Roma… il Papa… Versailles… e Saint-Germain-en-Laye

Vi proponiamo – in nostra traduzione – la lettera numero 922 pubblicata da Paix Liturgique il 24 febbraio 2023, in cui, in forma di intervista, il gruppo di fedeli di Saint-Germain-en-Laye, che da due anni partecipano alla Santa Messa tradizionale celebrata all’aperto davanti ad una chiesa – per loro – tenuta chiusa (ne abbiamo scritto molte volte, da ultimo QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI e QUI) analizza le decisioni di papa Francesco in materia liturgica dal 16 luglio 2021 (il motu proprio Traditionis custodes) al 21 febbraio 2023 (il recente rescritto), passando per l’11 febbraio 2022 (il decreto relativo alla FSSP).
Ne emerge un quadro molto complesso e contraddittorio – in cui l’abuso di potere e lo scontro con i Vescovi è all’ordine del giorno – e soprattutto incerto, perché, in fondo «chi può sapere cosa pensa davvero un Argentino?».

L.V.


Paix Liturgique: Caro Germain, prima di tornare agli affari di Saint-Germain-en-Laye, può ricordarci il contesto in cui ci troviamo?

Germain de Paris: Il 16 luglio 2021 ha segnato un apparente cambio di paradigma, perché fino a quella data eravamo ancora nella

domenica 26 febbraio 2023

NOSTRE INFORMAZIONI di mons. Eleuterio Favella: il Motu proprio «Omnia mea mecum porto»

Per tramite del suo segretario diacono Ambrogio Fidato e per via diplomatica attraverso il Cancelliere Don Pietro Zecchini, abbiamo ricevuto la seguente informazione ex Aedibus da S.E.R. Mons. Eleuterio Favella, per grazia di Dio e della Sede Apostolica Arcivescovo di Synossi in partibus infidelium, Assistente al Sacro Soglio e Giudice Ordinario della Curia Romana e suo Distretto, nonché Abate Commendatario di Santa Cecilia in Urbe.
La comunicazione segue al motu proprio circa il patrimonio della Sede Apostolica, con cui papa Francesco dichiara che «tutti i beni […] che siano stati o che saranno acquisiti […] dalle Istituzioni Curiali e dagli Enti Collegati alla Santa Sede, sono beni pubblici ecclesiastici e come tali di proprietà, nella titolarità o altro diritto reale, della Santa Sede nel suo complesso» (QUI, ripreso da MiL QUI).
Grati a Sua Eccellenza Reverendissima per il rinnovato privilegio della sua considerazione nel volerci segnalare alcuni documenti che altrimenti passerebbero inosservati o non verrebbero evidenziati come dovrebbero ed inginocchiati al bacio dell’anello, ci professiamo imperituramente suoi servitori umilissimi et figli devoti in Cristo, e imploriamo la sua augusta benedizione.

L.V.

NOSTRE INFORMAZIONI

Con nota della Sala Stampa della S. Sede diffusa ieri sera, la Prefettura della Casa Pontificia, a seguito

Anglicani d’Africa: la "Comunione" anglicana inglese provoca lo scisma accettando le benedizioni omosex

Anche parte degli anglicani si ribellano alla lobby omosessualista.
"“La Chiesa d’Inghilterra si è allontanata dalla Bibbia e il suo messaggio è l’opposto”, ha detto Kaziimba. “Si offrono persino di benedire quel peccato. Questo è sbagliato. Come Chiesa dell’Uganda, non possiamo accettarlo. Dio non può benedire ciò che chiama peccato”".
QUI l'Ansa, tramite Il Sismografo sulla notizia.
QUI la Bussola.
Luigi

Informazione Cattolica, 19-2-23, Angelica La Rosa

STEPHEN SAMUEL KAZIIMBA MUGALU, ARCIVESCOVO ANGLICANO DELL’UGANDA: “NON C’È MODO DI CAMMINARE INSIEME”

Gli “arcivescovi” anglicani in Africa hanno contestato la decisione della Chiesa d’Inghilterra di consentire al clero di benedire le unioni dello stesso sesso, avvertendo che una tale mossa mette in pericolo la Comunione anglicana globale.
I leader della comunione anglicana in Africa non accettano che le unioni omosessuali vengano benedette anche se non viene loro concesso il sacramento del matrimonio.
Gli arcivescovi di Uganda, Kenya e Nigeria, che insieme rappresentano più di 35 milioni di anglicani, hanno pubblicato sui siti web della loro arcidiocesi la loro condanna della decisione della Chiesa d’Inghilterra.
“La Chiesa d’Inghilterra è molto brava a fare affermazioni contraddittorie e ad aspettarsi che tutti credano che entrambe le cose possono essere vere allo stesso tempo.

