Vi proponiamo – in nostra traduzione – la lettera numero 927
pubblicata da Paix Liturgique il 20 marzo 2023, in cui si continua a seguire la vicenda dei fedeli del coetus di Saint-Germain-en-Laye, ribattezzato ironicamente
«Saint-Germain-Hors-les-Murs», ovvero «fuori-le-mura», perché da due anni
rendono la loro testimonianza partecipando alla Santa Messa tradizionale
celebrata all’aperto davanti ad una chiesa (per loro) tenuta chiusa (per
volontà del Vescovo di Versailles e del Parroco), sotto il sole e sotto l’acqua, con il caldo torrido e con il gelo (ne abbiamo scritto molte volte, da ultimo QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI e QUI).
In particolare giunge la bella notizia che, nella cappella francescana «gremita di fedeli», domenica 19 marzo, alle ore 10:30, è stata celebrata «la prima Santa Messa tradizionale e forse regolare», il che «conferma che la domanda locale è reale», confermando quanto già emerso in un sondaggio di quattro anni fa.
In attesa che il Vescovo di Versailles accetti un dialogo finalizzato – finalmente – alla pacificazione liturgica.
L.V.
Paix Liturgique: Allora, caro Germain, quali novità?
Germain de Paris: Le cose si stanno muovendo molto
positivamente: Conosci il detto «caccia al naturale e torna al galoppo»
ed è quello che sta succedendo a Saint-Germain-en-Laye.
Paix Liturgique: Può farci un esempio?
Germain de Paris: Lei sa che poco più di un anno fa padre
Marc Boulle, Vicario generale della Diocesi di Versailles, ha escogitato una
strategia vecchia come il mondo per dividere i pretendenti all’usus antiquor
che si fanno sentire da trent’anni a Saint-Germain-en-Laye, istituendo nella Cappella
francescana una Santa Messa cosiddetta «gregoriana», cioè una messa del Novus
Ordo in latino ben celebrata con un tavolo per la comunione e la comunione
sulle labbra…
Paix Liturgique: E qual è stato il risultato di questa
iniziativa?
Germain de Paris: Innanzitutto, non una sola famiglia
della comunità Fuori-le-Mura dell’ospedale ha abboccato all’amo, che non
rispondeva alla loro richiesta di vivere la loro fede cattolica al ritmo della
liturgia tradizionale, perché non rispondeva alla loro richiesta.
Paix Liturgique: Ma i fedeli sono tutti uguali?
Germain de Paris: Alcuni fedeli tutti uguali… circa settantacinque
fedeli la prima volta e poi in numero decrescente da quaranta a venticinque la
scorsa settimana.
Paix Liturgique: E oggi?
Germain de Paris: Beh, oggi, 19 marzo, sapendo che si
sarebbe celebrata una Santa Messa tradizionale nella Chiesa francescana, cioè
nella stessa chiesa alle ore 11:30, c’erano solo quindici…
Paix Liturgique: Cosa significa?
Germain de Paris: Avete presente la vecchia pubblicità
del Canada Dry: quel prodotto che ha il colore e l’aspetto di qualcosa ma che
in realtà non lo è… Ebbene, i fedeli della Santa Messa gregoriana lo hanno
capito perfettamente e tra il surrogato e l’autentico hanno scelto
massicciamente cambiando Messa.
Paix Liturgique: Pensa che la Santa Messa gregoriana
abbia un futuro?
Germain de Paris: Penso che sia morta… e se i nostri
pastori sono onesti, presto si libererà uno spazio per le famiglie.
Paix Liturgique: E la seconda buona notizia?
Germain de Paris: La prima Santa Messa tradizionale e
forse regolare è stata celebrata questa mattina alle ore 11:30 nella cappella
francescana.
Paix Liturgique: Com’è andata?
Germain de Paris: Come per Natale, la chiesa era gremita
di fedeli, soprattutto di Saint-Germain-en-Laye, il che conferma che la domanda
locale è reale e che l’ostinazione aggressiva di certi Vescovi e Parroci, che
hanno fatto di tutto per negare ed escludere questa domanda, era solo una
patetica trovata.
