Confidiamo nella Provvidenza e nella chiesa indefettibile.
Michael Haynes su X: "Sinodo: Card. Zen,
"Ovviamente, lo scopo di questa conferenza era quello di rovesciare la classe gerarchica della chiesa e implementare un sistema democratico."
Afferma che se la divisione sulla Fiducia Supplicans non verrà risolta, "il futuro della chiesa sarà molto incerto".
Luigi C.
Il Cammino dei Tre Sentieri, 31 Agosto 2024
Questa sembra la classica domanda da 100.000 dollari, cioè di difficilissima risposta. In realtà non è così. La risposta è molto più semplice di quanto si possa immaginare. La risposta è semplice perché la troviamo nella semplicità, chiediamo scusa per il gioco di parole.
Dobbiamo partire da tre evidenze.
Prima evidenza: la storia non è nelle nostre mani. Certo, noi dobbiamo fare ciò che ci spetta, ma siamo come piccolissime tessere di un mosaico. Il nostro compito è quello di essere al posto giusto affinché il disegno possa conservarsi ben composto, nulla più di questo. Tradotto: dobbiamo fare ciò che Dio vuole da noi, giorno dopo giorno, ora dopo ora, minuto dopo minuto, al di là del risultato. La bellezza del mosaico la deve ammirare e salvaguardare Dio, non noi.
Seconda evidenza: l’obbligo della fedeltà. A riguardo ci può aiutare l’immagine di un albero robusto, per esempio una quercia. Quando il vento soffia forte, della quercia si muovono le foglie, molte di queste possono volar via, forse qualche piccolo ramo può anche spezzarsi, ma la quercia con il suo robusto tronco rimane salda, immobile; anzi, in un certo qual modo con la sua robustezza sembra farsi beffe del vento. Il vento si agita, ma la quercia rimane immobile.
Terza evidenza: la consapevolezza di essere conquistati dalla Verità. Torniamo all’immagine della quercia. Essa rimane immobile certamente per la robustezza del suo tronco, ma ancor di più per la grandezza e la profondità delle sue radici. Dunque, dobbiamo continuare a testimoniare la Verità prima di tutto perché siamo solo dei miseri soldati che seguono un condottiero ben più potente, che è Dio. A noi spetta la fedeltà, costi quel che costi, anche affrontando le umiliazioni più dure, in quanto queste sono solo un patetico “vento” che certamente non potrà smuovere la robustezza della nostra posizione. Dobbiamo sempre rinnovare la consapevolezza che la nostra fedeltà e il nostro agire e testimoniare non poggiano su qualcosa di umano, bensì sulla Verità di Cristo, che è immutabile: Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno (Marco 13).
E poi, quando ci si sente tentati a cedere e ad abbattersi, bisogna invocare la compagnia della Madre Santissima e farsi guidare da Lei. Il Signore ce l’ha donata per questo, affinché possa accompagnarci con la sua tenerezza e con la sua forza.
Buona battaglia!