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sabato 6 aprile 2024

Il caso di madre Marie Ferréol: un Tribunale della Repubblica dà lezioni di giustizia naturale ed ecclesiastica a un cardinale, ad un abate e ad una congregazione religiosa…

Vi proponiamo – in nostra traduzione – la lettera numero 1020 bis pubblicata da Paix Liturgique il 3 aprile, in cui si analizza la sentenza con cui il Tribunale civile di Lorient ha deciso la causa intentata da madre Marie Férreol contro il il card. Marc Armand Ouellet P.S.S., dom Jean-Charles Nault, madre Emmanuelle Desjobert O.P. e l’Institut des Dominicaines du Saint-Esprit (ne avevamo già scritto QUI, QUI, QUI, QUI e QUI su MiL).
Il 21 ottobre 2020 suor Marie Férreol – a seguito della visita apostolica ordinata dal card. Marc Armand Ouellet P.S.S. (all’epoca potentissimo Prefetto del Dicastero per i Vescovi) e condotta da don Jean-Charles Nault e da madre Emmanuelle Desjobert – fu espulsa dalla sua congregazione (dopo trentaquattro anni di vita religiosa) con accuse che apparvero subito pretestuose e senza alcuna possibilità che l’interessata potesse difendersi.
Per tutelare i suoi diritti e soprattutto la sua dignità, la suora si rivolse quindi al Tribunale civile di Lorient, il quale, alcuni giorni fa, ha emesso una sentenza durissima nei confronti dei convenuti che, nella ricostruzione dei fatti e nelle motivazioni, costituisce un pesante atto d’accusa nei confronti del Vaticano e, soprattutto, una macchia sulla sua credibilità in temi molto sensibili quali la giustizia sociale ed i diritti dei lavoratori.

L.V.

L’iniquità degli uomini di Chiesa ha costretto una suora a rivolgersi a un Tribunale civile per ottenere giustizia. E assistiamo a questo paradosso o doppia vergogna: è un Tribunale della Repubblica che dà lezioni di diritto naturale e di diritto canonico a un Cardinale della Chiesa romana, a un Padre Abate e a una Madre Badessa e a una congregazione religiosa.

Quest’ultima gli ricordò che l’orgoglio è un peccato cardinale, e lo ritenne responsabile dei danni subiti da madre Marie Ferréol – Sabine Baudin de la Valette, il suo nome civile – così come dallInstitut des Dominicaines du Saint-Esprit di Pontcallec, da cui era stata espulsa senza ricorso, e dai visitatori canonici che avevano coperto il card. Marc Armand Ouellet P.S.S. [al tempo Prefetto del Dicastero per i Vescovi: N.d.T.] e la Congregazione nella loro persecuzione. Abbiamo consultato questa decisione.

Come abbiamo spiegato nella nostra lettera 967 bis [QUI su MiL: N.d.T.], durante l’udienza di quest’autunno, l’avvocato di madre Marie Ferréol ha sostenuto che lInstitut des Dominicaines du Saint-Esprit non aveva rispettato le proprie regole quando era stata espulsa, e si era poi sottratta all’obbligo di fornire assistenza – madre Marie Ferréol era rimasta senza risorse e aveva dovuto fare domanda di revenu de solidarité active [prestazione sociale francese che integra il reddito delle persone indigenti o con risorse limitate: N.d.T.]. Inoltre, la suora è stata perseguitata in tutto il mondo quando ha cercato di trovare lavoro e, durante l’udienza, lInstitut des Dominicaines du Saint-Esprit ha aggiunto meschinità all’ingiustizia producendo una trentina di attestati di suore… la metà dei quali proveniva da persone che non avevano mai vissuto in comunità con madre Marie Ferréol.

