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giovedì 10 ottobre 2024

«Sei unica»: l’ultima fatica letteraria di papa Francesco, tra Saffo e Frida Kahlo

Federico Moccia e Fabio Volo sono avvisati: nel panorama librario italiano sta emergendo un nuovo scrittore che potrebbe mettere in ombra i campioni delle banalità letterarie!
Certo, la strategia pubblicitaria – al momento – non è stata un granché efficiente (nonostante sia descritto nientemeno che come «testo-evento»), ma l’autore è un indiscusso maestro della comunicazione «coram mundo» e non avrà certo alcun problema a risollevare le sorti di un libro che finora – a più di una settimana dalla sua uscita (2 ottobre) – pare non aver interessato proprio nessuno, neppure i mass media sempre pronti ad osannare il più fuggente starnuto «dal sen fuggito» del novello saggista/sociologo.
Cert’anche, la copertina in stile «Harmony dei poveri» non ha un grande appeal, ma – perbacco! – sopra l’immagine a metà tra il minimal ed il kitsch compare pur sempre un nome che è una garanzia mediatica: «Papa Francesco».
Sarebbe quindi poco misericordioso soffermarsi su questi aspetti marginali quando si è di fronte ad un «testo pontificio»: la riverenza verso il pensiero del «supremo Pastore e Dottore di tutti i cristiani» (cost. dog. Pastor aeternus) impone che gli insegnamenti dogmatici, dottrinali, teologici e pastorali contenuti nel libro siano oggetto di attenzione, studio e riflessione.
Sì, bene, ma… ma c’è un «ma», e lo scriviamo non a cuor leggero, ma con l’animo appesantito: di cosa stiamo parlando, concretamente? Stiamo parlando di Sei unica, il nuovo libro scritto da papa Francesco, «uno straordinario inno alla centralità della donna e al suo fondamentale contributo nella costruzione di un mondo di prosperità, di vero progresso, di pace»: « in queste pagine le parole del pontefice [sic, in minuscolo: N.d.R.] […] celebrano il ruolo insostituibile del genio femminile».
E così ci addentriamo tra le presentazioni e gli estratti finora disponibili (grazie all’esclusiva concessa al quotidiano progressista radical-chic Il fatto quotidiano diretto da Marco Travaglio… non certo lo stantio Osservatore romano o la fu gloriosa Civiltà cattolica!) e rimaniamo basiti dai contenuti che – a confronto – fanno apparire Federico Moccia e Fabio Volo dei novelli Manzoni, travolti non da solidi insegnamenti teologici (roba da «passatisti ed indietristi») né da edificanti discorsi pastorali, ma dall’ormai trito florilegio di banalità ideologiche, questa volta declinato in una languida versione femminista, con il giusto pizzico di sentimentalismo tinto di rosa confetto (d’altronde nella nuova «Chiesa della sinodalità sinodale» anche l’elettorato femminile ha il suo peso e deve essere accuratamente coltivato).
Scriviamo questo con autentico e profondo dolore per la triste operazione commerciale alla quale papa Francesco ha prestato il suo nome e lasciamo ai nostri amici lettori godersi le «perle di saggezza» (un po’ «alla Osho» e un po’ «Baci Perugina») – tra il solito femminismo, l’onnipresente Madre Terra, l’immancabile patriarcato, la lotta di classe e luoghi comuni a profusione – e ci soffermiamo su un unico aspetto, che riteniamo particolarmente indicativo.
Papa Francesco accompagna le riflessioni in questo libro che nientemeno «rappresenta la summa del suo magistero» (ebbene sì: è scritto proprio questo) con una selezione di figure femminili che egli porta ad esempio per quelle che ritiene – evidentemente – delle virtù da imitare; vediamo dunque alcune delle donne che hanno l’altissimo privilegio di comparire in questo esclusivo elenco (nel quale compaiono, quasi per errore, anche Santa Teresa Benedetta della Croce, Santa Teresa di Calcutta e Santa Caterina da Siena):
  • la scrittrice scismatica (anglicana) Jane Austen;
  • la filosofa e politica ebrea proto-femminista e democratista Hannah Arendt;
  • la scrittrice scismatica (anglicana) Agatha Christie, pur attratta dalla Santa Messa tradizionale… ma non pensiamo che papa Francesco la apprezzi per la celebre supplica che poi portò San Paolo VI a concedere l’indulto popolarmente conosciuto appunto come «indulto di Agatha Christie» (QUI e QUI su MiL);
  • la scrittrice puritana Emily Dickinson;
  • la pittrice attivista comunista omosessuale ed atea (volle farsi cremare) Frida Kahlo;
  • la poetessa pagana lesbica Saffo;
  • il medico teosofista Maria Montessori (che abbandonò subito dopo il parto il figlio avuto con un suo docente universitario per non compromettere la carriera);
  • la scrittrice fabianista suicida Virginia Woolf.
Tutte costoro nuove «dottoresse della Chiesa» per motu proprio «letterario» del Sommo Pontefice? O sarà una commissione sinodale presieduta da Federico Moccia e Fabio Volo – in spirito di «sinodalismo sinodale» – ad emettere la decisione?

