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Con piacere, ed una punta di sana soddisfazione (per il traguardo che ripaga i tanti nostri sacrifici) avvisiamo i nostri lettori che il blo...

domenica 15 settembre 2024

"Lo Spiffero": CEI, liturgia, Enzo Bianchi e altro

Qualche interessante notizia di politica ecclesiale.
E, di nuovo, il ritorno di fiamma di Enzo Bianchi.
Luigi C.

Cei striglia il Governo ma batte cassa. Cazzuola salesiana, mura progressiste


 [...]

L’ultimo numero della Rivista di Pastorale Liturgica, organo dell’esoterica casta dei liturgisti italiani, è dedicato al tema dei «Riti senza preti». Lo studio ha come premessa il solito refrain del «cambiamento d’epoca» che comprende anche la consueta «fine della cristianità», uno degli argomenti in conseguenza del quale non vale più la pena evangelizzare ma stare comodamente accoccolati nel presente, per cui non si esige più la conversione personale di se stessi a Gesù Cristo, ma bensì «una riforma ecclesiastica che accetti di guardare in faccia e gestire la paura della perdita connessa al cambiamento, concentrandosi sull’essenziale: la vita della comunità dei battezzati che trova la sua ragion d’essere nella fede in Gesù Cristo. Questo cambiamento riguarderà anche il ministero presbiterale e il ruolo dei laici quali presidenti di celebrazioni liturgiche». Insomma, poiché senza sacerdote non vi è Eucaristia, siamo alla comunità che celebra sé stessa anzi, come avrebbe detto Joseph Ratzinger, «all’introdursi di un attivismo sociologico nella liturgia».

***
Una delle scene più spassose del film di Carlo Verdone Un sacco bello è quella in cui il prete progressista, don Alfio, chiamato dall’amico Mario (un memorabile Mario Brega) ad ascoltare i deliri dello svampito figlio hippy, a un certo punto si alza e dice: «Me vado a lavà le mani come quando Pilato se lavò le mani davanti a... a...». Al che Mario sbotta: «A nostro Signore! Santa Madonna, manco le basi del mestiere te ricordi! Ma che ca...o, Arfio!!!» Così il presidente della Cei, il cardinale Matteo Zuppi, che ha assunto una postura molto critica verso il governo, in una intervista fiume di due pagine su Avvenire, dove ha parlato di argomenti essenziali come la riforma istituzionale, l’autonomia differenziata, l’immigrazione e altri temi politici, mai una volta ha nominato Gesù Cristo. Per salvare gli uomini basta la politica operando, secondo i suggerimenti del cardinale e della Cei – diventata sotto la sua presidenza una sorta di sezione clericale del Pd – le «mediazioni al rialzo» e accodandosi alla narrazione quotidiana della Sinistra per cui Zuppi ha potuto fare una affermazione che sulla bocca, non solo di un vescovo, ma anche di un semplice cristiano, ha dell’incredibile: «Il ruolo della Chiesa non è quello di contrapporsi ai processi culturali», ma di sovvenire alle necessità della gente e dei poveri.

Come diceva una certa Madre Teresa di Calcutta «la prima povertà dei popoli è non conoscere Cristo» e Benedetto XVI, dopo aver citato queste sue parole, aggiungeva «Chi non dà Dio dà troppo poco». Il predecessore di Zuppi sulla cattedra di San Petronio, il cardinale Giacomo Biffi, scriveva nel lontano 2000: «Deve essere ben chiaro che non è di per sé compito della Chiesa risolvere ogni problema sociale che la storia di volta in volta ci presenta. Compito nostro e inderogabile è invece l’annuncio del Vangelo e l’osservanza del comandamento dell’amore. Dovere statutario della Chiesa cattolica, e di essa di ogni battezzato, è di far conoscere a tutti esplicitamente Gesù di Nazaret, il figlio di Dio morto per noi e risorto, oggi vivo e Signore dell’universo, unico salvatore dell’umanità intera». Per tornare ancora più indietro nel tempo ricordiamo come il fondatore di Cl, don Luigi Giussani – i cui presunti eredi in terra subalpina sono oggi impegnati nella pia pratica dell’occupazione di posti nei Cda delle fondazioni bancarie – ebbe a criticare nel 1976 il titolo del famoso convegno ecclesiale Evangelizzazione e promozione umana, affermando che si sarebbe dovuto sostituire la «e» congiunzione con il verbo «è» in quanto, annunciare il Vangelo, è la prima promozione dell’uomo e dei veri valori umani.