Paix Liturgique: È sorpreso da questo risultato?
Germain de Paris: Come potrei esserlo? Nel 2015, Paix
Liturgique ha commissionato un sondaggio d’opinione su Saint-Germain-en-Laye
(vedi la lettera numero 658) che ha rivelato che il 24 per cento dei Cattolici
praticanti della città andrebbe volentieri alla Santa Messa tradizionale ogni
settimana, a cui va aggiunto un 19 per cento che ci andrebbe una volta al mese
se fosse celebrata nella propria Parrocchia… quello che è successo oggi ne è la
prova…
Paix Liturgique: Questo vale solo per
Saint-Germain-en-Laye?
Germain de Paris: Assolutamente no. Sarebbe vero anche a
Poissy, Montfort-l’Amaury, Le Vésinet, Croissy-sur-Seine, Maisons-Laffitte [tutti
Comuni francesi situati nel dipartimento degli Yvelines nella regione dell’Île-de-France:
N.d.T.], dove richieste simili sono state soffocate e dove risultati della
stessa portata di quello di oggi a Saint-Germain-en-Laye si verificherebbero
domani.
Paix Liturgique: Ma lei, caro Germain, ha continuato la
sua Santa Messa fuori dall’ospedale. Perché lo ha fatto?
Germain de Paris: Per una buona e unica ragione: non ci
fidiamo delle promesse di padre Marc Boulle, che sembrano più una manipolazione
che un accordo onesto e corretto.
Paix Liturgique: Perché questa mancanza di fiducia?
Germain de Paris: Perché è il frutto della nostra
esperienza… sapendo che tutto ciò che non viene chiarito prima di un accordo
non sarà mai chiarito.
Paix Liturgique: Ha un esempio?
Germain de Paris: Esempi, se vuole. Prendiamo il caso dei
fedeli di Rambouillet [un altro Comune francese situato nel dipartimento degli
Yvelines]: quando nel 2007 hanno reso noto il loro desiderio di far celebrare
una Santa Messa tradizionale domenicale, dopo lunghe trattative, nel 2008 hanno
finito – e questo è già un bene, visto che la maggior parte dei richiedenti,
come quelli di Poissy, Montfort-l’Amaury o Croissy-sur-Seine, semplicemente non
hanno ottenuto nulla – per vedersi concedere una Santa Messa tradizionale al
mese «ad
experimentum».
Sapete che da quel momento in poi l’esperimento fu conclusivo. Ma quello che
probabilmente non sapete è che più di quattordici anni dopo questa briciola, i
fedeli di Rambouillet possono ancora partecipare a una sola Santa Messa
domenicale al mese.
Paix Liturgique: Cosa significa?
Germain de Paris: Che la maggior parte dei nostri
interlocutori non sono in buona fede e tentano solo esperimenti nella speranza
che siano un fallimento, e in ogni caso si oppongono a seguire le vere
conclusioni.
Paix Liturgique: Ha un altro esempio?
Germain de Paris: Certo, in particolare quello dei
richiedenti di Le Vésinet molto tempo fa, peraltro quando padre Marc Boulle era
egli stesso Parroco di Le Vésinet.
Paix Liturgique: E cosa è successo?
Germain de Paris: Beh, ai fedeli che gli chiedevano la
possibilità di partecipare a una Santa Messa domenicale secondo l’usus antiquior
è stata concessa una messa alle ore 20:00 del primo venerdì del mese, tranne
ovviamente durante le feste.
Paix Liturgique: Alle ore 20:00… non è un orario molto
adatto alle famiglie!
Germain de Paris: Eppure questa Santa Messa è continuata
per molto tempo e con un autentico successo – si pensi a una media di quasi venticinque
fedeli il venerdì alle ore 20:00! – ma quando i fedeli hanno voluto che l’esperienza,
abbastanza positiva, evolvesse verso una Santa Messa domenicale, la risposta è
stata negativa e poi la possibilità di cambiamenti curiali ha fatto
semplicemente scomparire questa Messa.
Paix Liturgique: Quindi lei pensa che durante le
discussioni sia necessario garantire i vari punti?
