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giovedì 31 ottobre 2024

ANNIVERSARIO #300denari : un traguardo di libertà all’insegna della Dottrina sociale della Chiesa

A un anno dal lancio di 300 Denari, tracciamo un bilancio che illumina il percorso di questa rubrica ospitata all’interno di MiL e concepita per essere un punto di riferimento nel panorama dell’economia, della finanza e della politica. Questo progetto, nato come uno spazio di riflessione culturale, è stato pensato per affrontare quelle domande che spesso rimangono scomode, soprattutto nell’ambito cattolico: come tradurre laicamente nella realtà ordinaria – in famiglia, tra amici e colleghi – la propria fede? Cosa significa per un credente lavorare [Dio creò l’uomo ut operaretur (Gen. 2,15)] e quali valori sono in gioco quando si fa economia, finanza e impresa? Ecco allora che attraverso questa rubrica, miriamo a riscoprire e rendere applicabile la Dottrina sociale della Chiesa, cercando di portare i suoi principi al cuore della vita personale e professionale di ciascuno.

300 Denari prende spunto da un passo del Vangelo secondo Giovanni, in cui Giuda contesta l’uso di un prezioso unguento per ungere i piedi di Cristo, piuttosto che venderlo per ricavare trecento denari – in verità per intascarseli (Gv 12,3-6). Questo simbolo vuole minare le discussioni ipocrite di economia per concentrarsi su discussioni più trasparenti e volte al servizio di Dio e, di conseguenza dell’uomo. Ma il nostro intento, però, è andare oltre la narrazione biblica per esplorare una visione più ampia, pragmatica e concreta, che intrecci il Vangelo e la realtà economica contemporanea. In una parola, attualizzare la Dottrina Sociale della Chiesa.

I protagonisti: un anno di risposte e domande aperte. Nel corso di quest’anno, 300 Denari ha stimolato i lettori ad approfondire temi fondamentali: dalla dignità dell’uomo come fulcro dell’attività economica, alla necessità di costruire un sistema di mercato che rispetti sia la libertà individuale che il bene comune. La rubrica ha accolto le riflessioni di esperti di fama internazionale sulle grandi sfide mondiali: Gotti Tedeschi su economia e finanza, Hunter Hastings su bellezza, valore e impresa, Carmelo Ferlito su innovazione e mistica del lavoro, Maurizio Milano su Europa, Davos, globalizzazione, green deal e suicidio dell’Occidente, John Horvath su Stato e mercato, Paolo Gulisano su Chesterton e distributivismo, Doug Stuart sul cristianesimo libertario. Interviste giunte attraverso gli editoriali di Roberto, Filippo e Gabriele, che con il loro bagaglio di competenze accademiche e professionali hanno saputo trattare argomenti complessi con un approccio pratico, realistico e talvolta controcorrente e criticato. Il valore dell’impresa come vocazione, la sussidiarietà e il rispetto per la libertà economica sono alcuni dei temi trattati che riflettono una visione economica in cui l’uomo e i suoi talenti trovano la massima espressione.

Una linea editoriale dichiarata fin dal primo numero della rubrica e che vuole rispondere alle derive di un sistema sempre più collettivista e centralizzato, dove lo Stato, con il pretesto di proteggere il bene comune, tende a sostituirsi all’individuo, limitando iniziativa e creatività. Noi di 300 Denari crediamo che il principio di sussidiarietà – secondo cui i problemi devono essere risolti al livello più prossimo possibile al cittadino, protagonista della civitas – sia il cardine su cui costruire un’economia che rispetti la libertà delle persone e promuova il loro sviluppo autentico.

Dottrina sociale della Chiesa e economia di mercato: un connubio possibile. Uno dei pilastri di 300 Denari è la Dottrina sociale della Chiesa, che interpreta la realtà economica con un approccio originale, basato sulla dignità della persona e sulla giustizia. Insegnamento che, lungi dal proporre un modello economico alternativo, offre dei criteri di giudizio e di azione che possono orientare l’impegno professionale e le scelte economiche verso un’autentica libertà, senza ignorare le esigenze morali e sociali. Essa sostiene un’economia di mercato che, rispettando il principio della proprietà privata, promuove il destino universale dei beni, lasciando che ogni individuo possa contribuire al bene comune attraverso il proprio lavoro e la propria attività.

Lungi dall’essere un modello economico astratto, la Dottrina sociale è radicata nella realtà e nelle sfide del nostro tempo. In un mondo dove l’economia sembra dettata dalla collusione tra grandi monopoli e dal potere statale, 300 Denari richiama l’importanza di un’economia che rispetti la persona come protagonista. La proprietà privata è vista non come un diritto assoluto, ma come un mezzo per responsabilizzare l’individuo nel suo ruolo sociale; ed è solo attraverso la valorizzazione del lavoro ben fatto, e l’adozione di politiche che promuovano la giustizia e la solidarietà, che il sistema economico può realmente favorire lo sviluppo di tutti.

Una sfida vinta: andare avanti con fiducia. A un anno dal suo lancio, 300 Denari si conferma come un progetto ambizioso, che non si limita a commentare l’attualità economica ma mira a costruire una cultura del lavoro basata su principi solidi, in linea con la tradizione del pensiero cattolico. Questa rubrica vuole essere un punto di incontro per tutti coloro che cercano risposte concrete e applicabili alla vita professionale e personale. È un invito a intraprendere un percorso di conoscenza e riflessione che trasformi il nostro operato – l’economia, l’impresa, la finanza – in una vera e propria vocazione, capace di rispondere alle sfide moderne con coraggio e con un rinnovato senso di responsabilità.

Rivolgiamo il nostro ringraziamento ai lettori, agli autori e a tutti coloro che hanno creduto e sostenuto 300 Denari. Questo primo anno è stato solo l’inizio: continueremo a lavorare per portare avanti il nostro impegno, esplorando nuovi temi e affrontando le questioni più attuali. La missione di 300 Denari rimane chiara e salda: contribuire alla costruzione di un’economia che sia al servizio dell’uomo, che valorizzi l’impresa come vocazione e che, soprattutto, sia in armonia con i principi della libertà, della giustizia e del bene comune.


Roberto
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