Ancora sulla pessima Nota su Maria Corredentrice.
QUI il video di don Marco Begato.
QUI il Video di Giovanni Zwnone.
Gavin Ashenden’s blog (teologo e scrittore convertitosi dalla chiesa anglicana): Come risolvere un problema come Maria, nella forma della “Co-redentrice”. Maria, la politica e il fantasma di Papa Francesco. “…Parte della difficoltà presentata da questo titolo deriva dal fatto che co- ha un significato diverso in latino rispetto al suo significato in inglese. In inglese significa “uguale a”, ma in latino significa “con”.Quindi, se non si conosce il latino e si legge la parola Co-Redemptrix, si pensa immediatamente che si tratti di una forma di elevazione ultra-idolatra di Maria, promossa al ruolo di Redentrice alla pari di Cristo. Questo è esattamente ciò che il latino non significa. In latino, significa semplicemente che lei svolge un ruolo nella redenzione insieme a Lui. Numerosi critici hanno sottolineato l'ovvio, ovvero che ogni singolo dogma mariano richiede un approfondimento e un chiarimento teologico. Spiegare un singolo prefisso latino non è certo un compito eccessivamente gravoso per coloro che desiderano costruire ponti ecumenici con i protestanti o con chi è interessato al ruolo della Madonna. (…)E questo ci porta alla guerra civile - o alle guerre culturali - all'interno dello stesso cattolicesimo. Da quando è iniziata la lotta contro il modernismo e la modernità, la strategia è stata caratterizzata da un crescente deprezzamento di Maria e del suo ruolo. Dall'altra parte di questa guerra civile ecclesiale, eventi soprannaturali come Lourdes e Fatima hanno avuto un ruolo nella confutazione spirituale e teologica del modernismo, difendendo l'integrità del cattolicesimo storico. Conferire formalmente a Maria il titolo di Corredentrice e ottenere un quinto dogma mariano è stato uno degli obiettivi del cattolicesimo storico nella sua lotta contro le diluizioni del modernismo".
La NBQ – Luisella Scrosati: No a Maria Corredentrice . Il Vaticano fa confusione: “Inappropriato parlare di Corredenzione, sentenzia il Dicastero per la Dottrina della Fede. Quel titolo, usato più volte da san Giovanni Paolo II, per Fernández rischia di «oscurare l’unica mediazione salvifica di Cristo». Ma di oscuro c'è solo l'ennesimo documento che confonde invece di chiarire, a partire da una ricostruzione scorretta che minimizza il contributo di santi e teologi.(…) nell’epoca della gestione Fernández, le Note dottrinali non esistono più per chiarire ciò che potrebbe apparire confuso, ma per rendere confuso ciò che era già chiaro. Logica richiederebbe infatti che, se un termine che si è ormai ampiamente diffuso – non solo nella devozione dei fedeli, ma anche negli interventi papali ed episcopali e nei documenti ufficiali della Chiesa (si pensi ai due decreti, rispettivamente del 1913 e del 1914, del Sant’Uffizio) –, viene eventualmente frainteso in modo non conforme alla retta dottrina, la Santa Sede intervenga per chiarire e confermare, non per alimentare ulteriormente il fraintendimento e liquidare un titolo che si è ormai affermato a livello teologico e magisteriale. (…)Il principio enunciato dalla nota, costituisce di fatto la tomba di ogni definizione dogmatica e della stessa teologia.(…) Ancora una volta, il cardinale Fernández si conferma come un fabbricatore seriale di dubbi e pasticci, come già accadde per le risposte ad alcuni dubbi sollevati da Amoris Lætitia, per le benedizioni alle coppie omo, per la pena di morte e la dignità umana. Doveva essere il primo prefetto da silurare con il nuovo pontificato, ed invece lo ritroviamo ringalluzzito a proseguire la propria opera di confusione. Al male è stato ancora concesso tempo per sfidare la pazienza divina e mettere alla prova la fede dei cristiani".
La NBQ – Stefano Chiappalone: "L’interventismo di Fernández per blindare la Madonna".
Luigi C.
Serafino Lanzetta, Catholica Fides, 6-11-25
Ho letto il documento ed è, onestamente, una lettura molto dolorosa. È un documento che apre completamente al più puro minimalismo.


















