Vi proponiamo – in nostra traduzione – la lettera 1122 pubblicata da Paix Liturgique il 24 ottobre, in cui si continua ad analizzare la vicenda di mons. Pascal Jean Marcel Wintzer, sessantaquattrenne Arcivescovo metropolita di Poitiers, il 6 agosto nominato Vescovo della ben più piccola Arcidiocesi di Sens-Auxerre (QUI, QUI, QUI e QUI i precedenti posti su MiL) , la quale si intreccia sempre più con la figura del suo predecessore mons. Hervé Jean Robert Giraud (QUI su MiL).
L.V.
Ma perché questa aberrante istituzione di «cattedrali a rotazione» nelle Diocesi francesi?
I fedeli francesi non meritano forse più amore e attenzione?
Il 6 ottobre 2024, erano presenti solo una dozzina di Vescovi per insediare mons. Pascal Jean Marcel Wintzer come «nuovo» Arcivescovo di Sens – ma senza che egli avesse alcun potere sulla Prélature territoriale de la Mission de France ou de Pontigny, che mons. Hervé Jean Robert Giraud conservava. I fedeli che si erano recati alla Messa di ordinazione di mons. Grégoire François Bruno Drouot, Vescovo di Nevers, al Prieuré Notre-Dame di La Charité-sur-Loire, in giugno, potevano fare il confronto – a scapito di Sens – con i numerosi Vescovi allora presenti e le migliaia di fedeli nelle cappelle a raggiera, nel coro, nei cortili esterni… La Cathédrale métropolitaine primatiale Saint-Étienne di Sens, dove erano state collocate molte sedie nelle navate laterali – ma non il deambulatorio, comunque – non era nemmeno piena.
Da parte dei Vescovi, il servizio era minimo. Mons. Hervé Jean Robert Giraud, il predecessore di mons. Pascal Jean Marcel Wintzer, rimase in Ardèche. Mons. Antoine Henry Pierre Marie Hérouard, Arcivescovo metropolita di Digione, e i Vescovi della provincia – che sono solo due, mons. Grégoire François Bruno Drouot, Vescovo di Nevers, e mons. Benoît Marie Pascal Rivière, Vescovo di Autun, mons. Joseph de Metz-Noblat, Vescovo di Langres – che si dice sia pronto a tutto pur di partire, mons. Francis Bestion, Vescovo di Tulle, che presto partirà per la Diocesi di Blois, consacrato da mons. Wintzer quando è stato ordinato Vescovo, mons. Celestino Migliore, Nunzio apostolico in Francia, due Vescovi emeriti di Sens, tra cui mons. Yves François Patenôtre, e mons. Marc Camille Michel Stenger, Vescovo emerito di Troyes…
Mons. Laurent Bernard Marie Ulrich, Arcivescovo metropolita di Parigi, che di solito non si perde un’installazione nelle Province, avrebbe dovuto partecipare, ma alla fine non è venuto. Non sono venuti nemmeno il curatore dei monumenti storici – la Cathédrale métropolitaine primatiale Saint-Étienne, quasi l’unico monumento in buono stato di conservazione di Sens, è gestita dallo Stato –, il deputato Julien Odoul del partito Rassemblement National, il senatore, il sottoprefetto di Avallon, nell’estremo sud della Diocesi… ma erano presenti i sindaci di Sens e Auxerre e il prefetto. Allo stesso modo, gli organizzatori hanno deciso di non chiedere la reliquia della Vera Croce donata da Carlo Magno, che si trova nel museo religioso, noto come «tesoro dall’alto», e di accontentarsi di una reliquia della Vera Croce situata nella sacrestia della Cattedrale.