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Nell’entourage del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, incaricato dei rapporti con la Chiesa ed esponente di spicco di Alleanza Cattolica, circola una battuta e cioè che la Cei telefoni a Palazzo Chigi solo ed esclusivamente per questione di soldi. Pare infatti che, secondo la premier Giorgia Meloni, i vescovi siano un po’ troppo attenti all’8 per mille. Pochi però sanno che all’inizio di quest’anno, proprio per una decisione di Mantovano, si è puntato a rafforzare la devoluzione dell’8 per mille allo Stato con lo scopo di potenziare le politiche antidroga: una decisione che alla Cei non è proprio andata giù e in un incontro avvenuto in primavera tra Zuppi e Mantovano, alla presenza della premier, c’è stato un mezzo scontro. Di qui la raffica di prese di posizione contro il Governo da parte di alcuni vescovi, tra cui si è distinto quell’inguaribile presenzialista del vicepresidente della Cei, monsignor Francesco Savino, vescovo di Cassano allo Ionio, il quale, con toni veementi, ha definito la legge sull’autonomia differenziata un «pericolo mortale», paventando il rischio di creare il Far West. A lui ha risposto il governatore del Veneto, Luca Zaia, dichiarando che «come cattolico trovo offensivo che si ipotizzino cattolici buoni e cattivi, così “cattivi” da pianificare di lasciar morire di fame i primi» e, auspicando il dialogo, ha ricordato cosa disse il siciliano don Luigi Sturzo nel 1949: «Sono unitario ma federalista impenitente». Per la Sinistra, tali interventismi episcopali sulle leggi non sono configurabili come intromissioni o invasioni di campo in munere alieno, ma giuste e profetiche parole. Lo sarebbero state soltanto se, come avveniva ai tempi di San Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI, si fossero criticate le leggi su aborto ed eutanasia. Allora sì, ci si sarebbe stracciate le vesti, concretizzandosi una grave lesione dei principi dello Stato laico con conseguente denuncia del Concordato, non solo da parte dei laicisti, ma anche dei «cattolici adulti». Eppure, anche papa Francesco, fin dal 2015, aveva messo in guardia i vescovi italiani dal volersi intromettere nella politica spiegando che dovevano piuttosto «essere testimoni gioiosi del Cristo Risorto per trasmettere gioia e speranza agli altri».

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Continua, incessante e senza posa, l’opera di monumentalizzazione e di autoesaltazione dell’ex priore di Bose, Enzo Bianchi, assurto ormai al rango di un Padre della Chiesa progressista. In un suo recente fondo egli ha trattato del bene comune che «deriva dall’esercizio sempre rinnovato della giustizia e, di conseguenza, della solidarietà, della legalità, dell’equità, della responsabilità» avendo come suo fondamento la fraternità. Valori sacrosanti mancanti però di quei principi che, per un cattolico, dovrebbero essere a fondamento di tutti gli altri – l’espressione «non negoziabili» è ormai impronunciabile – e cioè la tutela della vita in tutte le sue fasi, il riconoscimento e la promozione della struttura naturale della famiglia quale unione fra un uomo e una donna fondata sul matrimonio, la tutela del diritto dei genitori a educare i propri figli. In una intervista successiva, l’attuale superiore della Madia di Albiano d’Ivrea si lascia andare alle amare considerazioni di quella generazione – la sua – che vide «grandi occasioni di riforme: Papa Giovanni, il Concilio, Papa Francesco» constatando che dopo queste aperture la Chiesa si è richiusa; non è detto, ma è chiaro che la colpa di siffatto regresso è da addebitare a San Paolo VI, San Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Oggi a quelle proposte crede soltanto «una minoranza, un piccolo gregge che ha la forza di praticare la radicalità del Vangelo», cioè i puri. Mentre gli altri, naturalmente nemici di Francesco, cioè la maggioranza dei cattolici, sono «persone dal cuore duro che hanno la grande pretesa di essere sempre nella verità, che hanno bisogno di nettezza: tenebra di fronte a luce».

