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mercoledì 24 luglio 2024

L’Institut des Dominicaines du Saint-Esprit di Pontcallec ha optato per il Novus Ordo nel suo prossimo Capitolo. Cosa faranno le famiglie?

Vi proponiamo – in nostra traduzione – la lettera 1069 pubblicata da Paix Liturgique il 22 luglio, in cui si ritorna sul caso dell’Institut des Dominicaines du Saint-Esprit di Pontcallec, una florida società di vita apostolica femminile, dedita all’educazione dell’infanzia e legata alla liturgia tradizionale (ne abbiamo già scritto QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUI, QUIQUI, QUI su MiL).

L.V.


Per quanto riguarda le scuole, d’ora in poi saranno frequentate soprattutto dalla borghesia progressista detta «bobo», che rifiuta di accettare la mescolanza sociale

Con le battute d’arresto di madre Marie Ferréol e la sentenza del Tribunale civile di Lorient che ha rimandato i suoi persecutori – l’Istituto e il card. Marc Armand Ouellet P.S.S., Prefetto emerito del Dicastero per i Vescovi – al loro posto, sapevamo che la l’Institut des Dominicaines du Saint-Esprit era su una china scivolosa. La scelta deliberata della Messa moderna, a scapito della loro storia e della sensibilità liturgica di tante suore, è una nuova tappa del loro scivolamento, che avviene alle spalle dei genitori degli alunni delle loro scuole.

Prima dell’omelia della Messa del 7 luglio a Pontcallec, il celebrante ha annunciato – scrive il portale Riposte Catholique il 15 luglio [QUI: N.d.T.], riprendendo le informazioni pubblicate sul sito Le Forum Catholique lo stesso giorno [QUI: N.d.T] – che durante il loro «ritiro annuale dal 27 luglio al 2 agosto, la Messa sarà celebrata secondo il Nuovo Ordo, ad eccezione di domenica 28 luglio, quando la Messa sarà celebrata secondo il “rito domenicano”».

Tuttavia, le Suore Domenicane dello Spirito Santo non hanno fatto alcuna comunicazione esterna su questo argomento, né sul loro sito web né sui loro social network. Sul sito della congregazione si legge ancora che «le sorelle […] danno grande importanza alla dignità, alla pietà e alla bellezza del servizio liturgico celebrato secondo il rito romano, in forma straordinaria» [QUI: N.d.T.].

Questa discrepanza (ormai consueta tra loro) tra la comunicazione e questo annuncio, così importante nella scala della congregazione e così poco pubblicizzato, sta irritando e preoccupando alcuni genitori degli alunni delle scuole che la congregazione ancora gestisce – e che cercano di rimanere fuori dalla crisi che da anni scuote la congregazione, con le prime tensioni tra le suore che si sono manifestate all’inizio degli anni Duemila, ben prima della crisi dell’esorcismo – che, tra l’altro, non è stato il primo ad essere praticato nella congregazione. «Padre Victor-Alain Berto si starà rivoltando nella tomba», dice un membro sconsolato della congregazione di Pontcalec. «Questa innovazione e il fatto che le suore non comunichino – e quindi non si assumano la responsabilità – non lasciano presagire nulla di buono».

In alcune delle scuole gestite dalle suore di Pontcalec – in particolare Nantes (le Fort) e Saint-Cloud – i genitori hanno notato – e deplorato – un «cambio di bobo» [termine francese che indica la borghesia progressista: N.d.T.]. «Quando vediamo le suore in classe che elogiano l’accoglienza riservata agli immigrati, siamo un po’ costernati: non mandiamo i nostri figli nelle loro scuole perché vengano serviti con lo stesso discorso dei media», dice un genitore di Nantes.

«E a Nantes, in particolare, stiamo subendo le conseguenze dell’accoglienza sconsiderata dei migranti in città da parte delle autorità di sinistra, che costringono le famiglie a lasciare la città perché preoccupate per i loro figli, quindi è un po’ un eufemismo… tanto più che anche le suore, da quando si sono trasferite in rue du Fort, hanno dovuto subire la vicinanza dei campi rom e le tonnellate di rifiuti che si lasciano dietro, i disagi, le intrusioni… È comprensibile che a papa Francesco piaccia il concetto astratto di accoglienza dei migranti, ma se la prende con il Vaticano».