Il Credo in latino in una cattedrale silenziosa
Sebbene mons. Pascal Jean Marcel Wintzer abbia lasciato l’Arcidiocesi di Poitiers dopo aver cercato coscienziosamente di far morire la Santa Messa tradizionale che esisteva nell’Arcidiocesi dalla metà degli anni Ottanta, ha sempre amato lo sfarzo, come molti mediocri – i titoli delle sue nomine hanno le arie, i titoli e le lunghezze dell’Ancien Régime, e Sens aveva già fatto mettere le sue armi sopra l’antica cattedra.
Condotta da don Thierry Debacker, Parroco di Saint-Germain di Auxerre, la cerimonia ha offerto l’ormai consueto «grand écart» di una Chiesa che non sa più bene dove andare: un offertorio Laudato si’, «e contemporaneamente» il Credo in latino, cantato da pochi coristi e fedeli in una Cattedrale piena di fedeli piuttosto anziani, e piuttosto silenziosa per l’occasione…
Un ex Arcivescovado in triste stato, in deficit, preoccupato per le responsabilità di mons. Pascal Jean Marcel Wintzer a Poitiers
Anche se la Cattedrale vera e propria e l’ex palazzo arcivescovile sono ancora lì, Sens è in uno stato triste dal punto di vista religioso. Tre delle chiese della città sono di fatto in disuso: l’Église Saint-Antoine, l’ex cappella della casa madre della Providence de Sens, che confina con la casa di riposo ancora in funzione, è stata abbandonata ai piccioni a nord. A est, la Église Saint-Savinien-le-Jeune – da non confondere con la Basilique Saint-Savinien, dove si celebra la Messa del sabato sera – ha un tetto di latta ed è utilizzata come deposito di dipinti, proprio accanto a un presbiterio ancora in uso. Al centro, la Église Saint-Pierre-le-Rond, prestigioso luogo di esplorazione urbana, è praticamente abbandonata. A ovest, l’Église Saint-Maurice, sotto il ponte, sta per essere sottoposta a lavori di restauro. Altre chiese sono aperte solo durante la settimana, per i gruppi di preghiera, come l’Église Saint-Pregts a sud del centro città, anche se è stata recentemente restaurata. L’Église Sainte-Mathie, a nord del centro, con il suo campanile sorretto da reti, è utilizzata solo per la Santa Messa tradizionale. Nei dintorni della città, solo poche chiese celebrano regolarmente la Messa, tra cui l’Église Saint-Clément, a tre chilometri da Sens: l’autorità locale sta eseguendo dei lavori sulla chiesa e sta attualmente restaurando la sacrestia.
Sebbene la città abbia ancora un convento carmelitano (a est della Cattedrale), un ostello Domini delle Franciscaines missionnaires de Notre-Dame nell’ex convento delle Suore Domenicane dell’Eucaristia all’estremo nord, una comunità di suore indiane nel palazzo arcivescovile e una comunità di suore belghe appena arrivata, l’aspetto religioso di Sens è più alle spalle che davanti – il museo arcivescovile, l’ex seminario a est della Cattedrale, l’ex convento dei Celestini diventato Collège Stéphane Mallarmé, l’ex Abbaye de Saint-Jean-lès-Sens a est della città – di cui rimane solo il coro, circondato da edifici ospedalieri, fatiscenti e recintati da anni.
Non c’è più nemmeno una libreria religiosa: quella accanto alla Cattedrale appartiene a una laica, che l’ha affittata a un’altra laica, e mons. Hervé Jean Robert Giraud, durante tutto il suo Episcopato, non l’ha mai visitata, anche se vi passava regolarmente davanti per recarsi alla Cattedrale, la cui entrata sud – e anche quella del museo – è proprio lì accanto. «L’Arcidiocesi ne aveva tre, a Sens, Auxerre e Vézelay. Ma una di esse si è trovata in difficoltà e ha affossato le altre due», ricorda il libraio.
