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lunedì 28 luglio 2025

Traditionis custodes: quattro anni di menzogne e manipolazioni contro la pace e l’unità nella Chiesa: e ora?

Vi proponiamo – in nostra traduzione – la lettera 1237 pubblicata da Paix Liturgique il 16 luglio, in cui, in forma di intervista, Christian Marquant, presidente dell’associazione Oremus-Paix Liturgiquecommenta la pubblicazione, da parte della vaticanista Diane Montagna, dei documenti, mai divulgati in precedenza, i quali scoprono le menzogne che sono state alla base delle motivazioni dichiarate Traditionis custodes di papa Francesco del 2021 che limita la Santa Messa tradizionale ed il libro scritto da mons. Nicola Bux e dal dott. Saverio Gaeta, che, oltre a confermare quanto pubblicato da Diane Montagna, contiene anche importanti ulteriori risultati dell’indagine della Congregazione per la dottrina della fede sui Vescovi (QUI; QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI , QUI, QUI, QUI e QUI su MiL).

(QUI)

L.V.


Paix Liturgique – Caro Christian, cosa intende dire con il titolo che ha scelto per questa intervista?

Christian Marquant – Che la lettera apostolica in forma di motu proprio Traditionis custodes sull’uso dei libri liturgici anteriori al Concilio Vaticano II, pubblicata esattamente quattro anni fa, il 16 luglio 2021, è stata una straordinaria manipolazione con l’obiettivo di risolvere una volta per tutte la questione sempre più grave del rinnovamento di quelli che alcuni chiamano tradizionalisti e che io preferisco chiamare fedeli cattolici.

Paix Liturgique – Ma perché parla di manipolazione?

Christian Marquant – Semplicemente perché questa lettera apostolica in forma di motu proprio non è stata una decisione presa in relazione a una realtà, ma un colpo basso basato su una menzogna deliberata.

Paix Liturgique – Quale menzogna deliberata?

Christian Marquant – Basta leggere il testo della lettera apostolica in forma di motu proprio per capirlo… Infatti, essa si presenta come una risposta ai risultati dell’indagine condotta dalla Congregazione per la dottrina della fede presso i Vescovi della Chiesa latina per conoscere le loro valutazioni a dieci anni dalla decisione – e dall’applicazione – della lettera apostolica in forma di «motu proprio» Summorum Pontificum sull’uso straordinario della forma antica del Rito Romano, adottata da Papa Benedetto XVI il 7 luglio 2007.

Paix Liturgique – Ma questa indagine poneva un problema?

Christian Marquant – Assolutamente no! Era previsto nella lettera apostolica in forma di «motu proprio» Summorum Pontificum che, dopo un certo periodo di tempo, sarebbe stata effettuata una sorta di bilancio o piuttosto di analisi degli effetti di questa decisione.

Paix Liturgique – Ma allora dov’è il problema?

Christian Marquant – Non è nella realizzazione del tutto legittima di questa indagine, ma nell’interpretazione che è stata data alle risposte…

Paix Liturgique – E quale sarebbe stata questa interpretazione?

Christian Marquant – Che per la maggioranza dei Vescovi che si erano espressi, l’applicazione della lettera apostolica in forma di «motu proprio» Summorum Pontificum poneva un grave problema per il futuro dell’unità della Chiesa; il che ovviamente avrebbe dovuto comportare la sospensione della sua applicazione per proteggere questa unità in pericolo.

Paix Liturgique – Ma allora…

Christian Marquant – Il vero dramma di questa manipolazione è stato che la «lettura» che è stata data ufficialmente a Roma di questa indagine non corrispondeva alla realtà…

Paix Liturgique – Come lo sa?

Christian Marquant – Si dà il caso che nell’entourage del card. Luis Francisco Ladaria Ferrer S.I., Prefetto emerito del Dicastero per la dottrina della fede, ci siano state alcune fughe di notizie che mi hanno permesso di avere accesso nel 2020 alla vera sintesi dell’indagine… che, lungi dal far credere che l’applicazione della lettera apostolica in forma di «motu proprio» Summorum Pontificum mettesse a rischio l’unità della Chiesa, affermava che la stragrande maggioranza dei Vescovi che avevano risposto (e erano moltissimi rispetto ad altre indagini dello stesso tipo condotte dalla Santa Sede negli ultimi anni) lo aveva fatto in uno spirito sereno e si dichiarava largamente favorevole alla decisione presa da Papa Benedetto XVI. Del resto, ciò che avevo letto è stato confermato da un articolo successivo di Diane Montana, che doveva anch’essa essere a conoscenza della sintesi, ma soprattutto da un libro di prossima pubblicazione scritto da mons. Nicola Bux e dal dott. Saverio Gaeta, di cui vi parlerò fra poco.

