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venerdì 4 ottobre 2024

I blog “tradi”: nemici della Tradizione? Non crediamo proprio!

Abbiamo letto da qualche parte, che alcuni preti, davvero simpatici, avrebbero sostenuto che l'immagine di "
arrogante conferenziere, che si crede migliore degli altri e si prende la libertà di criticare il resto della Chiesa" impressa ai cattolici tradizionali per colpa di "alcuni blog e forum tradi in vari Paesi è certamente quella che, ni parte, è servita a giustificare le misure adottate dal Motu Proprio Traditionis Custodes" e che presenta "i fedeli legati al rito traditionale come gli eredi dei farisei del Vangelo, odiosi difensori della legge che si fanno giudici del resto della Chiesa".

Ci sembra che l'estensore di queste righe (che fanno parte di un più lungo comunicato) sia stato imbeccato ad hoc per scriverle, per evidenti motivi di opportunità e attuali convenienze, e che pecchi di ingratitudine verso Paix Liturgique, scordandosi del bene ricevuto da questo benemerito sito e, soprattutto, dei generosi sostentamenti alla comunità romana e al Pellegrinaggio elargiti dai suoi vertici apicali. 

Siamo tutti abbastanza disincantati e smaliziati per fingere di ignorare le vere intenzioni ideologizzate dietro al
Traditionis Custodes per non credere affatto che sarebbe stata colpa anche dei blog (anche forse il nostro piccolo blogghetto di provincia?) e di forum ad avere indotto il Papa a castigare il mondo Tradi dipinto come rubricistico e criticone. 
In Curia hanno addirittura attribuito al Summorum Pontificum falsi intenti (solo quelli di ricomporre la rottura con la Fraternità San Pio X e non anche permettere a ogni sacerdote di poter celebrare secondo il Messale 1962) pur di giustificare l'obbrobrio del Traditionis Custodes.  
E ora, si vorrebbe dare la colpa a blog e forum? Ma mi facciano il piacere, mi facciano (per citare Totò). 

Davvero in certi ambienti (che del complicato equilibrio del saper vivere tra sorrisi e compromessi con le Curie vescovili sono esperti da anni) si vuol far credere che il Papa e il Dicastero del Culto Divino diano peso a certi commenti sui blog, a tal punto da determinarsi a sopprimere la liturgia tradizionale? Ah quanta ingenuità!   

E pensano che con una sparata a zero come quella su Paix Liturgique, sui blog e sui forum (che loro sono stati per anni usati per diffondere avvisi e celebrazioni) possano salvarsi il paniere, dalla miserikordia di papa Francesco? 

Siamo sicuri che questo sgradevole testo non si riferisse a MiL - Messainlatino.it ma ad ogni modo sappiano, questi preti, che noi non abbiano mai detto uno iota contro la validità e la legittimità del Concilio Ecumenico Vaticano II. 

Roberto

5 commenti:

  1. Egregio Roberto,

    condivido praticamente tutto del suo intervento, avendo già letto e commentato con amici il miserevole intervento non di "certi preti", ma della Fraternità S. Pietro, steso cioè dal suo Vicario generale abbé Bizard (persona che ho conosciuto bene e di cui ho personale stima) .

    Però una perplessità, o due, a leggere il vostro intervento viene. Questi ambienti "che del complicato equilibrio del saper vivere tra sorrisi e compromessi con le Curie vescovili sono esperti da anni" sono proprio quelli che voi sul blog additate come modelli, dato che (cito una vostra espressione sintetica di un annetto fa forse) "preferiamo i preti con il celebret".

    Esibire un regolare celebret e non vivere "tra sorrisi e compromessi" con le Curie (e con la professione di fede) è oggi virtualmente impossibile, sia per i singoli che per le comunità sacerdotali. Come facciamo?

    Seconda perplessità: lei sostiene che MiL non avrebbe mai detto uno iota contro validità ecc del Vaticano II. Ci sono vari vecchi articoli "del vecchio MiL" (per esempio questo: https://blog.messainlatino.it/2011/06/un-interessante-articolo-di-cristianita.html?m=1) che provano il contrario. Sostenere che "Dignitatis humanae" è contraria alla dottrina definita è una sola cosa con il negarne la validità, a meno di non giocare con i termini. Ed è solo un esempio.

    Questo post non ha intenzioni polemiche, almeno non ignobilmente polemiche, tanto che mi firmo.

    Cordiali saluti,

    don Mattia Tanel (prete senza celebret)

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    1. Gentile don Mattia, la ringraziamo per il suo intervento.
      Due osservazioni:
      1. noi pensiamo e siamo convinti che si può tenere la "schiena dritta" e rimanere dentro la Chiesa attuale. Cum Petro e sub Petro, utilizzando tutti gli strumenti del CJC ("Can. 212 - §3. In modo proporzionato alla scienza, alla competenza e al prestigio di cui godono, essi hanno il diritto, e anzi talvolta anche il dovere, di manifestare ai sacri Pastori il loro pensiero su ciò che riguarda il bene della Chiesa; e di renderlo noto agli altri fedeli, salva restando l'integrità della fede e dei costumi e il rispetto verso i Pastori, tenendo inoltre presente l'utilità comune e la dignità delle persone"), dando giudizi appropriati quando serve e, in extrema ratio, utilizzando il legittimo diritto di resistenza (vedere, inter alia, i vescovi africani e noi stessi con Fiducia Supplicans).
      2. Riteniamo il CVII uno dei 21 legittimi Concili della Chiesa. Altro è il post concilio. Facciamo nostro quello che disse Giovanni Paolo II (e successivamente Benedetto XVI più volte) che "il CVII va letto alla luce della Tradizione".
      3. MiL, se lei legge i post degli ultimi anni (e parecchi), non ha mai attaccato o messo in dubbio il CVII. Sull'articolo citato del 2011 MiL si rifà ad un articolo del 1976 (dell'organo ufficiale di Alleanza Cattolica "Cristianità") che metteva in dubbio DH e non teneva conto delle successive ricerche e conclusioni, avvenute in seguito, scaturite da padre de Blignières (ex sedevacantista e rientrato in seno alla Chiesa proprio per questo nella Fraternità S. Vincenzo Ferreri ) e fatte proprie dalla CDF del card. Ratzinger e da GPII sul tema: non c'è contraddizione tra la DH (che accetta la libertà religiosa "relativa" e la Quanta cura che condanna la libertà religiosa "assoluta". Noi citiamo tutti i testi del CVII (che hanno, ovviamente, differenze a seconda dei documenti stessi e del linguaggio usato)
      Tutto ciò per chiarezza.
      In comunione di preghiera.

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  2. La fraternità San Pietro ormai è persa. Se non persa, almeno spacciata. Facciamocene una ragione e non perdiamo tempo e non sprechiamo energie...
    Purtroppo i blog, forum ecc sono un facile bersaglio, usato come scusa per operazioni già decise in partenza. A cui si accoda anche il blog sostenitore della lobby omo-presbiterale Silere non possum.

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  3. Mi sembra che l'approccio evocato dalle attuali gerarchie sia ispirato al motto "colpirne uno per educarne cento". La realtà é che con "Traditionis custodes" e la guerra totale nei confronti dei fedeli legati al rito tradizionale si basi sul motto: "colpirli tutti indiscriminatamente e senza pietà, rendergli la vita impossibile, privarli in toto della fonte primaria della loro santificazione e poi procedere alla loro rieducazione forzata". Questa si che é carità cristiana!

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