Diocesani preoccupati
Soprattutto gli abitanti di Sens hanno sentito parlare del grande mercato delle pulci organizzato da mons. Pascal Jean Marcel Wintzer a Poitiers, e la cosa li preoccupa – in una città dove l’Arcivescovo non vive più dagli anni Settanta, avendo l’allora Arcivescovo mons. René-Louis-Marie Stourm, che andava d’accordo con il Prefetto, preferito trasferirsi ad Auxerre in una piazza di edifici ristrutturati sotto mons. Hervé Jean Robert Giraud, con una grande cappella, un presbiterio della Cattedrale con edifici su due cortili, un antico patronato vicino alla Basilique Saint-Savinien, i locali di istituti scolastici privati e il convento delle Carmelitane – di cui sono rimaste solo sei suore – il bilancio delle vendite di mons. Wintzer è preoccupante.
Tanto più che l’Arcidiocesi di Sens-Auxerre non gode di buona salute. Come ha sottolineato il portale Riposte Catholique il 9 ottobre, è una delle poche Diocesi a non pubblicare i propri conti [QUI: N.d.T.]. «L’Arcidiocesi ha un deficit di 300.000 euro l’anno e finora è riuscita a tirare avanti vendendo presbiteri in campagna, a volte contro ogni buon senso. I Parroci devono affittare alloggi che la Parrocchia rimborsa loro. Da anni, sotto mons. Yves François Patenôtre e mons. Hervé Jean Robert Giraud, stiamo andando verso una progressiva cancellazione: in trent’anni hanno venduto tutto ciò che generazioni hanno costruito», dice un diacono, un po’ depresso. «E non c’è quasi nessuno che si opponga, tanto più che mons. Giraud ha cambiato gli statuti dell’assemblea diocesana, che presenta i conti una volta all’anno, e i sacerdoti non sono più membri di diritto (!)».
Un volontario laico di una Parrocchia ha commentato: «Qui è l’Arcidiocesi dell’EHPAD» [ètablissement d’hébergement pour personnes âgées dépendantes; struttura ricettiva per anziani non autosufficienti: N.d.T.]. «Ancora di più in campagna, e la chiesa è ancora più simile all’EHPAD. Siamo davvero alla fine della nostra vita». Un incarico scialbo che a volte accoglie sacerdoti che non sono più desiderati dalle Diocesi vicine. E ora un Vescovo promosso e sanzionato, cacciato da Poitiers con un bastone. Il ristorante di fronte alla Cathédrale métropolitaine primatiale Saint-Étienne di Sens sta entrando nello spirito dell’occasione: la specialità del pranzo prima dell’ordinazione è la salsiccia alla andouille [a base di trippa: N.d.T.].
Record battuto: due ore da quando mons. Pascal Jean Marcel Wintzer è diventato Vescovo e i suoi sacerdoti vogliono già lasciare l’Arcidiocesi di Sens-Auxerre
E non sarà l’omelia di mons. Pascal Jean Marcel Wintzer a far cambiare idea agli abitanti di Sens e di Auxerre, né l’aperitivo conviviale sotto il grande mercato coperto pentagonale di Sens, costruito nel 1882 sul sito dell’ex Hôtel-Dieu [struttura edilizia assistenziale, inizialmente destinata quale alloggio per i pellegrini e viaggiatori da evangelizzare, a poco a poco assunse funzioni ospedaliere trasformandosi o in ospizio per anziani e insieme ospedale generale od in ospedale vero e proprio, che accoglieva anziani ed ammalati: N.d.T.], già trasformato in un tempio del commercio, i cui ingressi sono decorati con vetrate raffiguranti frutta e verdura, fiori e funghi tratte dalle illustrazioni del Larousse 1879 [celebre enciclopedia enogastronomica: N.d.T.], coevo all’edificio, ma installato nel 2015 dalla città. Guardando le rape, le zucche e i crisantemi – né fiori né corone per Sens-Auxerre – alcuni hanno ripensato all’omelia di mons. Wintzer di due ore prima, quando, appena arrivato, aveva attaccato il sacerdozio, portando come vessillo il suo disincanto [QUI: N.d.T.]:
Un vescovo, un sacerdote, è un uomo ordinario, nel senso nobile del termine.Ordinario significa degno di rispetto e considerazione, come ogni essere umano.[…] considerando alcune persone - dico alcune, perché spesso questo è meno vero per le donne - come dotate di una sorta di umanità straordinaria.E nella Chiesa questo è rafforzato dallo stile di vita che abbiamo scelto […].[…] la cosa grave è quando chi vive così mantiene questa immagine di umanità eccezionale.Se intendiamo essere sacerdoti o vescovi per darci uno status, per attirare considerazione e riverenza, da un lato ci esponiamo a ogni sorta di pericolo, anche alla disillusione, e soprattutto ci allontaniamo dal cammino che ha vissuto il Signore […].[…] darsi delle icone, degli eroi, porta al contrario. […]La conseguenza di questo modo di pensare è che perdiamo la fiducia nell'umanità in generale.