Germain de Paris: Assolutamente sì, e in queste
circostanze bisogna lasciare tempo alla riflessione e al buon senso.
Paix Liturgique: Secondo lei, i desideri delle due parti
non sarebbero stati gli stessi riguardo alla richiesta dei fedeli «fuori-le-mura»?
Germain de Paris: Questo è certo:
- per la Diocesi di Versailles si trattava di porre fine il più rapidamente possibile alla Santa Messa «fuori-le-mura» e soprattutto alle immagini che ne sono seguite sui social network (tra l’altro, si tratta degli stessi parroci che, con il loro autismo, erano stati gli iniziatori di questa santa Messa «fuori-le-mura»…);
- per i fedeli «fuori-le-mura» che conoscono bene i loro Pastori, i quali meno di sei mesi fa affermavano «che non avrebbero mai concesso nulla ai fedeli in via di protestantizzazione», era necessario essere vigili e non lasciarsi trascinare in una vicenda il cui unico scopo sarebbe stato quello di farli sparire.
Paix Liturgique: È per questo che le cose sono andate
così velocemente?
Germain de Paris: Anche in fretta e senza alcuna
trasparenza, soprattutto per quanto riguarda la durata di questa Messa.
Paix Liturgique: In effetti, cosa succederebbe se la Diocesi
di Versailles non potesse fornire una celebrazione la domenica?
Germain de Paris: Ottima domanda, anzi essenziale, alla
quale non è stata data alcuna risposta e che è una delle ragioni della nostra
diffidenza e quindi della continuazione della nostra celebrazione «fuori-le-mura».
Paix Liturgique: C’è anche la questione dei Sacramenti…
Germain de Paris: Certo, almeno i battesimi e anche i
funerali, che purtroppo sono sempre possibili per i membri della comunità. Per
esempio, se morissi domani vorrei che la Santa Messa di requiem fosse celebrata
dove vado a Messa ogni domenica.
Paix Liturgique: C’è anche la questione delle festività…
Germain de Paris: E sì, perché è abitudine episcopale
concedere le Messe… tranne che durante le feste… Questo era il caso della Santa
Messa gregoriana, che quindi veniva celebrata solo in poco più della metà delle
domeniche dell’anno.
Paix Liturgique: E c’è la questione delle vacanze estive.
Germain de Paris: In effetti, lei sa che in molte Parrocchie
l’estate è una vera e propria pausa e alcuni trovano normale che le Messe
vengano interrotte durante l’estate. Ma provvidenzialmente l’estate scorsa
abbiamo continuato le celebrazioni «fuori-le-mura» per quasi tutto luglio e
agosto.
Paix Liturgique: E cosa è successo?
Germain de Paris: Beh, non abbiamo mai avuto meno di quaranta
fedeli, con un picco di più di cinquanta domenica 31 luglio, il che dimostra
che in estate ci sono ancora molti fedeli che desiderano continuare a
partecipare alla Santa Messa. Ma, in questo caso, credo che la questione della
prossima estate fosse ancora più importante.
Paix Liturgique: Perché?
Germain de Paris: Si ritiene, come credo io stesso, che
il cambiamento di 180 gradi nell’atteggiamento di padre Marc Boulle in meno di cinque mesi abbia come obiettivo principale quello di dividerci e farci sparire.
Perciò la nostra richiesta di garantire la continuazione dell’esperimento
durante l’estate serviva a evitare una dislocazione che si sarebbe potuta
verificare senza la garanzia della ripresa a settembre.
Paix Liturgique: Ma c’è un comunicato dell’Episcopato che
chiarisce queste cose?
Germain de Paris: Direi che c’è stato un comunicato
pubblicato sul sito web del Vescovo di Versailles. Ma noterà che questo
comunicato non è firmato da nessuno… Da qui una domanda: se domani le cose andranno
male, a chi si rivolgeranno i fedeli?
Paix Liturgique: Cosa potrebbe succedere?
Germain de Paris: Per esempio, padre Bruno L’Hirondel,
Parroco di Saint-Germain-en-Laye, potrebbe essere trasferito altrove, anche
durante la sua missione; questo succede sempre – immaginate un nuovo Parroco
che potrà dirci che queste belle parole non lo preoccupano…
Paix Liturgique: Ma c’è anche padre Marc Boulle in questa
vicenda?