Il 6 marzo si tenne una nuova udienza, con una nuova scadenza per garantire che il card. Marc Armand Ouellet P.S.S. fosse messo al corrente delle rimostranze nei suoi confronti. La sentenza elenca i numerosi solleciti inviati alle autorità romane a cui non è stata data risposta, tra cui il più recente:

Con lettera del 1º marzo 2024, corredata da documenti giustificativi, il ricorrente ha giustificato l’invio dell’atto da notificare all’organo ricevente di Roma, la cui ricezione è stata confermata il 5 settembre 2023 dall’organo centrale italiano presso la Corte d’Appello di Roma. I solleciti inviati dal Commissario di giustizia, con e-mail del 29 novembre 2023, del 30 novembre 2023 e del 5 gennaio 2024, per chiedere all’organo centrale se fosse stato possibile notificare l’atto al signor Marc Ouellet, sono stati vani.

Tuttavia, poiché l'atto è stato inviato secondo le procedure previste dai regolamenti europei, sono trascorsi almeno sei mesi dall’invio e non è stata ottenuta alcuna prova della consegna dell’atto nonostante i passi compiuti, il Tribunale di Lorient ritiene che non vi sia «più alcun motivo per sospendere il procedimento», che la sentenza sia considerata contraddittoria e che la strategia della sedia vuota del card. Marc Armand Ouellet P.S.S. sia quindi inutile.

Nelle sue deliberazioni, il Tribunale di Lorient ha riconosciuto che ciascuno degli imputati ha commesso delle colpe: il card. Marc Armand Ouellet P.S.S.lInstitut des Dominicaines du Saint-Esprit e i Visitatori Apostolici, dom Jean-Charles Nault e madre Emmanuelle Desjobert, Badessa di Boulaur.

Le colpe delle Suore Domenicane dello Spirito Santo

Non sorprende che le Suore Domenicane di Pontcallec siano state ritenute colpevoli di aver disatteso le loro stesse regole durante il licenziamento di madre Marie Ferréol. L’avv. Adeline le Gouvello de la Porte, avvocato della religiosa, ha elencato i seguenti punti:

(nessun preavviso, nessuna possibilità di conoscere la decisione proposta, nessuna informazione sui fatti precisi e sulle date delle accuse contro di lei, nessuna possibilità di difendersi…); nessun motivo per il licenziamento (nessuna comunicazione sulle sue colpe, nessun fatto preciso delle accuse, nessun preavviso, nessun avvocato al suo fianco.

La sentenza afferma che «è chiaro che lInstitut des Dominicaines du Saint-Esprit non si è preoccupato di rispettare correttamente la procedura e i diritti di difesa nei suoi confronti».

Il Tribunale di Lorient ha applicato l’articolo 1194 del Codice civile alla situazione: «i contratti sono vincolanti non solo per ciò che è espresso, ma anche per le conseguenze che l’equità, gli usi o la legge attribuiscono loro». In questo caso,

la signora Sabine Baudin de la Valette [nome civile della madre Marie Ferréol] e l’associazione […] delle Suore Domenicane dello Spirito Santo […] erano legate da obblighi reciproci. In cambio del suo impegno nella comunità, in particolare come insegnante, l’associazione si trovò investita di un certo numero di obblighi nei suoi confronti.
Non solo l’associazione, in quanto entità giuridica, doveva rispettare i propri statuti, ma anche la comunità, in quanto membro del Sodalité des Vierges Dominicaines du Saint-Esprit, doveva rispettare la propria costituzione. Inoltre, in quanto comunità religiosa e associazione registrata, non poteva ignorare né il diritto canonico né le regole generali del diritto relative al rispetto dei diritti della difesa, oltre ai diritti fondamentali dell’individuo, di fronte a una decisione grave che riguardava la vita privata di una sorella della comunità.

E continua spiegando a lungo come madre Marie Ferréol non abbia potuto

preparare la sua difesa, poiché la sua comunità non le aveva dato alcuna informazione su questo diritto, vista la sanzione già presa […] non ha potuto parlare con un avvocato prima che venisse presa una decisione contro di lei ed è stata costretta a lasciare la sua comunità nel giro di poche ore, quando non aveva idea della gravità della sanzione inflitta – un’esclusione per un periodo di tre anni, rinnovabile, con il divieto di comunicare con i membri dell’Istituto, tranne che con l’accordo dei visitatori, l’obbligo di limitare i suoi contatti con il mondo esterno e l’obbligo di discrezione per quanto riguarda il suo luogo di residenza […] questa sorta di «sospensione» con effetto immediato non era chiaramente giustificata da alcun pericolo grave e imminente che la signora Sabine Baudin de la Valette avrebbe causato agli altri membri dell’associazione.