dice l’uomo che si è fatto mettere le braccia sopra l’ornata Cathédrale métropolitaine primatiale Saint-Étienne di Sens, e non una sedia da aula, davanti ai suoi colleghi Vescovi e Parroci che si guardano le scarpe, lontano mille anni luce dalla realtà di Sens – un paese in cui la stragrande maggioranza degli abitanti non sa nemmeno che si sta cambiando Vescovo, il nome di quello nuovo, il nome di quello vecchio.
[…] il grido delle vittime, il rapporto della Commission indépendante sur les abus sexuels dans l’Eglise, ciò che stiamo apprendendo sull’Abbé Pierre non può non avere conseguenze sulla Chiesa cattolica.
Eppure non cambia nulla, e dopo aver svenduto tutto a Poitiers ed essersi vantato con amici e parenti di avere nel suo ufficio un armadio con le «pentole» dei suoi sacerdoti, soprattutto in termini di abusi, furti e distruzioni – uno dei suoi sacerdoti ha fatto polverizzare con un’ascia i confessionali rinascimentali – mons. Pascal Jean Marcel Wintzer è stato trasferito nell’Arcidiocesi di Sens-Auxerre, e potrà ricostruire un armadio.
[…] abbiamo bisogno di meraviglia, di considerazione, ma è conoscendo noi stessi, guardando noi stessi che sperimenteremo questi sentimenti. […]Sì, ciò che è bello, ciò che è degno di ammirazione, è l'umanità ordinaria che tutti condividiamo.
continua a supplicare mons. Pascal Jean Marcel Wintzer, in una logica disperatamente orizzontale, da cui sembra assente qualsiasi aspirazione verso l’alto, la Salvezza.
[…] non abbiamo ancora scoperto quanto Dio ci ama, quanto è bello e quanto è buono.È questa la strada che voglio percorrere con voi.
Sotto il soffitto a volta del mercato di Sens, alcuni sacerdoti si sono scambiati i numeri dei Vicari generali delle Diocesi che si sapevano accoglienti. «La sua omelia è triste, non è un’umiltà gioiosa. La sua visione della felicità dei fedeli ti dà il benservito», dice un sacerdote, per il quale «dieci anni di mons. Wintzer non saranno tristi. Il suo percorso è quello di finire di cancellare l’Arcidiocesi dalla mappa, ed è esattamente quello che stava facendo a Poitiers. Lo abbiamo messo qui perché a nessuno interessa Sens-Auxerre. E nemmeno l’Yonne. Non esistiamo più nella mente e nei piani di chi decide».
L’assillo della partenza di mons. Hervé Jean Robert Giraud
Il suo predecessore mons. Hervé Jean Robert Giraud non c’è. È rimasto nell’Ardèche, dove per una volta il tempo è meno clemente che a Sens: per due settimane in ottobre, pioveranno corde e alabarde sull’Ardèche, e fino a 600 millimetri di acqua in 48 ore sulle Cévennes – un anno di pioggia in due giorni. Ma la questione della sua partenza era nella mente di tutti, e chiaramente c’era un lupo.