Paix Liturgique – Ma allora chi ha potuto mettere in atto questa manipolazione?

Christian Marquant – I nemici della pace! Perché capivano che usando la malizia e, naturalmente, la disonestà, avevano lì un’occasione, forse l’ultima, per far fallire l’opera di riconciliazione avviata da Papa Benedetto XVI nel 2007.

Pax Liturgica – È possibile?

Christian Marquant – C’era già stato un precedente francese di questo tipo di manipolazione da parte di alcuni Vescovi francesi che, invece di lasciare che ogni pastore rispondesse secondo la propria coscienza, avevano cercato di proporre a Roma una risposta collettiva, ovviamente molto negativa.

Paix Liturgique – Come lo sapete?

Christian Marquant – Se esistono nemici della pace, esistono anche uomini giusti e onesti a tutti i livelli della Chiesa che sono scandalizzati dall’astuzia dei malvagi. Così abbiamo avuto tra le mani la sintesi negativa con la stessa rapidità di coloro per cui era stata redatta e l’abbiamo pubblicata (QUI la Lettre 761) dimostrandone il carattere menzognero.

Paix Liturgique – Ma anche a Roma potevano esserci persone pronte e disposte ad agire in modo disonesto per danneggiare la rinascita del movimento tradizionale?

Christian Marquant – Ma certo anche a Roma…dove i nemici della pace hanno scoperto negli anni 2018/2019 che la rinascita tradizionale stava diventando un vero problema per il futuro dei loro progetti eretici.

Paix Liturgique – Di quale rinascita sta parlando?

Christian Marquant – Di quella rivelata dai nostri numerosi sondaggi secondo i quali, in tutti i paesi del mondo, almeno un terzo dei Cattolici praticanti (e non solo) dichiarava che, se avesse potuto scegliere, avrebbe preferito vivere la propria fede cattolica secondo il ritmo della liturgia e del catechismo tradizionali.

Paix Liturgique – Ma questo ha avuto conseguenze reali?

Christian Marquant – Questa realtà, che i nemici della pace conoscevano, hanno fatto di tutto per negarla: «Non esistono» era purtroppo confermato dallo sviluppo quasi universale all’inizio degli anni Venti della liturgia tradizionale.

Paix Liturgique – Uno sviluppo universale?

Christian Marquant – Assolutamente sì, perché se per decenni i nemici della pace amavano ripetere che la Santa Messa tradizionale aveva difensori solo in Francia e poi negli Stati Uniti, nel 2019 hanno dovuto constatare che la Santa Messa tradizionale si stava sviluppando vigorosamente in più di novanta paesi del pianeta.

Paix Liturgique – In più di novanta paesi…

Christian Marquant – Questo era nel 2019, perché oggi, nel 2025, nonostante la lettera apostolica in forma di motu proprio Traditionis custodes, la liturgia tradizionale è celebrata ormai in più di cento paesi. È di questo contagio «tradizionale» che avevano paura i nemici della pace.

Paix Liturgique – Un contagio tradizionale?

Christian Marquant – Certo, perché per una stragrande maggioranza dei fedeli il brodo liturgico-catechetico offerto loro da una Chiesa tiepida è insapore, insipido e senz’anima, ma per semplice buon senso la santità e la cattolicità della liturgia tradizionale e del suo corollario, il catechismo tradizionale, non possono che soddisfare la curiosità e l’appetito spirituale dei fedeli, ma anche di moltissimi sacerdoti, sia diocesani che religiosi… soprattutto nell’era di Internet.

Paix Liturgique – In che modo Internet gioca un ruolo in questa vicenda?

Christian Marquant – È molto semplice, con Internet la pubblicità dei fatti, delle idee, delle informazioni non ha più limiti, barriere, frontiere e, con l’aiuto della curiosità, ora è possibile scoprire la fede cattolica su Internet da ogni parte del mondo… cosa che non era vera cinquant’anni fa, quarant’anni fa, trenat’anni fa o anche vent’anni fa, quando queste informazioni erano bloccate dai nemici della Pace. Da allora, è come una vera e propria fiamma cattolica che si sta diffondendo tra tutti i popoli del pianeta, generando uno sviluppo illimitato della liturgia tradizionale, ed è senza dubbio questo che ha iniziato a spaventare i nemici della pace…

Paix Liturgique – Ed è così che hanno messo in atto questa odiosa manipolazione?