La purezza di cuore e la trasparenza di fratel Enzo risplende invece, contro le tenebra di fantomatici nemici, nella prima parte dell’intervista dove, richiesto di cosa fosse successo nel 2020 da indurre il Vaticano – cioè il papa – ad allontanarlo da Bose, il guru risponde che le accuse contro di lui erano fondate «su non si sa bene cosa» accennando, con dire criptico e allusivo, ad una persona nel quale aveva riposto la sua fiducia – un traditore – che «improvvisamente e senza che ve ne siano ragioni, ti consegna a chi può farti del male». Perdonarlo? «No, non ci riesco ancora. Se si è onesti con sé stessi dobbiamo sapere che il tempo deve fare il suo cammino, poi si vedrà». Unico conforto, le parole di papa Francesco che, dopo averlo allontanato, gli scrisse: «Stai in croce e verrà l’ora che capirai». Da tale paradossale e inquietante vicenda, il comune osservatore di cose ecclesiastiche trae sempre più la convinzione che ciò che veramente successe a Bose nel 2020 sia ormai paragonabile, per illazioni e mezze verità, al quarto segreto di Fatima e che i suoi attori debbano ancora regolare tutti i conti. Per chi accusa gli altri di essere figli delle tenebre non c’è male, eppure si vorrebbe conoscere – in primis dall’Autorità che dispose il provvedimento – soltanto la verità di come andarono veramente le cose in quel modello di fraternità che era la Bose di Enzo Bianchi e compagni. Il quale, rispondendo a quanti negano che il sinodo di ottobre abbia come scopo cambiamenti nelle posizioni tradizionali della Chiesa, afferma: «Vedrai che non porterà molto né sul ruolo delle donne, né sull’omosessualità».
[...]

Perché è il Cristianesimo la religione che ha generato il miglior modello di eroe? - #tolkien #cristianesimo

Ricordando anche il grande Frodo de Il Signore degli Anelli di Tolkien (QUI i molti post di MiL sul grande autore inglese).
"Dunque, il vero eroe cristiano non è colui che agisce solo per il gusto dell’avventura o per rispondere ad un’istanza sociale, bensì colui che sente l’incarico di agire per compiere una volontà superiore …e per offrire all’uomo ciò di cui ha davvero bisogno".
Luigi C.


Quale modello di eroe è più rispondente al cuore dell’uomo? Quale modello di eroe risponde meglio a ciò che l’uomo desidera? E inoltre quale modello di eroe più sinceramente rispecchia la verità sull’uomo?
Prendiamo in considerazione solo due modelli, quello “moderno” e “medioevale”, intendendo per medioevale ciò che fa riferimento alla società cristiana.
Partiamo dal primo modello. L’eroe moderno agisce unicamente nella prospettiva “orizzontale”,

USA: il clero giovane va a destra - #USA #sacerdotigiovani #pretigiovani #qualchesperanza

Qualche speranza dagli USA.
"Nonostante il successo delle nuove vocazioni, i progressisti insistono nel seguire un modello fallito. L'esperienza dei nuovi sacerdoti americani dimostra che ciò che attrae i giovani al sacerdozio non è cambiato. Date loro la possibilità di sacrificare la loro vita al servizio di Cristo e le vocazioni fioriranno".
QUI la situazione in Canada.
QUI il disastro argentino: The Pillar – Edgar Beltràn: "Argentina, calo drammatico delle vocazioni sacerdotali: “Nel 1990 aveva 2.260 seminaristi, oggi ne ha 800. Particolarmente grave il caso di Buenos Aires e dei seminari diocesani. Però, “Non tutti i seminari argentini hanno avuto difficoltà negli ultimi anni. Ci sono seminari e istituzioni conservatrici e tradizionaliste in Argentina con un flusso vocazionale sano, anche se alcuni di essi hanno dovuto affrontare altre sfide. Ad esempio, il seminario della diocesi di San Rafael, forse il più tradizionalista dell'Argentina, era in piena crescita vocazionale: aveva quasi 40 seminaristi, il numero più alto di tutti i seminari argentini dopo Buenos Aires. Ma il seminario è stato chiuso nel 2020 dal vescovo Eduardo María Taussig - e i suoi seminaristi sono stati dispersi in altri

Un "nuovo modo di essere Chiesa"? O una anti-Chiesa? #sinodo

Riceviamo e pubblichiamo.
"Ci sono persone che propongono un “nuovo modo di essere Chiesa”. Insomma, una nuova Chiesa, quasi una anti-Chiesa. E vogliono utilizzare il processo sinodale per raggiungere il loro scopo. Quali pericoli si celano nella prossima Assemblea Generale del Sinodo sulla Sinodalità?"

Perché Dio permette le prove a coloro che ritiene coraggiosi?

L'oro si purifica con il fuoco.
Luigi C.


Per rispondere a questa domanda, leggiamo da Il Settimanale di padre Pio, anno 2022, n.7: Una volta un frate, che era tentato, sedeva tutto solo vicino a San Francesco e gli disse: “Prega per me, Padre buono: sono convinto che sarò subito liberato dalle mie tentazioni, se ti degnerai di pregare per me. Sono proprio afflitto oltre le mie forze, e so anche che tu hai capito.” “Credimi, figlio -gli rispose Francesco- proprio per questo ti ritengo ancor più servo di Dio, e sappi che più sei tentato e più mi sei caro”.