Mons. Hervé Jean Robert Giraud ha spiegato agli abitanti dell’Ardèche al momento del suo insediamento – in un momento in cui i suoi amici diocesani gli stavano offrendo una gallina – che si stava trasferendo più vicino alla sua anziana madre per prendersi cura di lei. «Se n’è andato perché non ce la faceva più, aveva fatto tutti i giri dell’Arcidiocesi di Sens Auxerre, non riusciva più a migliorare nulla e voleva tornare a casa dalla sua famiglia», dice un laico che presta servizio in una Parrocchia di Auxerre. Tuttavia, ha mantenuto la missione in Francia, «ma vuole liberarsene per non dover venire a Pontigny una volta al mese», secondo un diacono. «Ma non sarà mons. Wintzer ad averla. La Prélature territoriale de la Mission de France ou de Pontigny non lo vuole e, obiettivamente, è troppo impegnativo gestire sia la Diocesi che la Mission de France».
Un altro sacerdote dice: «Mons. Giraud ha visto che Viviers non riusciva a trovare un incumbent e, essendo originario di lì, vi si è dedicato, per paura di veder scomparire definitivamente la Diocesi, cancellata dalla carta geografica. E poiché Roma è piuttosto contraria al desiderio di raggruppare le Diocesi in Francia…». Meno ottimisticamente, un diacono ha commentato dopo l’omelia di monsignor mons. Pascal Jean Marcel Wintzer: «Mons. Giraud se n’è andato perché c’erano troppi problemi – soprattutto di moralità –, non c’erano abbastanza sacerdoti, non c’erano abbastanza risorse, e lui era esausto. Qui, è un’Arcidiocesi di miseria. Mons. Wintzer sembra determinato al suo arrivo, ma farà la stessa fine: chiederà di andare a Tulle o a Mende piuttosto che finire qui».
Un altro assente illustre – il sacerdote che un tempo era il più famoso della diocesi di Sens Auxerre, Matthieu Jasseron, ex Parroco di Joigny-Migennes, già noto come «Padre TikTok», i cui video a volte sacrileghi, che spesso banalizzano l’omosessualità, negano la sua natura peccaminosa, l’inferno e così via, hanno fatto notizia ben oltre l’Arcidiocesi [QUI; QUI su MiL: N.d.T.]. Alcuni fedeli, stufi dell’inazione dell’Arcivescovo nei suoi confronti e di un’unica (zoppicante) condanna da parte della Conférence des évêques de France, avevano persino creato un sito web, père-matthieu.com [ora offline] per ricordare il magistero e l’insegnamento della Chiesa per ogni eresia che affermava nei suoi video.
Mentre nessuno sembrava avere notizie dell’uomo che ha smesso di usare i social network il 13 dicembre scorso «per paura di diventare un guru», e con un mea culpa tardivo – molto comodo per mons. Hervé Jean Robert Giraud che non ha lasciato un prete incontrollabile al suo successore – ha annunciato il 20 ottobre in un video che si è diffuso a macchia d’olio nella catosfera e poi in tutti i media – comodo, quando si è appena pubblicato un libro e si cerca di vendere un altro progetto sulle «falle della Chiesa», che lasciava il sacerdozio, rinunciando all’abito talare, «non più in sintonia con la Chiesa istituzionale, per rimanere uno dei suoi predicatori, dirigenti, funzionari di culto».
E non si tratta – giura – «di una storia di un moeuf, di un tizio, di un mucchio di vasi nel c***, di una scomunica, di una sanzione o altro», anche se un sacerdote del Morbihan, anch’egli abituato a posizioni eterodosse, inspiegabilmente insabbiate in un’Arcidocesi piuttosto conservatrice, ha sostenuto su X del 21 ottobre scorso che dietro questa vicenda c’era «un affare di droga».