Germain de Paris: Certo, ma immaginiamo che padre Marc Boulle
si ritrovi Vescovo fra tre mesi…
Paix Liturgique: Ma c’è anche il Vescovo di Versailles?
Germain de Paris: Ha ragione. Solo il Vescovo può
garantire una vera continuità nella Diocesi e anche nei confronti dei suoi
successori, ma non è lui a guidare questo accordo e questa è un’altra
preoccupazione!
Paix Liturgique: Preoccupazione?
Germain de Paris: Sì, sono preoccupato nel vedere che il
comunicato ammette che il suo unico obiettivo è quello di sopprimere la nostra Santa
Messa «fuori-le-mura» senza una parola di carità o di riconciliazione. Sì, sono
certamente molto preoccupato per questa procedura preoccupante!
Paix Liturgique: Quindi capisco che non vi fidate e che
non avete alcuna garanzia che non vi inganneranno?
Germain de Paris: Avete anche capito perfettamente, come
dice il proverbio, «giriamo la lingua sette volte in bocca» e
diamo tempo al tempo rifiutandoci di andare così veloci che questa riserva di
buon senso diventa impossibile.
Paix Liturgique: Quindi per lei questa sequenza «frettolosa»
non può essere onesta.
Germain de Paris: Ha ragione! Quando una situazione è
onesta non può essere imposta in questo modo.
Paix Liturgique: Cosa significa?
Germain de Paris: Significa che non possiamo accettare ciecamente
un accordo opaco e impreciso, imposto in fretta e furia. È per questo che
continueremo la nostra celebrazione davanti all’ospedale in pace, almeno fino
all’inizio dell’anno scolastico a settembre, per vedere come evolvono le
promesse e le belle parole? Questo ci permetterà anche di aiutare i sacerdoti
che ci hanno aiutato a organizzarci per il futuro.
Paix Liturgique: Non volete abbandonare i vostri
sacerdoti.
Germain de Paris: Esatto, non sono fazzolettini che si
buttano via dopo l’uso… ci hanno aiutato per tre anni… ci aiutano ancora oggi. Non
riesco a vedermi dire – e ancor meno a dire a loro: «Da domani è finita, abbiamo
trovato qualcosa di meglio». Per questo continueremo per un periodo di riflessione di
almeno sei mesi.
Paix Liturgique: Volete quindi verificare che non vi
stiano imbrogliando?
Germain de Paris: Assolutamente sì, vogliamo essere
sicuri che il nostro Pastore ci ami così come siamo e che non siamo oggetto di
una semplice manipolazione.
Paix Liturgique: Ma pensa che i Cattolici della Diocesi di
Versailles la capiranno?
Germain de Paris: Come potrebbero seguirci oggi coloro
che hanno applaudito la nostra eliminazione o coloro che non si sono mai
interessati a noi? La nostra determinazione è quella di famiglie che vogliono
essere finalmente rispettate, che è anche dialogo e sinodalità.
Paix Liturgique: Quindi continuerete a dialogare con il
vostro Vescovo?
Germain de Paris: Certamente. Nella fedeltà speriamo di
stabilire un vero dialogo con mons. Lucien Jacques Marie Joseph Crepy C.I.M. dopo
Pasqua.
Ad un sacerdote è vietato divertirsi?
RispondiEliminaUn sacerdote ha il dovere di divertirsi, senza però rendersi ridicolo e, soprattutto, senza banalizzare ciò che rappresenta.
EliminaReitero il mio commento nella speranza di pubblicazione:
RispondiEliminaPerché il sondaggio dei tradizionalisti dovrebbe essere degno di fiducia e quello di Papa Francesco sullo stesso tema no? Oltretutto, il Santo Padre si premura che, durante le messe in forma straordinaria, si usino le letture in lingua volgare secondo le traduzioni correnti e, soprattutto, che chi partecipa a tali cerimonie NON metta in discussione né la validità della forma ordinaria, né il Concilio Vaticano II. Forse sono proprio questi i tasti dolenti?