La chiave del successo della 4ª Peregrinación Nuestra Señora de la Cristiandad - España: l’eroico attaccamento filiale alla Chiesa e alla Tradizione

Vi proponiamo – in nostra traduzione – la lettera 1098 pubblicata da Paix Liturgique il 12 settembre, in cui l’organizzatore Pedro Cortés de la Vega – sotto forma di intervista –  racconta la straordinaria esperienza della 4ª Peregrinación Nuestra Señora de la Cristiandad - España, il pellegrinaggio da Oviedo a Covadonga che quest’anno – nonostante il (o forse anche grazie al) divieto giunto dal Vaticano di celebrare la Santa Messa finale nella Basílica de Santa María la Real di Covadonga – ha visto la partecipazione di milleseicento giovani pellegrini.
È un racconto vivo ed avvincente, reso ancora più entusiasmante dalle tante belle fotografie che lo corredano e che – riprendendo l’omelia pronunciata da mons. Marco Agostini, Cerimoniere pontificio – richiama l’immagine della Reconquista ed ai pellegrini «non ci manca né il coraggio né l’entusiasmo per servire il nostro padrone, Cristo Re».

L.V.


Il 27, 28 e 29 luglio si è svolta in Spagna la 4ª Peregrinación Nuestra Señora de la Cristiandad - España (da Oviedo a Covadonga) organizzata dall’associazione Nuestra Señora de la Cristiandad - España. Questa associazione ha lanciato il

sabato 14 settembre 2024

Università Cattolica di Milano: il trionfo dell'ecumenismo inutile e il cedimento della dottrina cattolica.

Un lettore, che ringraziamo, ci segnala questo evento...
Sulla facciata della cappella all'ingresso della sede di Largo Gemelli è una scritta che recita "initium sapientiae timor Domini"  (Salmo 111).
Sì, ma, ci domandiamo, quale Dio? 
Da tempo ormai l'Università Cattolica è usa a cedere al 'pensiero unico' (già dal 2012 ha imposto a personale e studenti la sottoscrizione di un fantomatico "Codice etico" woke, privo di ogni riferimento cattolico ma pregno di inclusivismo, ecc ecc,). 
Ora ha fatto un ulteriore passo per spogliazrsi della propria identità, in nome di non sa quale esigenza (dal momento che di istituti di cultura araba ormai è piena Milano, e gli altri atenei meneghini...)
Qui l'articolo da Avvenire (del 30/08/2024) su un evento "ecumenico" di cui non sentivamo la mancanza.
Certo, non ci dovremmo stupire di queste circostanza, se il Papa dice che tutte le religioni sono uguali e tutte portano allo stesso Dio... (qui il nostro post dopo il discorso di Francesco a Singapore). 
Roberto


Università. In Cattolica un istituto di cultura araba. «Ponte tra oriente e occidente»
(di Enrico Lenzi) 

«Tutte le culture vanno rispettate e tutelate. Questo è il nostro impegno, soprattutto in questo momento storico». Le parole di Sultan III bin Muhammad al-Qasimi, emiro di Sharja e membro del Consiglio supremo federale degli Emirati Arabi Uniti, risuonano nell’Aula Magna della sede milanese dell’Università Cattolica. L’evento è di quelli che si possono davvero definire storici. Infatti l’emiro ha voluto essere presente all’inaugurazione ufficiale dell’Istituto di cultura araba, promosso dalla stessa Università Cattolica con un accordo firmato dalla Sharjah Book Authority, istituzione culturale che sostiene lo studio della lingua araba e la sua conoscenza nel mondo. Istituzione rappresentata ieri dalla principessa Bodour, che nel suo saluto ha

Giornata di Fede & Cultura sabato 19 ottobre a Verona. Una lettera del prof. Zenone

Riceviamo e pubblichiamo dall'amico prof. Giovanni Zenone.
QUI il programma della giornata.
Luigi C.