Suore in Irlanda, specie in via di estinzione

"La diocesi di Cork e Ross nel sud ha registrato il calo più netto, passando da 690 religiose nel 2000 a sole 70 nel 2020, diminuendo di quasi il 90%. Seguono Down e Connor nel nord (78%), Kerry (68%) e Achonry (63%), una piccola diocesi nell'ovest dell'Irlanda. La diocesi più grande del Paese, l'arcidiocesi di Dublino, ha registrato il calo numerico maggiore, passando da 1.739 a 1.180 religiose. Una diminuzione del 40%."
Continua l'effetto Francesco?
Luigi

23-02-2023, La Nuova Bussola Quotidiana, Ruadhán Jones*

Un'inchiesta dell'Irish Catholic rivela che il numero di religiose in Irlanda è calato del 50% in appena 20 anni, e la tendenza è a un ulteriore crollo. Un fenomeno che mette in crisi il sistema di servizi sanitari ed educativi che hanno garantito per il popolo fin dall'indipendenza.
Forse nient'altro rende più evidente il mutevole panorama religioso in Irlanda del calo del numero delle consacrate. Mentre la nazione più occidentale d'Europa sopporta ancora un altro inverno in cui i suoi ospedali sembrano in crisi permanente, provate a chiedere a qualsiasi persona del luogo, di una certa età, del tempo in cui gli ordini religiosi erano in prima linea nella gestione dell'assistenza sanitaria.
La compianta conduttrice dell'emittente principale irlandese RTE Marian Finucane raramente concludeva un dibattito sul servizio sanitario senza osservare che "gli ospedali erano ben gestiti quando avevamo le suore". Indubbiamente, la nostalgia per il passato era una semplificazione eccessiva, ma parla di un'epoca in cui la presenza delle religiose era apprezzata nella sanità e più in generale nella società.
Quando fu registrato il censimento del 1961, c'erano 13.259 suore

26 febbraio 1930, muore il Servo di Dio cardinale Rafael Merry del Val. Recita spesso le sue stupende “litanie dell’umiltà”

Ricordiamo il grande cardinale, Segretario di Stato di San Pio X,  e recitiamo frequentemente le sue Litanie.
Luigi

Il Cammino dei Tre Sentieri, 25 FEBBRAIO 2022

Il Servo di Dio cardinale Rafael Merry del Val y Zulueta (1865-1930) fu Segretario di Stato al servizio di papa san Pio X. Fu quindi al fianco di San Pio X condividendo tutti gli “affanni” che percorsero quel provvidenziale pontificato.

Il cardinale Merry del Val compose delle litanie, chiamate “dell’umiltà”. Evidentemente il suo ruolo così prestigioso e oneroso, l’avrebbe potuto tentare nell’orgoglio; e così, nella sua santità, decise di pregare il Signore per evitare di cadere in qualsiasi peccato di vanità.

Il nostro consiglio è di recitare queste litanie almeno una volta alla settimana. Esse non potevano che nascere nella bellezza della Verità Cattolica, che sola indica l’umiltà come strada maestra.

O Gesù! mite ed umile di cuore! Esauditemi.

Dal desiderio di essere stimato – Liberatemi, Gesù.

Dopo aver ripensato la liturgia, padre TikTok vorrebbe anche riformare il Catechismo

Vi proponiamo – in nostra traduzione – la lettera numero 921 pubblicata da Paix Liturgique il 20 febbraio 2023, in cui si ritorna sul caso di padre Matthieu Jasseron, alias «padre TikTok» (per il suo attivismo sul social network), il quale, dopo aver pubblicamente dissacrato la Santa Messa, auspica una revisione del Catechismo della Chiesa cattolica in ottica LGBT ed in nome della «bellezza della teologia».
E pur persistendo nei suoi errori, il Dicastero per la Comunicazione lo ha ora nominato «missionario digitale» per far conoscere il processo cosiddetto «Sinodo sulla sinodalità».

L.V.


«Ridateci la Scrittura, il Catechismo e la Messa», scriveva Jean Madiran a san Paolo VI [lettera del 27 ottobre 1972: N.d.T.], perché tutto questo funziona davvero insieme. I preti shock delle nostre Diocesi non sono solo

sabato 25 febbraio 2023

Avvenire si conferma quotidiano di sinistra? Una guida per come è dove votare alle #primariepd2023

 

Avvenire, il quotidiano dei vescovi (sic!) pubblica una guida su come e dove votare alle primarie del PD (il partito dei diritti LGBT, dell’eliminazione delle diciture “padre” e “madre”, della liberazione della cannabis, della modifica in peius della 104, dello ius soli, del laicismo erroneamente inteso come “ateismo”, delle battaglie contro i presepi e a favore del diritto di aborto, e via dicendo…).
 Insomma Avvenire dá istruzioni su come partecipare alle primarie di un partito che, inutile negarlo, propone battaglie e sostiene principi contrari alla dottrina della Chiesa. 
Per carità, il diritto di cronaca è sacrosanto,  ma allora qual è quel quid che uno si aspetta che differenzi un quotidiano “cattolico” da La Repubblica? 
Noi ovviamente non daremo istruzioni al riguardo. Perché un cattolico non può votare PD. Punto. 