Allo stesso modo, sebbene madre Marie Ferréol sia stata intervistata dai due visitatori canonici,

l’associazione [delle Suore Domenicane dello Spirito Santo] non ha fatto nulla per garantire che il rapporto di visita, che è servito come base per la sanzione, fosse comunicato all’interessata […] il contenuto del rapporto di visita è rimasto sconosciuto sia alla signora Sabine Baudin de la Valette e ai suoi avvocati, sia al Tribunale; solo al suo avvocato canonico è stata offerta la possibilità di venire a consultare il fascicolo il giorno prima o la mattina di una riunione presso la Nunziatura di Parigi, dove è stato consegnato il decreto finale di licenziamento del 22 aprile 2021 […] Non conoscendo i fatti, è stato impossibile difendersi e, inoltre, ha dovuto affrontare i due visitatori da sola.

Mancato rispetto dell’obbligo di diligenza: «le colpe sono evidenti»

Allo stesso modo, il Tribunale di Lorient ha ritenuto che l’inadempimento del dovere di assistenza da parte dellInstitut des Dominicaines du Saint-Esprit, che ha licenziato madre Marie Ferréol senza alcuna risorsa o preparazione materiale, fosse dovuto al fatto che madre Marie Ferréol non aveva potuto

beneficiare, nello spirito di equità e di carità previsto dal diritto canonico, di condizioni dignitose di vita civile, dopo trentaquattro anni di vita religiosa e di servizio alla sua comunità. In definitiva, il Tribunale ritiene che le colpe commesse dalle Suore Domenicane dello Spirito Santo nei confronti della signora Sabine Baudin de la Valette siano evidenti e che abbiano contribuito in una certa misura al suo pregiudizio materiale e morale, compresi i problemi di salute.

Anche se le Domenicane dello Spirito Santo «le hanno pagato 1.500 euro il 30 aprile 2021 e 5.000 euro il 30 aprile 2022 […] le spese dentistiche e […] il suo avvocato canonico (6.750 euro IVA inclusa)», la sentenza afferma che la congregazione non ha mai fatto alcuna proposta di accordo finanziario al servizio ad hoc, il SAM.

«I visitatori non erano autorizzati a ignorare le regole del diritto canonico e i principi generali del diritto»

Anche il Tribunale civile di Lorient ha ritenuto che i visitatori canonici fossero in difetto – le loro azioni servivano principalmente a coprire gli abusi di diritto da parte dellInstitut des Dominicaines du Saint-Esprit e del card. Marc Armand Ouellet P.S.S. nei confronti di madre Marie Ferréol. Il Tribunale di Lorient ha spiegato che i visitatori apostolici

hanno assicurato l’esecuzione immediata della sentenza, come desiderava il card. Marc Armand Ouellet. Non le hanno dato il tempo di preparare la sua difesa con un avvocato al suo fianco, non l’hanno informata dei rimedi disponibili e non si sono preoccupati della mancanza di preavviso prima della sanzione.

Dom Jean-Charles Nault ha adottato una linea particolarmente dura dopo che il Tribunale ha sottolineato che

in una lettera dell’8 dicembre 2020, il signor Nault ha affermato [a madre Marie Ferréol che] i diritti fondamentali rimangono gli stessi indipendentemente dal fatto che una persona sia o meno soggetta a una sanzione canonica. Nonostante questa affermazione, padre Nault si è opposto alla comunicazione all’avvocato canonico della signora Sabine Baudin de la Valette del suo dossier disciplinare e del rapporto della visita apostolica, con il pretesto della riservatezza delle discussioni tenute durante questa visita, anche se la donna era stata allontanata dalla comunità

ha osservato il Tribunale bretone.