Cari amici di MiL, caro Luigi,
È con profonda gioia che vi invito all'11° Festival di Fede & Cultura, dal titolo La bellezza della fede che salva, che si terrà il prossimo 19 ottobre a Verona, presso l'Istituto Salesiano San Zeno, in via don Minzoni 50. Un'occasione unica per incontrare illustri ospiti e approfondire insieme la nostra fede, la nostra storia e la nostra cultura cattolica in amore della Tradizione apostolica.
Sarà un onore accogliere S.E. mons. Athanasius Schneider, che celebrerà la Messa in apertura del Festival, e ascoltare gli interventi di ospiti d'eccezione come don Charles T. Murr, autore del best-seller Massoneria vaticana, il prof. Stefano Fontana, massimo esperto di dottrina sociale della Chiesa, don Ernesto Zucchini, grande conoscitore dell'opera di Maria Valtorta, e molti altri. Sarà con noi anche Gaetano Masciullo, che modererà l’evento, insieme a molti volti noti del panorama cattolico tradizionale, come Corrado Ruini, Davide Lovat, Daniele Logoluso, e tanti altri, tra i quali non mancherai tu, Luigi Casalini, insieme all’instancabile Julio Loredo e il caro Fabio Trevisan.
Permettetemi di condividere con voi un pensiero personale: anche se la mia salute è stata messa alla prova, considero la malattia come un dono piuttosto che un ostacolo. Non sarà certo questa a impedirmi di essere presente tra voi, per rafforzare i legami di amicizia e comunione nella fede.

Scioperi in Vaticano? Conti in rosso, gestione esternalizzate, stipendi fermi da anni: i dipendenti minacciano di incrociare le braccia - #vaticano #sciopero #strike

Una lettrice, che ringraziamo, ci segnala che sul numero di Panorama di questa settimana (del  13 settembre 2024) è uscito un articolo a firma di Carlo Cambi dal titolo "Se sciopera anche il Vaticano" (
qui per abbonati).
Nell'articolo viene affrontato "il disagio che serpeggia tra i dipendenti di varie istituzioni della S. Sede, che fanno da suo polmone finanziario. Dai celeberrimi Musei alla farmacia e al supermarket interni". I dipendenti si lamentano dei problemi della Basilica di San Pietro, dei conti in rosso per la malagestione e, quindi, "per mancati aumenti e per ventilate privatizzazioni. E presto la protesta può prendere forme mai viste prima". 
Ci rendiamo conto: in Vaticano forse si sciopera? 
Purtroppo tale situazione rispecchia in temporalibus la cattiva gestione in spiritualibus... 
Roberto 

XVII anniversario dall'entrata in vigore del Summorum Pontificum - #summorumpontificum

Oggi 14 settembre 2024, nella Festa dell’Esaltazione della Santa Croce, ricorre il XVII anniversario dell’entrata in vigore della lettera apostolica «motu proprio data» Summorum Pontificum.
Solo il diciassettesimo, un nulla nella Storia, e sembra trascorsa un’era.

Preghiamo per l’anima del grande Papa Benedetto XVI e per il Papa regnante Francesco.

La redazione di MiL 

Il Papa cancella la missione salvifica di Gesù Cristo Nostro Signore, dicendo che tutte le religioni sono un cammino per arrivare allo stesso Dio di cui siamo tutti figli... . #singapore #extraecclesiamnullasalus

Così Papa Francesco a Singapore, in un discorso informale, a braccio rispondendo ad alcune domande (13/9/2024) : 

"Ogni religione è un cammino per arrivare a Dio. Sono diverse lingue per arrivare a Dio, ma Dio è Dio per tutti. Noi Siamo tutti figli di Dio. Ma il mio Dio è più importante del tuo Dio? è vero questo? C'è un solo Dio e ognuno di noi ha un linguaggio per arrivare a Dio. Sikh, musulmano, indù, cristiano, sono diversi cammini."

E sì: ha proprio detto così. Sono dichiarazioni davvero gravissime e risuonano come errate maggiormente oggi in cui la Chiesa celebra l’ esaltazione della Croce su cui Nostro Signore Gesù Cristo si è immolato per versare il suo preziosissimo Sangue per quanti avessero volto a lui lo sguardo e lo avessero riconosciuto qualche unico Signore e Salvatore.

Per chi non ci crede, qui il video delle risposte del Papa (Vatican Media via X di M. Haynes).

Queste gravissime dichiarazioni fanno il paio con il pessimo documento "Fratellanza Umana" di Abu Dhabi 2019 (che però non è un atto magisteriale, pensì, probabilmente, solo diplomatico).
Di fronte a questo scmpio non può non venire da essere scoraggiati e da dubitare sia sul fine sia sulla "fine" della Chiesa, Come ci riporta anche A. M. Valli qui
Ma noi sappiamo che non praevalebunt e ci aggrappiamo al magiestero di sempre, leggendo quello che Pio XI definì Lettera Enciclica Mortalium animos (1928) (grazie agli amici di Rorate Caeli):

Mai forse in passato abbiamo visto, come vediamo in questi nostri tempi, le menti degli uomini così occupate dal desiderio sia di rafforzare che di estendere al comune benessere della società umana quella relazione fraterna che ci lega e ci unisce insieme, e che è una conseguenza della nostra comune origine e natura. Poiché le nazioni non godono ancora pienamente dei frutti della pace - anzi, anzi, vecchi e nuovi disaccordi in