Difesa della Messa tradizionale: 73ª settimana. Nuove manifestazioni di preghiera davanti agli uffici dell'Arcidiocesi di Parigi #traditioniscustodes

Riceviamo e pubblichiamo.
Luigi

73ª SETTIMANA: LE SENTINELLE CONTINUANO LA PREGHIERA IN DIFESA DELLA MESSA TRADIZIONALE DAVANTI AGI UFFICI DELL'ARCIDIOCESI DI PARIGI

Vi mando questa lettera da Roma, dove si è appena svolto il simposio del Centro Internazionale di Studi Liturgici (CIEL) sull'orientamento dell'altare, che è stato di eccellente qualità scientifica. È molto importante che la liturgia tradizionale si imponga anche come essendo intellettualmente necessaria.

L'arcivescovo di Parigi sembra dare intelligentemente segni di realismo. D'altra parte, i vescovi francesi manifestano da tempo una rinnovata severità nei confronti di questa liturgia. Alcuni sono arrivati ​​​​al punto di proibire i battesimi nell’antica forma.
Senza dubbio erano stati informati di quanto sarebbe accaduto il 21 febbraio, prima dell'inizio della Quaresima, quando il cardinale Roche ebbe la “delicatezza” di far firmare al Papa un rescritto ex audienatia ( Un rescrit du Pape clarifie deux points du Motu Proprio Traditionis custodes - Vatican News ), che conferma i diversi documenti precedenti lanciati contro la Messa tradizionale. Il rescritto ricorda in particolare che - contro ogni nozione di sinodalità - i vescovi devono ottenere dalla Santa Sede (= dal cardinale Roche) l'eventuale permesso di far celebrare la Messa tradizionale in una chiesa parrocchiale, e il permesso di dare la facoltà a un sacerdote chi non ce l'avesse già prima di Traditionis Custodes per celebrare secondo l’antico rito.

Paolo Gulisano. " Zelo amaro. Come rimediare"


Una bella riflessione contro lo zelo amaro pubblicata da Aldo Maria Valli.
"Oggi il Depositum Fidei non va semplicemente conservato, ma custodito. L’azione del custodire ha in sé un valore di amorevolezza, di trepidazione, come quello di Maria che serbava il Verbo di Dio «custodendolo nel suo cuore». E in un cuore in cui c’è tale presenza divina non c’è posto per la cattiveria e per lo zelo amaro".
Luigi

21-2-23 Paolo Gulisano

Nella Chiesa cattolica da molto tempo ci sono più anime, come constatano con dolore i fedeli “normali”, coloro che non hanno particolari etichette. L’anima oggi dominante è la modernista, progressista, che cerca di piacere più agli uomini che a Dio, quella che viene a compromessi col mondo, fondamentalmente relativista. C’è poi un’anima più conservatrice, o tradizionalista, che cerca di salvaguardare la buona dottrina e la buona liturgia, ma anche questa non è priva di criticità, e di veri e propri errori. Lo si vede in certi dibattiti nei media e sui social, durante i quali spesso emerge il lato oscuro del conservatorismo cattolico: parole durissime verso chi la pensa diversamente, attacchi livorosi e totalmente privi di carità. Questi zeloti della purezza canonica non esitano a collocare motu proprio all’inferno chi sgarra dai binari dottrinali. Un comportamento profondamente sbagliato, corrispondente a quell’atteggiamento che la Tradizione (quella autentica) ha descritto come zelo amaro.
Il primo a utilizzare questa definizione fu niente meno che san Benedetto da Norcia. «Come vi è uno zelo amaro e cattivo che separa da Dio e conduce all’inferno, così vi è uno zelo buono, che separa dai vizi e conduce a Dio e alla vita eterna» (Regola, cap 72).

La tentazione della chiesa di fare di ogni papa un santo

Un'interessante riflessione dell'ex direttore dell'Osservatore Romano.
Luigi

Il Sismografo, 12-2-23
(Giovanni Maria Vian, Domani) Bergoglio ha un primato che sarà quasi impossibile superare: è infatti il primo papa ad avere proclamato santi ben tre suoi predecessori e ad averne beatificato un quarto. La circostanza non ha precedenti ed è destinata a non ripetersi.
Già un anno dopo l’elezione, in un’unica cerimonia, Francesco ha canonizzato Giovanni XXIII (Angelo Roncalli) e Giovanni Paolo II (Karol Wojtyła), poi nel 2018 è stata la volta di Paolo VI (Giovanni Battista Montini), che lo stesso Bergoglio aveva beatificato esattamente quattro anni prima; infine, nel 2022, ha dichiarato beato Giovanni Paolo I (Albino Luciani), pontefice per poco più di un mese e probabile futuro santo.