Il signor Nault ha compromesso l’esercizio dei diritti fondamentali di difesa, perché, indipendentemente dal suo status, ogni persona ha il diritto di conoscere la natura esatta dei fatti di cui è accusata prima di ricevere la notifica di una sanzione. In risposta alle lamentele della signora Sabine Baudin de la Valette su questo punto, i visitatori hanno risposto per lettera che non era necessario che le venisse notificata la natura esatta delle accuse contro di lei perché le conosceva, il che è una concezione personale ma errata del diritto fondamentale di difesa.
I visitatori non erano autorizzati a ignorare le regole del diritto canonico e i principi generali del diritto, tra cui il rispetto dei diritti della difesa e il principio del contraddittorio. Il tribunale ritiene che i due visitatori, nell’esercizio della loro missione, abbiano commesso delle colpe che hanno contribuito in parte al danno materiale e morale subito.

Il card. Marc Armand Ouellet P.S.S. in totale abuso di diritto

Il Tribunale di Lorient ha poi rimesso la Chiesa al centro del villaggio, ritenendo che il card. Marc Armand Ouellet P.S.S. avesse commesso un abuso di diritto, in particolare perché non rientrava nelle sue responsabilità – era allora Prefetto del Dicastero per i Vescovi, non del Dicastero per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica agire nei confronti di una congregazione, e non era stato prodotto alcun mandato del Papa.

Secondo il Tribunale di Lorient, «nel diritto canonico come nel diritto civile, una persona che sostiene di essere delegata deve provare la sua delega». Il Tribunale ha anche notato che nessuno dei documenti riguardanti suor Marie Ferréol era stato firmato dal Papa, ma piuttosto dal card. Marc Armand Ouellet P.S.S. e da mons. Ilson de Jesus Montanari, Segretario del Dicastero per i Vescovi.

La sentenza ha poi osservato che «vi è qualche dubbio sulla reale esistenza di questo mandato speciale» che sarebbe stato affidato da papa Francesco al card. Marc Armand Ouellet P.S.S., che «non è stato prodotto nei dibattiti». Inoltre, «non è stato dimostrato che il decreto di esclaustrazione, firmato dal card. Ouellet e controfirmato dal segretario Montanari, abbia ricevuto alcuna approvazione papale». Allo stesso modo, «non è stato dimostrato che l’approvazione del decreto di destituzione del 22 aprile 2021 avrebbe presentato tutte le garanzie di conformità, in assenza della conferma del Supremo Tribunale della Segnatura Apostolica».

La sentenza mette nero su bianco che

il card. Marc Armand Ouellet non ha rispettato i diritti della difesa, poiché non ha permesso all’avvocato canonico della signora Sabine Baudin de la Valette di ottenere l’accesso al suo fascicolo, e nemmeno di consultarlo prima della decisione.

Le attestazioni contro madre Marie Ferréol screditano l’accusa

Gli attestati prodotti dall’accusa contro madre Marie Ferréol sembrano aver reso loro un cattivo servizio. Dopo averli letti, il Tribunale di Lorient ha notato che

c’è chiaramente un passato relazionale molto pesante in questa comunità

e che

molte delle testimonianze riguardano cose accadute molti anni fa, piccoli dettagli della vita quotidiana di una comunità, meschinità, […] generalità sul carattere, le qualità e le presunte colpe della ricorrente.

Ciò ha portato il Tribunale di Lorient a concludere che

non trova in queste attestazioni la conferma che le motivazioni molto generiche che compaiono nei decreti di esclusione e poi di licenziamento della signora Sabine Baudin de la Valette, redatti dal card. Marc Armand Ouellet, fossero realmente basate su fatti gravi e specifici, non dichiarati, che giustificassero la severità delle sanzioni imposte.