Il card. Pietro Parolin, Segretario di Stato, nega il coinvolgimento nel piano per aumentare le restrizioni sulla Santa Messa tradizionale

Vi proponiamo – in nostra traduzione – l’articolo del vaticanista Michael Haynes pubblicato il 10 settembre sul sito Life Site News, in cui si riporta a si commenta l’e-mail scritta dal card. Pietro Parolin, Segretario di Stato vatican, al sito LifeSiteNews in cui afferma che «le notizie dei media su un mio ruolo nella questione della “Messa in latino” sono del tutto infondate».
Ricordiamo che già nei mesi di gennaio e febbraio 2023 (QUI, QUI, QUI, QUI e QUI) e poi nel mese di giugno 2024 (QUI, QUI, QUI, QUI e QUI) MiL-Messainlatino.it aveva riportato notizie che preludevano ad uno o più interventi restrittivi della celebrazione della Santa Messa tradizionale, finora fortunatamente non ancora emanati, indicando come autori e sostenitori il card. Parolin, mons. Vittorio Francesco Viola O.F.M., Segretario del Dicastero per il Culto divino e la Disciplina dei sacramenti, mons. Celestino Migliore, Nunzio apostolico in Francia, ed il card. Claudio Gugerotti, Prefetto del Dicastero per le Chiese orientali.
Osserviamo che la risposta del Segretario di Stato smentisce – al pari di mons. Migliore e del card. Gugerotti – il suo coinvolgimento in questo documento, ma si guarda bene dallo smentirne (e ciò che non è smentito…) l’esistenza (in forma più o meno definitiva).

L.V.


Il card. Pietro Parolin, Segretario di Stato, ha negato il suo presunto coinvolgimento nelle nuove restrizioni alla Santa Messa tradizionale.

In una

venerdì 13 settembre 2024

Vaticano: ai giornalisti urge un ripasso delle basiliche papali. E al Papa di Teologia morale

In Redazione di Vatican News confondono la Basilica di S. Maria Maggiore con quella di San Giovanni in Laterano. Si veda qui  la pagina FACEBOOK (fino a quando non lo avranno corretto, e la foto a lato)  
Oppure, a nostra insaputa e a loro discolpa, hanno spostato il quadro di Maria Salus Populi Romani?

Invece, circostanza ancor più grave, ad una domanda sulla campagna elettorale negli USA, e sul candidato da votare il Papa invece di astenersi dal rispondere, ha detto che sono male entrambi e che quindi si debba votare il male minore… cancellando con una frase volumi di Teolgia Morale. 
La Chiesa infatti ha sempre insegnato che tra due mali non bisogna scegliere nessuno dei due. Infatti, come dicono i teologi,  un male, raffrontato ad un altro fors’anche maggiore, non diventa bene, e quindi non è lecito sceglierlo o compierlo. Sempre male resta
Quindi, in relazione alla domanda postagli, il Papa avrebbe dovuto rispondere che tra i due candidati (se lui li considera entrambi male) non si dovrebbe votare per nessuno. 
E invece no: come già molte (troppe) volte è accaduto, il Santo Padre, dimenticando (o proprio ignorando?) la Teologia, ha fatto scempio di secoli di dottrina.  
Qui la Teologia sui “due mali”, e qui
Ahi, povera Chiesa… 

Fedez invitato ad una festa patronale. I fedeli e i parroci si indignano ma il vescovo lo "assolve". Vergognoso #fedez #reggiocalabria

Riceviamo da un lettore, che ringraziamo, questa notizia che riguarda uno spiecevole che è accaduto a Reggio Calabria. 
Per la famosa e storica festa alla Madonna della Consolazione a Reggio Calabria, il comitato feste aveva invitato Fedez (che per le proprie idee professate sui social non può certo essere ritenuto un paladino della Fede) suscitando una giusta e doverosa indignazione di tanti fra i fedeli della chiesa reggina. 
L'Arcidiocesi invece di bocciare tale decisione e difendere la fede, i valori cristiani e incoraggiare una corretta e sana devozione mariana - visto che questo cantante non solo non è cristiano ma ha spesso offeso pubblico la fede, il Signore e Maria anche nei testi delle sue canzoni - ha preferito richiamare all'accoglienza senza se e senza ma e guai a fare

Firma la petizione al Governo per dire ancora una volta #stopcristianofobia in Europa!