Di seguito riportiamo:
  • la presentazione sul sito dell’editore Libreria Pienogiorno;
  • la recensione ed un estratto pubblicato in esclusiva sul sito del quotidiano Il fatto quotidiano;
  • la panoramica del libro sul sito di Amazon.
Continuiamo a pregare sinceramente per il Papa, con le parole scritte proprio da Santa Caterina da Siena, presa ad esempio da papa Francesco nel libro: «O Dio eterno e dolcissima carità, prego e supplico la tua clemenza santissima che tu purifichi il tuo vicario, così e in siffatto modo che il suo cuore arda di santo desiderio di ricuperare le membra perdute della santa Chiesa».

L.V.

Inno al genio femminile

Il mondo attende la tua luce. Sei chiamata a splendere, perché tu sei unica. Francesco

Sei l’armonia, sei la poesia, sei la bellezza. Se vogliamo tessere di umanità le trame dei nostri giorni, non possiamo che ripartire da te. Il tuo «genio» può dare un apporto decisivo nella vita pubblica e ha un ruolo imprescindibile nell’ambito famigliare. È indubbio che si debba fare molto di più in tuo favore. È importante che la tua voce sia più ascoltata, che abbia sempre più peso. È necessario che la tua autorevolezza sia riconosciuta. Dobbiamo imparare dallo sguardo con cui ti ha guardato Gesù. Dobbiamo imparare dalla Sua considerazione, che indica attraverso di te una strada che porta lontano. Non ne abbiamo percorso che un pezzetto, finora. Non abbiamo ancora scoperto fino in fondo le cose che tu sai vedere con altri occhi. So che il tuo cuore è più paziente, più creativo. So che sei peculiare sensibilità e tenerezza. So che sei coraggiosa, più degli uomini, e infatti lì, ai piedi della croce, loro scappano, ma tu no, tu resti. So che sei forza autentica, che sei riserva dell’umanità tutta. So che, qualsiasi sia il tuo nome, la tua età, la tua condizione, tu, sposa, amata, madre, sorella, amica, sei unica.

Sei unica è uno straordinario inno alla centralità della donna e al suo fondamentale contributo nella costruzione di un mondo di prosperità, di vero progresso, di pace. Nelle sue pagine le parole del pontefice – insieme a quelle di molte scrittrici, poetesse, artiste da lui amate – esplorano e celebrano il ruolo insostituibile del genio femminile.