Il card. Marc Armand Ouellet P.S.S. avrebbe dovuto ricusarsi a causa della sua amicizia con suor Marie de l’Assomption O.P. (Emilie d’Arvieu)

Inoltre,

il Tribunale si meraviglia anche del fatto che il card. Marc Armand Ouellet, supponendo di aver ricevuto un mandato speciale dal Papa per emettere i tre decreti sopra menzionati, non si sia ricusato, in quanto amico intimo di una delle suore dellInstitut des Dominicaines du Saint-Esprit, suor Marie de l’Assomption [Emilie d’Arvieux], le cui posizioni erano notoriamente opposte a quelle della signora Sabine Baudin de la Valette (la loro inimicizia non è stata contestata dagli imputati).

Le decisioni del card. Marc Armand Ouellet P.S.S. contro madre Marie Ferréol qualificate come abusive

Il Tribunale di Lorient ha concluso che

per quanto riguarda i motivi dell’esclusione, in mancanza di una dichiarazione e di una prova dei fatti precisi e datati addotti contro la signora Sabine Baudin de la Valette, il Tribunale deve concludere che la decisione non era sufficientemente motivata.

E per il suo rinvio,

sia nella forma che nella sostanza, la procedura «disciplinare» utilizzata contro [madre Marie Ferréol] non ha rispettato il diritto canonico e i principi generali del diritto, facendo sì che le decisioni prese contro di lei dal card. Marc Armand Ouellet siano state descritte come abusive e abbiano causato un danno.

Logicamente, è stato riconosciuto che il card. Marc Armand Ouellet P.S.S. ha «commesso colpe che hanno contribuito in larga misura al danno materiale e morale» subito da madre Marie Ferréol, e il tribunale ha fissato questa «quota preponderante di responsabilità» al «60 per cento», rispetto al 20 per cento per i visitatori canonici e alla stessa cifra per la congregazione.

Il card. Marc Armand Ouellet P.S.S. deve pagare una parte consistente dei danni e dei costi

Come si ricorda, come si legge nella sentenza, madre Marie Ferréol chiedeva

804.144 euro di danni per compensare il danno materiale subito a causa della perdita delle condizioni di vita materiali e della disparità creata tra le sue condizioni di vita e quelle degli altri membri delle Suore Domenicane dello Spirito Santo, 50.000 euro di risarcimento per il danno morale dovuto alle sofferenze causate e 20.000 euro di risarcimento per il danno morale dovuto alla violazione del suo onore e della sua privacy.

Queste tre somme devono essere pagate congiuntamente dalle Suore Domenicane di Pontcallec, dal card. Marc Armand Ouellet P.S.S. e dai visitatori canonici.

Inoltre, ha chiesto

60.183 euro di danni alla sola Association syndicale de la congrégation de Pontcallec a titolo di risarcimento del danno materiale subito a causa del mancato rispetto dell’obbligo di assistenza.

Per quanto riguarda l’obbligo di assistenza della congregazione, il Tribunale di Lorient ha riconosciuto che

non spetta a terzi (amici o familiari) supplire alla mancata assistenza dell’associazione quando uno dei suoi membri è stato licenziato in condizioni colpose

ma ha fissato l’importo dell’assistenza a 2.229 euro al mese – cifra tratta dalla tabella del Conseil national des politiques de lutte contre la pauvreté [Consiglio nazionale delle politiche di lotta alla povertà: N.d.T.] – per un periodo di diciotto mesi, con l’obbligo per l’interessato di trovare un lavoro stabile. L’Institut des Dominicaines du Saint-Esprit, che ha già pagato 6.500 euro in due rate, dovrà versare altri «33.622 euro» come parte del suo dovere di assistenza.

Per quanto riguarda gli altri danni, il Tribunale di Lorient ha riconosciuto 182.400 euro per la perdita di condizioni materiali: se la donna fosse rimasta nella sua comunità, che la ospitava e la nutriva, si sarebbe occupata anche della sua vecchiaia. Espulsa senza aiuto e poi rimandata indietro, non aveva più diritto a nulla. Inoltre, le sono stati riconosciuti 7.000 euro per danni fisici e morali, 3.000 euro per danni all’onore e alla privacy – 182.400 euro per danni materiali e 10.000 euro per danni morali. La sentenza stabilisce che

il sig. Marc Ouellet sarà responsabile per il 60 per cento di queste somme, l’associazione sindacale dei dominicani di Saint-Esprit per il 20 per cento e il sig. Jean-Charles Nault e la sig.ra Maylis Desjobert per il 20 per cento.