Vaticano. I macigni di Ratzinger #benedettoxvi

Alcune interessanti riflessioni sul libro postumo di Benedetto XVI.
Luigi

Il Sismografo, 28-1-23
(Matteo Matzuzzi - Il Foglio /28 gennaio 2023) “Contro di me un vociare assassino”, ha scritto Benedetto XVI nel libro pubblicato postumo. Al centro di tutto, la crisi della fede nella sua Germania, epicentro del terremoto che scuote la Chiesa di Roma.
Il Vaticano, a tutti i massimi livelli, dice ai maggiorenti della Chiesa tedesca che si devono fermare, che quel che stabilisce il Cammino sinodale locale (che da biennale qual era in origine, di fatto si sta trasformando in permanente o semi permanente, con richieste ultimative recapitate a Roma che crescono in tono e sostanza di mese in mese) non è valido e che di certo non possono istituire “Consigli sinodali” con la partecipazione di laici che arriverebbero a sovrintendere pure alle faccende ora in capo alla Conferenza episcopale.

venerdì 24 febbraio 2023

Müller e la Messa Tradizionale: il Papa sminuisce i Vescovi e danneggia la pastorale #traditioniscustodes

Sul pericolosissimo Rescritto di Papa Francesco alcune puntuali osservazione del card. Müller.
"il cardinale Müller non esita a sottolineare che questo nuovo scritto “degrada i vescovi o gli ordinari locali di rango secondario a firmatari di petizioni alla massima autorità (cioè la burocrazia del Dicastero per il Culto)”. Il cardinale tedesco sottolinea che questa decisione “danneggia la responsabilità pastorale dell’episcopato” e “oscura il vero significato del papato, che è quello di rappresentare e realizzare l’unità della Chiesa nella verità della fede e nella comunione sacramentale”".
Luigi

24 Febbraio 2023 Marco Tosatti

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, offriamo alla vostra attenzione, nella nostra traduzione, questo intervento del card. Müller pubblicato su Infovaticana, che ringraziamo per la cortesia. Buona lettura.
§§§

Il recente rescritto approvato da Francesco e dal Prefetto del Dicastero per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, il cardinale Roche, continua a suscitare reazioni.

Il nuovo documento, che rafforza il motu proprio Traditionis custodes, stabilisce che l’uso di una chiesa parrocchiale o l’erezione di una parrocchia personale per la celebrazione dell’Eucaristia secondo il Missale Romanum del 1962 e la concessione della licenza ai sacerdoti ordinati dopo la pubblicazione del Motu proprio Traditionis custodes per celebrare secondo il Missale Romanum del 1962, saranno di competenza di Roma.
InfoVaticana ha contattato il cardinale Müller per conoscere la sua opinione su questa decisione del Papa e del cardinale Roche. L’ex prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede ha risposto che “Papa Benedetto XVI ha dato al papato una grande reputazione, anche tra gli agnostici lontani dalla Chiesa (Paolo Flores D’Arcais, Jürgen Habermas, Piergiorgio Odifreddi) grazie alla sua alta competenza teologica e onestà intellettuale”.
Alludendo a Benedetto, Müller sostiene che “non era necessario che egli insistesse sull’obbedienza formale in modo autoritario, perché anche l’obbedienza di fede a Dio, che è decisiva per la salvezza, non esige un servilismo cieco, ma una devozione a Dio Trinità con la ragione e il libero arbitrio, cioè un obesequium racionalabile (Vaticano II, La tua parola 5)”.

D’altra parte, il cardinale tedesco afferma che “quando si tratta di obbedienza all’autorità ecclesiastica, bisogna distinguere tra l’obbedienza religiosa, che si riferisce alla sottomissione autorevole della fede rivelata, e la disponibilità

Cascioli. " Ecco perché si deve insistere sullo scandalo Rupnik" #rupnik

Noi non taceremo.
Noi continueremo a fare le giuste domande sull'abusatore Rupnik.
Noi continueremo a chiedere la giusta punizione.
Noi continueremo a chiedere chi ha tolto la scomunica per assoluzione del complice.
Noi continueremo ad invocare le dimissioni dei superiori e di quanti hanno insabbiato e oscurato le turpitudini di p. Rupnik.
QUI Luisella Scrosati sulla Bussola.
QUI The Pillar.
QUI i post pubblicati sul caso Rupnik da MiL.
Luigi

22-02-2023, Riccardo Cascioli, La Nuova Bussola Quotidiana

Non è il peccato del prete-artista che ci sconvolge, per quanto grave sia. Ci indigna invece il sistema e la trama di coperture che non solo ha permesso 30 anni di abusi, ma che continua nell'opera di protezione e copertura.
Perché insistere tanto sul caso Rupnik? Voglia di infierire su un peccatore, senza alcuna misericordia, una volta che il suo peccato è venuto alla luce? Ricerca di un capro espiatorio su cui concentrare l’indignazione per tutte le colpe di preti e religiosi che si sono macchiati di abusi?
Assolutamente no. Il vero problema è il sistema e le persone che non solo hanno permesso questo, ma che continuano a manipolare i fatti, a creare diversivi, a eludere domande, per ottenere un duplice scopo: punire nel modo più leggero possibile il protagonista della vicenda e mantenere intatto il sistema di corruzione e clientela che lo ha coperto per 30 anni (il documento diffuso il 21 febbraio dai gesuiti dice espressamente che gli abusi sono stati consumati dagli anni ’80 fino al 2018). Esattamente come è già accaduto nel caso dell’ex cardinale Theodore McCarrick:

In Vaticano si sgretola il principio della proprietà privata, Papa Francesco collettivizza i beni della curia