Pubblchiamo questo appello trovato sul sito "Pro Italia Cristiana", in cui si può firmare una petizione  indirizzata al dott. Davide Dionigi (Portavoce dell'Ufficio di Vicepresidenza del Consiglio dei Ministri del Governo italiano; qui il curriculum). 
Roberto 

E' un triste copione, che purtroppo avevamo già visto.
Un incendio lo scorso 2 settembre ha ingoiato nella notte la chiesa dell’Immacolata Concezione a Saint-Omer.
Quanto accaduto richiama alla mente il devastante incendio della cattedrale di Notre-Dame, a Parigi.
Ma anche il rogo, che lo scorso 11 luglio ha distrutto parte della millenaria cattedrale di Notre-Dame, a Rouen.
Non possiamo permettere che la Cristianità vada in fiamme!
Agire è possibile. Sorvegliando le nostre chiese, innanzi tutto. Entrandovi a pregare. La nostra presenza scoraggerà eventuali malintenzionati.
Ma anche intervenendo nelle sedi europee, facendo sentire chiaramente la nostra protesta

S. Giuseppe da Copertino: un film e una ricetta per il santo che "volava" (18 settembre) - #sangiuseppe #copertino

La gastronomia è cattolica.
A S. Giuseppe (memoria il 18 settembre) piaceva molto il "pollo al limone" che figlio adolescente, amava preparare per i genitori (che lavoravano duramente e pretendevano lo stesso da lui).
Proponiamo un nostro vecchio post sugli "echi tridentini" in gastronomia. 
Inoltre, sulla vita del santo è stato girato un film "Cronache di un convento": da (ri)vedere qui.  
Il film diretto da Edward Dmytryk nel 1962 è l'agiografia del francescano (minore) che levitava, ma con una resa mediocre (e solo "esteriore") della santità e della spiritualità di Giuseppe. Alcune scene sono fastidiose e non verosimili.
Per quel che riguarda la "testimonianza" tridentina, la Messa è al minuto 9.06 e 10.51.
Qui, per la rubrica "MTL nell'arte", il nostro post sul dipinto in cui è rappresentato S. Giuseppe in un momento di levitazione mistica durante la celebrazione della S. Messa  
Luigi

Evviva! La pagina FB dedicata a Mons. Oliveri festeggia 15 anni e 12mila followers (ufficiali) - #monsoliveri #mariooliveri #evviva

EVVIVA!

Ieri, 12 Settembre 2024, è ricorsa una faustissima ricorrenza: la benemerita pagina dedicata a Sua Eccellenza Reverendissima Mons. Mario Oliveri, già vescovo della diocesi di Albenga-Imperia ha festeggiato 15 anni di ininterrotta attività, con centinaia di foto, di video e di post informativi sull'attività pastorale e liturgica dell'antistite Mario che governò la diocesi ingauna dal 1990 al 2016.
Mons. Oliveri è pastore amatissimo come dimostrano tutt'oggi i numerosi inviti nelle varie parrocchie del territorio diocesano per feste patronali e non, durante le quali inoltre egli  amministra i sacramenti dell'iniziazione cristiana (ovviamente col consenso del vescovo Borghetti).

I numeri della pagina sono notevoli (alla faccia di Roma): 12.051 followers ufficiali ma essi sono solo il 7% dei visitatori dei post: mediamente un post della pagina raggiunge 17.800 account (di cui 93% non followers). Ciò a dimostrazione dell'affetto che i lettori nutrono nei confronti del vescovo Mario, ma anche dell'interesse che - quantunque si

Come veniva considerata la donna nel medioevo cristiano?

Contro le false leggende nere.
"Ritornando a Regine Pernoud, ella scrive: “Le donne di oggi, femministe comprese hanno ancora parecchio da fare prima di raggiungere il livello di prestigio e di influenza che ebbero nel Medio Evo cattolico. (…). Quelle che credono che quei secoli di fede siano un passato da cui liberarsi non sanno che, in realtà, sono un futuro ideale al quale mirare”".
Luigi C.


Non è per nulla vero che in età medievale il ruolo della donna fosse mortificato. Anzi. Quei secoli insegnano quanto il Cristianesimo abbia sempre valorizzato la specificità femminile.
Vi ricordate i giorni del potere talebano in Afghanistan? Ebbene quando quel potere finì su tutti i giornali ci fu un uso un po’ troppo gratuito dell’aggettivo “medievale”. Sulla liberazione delle donne afgane e sull’abbandono del ridicolo burka si leggevano molte frasi del tipo: è la fine del medioevo afgano; è la liberazione da usanze medievali; finisce il medievale potere talebano.
Ora –è chiaro- che demonizzare la condizione femminile nel medioevo, vuol dire anche affermare che il cristianesimo abbia contribuito alla penalizzazione del ruolo della donna; proprio perché (anche volendo fare tanti distinguo) l’ “anima” di quell’epoca storica (ci riferiamo al medioevo) fu proprio il cristianesimo. E invece oggi si sa (c’è ormai una ricchissima bibliografia a riguardo) che la donna medievale era tutt’altro che emarginata ed “ingabbiata” in “burka” del tempo.
Facciamo parlare i fatti.