All’altro estremo della Francia, a La Baffe, i genitori degli alunni sono preoccupati per la situazione di crisi in cui si trovano l’Institut des Dominicaines du Saint-Esprit: «Pontcallec è all’altro capo della Francia, ma ne sentiamo parlare e non ci rassicura affatto. Il mio attaccamento alla Santa Messa tradizionale è uno dei motivi principali per cui ho scelto questa scuola, ed è molto chiaro che le suore sono sottoposte a forti pressioni esterne, e che alcune di loro pensano che cedendo a queste pressioni potranno stare tranquille. Soprattutto, rischiano di perdere i nostri figli, perché per noi è un non possumus».

Nella Bretagna storica, ascoltare i genitori degli scolari ci aiuta a capire fino a che punto l’Institut des Dominicaines du Saint-Esprit di Pontcallec – le cui scuole erano un tempo all’apice dell’istruzione non contrattuale nella regione storica – hanno perso il loro lustro. «Stiamo aspettando un posto a Le Rafflay [la scuola femminile della Fraternità sacerdotale San Pio X a sud della Loira], ma è piena e l’attesa è lunga. Le Fort era – ed è tuttora – la nostra seconda scelta». E se la Messa cambia? «Ci fermiamo, non è quello per cui ci siamo iscritti». A Pontcallec, le scuole gestite dalla Fraternità sacerdotale San Pio X sono al centro delle preoccupazioni dei genitori e anche degli ex alunni della scuola che ritengono che «lo spirito originario si stia perdendo e anche le suore si stiano perdendo ascoltando i potenti».

Altri genitori preferiscono questa scuola, giudicata più severa e meno permeabile alla doxa rispetto al sistema educativo cattolico, in gran parte laico, di Nantes, dove due scuole hanno insegnanti transessuali. «Per non parlare dei problemi di abuso, droga e disciplina, che vengono regolarmente nascosti sotto il tappeto quando i genitori o gli alunni stessi si lamentano», dice un genitore di Nantes, che è «consapevole della crisi della congregazione, ma le suore riescono a evitare che pesi troppo sugli alunni e sulla scuola, e per questo le ringraziamo».

Nel dipartimento della Loira Atlantica e nel dipartimento del Morbihan sono in cantiere diversi progetti di scuole cattoliche gratuite, nonostante le difficoltà create dalle autorità e da una parte della stampa locale che non esita a cercare di risvegliare paure d’altri tempi con titoli di giornale, A Légé, un projet d’école-collège avec prières et uniforme [A Legé un progetto di scuola-università con preghiera e divisa: N.d.T.] [QUI: N.d.T.] (quotidiano Ouest-France 20 febbraio 2024 – sono lontani i tempi in cui questo giornale, punta di diamante della democrazia cristiana, difendeva le scuole libere, con preghiere, crocifissi in classe e uniformi!).

Nella regione del Mauges, nella penisola di Guérande, nel nord della Vandea, nella regione di La Mée, nell’ovest del dipartimento del Morbihan ecc. le famiglie vogliono un’istruzione veramente libera e veramente tradizionale, che non dipenda dalla benevolenza di un cardinale quebecchese – che è anche accusato di abusi in Québec [il riferimento è al card. Marc Armand Ouellet P.S.S., Prefetto emerito del Dicastero per i Vescovi: N.d.T.] e perseguita le suore da questa parte dell’Atlantico. È molto probabile che l’abbandono della Santa Messa tradizionale da parte delle suore di Pontcalec nelle loro scuole, dopo il loro ritiro annuale di nascosto, darà un impulso ai nuovi progetti di scuola gratuita e suonerà la campana a morto per i loro stabilimenti; Pontcalec potrà un giorno essere una congregazione con una Messa moderna, ma si estinguerà – gli alunni e le vocazioni andranno altrove. Che cento fiori sboccino, che cento scuole competano!

3 commenti:

  1. Ma una sana scuola pubblica, palestra della vita vera, no?

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    1. La libertà delle famiglie dove va a finire?!? E lo sa, in molte zone della Francia (peggio che in Italia) le scuole pubbliche cosa sono?

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    2. Ma lo sa che in Francia (forse in Italia siamo ancora messi un po' meglio) trovare una scuola pubblica SANA, cioè dove si insegni qualche cosa, è più difficile che imbattersi in un IRCOCERVO?

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