Soprattutto, l’ex don Matthieu Jasseron ha finalmente posto la domanda che tutti si fanno dal 2019: «Mi chiedo come sono diventato prete. Ho sempre avuto un lato anarchico, libertario […] Mi chiedo anche come la Chiesa abbia potuto accettare di ordinarmi sacerdote. Ne avevo già passate tante in seminario». È una domanda per il Séminaire Notre Dame de L’Espérance di Orléans, che forma sacerdoti per Tahiti, l’Oceano Indiano… e l’Yonne; per mons. Hervé Jean Robert Giraud, che voleva ordinare almeno un sacerdote; per gli Eudisti, che stanno annegando in affari di ogni tipo e nel declino irreversibile della loro congregazione… e per coloro che sono stati ben felici di usare padre Tiktok per cercare di «spostare le linee» a favore della lobby LGBT nella Chiesa e creare un precedente. Prima di pressarlo fino alla fine e buttarlo fuori dall’istituzione senza pietà.
Nel suo video – c’è da chiedersi se questo faccia parte della sua campagna di promozione mediatica – fa diverse rivelazioni a partire dal 16º minuto che sollevano interrogativi che vanno ben oltre l’Arcidiocesi di Sens-Auxerre e che anzi meritano di essere conosciuti, in particolare su una possibile causa della partenza di mons. Hervé Jean Robert Giraud da Sens a Viviers: «Sono stato molestato e aggredito da un Vescovo, ho subito pressioni da parte dei servizi segreti – l’intelligence territoriale – affinché mi venisse vietato di andare a un incontro ecclesiale perché la mia presenza suscitava un certo timore in alcuni prelati, in quanto rischiavo di denunciare alcuni scandali. Con la promessa che se fossi andato sarei stato arrestato. Mi è stato rivelato un segreto dalla stampa, l’equivalente di una confessione segreta che avevo fatto a un Arcivescovo. La stessa cosa è successa con un membro di alto livello della Conférence des évêques de France che ha rivelato a uno dei giornali cristiani più letti di Francia cose che mi aveva assicurato di tenere segrete. La mia identità è stata rubata due volte sui social network nell’arco di sei mesi, la prima da una filiale di uno dei maggiori gruppi finanziari cattolici, l’altra da una delle maggiori Diocesi.Sono stato diffamato da giornali cristiani che sapevano di scrivere l’esatto contrario di ciò che cercavo di dire. La direttrice di una comunità religiosa è stata messa sotto pressione e le è stato fatto capire che sarebbe stata tutta la sua comunità a pagarne il prezzo, con il pretesto che era la mia guida spirituale, se non avesse trovato i mezzi per farmi tacere. Fui inviato al tribunale ecclesiastico per essere condannato dal canonico penitenziere. Grazie a Dio fui assolto.[…] La gerarchia, il Vaticano, si accontentò di spostare il Vescovo che mi aveva danneggiato di più e permise ad altri due che mi avevano perseguitato di essere presidenti di commissioni per l’ascolto delle vittime in certe comunità in seguito a certi abusi».
Ciò solleva interrogativi sulle reali cause della partenza di mons. Hervé Jean Robert Giraud. Ed è chiaro che anche mons. Pascal Jean Marcel Wintzer, che ha dato l’annuncio la sera del 20 ottobre, ha visto il video [QUI: N.d.T.]:
Non servendo l’Arcidiocesi che dal 6 ottobre, non conosco ancora Matthieu Jasseron né la sua situazione; lo incontrerò nei prossimi giorni.Ogni storia è personale e dobbiamo stare attenti a non trarre conclusioni generali. Tuttavia, un evento come questo solleva domande sulla nostra Chiesa dell’Yonne, sul ministero sacerdotale e sulla formazione.
In breve, benvenuto nell’Yonne, Monsignore!
Che desolazione terrificante. Terrificante.
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