Le giovani donne cattoliche riportano in auge il velo

Nicole Moore all'interno della chiesa di St. Vincent Ferrer nell'Upper East Side di New York. (Tutte le foto di Adrienne Grunwald per The Free Press)

Una nuova generazione di fedeli desidera ardentemente una "versione perduta del cattolicesimo".
Le nostre lettrici portino il velo in  chiesa!
Luigi C.



[...] vi proponiamo un affascinante pezzo di cronaca di una delle nostre nuovissime Free Presser, Madeleine Kearns, che si è ritrovata a chiedersi: perché così tante giovani donne cattoliche in America si presentano in chiesa indossando il velo? È facile liquidarle come millennial superficiali, attratte da qualcosa di carino (e di tendenza su Instagram tradizionale). Ma, rivela Maddy, le loro ragioni vanno al cuore del motivo per cui adoriamo. Ecco dove fede e moda si scontrano.

"Non mi sento più decisamente la donna strana."

Nicole Moore, 30 anni, indossa un velo in chiesa ogni domenica. A volte chiamati mantiglia, questi copricapi trasparenti sono solitamente realizzati in pizzo o seta; quello di Nicole è grigio, con un motivo floreale. Indossati dalle donne durante tutta la storia della chiesa cattolica, i veli da cappella sono caduti in disgrazia verso la fine del ventesimo secolo, ma negli ultimi anni c'è stata "un'esplosione di veli", afferma Moore, che frequenta la chiesa cattolica di St. Vincent Ferrer a Manhattan.
Il suo pastore, Padre Peter Martyr Yungwirth, 39 anni, racconta a The Free Press di aver notato anche un aumento del velo negli ultimi due decenni. Infatti, Veils by Lily , un sito web che vende mantiglie, è passato da 30-60 ordini al mese a una media di 900 negli ultimi dieci anni . E sembra che siano i giovani cattolici a guidare questa tendenza. "Ho sicuramente notato un aumento delle donne, in particolare delle giovani adulte, che indossano il velo", afferma Padre Roger Landry, 54 anni, cappellano cattolico della Columbia University. Interpreta la tendenza al velo "come un tentativo di essere il più possibile riverenti verso Dio durante la messa e nel ricevere la Santa Comunione".

giovedì 12 settembre 2024

In Svezia la Chiesa lascia il progressismo e cresce

Piccole notizie di speranza dalla Svezia.
Luigi C.


TRA I NUOVI FEDELI CI SONO ANCHE GIOVANI CHE NON PROVENGONO DA UN CONTESTO RELIGIOSO

La Chiesa cattolica in Svezia, in controtendenza con la tendenza ecclesiastica europea, è in crescita.
Negli ultimi dieci anni poco più di 20.000 nuovi cattolici si sono uniti alla Chiesa, che oggi conta circa 130.000 membri.
Il Göteborgs-Posten, in un lungo articolo, mette a confronto la dinamica della Chiesa tedesca, iper progressista, con quella della Chiesa svedese: la prima è in calo numerico (il numero degli abbandoni pubblicato all’inizio Agosto è di 400.000 persone nel 2023), il che comincia a riflettersi sull’economia e sulle infrastrutture. La seconda è in crescita per due fattori: immigrazione e conversioni: negli ultimi dieci anni circa 100 persone all’anno si sono convertite al cattolicesimo.
In Svezia mentre nei decenni passati erano soprattutto gli adulti luterani a diventare cattolici, ora sono i giovani a convertirsi, spesso senza provenire da un contesto religioso.
Negli ultimi anni la Chiesa nei paesi nordici ha stupito per il suo coraggio, chiarezza e parresia. I vescovi della zona, infatti, non hanno fatto fatica a scrivere una lettera ai fedeli in cui riaffermano la dottrina tradizionale della Chiesa sulla sessualità umana.
Inoltre i vescovi nordici hanno scritto che la Traditionis Custodes non risolve nulla e non hanno avuto paura di correggere fraternamente i vescovi tedeschi mettendoli in guardia dalla deriva sinodale e anche dal sicuro rischio di scisma.