Per tramite del suo segretario diacono Ambrogio Fidato e per via diplomatica attraverso il Cancelliere Don Pietro Zecchini, abbiamo ricevuto la seguente informazione ex Aedibus da S.E.R. Mons. Eleuterio Favella, per grazia di Dio e della Sede Apostolica Arcivescovo di Synossi in partibus infidelium, Assistente al Sacro Soglio e Giudice Ordinario della Curia Romana e suo Distretto, nonché Abate Commendatario di Santa Cecilia in Urbe.
La comunicazione segue al motu proprio circa il patrimonio della Sede Apostolica, con cui papa Francesco dichiara che «tutti i beni […] che siano stati o che saranno acquisiti […] dalle Istituzioni Curiali e dagli Enti Collegati alla Santa Sede, sono beni pubblici ecclesiastici e come tali di proprietà, nella titolarità o altro diritto reale, della Santa Sede nel suo complesso» (QUI, ripreso da MiL QUI).
Grati a Sua Eccellenza Reverendissima per il rinnovato privilegio della sua considerazione nel volerci segnalare alcuni documenti che altrimenti passerebbero inosservati o non verrebbero evidenziati come dovrebbero ed inginocchiati al bacio dell’anello, ci professiamo imperituramente suoi servitori umilissimi et figli devoti in Cristo, e imploriamo la sua augusta benedizione.
L.V.
NOSTRE INFORMAZIONI
Con nota della Sala Stampa della S. Sede diffusa ieri sera, la Prefettura della Casa Pontificia, a seguito di inconsulte voci sortite dopo il provvedimento pontificio che sequestra i beni degli Enti collegati alla S. Sede, ha inteso precisare che il Motu proprio promulgato il 23 corrente dal S. Padre, nell’originale latino depositato presso la Cancelleria Apostolica e pubblicato ufficialmente sugli «Acta Apostolicae Sedis», non reca il titolo di «Omnia mea mecum porto».
a parte gli scherzi, un bravo giurista ci può spiegare bene l'ambito e la portata di codesto provvedimento ?
RispondiEliminaBuonasera, sinceramente non ho capito in cosa consista esattamente il provvedimento di cui si parla. 🙂
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