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lunedì 27 febbraio 2023

Orrori architettonici… e dove trovarli #128 a Milano

Chiesa parrocchiale del Santo Curato d’Ars (quartiere Giambellino) dell’arch. mons. (!!!) Enrico Villa (anno 1963).

Lorenzo

Descrizione: Progettata dall’arch. mons. Enrico Villa a partire dal 1958, la Chiesa del Santo Curato d’Ars venne realizzata tra il 1960 ed il 1963. Arretrata rispetto a via Giambellino, la facciata vera e propria è anticipata da un pilastro centrale raccordato alla copertura a formare una croce; i tre ingressi, a quota sopraelevata rispetto alla strada, sono protetti da una sottile pensilina a sbalzo. La pianta a navata unica e con orientamento sud-est/nord-ovest è caratterizzata dai transetti posti in obliquo: il sinistro ospita oggi nella sua porzione più esterna la cappella iemale. La trama a quadrati obliqui che caratterizza le facciate all’esterno trova corrispondenza nelle finestrature tonde dei prospetti interni: semplici superfici intonacate interrotte esclusivamente dall’arco parabolico a sbalzo sopra l’ingresso, raccordato alla doppia balconata posta sulla controfacciata. La zona presbiteriale a pianta esagonale –sopraelevata – è sottolineata dai tre pilastri e le rispettive travi che li collegano, a loro volta sostegno delle tre che disegnano gli assi mediani di navata e transetto. I tre pilastri proseguono ben oltre la copertura andando a formare il campanile e permettendo la creazione di un lucernario in corrispondenza dell’altare. La copertura risulta separata dalle pareti perimetrali grazie ad un nastro vetrato che da queste la separa, ed è caratterizzata da una doppia struttura con il controsoffitto costituito da una serie di sfondati come accadrà qualche anno successivo anche alla Chiesa di San Cipriano.
La struttura interamente in cemento armato è costituita da setti continui gettati in opera che coincidono con le facciate laterali; le struttura delle tre coperture a doppia falda, in cemento armato, si intersecano in corrispondenza del presbiterio dove le rispettive travi di colmo intercettano le travi di collegamento dei pilastri rastremati che andranno a sostenere il campanile alla quota superiore.

Descrizione tratta dalla pagina beweb.chiesacattolica.it.

Fotografie degli esterni:








Fotografie degli interni:










15 commenti:

  1. Bella e solenne. Qual è il problema?
    Oltretutto, è stata ideata per la messa preconciliare.

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  2. Non c'e' niente da fare, ci costringono ad appesantirci l'anima vivendo nel brutto. Elle

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    1. Non si capisce cosa ci sia di brutto. Puoi identificare qualche dettaglio che, addirittura, “appesantisce” l’anima? Io sapevo che l’unica cosa che appesantisce l’anima è il peccato.

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    2. Cerca su internet la Asamkirche di Monaco di Baviera, se non la conosci già.
      Poi dimmi, in onestà, qual è quella che “appesantisce” di più.

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    3. E, come al solito, tutto tace.
      Ehh…onestà intellettuale vo’ cercando, che m’è ‘si cara!

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  3. Se non bello l'interno appare quanto meno funzionale e con una giacitura ben orientata. Presbiterio riconoscibile rispetto all'aula (persino con le balaustre) coronato dalla bella Crocifissione.
    Non esaltante la facciata.

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    1. Problemi? È bellissima!
      Orrenda è certa ideologia, semmai.

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    1. È bellissima! Tanto, non sembra viva in Italia, quindi non dovrà neanche vederla.

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  6. In giro c'è di molto peggio.Poi son dettagli ,il guaio il vero sono certe celebrazioni svogliate ,frettolose ,senza sentimento e partecipazione e le stupidaggini di certe omelie che sembrano scritte da Elly S..

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  7. A me piace, come intervento di arte moderna mi sembra riuscito. I simboli cristiani ci sono tutti, a partire già dalla facciata (pilastro che forma una croce stilizzata con il cornicione sottogronda), gli spazi interni sono ben distribuiti e si capisce che è una chiesa.

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    1. Le uniche Chiese belle sono quelle medioevali, gotiche. Anche quelle barocche, come le moderne, snaturano il cristianesimo

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