* * *


Più coraggiose, creative, autorevoli. È un inno al genio femminile il nuovo libro di papa Francesco, Sei unica, che esce domani in tutte le librerie, in perfetta coincidenza con l’apertura dei lavori della seconda sessione del Sinodo sulla sinodalità, nel quale il tema del ruolo della donna, nella Chiesa come nella società, si annuncia come uno dei punti centrali e degli snodi più caldi. Un testo-evento (pubblicato da Libreria Pienogiorno in collaborazione con Libreria Editrice Vaticana), perché è la prima volta che un intero volume di un pontefice viene dedicato all’argomento.

Nelle pagine del libro, autentico manifesto del pensiero papale, alle parole di Francesco si intervallano quelle di scrittrici e artiste da lui amate per esplorare e celebrare il ruolo insostituibile della donna. «So che sei coraggiosa, più degli uomini», scrive tra l’altro il Papa, «se vogliamo tessere di umanità le trame dei nostri giorni, non possiamo che ripartire da te. Il tuo genio può dare un apporto decisivo nella vita pubblica e ha un ruolo imprescindibile nell’ambito famigliare. È indubbio che si debba fare molto di più in tuo favore. È importante che la tua voce sia più ascoltata, che abbia sempre più peso. È necessario che la tua autorevolezza sia riconosciuta». Un imperativo, avverte il papa, non più rimandabile, se si vuole avanzare davvero nella costruzione di un mondo di progresso autentico, di prosperità e di pace.

Per gentile concessione, pubblichiamo in esclusiva un’anticipazione del volume: «7 talenti delle donne per rendere il mondo migliore».

1 – Prendere a cuore la vita. È proprio della donna prendere a cuore la vita. E solo chi guarda col cuore vede bene, perché sa «vedere dentro»: la persona al di là dei suoi sbagli, il fratello oltre le sue fragilità, la speranza nelle difficoltà. Quando le donne possono trasmettere i loro doni, il mondo si ritrova più unito. Per questo una conquista per le donne è una conquista per l’intera umanità.

2 – La grazia che fa nuove le cose. La donna porta nel mondo la grazia che fa nuove le cose, l’abbraccio che include, il coraggio di donarsi. Se abbiamo a cuore l’avvenire, se sogniamo un futuro di pace, occorre dare alle donne più spazio: è indispensabile che la loro voce sia sempre più ascoltata, è urgente che sempre più partecipino alla presa di decisioni.

3 – Il potere della cura. Acquisendo potere nella società, la donna può cambiare il sistema. Può convertire il potere dalla logica del dominio a quella della cura. La saggezza dei popoli ancestrali afferma che la Madre Terra ha un volto femminile. Servono poesia e coraggio per la cura della casa comune, bisogna difendere l’armonia della creazione e le donne sanno di armonia più di quanto ne sappiano gli uomini.

4 – Uno sguardo che va oltre. Lo sguardo delle madri è inclusività che supera le tensioni. È uno sguardo concreto, che non si fa prendere dallo sconforto, che non si paralizza davanti ai problemi, ma li colloca in un orizzonte più ampio. È uno sguardo consapevole, senza illusioni, che tuttavia offre una prospettiva più ampia: quella dell’amore che rigenera speranza.

5 – La genialità in sintesi. Nel suo agire, la donna sa sintetizzare in modo unico tre linguaggi: quello della mente, quello del cuore e quello delle mani. Questa sinfonia, che sa incarnare in maniera armonica una sintesi propria dell’essere umano che nessuna macchina potrebbe realizzare, è la genialità della donna.

6 – L’esempio della determinazione. Bisogna guardare all’esempio di quelle donne che avrebbero potuto cedere a coloro che si opponevano ai loro progetti, o rimanere soggette alle norme patriarcali del loro tempo e rassegnarsi, senza lottare per i sogni che Dio stesso aveva impresso nelle loro anime, e invece, con mansuetudine e fermezza, con parole profetiche e gesti decisi, si aprirono strade e adempirono a ciò a cui erano state chiamate. L’esempio della loro determinazione è un faro.

