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giovedì 18 gennaio 2024

Deliri di regolamentazione: gli avvisi sulle sigarette e il commento di John Horvat II #300denari

Cari amici di 300 denari (seguiteci su
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quiquiqui e qui), che Fede e Cultura ha tradotto pubblicandolo in Italia due settimane fa.

NEL FRATTEMPO, A DAVOS
L'articolo in questione lo rilanciamo mentre a Davos ha luogo il forum annuale intitolato "Ricostruire la fiducia", volto a ristabilizzare un sistema di  consenso e di educazione del popolo che ha parzialmente perso di presa negli ultimi anni. Per un commento dell'evento, rimandiamo al video di commento di Maurizio Milano pubblicato sul canale Youtube dell'Osservatorio Card. Van Thuân. Un capitolo cardine, a questo fine, riguarda la regolamentazione dell'intelligenza artificiale, affinché questa rimanga (come si augura Bill Gates) "nelle mani giuste".
Vi partecipa il cardinale Peter Turkson del Ghana in rappresentanza del Vaticano mentre ieri Papa Francesco ha inviato un messaggio in cui si augura "che le strutture intergovernative siano in grado di esercitare efficacemente le loro funzioni di controllo e di indirizzo nel settore economico".

IL CASO SIGARETTE IN CANADA
Nell'articolo che rilanciamo oggi, invece, Horvath riporta alla nostra attenzione un dettaglio apparentemente insignificante: a partire da luglio 2024, in Canada verrà stampata in inglese e in francese su ciascuna sigaretta king-size la frase “Le sigarette causano il cancro” e “Veleno ad ogni tiro”. Commenta l’autore:
Alcuni potrebbero attribuire l’eccessivo avvertimento a burocrati troppo zelanti. […]
Gesti come questo micro-avvertimento sono tipici di una mentalità socialista e della filosofia materialista ad essa collegata. Tali misure sono coerenti con un governo socialista che si assume la responsabilità di soddisfare tutti i bisogni ed evitare tutti i rischi. I socialisti ritengono che questa vita sia tutto ciò che esiste e che tutto debba essere organizzato per prevenire tutto ciò che mette a repentaglio il piacere personale. […]
La mentalità socialista, scrive il pensatore cattolico Plinio Corrêa de Oliveira, è contraria “all’esistenza di valori che sono più grandi della vita stessa e per i quali si dovrebbe essere disposti a morire”. Quindi, il socialista ha “un’avversione per il rischio e il dolore e un’adorazione per la sicurezza […]”. […]
Nessuno può essere incolpato della propria pigrizia o negligenza. La colpa è dei sistemi e delle strutture ingiusti e, in ultima analisi, di Dio.
Nel mondo socialista senza Peccato Originale non esiste errore ma solo disinformazione. Per questo il governo deve intervenire su tutto con norme affinché non possa mai verificarsi alcuna tragedia. Ogni vizio deve essere praticato senza incidenti, il ché giustifica l'aborto. […]
Il sogno socialista è che un giorno tutti possano vivere in totale uguaglianza e libertà senza che abbia luogo alcuna disgrazia o conseguenza del peccato. La vita, essendo l’unica cosa che conta, sarà facile e priva di rischi.
Ad oggi si richiede che ogni esperienza sia regolata da minuscole etichette e avvertimenti con il messaggio che la vita deve essere spogliata di ogni pensiero elevato o desiderio nobile. Tutto deve essere ridotto a piaceri regolamentati e a blanda mediocrità, anche quando si fuma una semplice sigaretta”.


Gabriele

10 commenti:

  1. Le sigarette ed il tabacco devono sparire. La morte in scatola.
    Ben vengano le etichette.

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    1. Sbaglia. Si legga il CCC. E s. Pio X, s. De Balaguer e don Giussani che fumavano. E...don Camillo

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    2. E allora? Il fumo fa bene perché S. Pio X fumava? Siamo alla pazzia!

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  2. Anche i grassi e l’alcol, allora.

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    1. Giusto. La differenza è che il fumo, oltre a danneggiare te, danneggia anche chi ti sta intorno.

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  3. Francamente fumare diventa un valore per cui è bello morire? Scherzi a parte, capisco l'idea, quella di criticare una società incline a dirigere in una certa maniera l'idea di prevenzione, attraverso messaggini e slogan. Detto questo, da libertario, concordo con l'idea di lasciare libere e tranquille le persone ai loro vizi. Però con l'avvertimento che ognuno paghi di tasca propria le conseguenza sulla salute, oppure attraverso la solidarietà privata, derivante dalla Dottrina sociale. Perchè è facile criticare il socialismo, ma poi approfittare del welfare che poggia su basi socialiste. E ben venga il fatto che voi che credete che la vita eterna valga più di questa, possiate lasciare questa valle di lacrime facendoci risparmiare un po' di soldi sulla sanità. A noi modernisti, socialisti e materialisti lasciateci approfittare di questa vita. Prendiamo volentieri il rischio di trovarci all'inferno, se dovessimo avere fatto male i conti con la Bontà divina

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  4. Il commento di Horvath sulle sigarette è coerente col punto di vista conservatore americano, contro il "Big government" e quello che loro chiamano "socialismo". Ma è un commento in cui francamente faccio fatica a individuare qualcosa di ispirazione cattolica. Chi fuma sigarette infatti commette peccato, e per tanti motivi: perché cerca piacere personale, perché dà fastidio agli altri, perché non ha rispetto del proprio corpo che è tempio dello Spirito Santo, e perché (dove esiste la sanità pubblica) è parte di un evitabile problema per la collettività. Quindi ben venga ogni mezzo per impedire che la gente fumi. Oltretutto i conservatori americani sono a favore di un governo che impedisca l'aborto, quindi da un punto di vista cattolico è contraddittorio essere a favore di quello ma essere contrario ai warning sulle sigarette.

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    1. É peccato “cercare piacere personale”? Non mi risulta. Dipende in che limiti.

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  5. Il CCC non qualifica il fumare tra i peccati, nemmeno veniali. Il fumare non distoglie forzatamente il nostro pensiero da Dio. Vi sono attività che non danneggiano la salute, ma mettono chi le pratica sicuramente in uno stato di peccato mortale. Sicuramente il fumo non è la cosa più salutare che ci sia, ma non dimentichiamo la virtù della temperanza. Alcool, sport, specialmente quelli estremi, medicinali ed altro possono, se se ne fa un cattivo uso, danneggiare la salute o mettere in pericolo la vita propria e di altri. Vogliamo proibire tutto? C'è chi è infastidito dal fumo, chi è infastidito dagli odori, chi da certi comportamenti o chi dal semplice fatto che qualcuno o qualche cosa esista. Ma i credenti non dovrebbero dimostrare una certa tolleranza eccetto che per il peccato?

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    1. Chi è infastidito dagli odori prova, appunto, fastidio. Chi respira fumo passivo è in serio rischio di ammalarsi o peggio. Se uno vuole fumare, fumi in casa propria.

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