Christian Marquant – Esattamente, perché secondo me era la loro ultima occasione, approfittando del pontificato di un papa Francesco ormai anziano.

Paix Liturgique – Ma è stato papa Francesco a firmare questi testi basati su una lettura mendace dell’indagine condotta tra i Vescovi?

Christian Marquant – Non credo che papa Francesco, che su questo argomento si è spesso mostrato ambiguo, sia stato all’origine di questa frode; ma diciamo piuttosto che è stato ingannato da alcuni dei suoi collaboratori che gli hanno fatto credere che il mondo tradizionale, che in realtà non esisteva, stava diventando un pericolo per la Chiesa e che un colpo di autorità lo avrebbe fatto scomparire.

Paix Liturgique – Incredibile! Come potevano sperare che funzionasse?

Christian Marquant – Ricordate il video di padre Paul-Adrien d’Hardemare O.P. «Allez les gars fini de jouer maintenant il vous faut obéir et rentrer dans le rang» [Forza ragazzi, basta giocare, ora dovete obbedire e rientrare nei ranghi: N.d.T.]. È probabilmente in questo senso che papa Francesco, che probabilmente non era all’origine di questo colpo basso, ha comunque lasciato fare le cose.

Paix Liturgique – Come minimo! Perché papa Francesco almeno due volte ha preso le parti dei cattivi.

Christian Marquant – Infatti, e soprattutto durante il suo incontro con i Gesuiti slovacchi.

Paix Liturgique – Ma i colpi più violenti sono venuti dallo strano card. Arthur Roche…

Christian Marquant – Senza dubbio il card. Arthur Roche, Prefetto del Dicastero per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, ha cercato di doppiare il papa, ma non era nella natura di papa Francesco accettare di farsi manipolare e il seguito è piuttosto rivelatore.

Paix Liturgique – Quale seguito?

Christian Marquant – Papa Francesco ha finito per ricevere i rappresentanti delle comunità religiose tradizionali e ha permesso loro di continuare il loro carisma, il che è stato di per sé un enorme affronto ai nemici della Pace che avevano cercato di manipolarlo.

Paix Liturgique – Ma chi erano questi nemici della pace?

Christian Marquant – Questi nemici della pace sono di diverse categorie. Ci sono naturalmente i prelati provenienti da quella che viene chiamata «la mafia di San Gallo», che da dietro le quinte hanno tirato le fila del neomodernismo per decenni. Ma al momento del conclave abbiamo anche pubblicato numerosi documenti che illustrano le azioni ostili al ritorno delle forme tradizionali nella Chiesa del card. Marc Ouellet P.S.S., Prefetto emerito del Dicastero per i vescovi, e del card. Pietro Parolin, Segretario di Stato, o ancora di mons. Vittorio Francesco Viola O.F.M., Segretario del Dicastero per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, personaggio molto ostile. Ma questi giocatori di scacchi, questi burattinai, sono per natura uomini discreti, uomini dell’ombra che preferiscono lasciare agire in prima linea laici meno vulnerabili e soprattutto molto più liberi di loro.

Paix Liturgique – Avrebbe qualche esempio?

Christian Marquant – Mi limiterò a citarne uno solo, il prof. Andrea Grillo, docente al Pontificio Ateneo Sant’Anselmo di Roma.

Paix Liturgique – Il prof. Andrea Grillo di cui ha parlato recentemente in relazione alle sue critiche alla canonizzazione del beato Carlo Acutis e lo stesso che più recentemente ha criticato le processioni del Corpus Domini di Papa Leone XIV?

Christian Marquant – Esatto, ma bisogna ricordare che il prof. Andrea Grillo non è certo un novellino. Sono ormai molti anni che questo personaggio, che rimane comunque un elemento libero all’interno del Pontificio Ateneo Sant’Anselmo di Roma, opera pubblicamente contro tutte le azioni di pace, in particolare quelle che ridarebbero uno status «normale» al Missale Romanum tradizionale.

Paix Liturgique – Ma papa Francesco aveva dato segni di pace alla Fraternità sacerdotale San Pio X?

Christian Marquant – È esattamente ciò che ho affermato in precedenza e mi permetto di precisare che il Santo Padre, e persino papa Francesco, sono stati costretti a moderarsi, mentre i nemici della pace non hanno altro obiettivo che quello di fare di tutto per eliminare completamente ogni ritorno alla tradizione e persino la stessa sopravvivenza della tradizione.