7 – La forza che non si arrende. Maria è stata la donna forte del «sì», che sostiene e accompagna, che protegge e abbraccia. È la grande custode della speranza. Da lei impariamo a dire «sì» alla pazienza testarda e alla creatività che non si perde d’animo e sa ricominciare da capo, che sa guardare l’orizzonte e andare oltre, perché c’è sempre un oltre a cui andare. È grande la forza della donna. Se un uomo rimane solo, magari vedovo, difficilmente se la cava. Non può tollerare un vuoto così grande. Una vedova invece, trascendendo il dolore, porta avanti la famiglia, gli affetti, la vita, porta avanti tutto. Dov’è la differenza? È il genio femminile la differenza.

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Sei l’armonia, sei la poesia, sei la bellezza. Se vogliamo tessere di umanità le trame dei nostri giorni, non possiamo che ripartire da te. Il tuo «genio» può dare un apporto decisivo nella vita pubblica e ha un ruolo imprescindibile nell’ambito famigliare. È indubbio che si debba fare molto di più in tuo favore. È importante che la tua voce sia più ascoltata, che abbia sempre più peso. È necessario che la tua autorevolezza sia riconosciuta. Dobbiamo imparare dallo sguardo con cui ti ha guardato Gesù. Dobbiamo imparare dalla Sua considerazione, che indica attraverso di te una strada che porta lontano. Non ne abbiamo percorso che un pezzetto, finora. Non abbiamo ancora scoperto fino in fondo le cose che tu sai vedere con altri occhi. So che il tuo cuore è più paziente, più creativo. So che sei peculiare sensibilità e tenerezza. So che sei coraggiosa, più degli uomini, e infatti lì, ai piedi della croce, loro scappano, ma tu no, tu resti. So che sei forza autentica, che sei riserva dell’umanità tutta. So che, qualsiasi sia il tuo nome, la tua età, la tua condizione, tu, sposa, amata, madre, sorella, amica, sei unica. «Sei unica» è uno straordinario inno alla centralità della donna e al suo fondamentale contributo nella costruzione di un mondo di vero progresso e di pace. In queste pagine le parole del pontefice – insieme a quelle di molte scrittrici, poetesse, artiste – celebrano il ruolo insostituibile del genio femminile. Con i brani più amati di Jane Austen, Hannah Arendt, Agatha Christie, Emily Dickinson, Frida Kahlo, Edith Stein, Saffo, Madre Teresa di Calcutta, Anna Frank, Maria Montessori, Santa Caterina da Siena, Virginia Woolf e molte altre. Pubblicato in collaborazione con Libreria Editrice Vaticana, «Sei unica» è un manifesto per celebrare il mondo migliore: quello nelle mani delle donne.

UN MERAVIGLIOSO INNO AL GENIO DELLE DONNE

Sei unica è uno straordinario inno alla centralità della donna e al suo fondamentale contributo nella costruzione di un mondo migliore.

Intreccia - in un percorso concreto e in direzione del nuovo Anno Giubilare indetto per il 2025 –  le parole del Pontefice e quelle scrittrici da lui più amate, da Jane Austen ad Hannah Arendt, da Santa Caterina da Siena a Virginia Woolf, da Edith Stein a Emily Dickinson.

Come già Ti auguro il sorriso e Ti voglio felice, risultati i libri più diffusi del Papa negli ultimi otto anni e pubblicati nelle principali lingue dai più rilevanti marchi editoriali del pianeta, rappresenta la summa del suo magistero.

6 commenti:

  1. 16,05 euro (per 240 pagine) su Amazon: dopo una settimana siamo già alla svendita del fondo di magazzino

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  2. Le parole del libro "parlano da sole" ....che dire.....non ci sono parole per commentare .
    Forse un aggettivo: insulso. E lo dico con grande dolore.

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    1. Immagino l’abbia letto per definirlo insulso?

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  3. Risposte
    1. Io intendo proprio leggerlo, guardi un po’.

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  4. Che porcheria. Dal Vicario di Cristo in Terra.

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