Sono stati inoltre condannati «in solidum a pagare le altre spese» e «a versarle un risarcimento di 10.000 euro» per le spese processuali – il card. Marc Armand Ouellet P.S.S. dovrà pagare il 55 per cento, le Suore Domenicane dello Spirito Santo il 35 per cento e i visitatori canonici il resto.

«Riconosciamo che è stata fatta un’ingiustizia a madre Marie Ferréol»

In un comunicato stampa, l'avv. Adeline le Gouvello de la Porte, avvocato di madre Marie Ferréol, ha accolto con favore la sentenza dei tribunali civili bretoni, osservando che

per suor Marie Ferréol, questa decisione è un grande sollievo: i Tribunali sono stati in grado di stabilire oggettivamente che era stata commessa un’ingiustizia e che c’era stato un abuso di potere provato.
Questa sentenza è un passo molto importante verso la sua riabilitazione. Il riconoscimento dell’ingiustizia, delle irregolarità e della cattiva condotta commesse contro di lei permetterà di progredire verso la sua riabilitazione morale e il ritorno allo stato consacrato all’interno della Chiesa.

8 commenti:

  1. In riferimento al post su Robin D’Angelo:

    È casuale che l’impaginazione, i colori ed i caratteri usati nel vostro cartello ricordino molto da vicino i manifesti di forza nuova?



    Comunque libro appena comprato. Sarà una lettura molto interessante viste le premesse. Mi intriga l’idea che i bianchi percepiscano la propria razza come l’essere umano di default.
    Segnalazione apprezzatissima. Mi sto pian piano facendo un’ottima libreria coi titoli che condannate.

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    Risposte
    1. Su Forza Nuova noi non c entriamo nulle e abbiamo la stessa impaginazione da 12 anni...
      Sul libro non so di che parla.
      Sui fatti li smentisca.
      Se non le piace la pagina non ci legga.

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    2. Sul Manifesta chieda all ex vativanista del Tg1 Aldo Maria valli

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  2. Veramente l’impaginazione non è di MiL… Be certo che giudicare un affresco del Passato con il metro di giudizio di adesso è molto intelligente. Buona lettura… se si accontenta.

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  3. Che i lettori di MIL sappiano che la presentazione di "Paix Liturgique" (che potrebbbe chiamarsi "Guerre liturgique") del caso è molto molto parziale e falsata del caso. Partono dall'idea che, siccome Ouellet spinge a che le suore passino progressivamente a più messe novus ordo, allora è il cattivo e basta; e quindi la suora che si oppone necessariamente è "la brava persona" nel conflitto. Ma non è così, quella è una visione giornalistica bianco-nero poco intelligente. Dal punto di vista della vita religiosa, quella persona è molto lontana di essere esemplare, tutte le avvertenze canoniche regolari sono state fatte, ha perso tutti i tentativi canonici, e ormai vuole una quantità ingente di soldi. Ci sarà appello dela decisione civile. Ci sarà gente che non apprezzerà questo commento e non m'importa, sono ben informato e cerco solo di rendere più prudenti, un cattolico dovrebbe scostarsi da quei giudizi facili che ingannano tanto.

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    Risposte
    1. Evidentemente lei è più informato del tribunale che ha studiato il caso (tesi dell'accusa e tesi della difesa) e giudica molto meglio... (Commento ironico)
      Se vuole essere credibile si palesi con nome e cognome e ulteriori informazioni sulle sue qualifiche... verificabili!!!

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    2. Ma gli altri, per essere credibili, si “palesano”?
      Ovvio: l’attacco solo verso chi si esprime fuori dal coro del pensiero unico tradizionalista.
      E poi dite agli altri che sono intruppati!

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    3. Lei sta contestando il verdetto di un tribunale asserendo di sapere la verità sul caso. Allora perché viene a scrivere sul blog trad e non va a parlare con chi di dovere?

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La Redazione