Scherzando un po' un amico ci ha scritto: "Bandiera rossa la trionferà, evviva il bergoglismo e la libertà! [e parafrasando il s. Padre, salva reverentia] Prelati dai campi e dalle officine, prendete l'incenso, chiudete il sacello, andate giù in chiesa e fate bordello".
Un centralismo da Corea del Nord.
QUI Milano Finanza.
QUI il testo del Motu Proprio del S. Padre.
Luigi

Il Messaggero, Franca Giansoldati, 23-2-23

Città del Vaticano – In Vaticano si sgretola il principio della proprietà privata anche se non è ovviamente il collettivismo di stampo socialista ad avere suggerito a Papa Francesco il nuovo Motu Proprio sul “diritto nativo” che chiarisce la natura pubblica ecclesiastica dei beni acquisiti dagli enti della Santa Sede. «I beni immobili e mobili hanno destinazione universale e le istituzioni e gli enti che li hanno acquisiti o che li abbiano intestati ne sono affidatari, non privati proprietari, avendo agito e dovendo sempre agire in nome e sotto l’autorità del Papa».
E ancora: «Nessuna Istituzione o Ente può pertanto reclamare la sua privata ed esclusiva proprietà o titolarità dei beni della Santa Sede, avendo sempre agito e dovendo sempre agire in nome, per conto e per le finalità di questa nel suo complesso, intesa come persona morale unitaria, solo rappresentandola ove richiesto e consentito negli ordinamenti civili».

Tolone: l'ennesimo commissariamento?

Perché il Vaticano ha ordinato una visita apostolica per la diocesi di Tolone? A prima vista, ci sono un paio di interventi diretti di Roma nell’amministrazione di una diocesi francese, nota per le sue fiorenti vocazioni, che sembrano sconcertanti.
"Un altro elemento chiave delle tensioni, come riportato dal Register lo scorso giugno, è la flessibilità del vescovo Rey nei confronti delle varie comunità tradizionaliste della diocesi, anche dopo la pubblicazione della lettera apostolica Traditionis Custodes che limiterebbe la celebrazione della Messa tradizionale in latino. Questo atteggiamento della diocesi è stato visto da molti come il fattore scatenante delle lamentele inviate a Roma dai critici delle azioni del vescovo Rey."
Questa traduzione è stata realizzata grazie alle donazioni dei lettori di MiL.
Luigi

Solène Tadié, National Catholic Register, 10/02/2023 

Questa settimana ha visto un nuovo colpo per la diocesi di Tolone-Fréjus, oggi il più grande polo di attrazione della Francia per le vocazioni sacerdotali. In una dichiarazione del 7 febbraio, la nunziatura apostolica in Francia ha annunciato la decisione del Dicastero per i vescovi “per mandato di papa Francesco”, di ordinare una visita apostolica della diocesi, che si trova nella regione del Var, nel sud-est della Francia.

La breve dichiarazione consigliata dall'intervento vaticano deriva dall'osservazione di "un certo numero" di difficoltà non specificate, ed è un'estensione della visita fraterna del novembre 2020 condotta dall'arcivescovo metropolita Jean-Marc Aveline, di Marsiglia. A differenza della precedente visita pastorale, tuttavia,

giovedì 23 febbraio 2023

Abusatori seriali perdonati. Messa in latino vietata #rupnik #traditioniscustodes

Dagli amici di Campari & de Maistre un post tra il riso e il pianto, in questi tempi terribili per la nostra povera Chiesa.
Luigi

23-2-23
Fra qualche anno, quando qualcuno cercherà informazioni sull'attuale periodo ecclesiastico, trarrà la seguente conclusione. Nella Chiesa cattolica degli anni '20 del terzo millennio, si potevano violentare le suore, ma non dire la Messa in latino.
Se infatti è vero che un abusatore sessuale seriale di suore, preti e frati, che ha compiuto crimini efferati e rovinato la vita di decine di persone, è stato graziato direttamente da Bergoglio e ha potuto tenere corsi e pubblicare libri senza colpo ferire, mentre lo stesso Bergoglio sta vietando sempre di più la Messa in latino, in rito tridentino, la conclusione di cui sopra è obbligatoria.
D'altronde, qualcuno forse si ricorderà un altro episodio esecrabile di questo pontificato, quello di mons. Ricca, promosso ai massimi livelli nonostante in patria fosse coinvolto in vicende incresciose.
Me lo immagino il grigio pretonzo che riceve le denunce canoniche in Vaticano.
Squilla il telefono.
Voce al telefono: "Buongiorno don Polpetta, devo purtroppo informarla di un delicta graviora"
Polpetta: "Oh diamine, cosa è successo?"
Voce al telefono: "Abbiamo beccato don X che compiva un fattaccio"
Polpetta, saltando in piedi paonazzo: "Non mi sta dicendo forse che...."
Voce al telefono: "Eh si, brutta cosa"
Polpetta: "Diamine, questi della messa in latino sono come funghi, non ce ne liberiamo"
Voce al telefono: "No, cosa c'entra? le sto dicendo che don X ha scandalizzato una novizia"
Polpetta: "MA COME? mi chiama per una scemenza del genere? mi lasci in pace con queste sciocchezze".