Paix Liturgique – Come vede il futuro?

Christian Marquant – Mi permetta di rispondere in modo globale e generale, senza entrare nei dettagli.

Paix Liturgique – Cioè indipendentemente dal nuovo Pontefice…

Christian Marquant – Esattamente. Allora permettetemi di formulare una constatazione ormai abbastanza facile: la Chiesa modernista, che è una Chiesa presente essenzialmente in Occidente, è moribonda, allo stremo, quasi morta…

Paix Liturgique – Lo vediamo bene attraverso il crollo spettacolare delle vocazioni.

Christian Marquant – Si sbagli, però, perché per i moderni, per i nemici della Pace, il calo delle vocazioni non è un problema e, a dire il vero, loro si vedrebbero bene con una Chiesa senza sacerdoti. No, il loro problema principale è quello dei mezzi e del denaro. Basta esaminare i bilanci delle Diocesi, come quelli del Vaticano, per constatare che questo è il loro vero problema.

Paix Liturgique – Perché?

Christian Marquant – È molto semplice: la mancanza di denaro significa per i nemici della pace meno mezzi per far vivere la loro istituzione, meno mezzi per assumere supplenti laici o religiosi, meno mezzi per assicurarsi un posto nel mondo della comunicazione e di Internet.

Paix Liturgique – Ma forse hanno ancora dei fedeli?

Christian Marquant – Cosa resta loro in termini di fedeli, quando la pratica religiosa è passata dal 25 per cento a meno del 2 per cento in cinquent’anni, senza contare che meno fedeli ci sono, più sono numerosi i silenziosi, cioè i cripto-tradizionalisti.

Paix Liturgique – Ma in Francia, ad esempio, quasi il 20 per cento dei bambini frequenta scuole ufficialmente «cattoliche».

Christian Marquant – Ma la maggior parte di esse non lo sono più o lo sono solo in minima parte.

Paix Liturgique – Ma allora che futuro c’è?

Christian Marquant – La lettera apostolica in forma di motu proprio Traditionis custodes ha mostrato i suoi limiti e oso sperare che, anche se questo testo odioso non venisse abrogato, finirebbe sicuramente nel dimenticatoio. Nel frattempo, il mondo tradizionale, che non ha sofferto molto di Traditionis custodes, continuerà a svilupparsi, senza dubbio con maggiore benevolenza da parte di alcuni Vescovi e, perché no, dello stesso Santo Padre.

Paix Liturgique – Dal Santo Padre stesso?

Christian Marquant – Vedete, un giorno i nostri pastori dovranno pur finire per amarci così come siamo e diventare coerenti. Quando papa Francesco ripete «todos, todos, todos», come un mantra, il buon senso vorrebbe che questo avesse almeno un po’ di significato. E quando Papa Leone XIV inizia il suo Pontificato con la parola «Pace», come Cattolici si può sperare che questo abbia almeno un piccolo significato e che questo possa tradursi in un cambiamento di atteggiamento da parte del Papa e dei Vescovi, che semplicemente ci lascerebbero vivere tranquillamente e pienamente la nostra fede cattolica al ritmo della liturgia tradizionale, del catechismo tradizionale, cioè della fede bimillenaria della Chiesa di Cristo.

Paix Liturgique – Un’ultima domanda: tutta la vostra analisi della situazione e del futuro si basa sulla vostra convinzione che la lettera apostolica in forma di motu proprio Traditionis custodes sia stata messa in atto a partire dalla manipolazione dei risultati dell’indagine tra i Vescovi, ma è certo?

Christian Marquant – Concluderò quindi con una notizia molto positiva: la sintesi dell’indagine con tutti i suoi risultati sarà pubblicata tra qualche mese e sarà presentata in occasione del prossimo incontro Pax liturgica che si terrà a Roma alla vigilia della nostra 14ª Peregrinatio ad Petri Sedem. Un primo elemento significativo è l’alto tasso di risposta, pari al 35 per cento, nettamente superiore alla media abituale dei questionari inviati ai Vescovi. Da ciò possiamo trarre una prima conclusione: i Vescovi di tutto il mondo si sentono coinvolti nella questione della Santa Messa tradizionale e desiderano la Pace liturgica.

1 commento:

  1. Cinquant’anni di menzogne e manipolazioni tradizionaliste.

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