Il pensiero sociale di Benedetto XVI. Introduzione alla lettura della Caritas in veritate #benedettoxvi

L’arcivescovo Mons. Héctor Aguer è stato vescovo di La Plata, in Argentina, fino al compimento dei suoi 75 anni, dopo di ché è stato subito sollevato dall’incarico. Qui egli produce un profondo commento dell’enciclica sociale di Benedetto XVI.
Luigi

Osservatorio Van Thuan, 6-2-23, Mons. Hector Aguer 

1. Situazione storica

Con l’enciclica Caritas in veritate Benedetto XVI ha voluto commemorare il quarantesimo anniversario del documento di Paolo VI sullo sviluppo umano integrale, pubblicato nel 1967. L’attuale pontefice riprende il procedimento con cui la dottrina sociale della Chiesa è stata esposta fin dall’inizio del suo formulazione moderna di Leone XIII nella sua celebre enciclica Rerum novarum. L’aggiornamento periodico di questo insegnamento è stato verificato attraverso successive commemorazioni del testo leoniano: l’enciclica Quadragesimo anno di Pio XI (1931), il discorso di Pio XII La solennità (1941), l’enciclica Mater et Magistra (Giovanni XXIII, 1961), la lettera apostolica Octogesima adveniens(Paolo VI, 1971) e le encicliche Laborem exercens (1982) e Centesimus annus (1991) di Giovanni Paolo II . La suddetta serie mostra la continuità di una tradizione caratterizzata dalla dinamica fedeltà a un’ispirazione originaria: la dottrina sociale della Chiesa è, come sottolinea Benedetto XVI, un insegnamento unico, coerente e

Caso Rupnik. La resa dei conti non è mai fino in fondo #rupnik


Domande che aspettano risposta: "Il comunicato dei gesuiti, al netto delle dichiarazioni di solidarietà nei confronti delle vittime e dei “mai più”, non è chiaro e omette alcuni fatti importanti. Innanzitutto non nomina né la scomunica latae sententiae (poi subito rimessa) in cui Rupnik è incorso nel 2020 per “assoluzione del complice in confessione”, né il procedimento ecclesiastico al Dicastero per la dottrina della fede per abusi su alcune suore, concluso nel 2022 con la prescrizione dei fatti. Rupnik emerge dalla nota dei gesuiti come uno che non ha alle spalle uno “storico” di procedimenti ecclesiastici anche gravi"
QUI La Vie: "Affaire Rupnik: 15 nuove vittime, 30 ans d'abus e un processo senza fine".
Luigi


Il Sismografo, 22-2-23
(Federica Tourn - Domani) I gesuiti diffondono nuove testimonianze e annunciano nuove restrizioni contro il sacerdote accusato di violenze da decine di vittime. Ma molti punti della vicenda restano ancora oscuri.
Quindici nuove testimonianze di violenze – sessuali, spirituali e di coscienza – che sarebbero state compiute nell’arco di più di trent’anni da Marko Rupnik, il noto gesuita al centro di uno scandalo dallo scorso dicembre per abusi. È quanto emerge da un comunicato della Dir, la Delegazione per le case e opere interprovinciali romane della Compagnia di Gesù, che dà conto del lavoro del team referente costituito proprio per accogliere le vittime del gesuita. Il numero esatto delle persone sentite è invece esplicitato dal superiore maggiore di Rupnik, padre Johan Verschueren, su Repubblica e Associated Press, testate scelte dai gesuiti come uniche interlocutrici per i primi commenti sul report, al posto della conferenza stampa annunciata in un primo momento. Le restrizioni Ecco cosa sappiamo. In attesa di un ulteriore approfondimento sulla fondatezza e la gravità delle accuse, Rupnik non potrà accettare ulteriori incarichi come artista, «in modo particolare nei confronti di strutture religiose, chiese, istituzioni, oratori e cappelle, case di esercizi o spiritualità». Una restrizione che si aggiunge alla proibizione di lasciare il Lazio e ai divieti già in vigore (almeno formalmente) di officiare messa, celebrare sacramenti e parlare in pubblico. Sulla base di queste nuove testimonianze, il cui grado di credibilità è stato definito «molto alto»,

EDIZIONE STRAORDINARIA: Orrori architettonici… e dove (NON) trovarli #127 bis a Siviglia (Spagna)

Tre giorni fa, per la nostra rubrica settimanale «Orrori architettonici… e dove trovarli», ci eravamo occupati (QUI) del nuovo altare nel convento di Santa Clara dell’arch. Pablo Millán, chiesa restaurata ed inaugurata venerdì 10 febbraio 2023 con una Santa Messa celebrata da mons. José Ángel Saiz Meneses, Arcivescovo di Siviglia (non utilizzando, però, il nuovo altare, già oggetto di forti critiche da parte dei fedeli).
Nelle ore immediatamente successive al nostro articolo, l’architetto aveva rimosso dal proprio profilo Facebook il post (presente nel nostro articolo) in cui magnificava la sua opera ed oggi leggiamo sul sito spagnolo InfoCatólica che il contestato altare – dopo appena dodici giorni dalla sua inaugurazione – sarà rimosso, su ordine dello stesso committente (l’Arcivescovado di Siviglia).
Pur felici di questa (inevitabile) soluzione, ci domandiamo: quanto è costato ai fedeli tutto questo inutile orrore?

Di seguito riportiamo – in nostra traduzione – l’articolo pubblicato sul sito InfoCatólica.

L.V.

DI FRONTE ALLE PROTESTE DI UNA MOLTITUDINE DI FEDELI


L’Arcivescovado di Siviglia ha annunciato che

S. Comunione / Abusi ovunque, ma non mancano i segni di speranza. E un appello

Altre testimonianze pubblicate da Aldo Maria Valli.
QUI e QUI un appello, pubblicato sempre da Valli.
Una battaglia da combattere!
Luigi

9-2-23
Caro Valli,

in periodo di “pandemia”, ma purtroppo ancora oggi, a fronte della mia richiesta di ricevere la Comunione in bocca, ho ricevuto, con mio grande rammarico, risposte di questo tipo: “Le disposizioni lo vietano”, “Non esiste alcuna differenza tra il riceverla in bocca o in mano”, “Quel che importa è ricevere la Comunione, non conta il modo”.
Mi è anche stato spiegato che si può portare l’ostia consacrata alla bocca mentre si cammina per tornare al proprio posto, voltando le spalle al sacerdote e rischiando che la particola finisca a terra e sia calpestata.
Sono stato inoltre richiamato energicamente e accusato di offendere la Chiesa e il sacerdote celebrante perché mi sono permesso di sostenere con fermezza la sacralità della Santissima Eucarestia.

Il rescritto sulla liturgia tradizionale: l'opinione di The Wanderer

Ringraziamo Duc in Altum, il blog di Aldo Maria Valli, per la traduzione italiana di un nuovo articolo tratto da Caminante Wanderer, il noto blog argentino, che ci offre un punto di vista meritevole di particolare attenzione sul rescritto papale, pubblicato lo scorso 21 febbraio (ved. qui), con cui sono state convalidate le limitazioni alla liturgia tradizionale imposte dal Card. Roche sin dal dicembre 2021 (ved. qui).
Mentre si affastellano nuove (e incontrollate) voci su ciò che possiamo o non possiamo attenderci da qui ad aprile, The Wanderer propone un'interessante interpretazione dell'attualità, che ci piace rendere disponibile anche ai nostri lettori.

Il rescritto sulla liturgia tradizionale: una sconfitta di Roche?

mercoledì 22 febbraio 2023

NOSTRE INFORMAZIONI di mons. Eleuterio Favella: la Bolla «Pelagianorum quadragesimalia»

Per tramite del suo segretario diacono Ambrogio Fidato e per via diplomatica attraverso il Cancelliere Don Pietro Zecchini, abbiamo ricevuto la seguente informazione ex Aedibus da S.E.R. Mons. Eleuterio Favella, per grazia di Dio e della Sede Apostolica Arcivescovo di Synossi in partibus infidelium, Assistente al Sacro Soglio e Giudice Ordinario della Curia Romana e suo Distretto, nonché Abate Commendatario di Santa Cecilia in Urbe.
La comunicazione segue il tweet del quotidiano L’Osservatore Romano secondo il quale «in Quaresima i cattolici sono chiamati a osservare il digiuno del gas per non alimentare la guerra e contro il consumo dei combustibili fossili» (QUI, ripreso da MiL QUI).
Grati a Sua Eccellenza Reverendissima per il rinnovato privilegio della sua considerazione nel volerci segnalare alcuni documenti che altrimenti passerebbero inosservati o non verrebbero evidenziati come dovrebbero ed inginocchiati al bacio dell’anello, ci professiamo imperituramente suoi servitori umilissimi et figli devoti in Cristo, e imploriamo la sua augusta benedizione.

L.V.

NOSTRE INFORMAZIONI

La S. Congregazione per le Indulgenze e Reliquie, con nota del 20 u.s., pubblicata dalla Sala Stampa della S. Sede e dall’Osservatore Romano, ha

La guerra alla Messa Tridentina svela il bluff della sinodalità


Un bellissimo articolo della Bussola sulle contraddizioni del S. Padre.
Sembra che l'unico carisma che NON abbia  cittadinanza presso il Papa sia quello a sensibilità tradizionale, malgrado sia l'unico in grande ascesa, pieno di giovani, di famiglie e di vocazioni sacerdotali e religiose.
Da  leggere tutto.
Luigi

22-02-2023, Stefano Chiappalone, La Nuova Bussola Quotidiana

Dalla Santa Sede arriva un nuovo sottile colpo al rito tradizionale depotenziando ulteriormente i vescovi (liberi di negare ma non di concedere). Nella Chiesa del sinodo permanente solo di fronte alla tradizione liturgica si rialzano i muri che altrove si dice di voler abbattere.
Mentre si parla e si straparla ovunque di sinodalità, lasciando che ciascuno scelga il cammino che preferisce, se “alla francese” o “alla tedesca” o “in salsa amazzonica”, la Santa Sede su un punto non transige: quella Messa non s’ha da fare. “Quella” Messa, vale a dire la forma della liturgia celebrata per secoli fino al 1970, quando d’improvviso – dopo qualche anno di sperimentazioni selvagge – un nuovo rito fu composto e imposto a tavolino e il precedente destinato a estinguersi. Tuttavia quel rito non si estinse, e ora provano a risolvere con la... misericordia (tra gli altri significati, la misericordia era anche il nome del pugnale con cui si soleva dare il colpo di grazia all'avversario ferito).
La nuova stilettata al rito romano tradizionale ha assunto la forma di un rescritto reso noto ieri

Papa Francesco in cortocircuito sulla Tradizione

Papa Francesco è ormai consapevole che una buona parte dell’Episcopato mondiale non lo ha seguito e non è disposto a seguirlo nella sua personalissima guerra liturgica e questa mattina, all’udienza generale (di cui riportiamo in calce un ampio stralcio e QUI l’articolo di Franca Giansoldati sul quotidiano Il Messaggero), ha sentito la necessità di tentare di fornire una giustificazione al suo rescritto – che definire stupido ed inutile sarebbe generoso – pubblicato ieri (QUI su MiL).
Lo ha fatto, ovviamente, a modo suo, con quel modo a cui ci ha abituati: fintamente buonista e grondante livore per la Tradizione, con uno spirito talmente passionale da cadere in continue contraddizioni, soprattutto con le due parole-talismano sulle quali ha imperniato la sua immagine pubblica: «misericordia» e «sinodalità».
E così precisa che se la Chiesa non prega ed invoca Spirito Santo «si chiude in sé stessa, in dibattiti sterili ed estenuanti, in polarizzazioni logoranti, mentre la fiamma della missione si spegne. È molto triste vedere la Chiesa come se fosse un parlamento; no, la Chiesa è un’altra cosa. La Chiesa è la comunità di uomini e donne che credono e annunciano Gesù Cristo ma mossi dallo Spirito Santo, non dalle proprie ragioni».
Inizia prendendo l’argomento alla larga: «così agiscono sempre gli Apostoli. Insieme, senza dividersi, nonostante avessero sensibilità e pareri diversi, si pongono in ascolto dello Spirito»; in particolare lo Spirito «insegna una cosa, valida anche oggi: ogni tradizione religiosa è utile se agevola l’incontro con Gesù».
Tutto qui? No, perché è pronto per essere servito il piatto forte, cioè l’ennesimo affondo contro la Tradizione, ormai suo perenne assillo maniacale: «nella Chiesa tutto va conformato alle esigenze dell’annuncio del Vangelo; non alle opinioni dei conservatori o dei progressisti, ma al fatto che Gesù raggiunga la vita della gente. Perciò ogni scelta, ogni uso, ogni struttura ogni tradizione sono da valutare nella misura in cui favoriscono l’annuncio di Cristo».

Quindi ci viene da domandare: Santità, se ogni scelta deve essere valutata nella misura in cui favorisce l’annuncio di Cristo, volete farci credere che la Santa Messa tradizionale, la Santa Messa da voi tanto osteggiata che ha formato la Cristianità per almeno sedici secoli, sfavorisce l’annuncio di Cristo? E le centinaia di migliaia di fedeli che ogni settimana in tutto il mondo partecipano alla Santa Messa tradizionale non ricevono l’annuncio di Cristo? E le migliaia e migliaia di giovani che, in questi

La Messa tradizionale nell'arte #84 - Le Sacre Ceneri - miniatura #mtl #mtlnellarte #sacreceneri #mercoledìdelleceneri


Quest'oggi, la rubrica sulla Messa tradizionale nell'arte non poteva non essere dedicata al rito delle imposizioni delle Sacre Ceneri. 
Oltre alle immagini già pubblicato nel nostro post di stamane, ecco quindi una bella miniatura tratta da un Messale medioevale, che, alla pagina dell'Introitus (come vediamo indicato sia in rosso in alto a destra sia leggendo le prime parole del versetto introitale "Miseréris ómnium, Dómine, et nihil odísti eórum quæ fecísti...") raffigura il momento

Roma, 8-6-2008, Ss. Trinità dei Pellegrini, 1° parrocchia in Italia dedicata al Rito Tradizionale

Riceviamo dagli amici della TFP il bellissimo filmato (QUI e sotto) sulla Parrocchia Tradizionale di SS. Trinità dei Pellegrini a Roma.
Per ricordare e per difendere la nostra Messa, minacciata sempre più.
Luigi

Dopo circa 15 anni dall'inaugurazione della parrocchia personale della Santissima Trinità dei Pellegrini a Roma, magari si può fare un traguardo delle acque che sono passate sotto i ponti del Tevere nella Città Eterna, dall'ora in poi.
In questo filmato, ci sono stati riportati dei brani della Santa Messa celebrata dall'allora vescovo ausiliare di Roma settore centro, monsignor Ernesto Mandara, secondo il rito detto di San Pio V o Rito Tridentino