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mercoledì 21 febbraio 2024

Alla scoperta dei membri del Coetus internationalis Summorum Pontificum (CISP) #13 Spolok latinskej Omše #sumpont2024

Mancano otto mesi al 13º Pellegrinaggio Populus Summorum Pontificum, che si svolgerà a Roma dal 25 al 27 ottobre 2024 e dove auspichiamo di trovare fedeli provenienti dai cento Paesi del mondo in cui si celebra la Santa Messa tradizionale.
Vi invitiamo a consultare il sito summorum-pontificum.org per rimanere aggiornati.
Dopo aver conosciuto l’associazione Nuestra Señora de la Cristiandad - España (QUI), la Fœderatio Internationalis Una Voce (FIUV) (QUI), il blog Senza Pagare (QUI), l’associazione Una Voce France (QUI), l’associazione Latin Mass Society (QUI), l’associazione Notre Dame de Chrétienté (QUI), il Coordinamento Nazionale del Summorum Pontificum (CNSP) (QUI), l’associazione Una Voce Italia (QUI), l’associazione Oremus-Paix Liturgique (QUI), il Centre international d’études liturgiques (CIEL) (QUI), l’associazione Una Voce EspañaThe Roman Forum (QUI), continuiamo la presentazione dei membri del Coetus internationalis Summorum Pontificum (CISP) e – con l’intervista a cura del presidente Christian Marquant – consegniamo volentieri oggi la parola a Peter Čambál, che ci presenta l’associazione Spolok latinskej Omše, movimento entrato a far parte del CISP nel 2023 e che opera in Slovacchia per lo sviluppo della Santa Messa tradizionale.

L.V.

Puoi presentarci la tua associazione?

Spolok latinskej Omše (Associazione per la Messa latina) riunisce e rappresenta una parte significativa dei Cattolici slovacchi attaccati alla Santa Messa tradizionale. Anche se il numero dei membri non supera il centinaio, con i nostri sostenitori raggiungiamo diverse migliaia di Cattolici attraverso le nostre attività. In meno di tre anni di esistenza abbiamo pubblicato quasi una dozzina di libri, tra cui l’edizione slovacca del libro Christus vincit di mons. Athanasius Schneider O.R.C. Ogni anno organizziamo convegni sulla liturgia con buona partecipazione e vacanze conviviali, per decine di famiglie, incentrate sulla Santa Messa tradizionale quotidiana e sulla formazione catechetica in un ambiente rurale. La formazione spirituale di dellassociazione Spolok latinskej Omše e dei suoi amici è responsabilità di padre Ľubomír Urbančok, che guida anche incontri di uomini e giovani, nonché pellegrinaggi a Fatima, Norcia e San Giovanni Rotondo e, naturalmente, ai piedi di San Pietro come parte del Pellegrinaggio Populus Summorum Pontificum. Con la partecipazione di una cinquantina di fedeli, il pellegrinaggio del 2021 ha segnato anche l’avvio simbolico dell’azione pubblica dell’associazione.


Perché sei attaccato alla liturgia tradizionale?

Consideriamo la liturgia cattolica tradizionale non solo come un patrimonio e un tesoro inestimabile della Chiesa romana, ma soprattutto siamo legati ad essa perché è l’espressione suprema della preghiera e del sacrificio integrale e quasi immutabile della Chiesa, come testimonia la moltitudine di santi durante i suoi duemila anni di esistenza. È Lei che permette esclusivamente ai Cattolici di oggi, senza distinzioni, di partecipare pienamente al mistero del sacrificio salvifico della croce.


Perché sei socio del Coetus internationalis Summorum Pontificum?

Il Pellegrinaggio Populus Summorum Pontificum è una meravigliosa espressione visibile dell’unità e dell’universalità della Chiesa cattolica, nella sua liturgia, in tutte le epoche fin dalle sue origini, in tutte le nazioni del mondo, in tutta la sua gerarchia, con a capo il pastore supremo. Vogliamo essere parte di questo lavoro, non solo come partecipanti, ma come componente attiva, affinché possa continuare ad essere eccellente sotto tutti gli aspetti.


Qual è la tua visione della situazione attuale della Chiesa riguardo alla Santa Messa tradizionale?

Attraverso la celebrazione quotidiana della Messa e la partecipazione più ampia possibile dei fedeli, attraverso l’adesione alla Tradizione e ai suoi valori, si spera che, nonostante gli ostacoli esterni ed interni, non solo sia possibile mantenere viva la Santa Messa tradizionale, anche a prezzo di maggiori o minori sacrifici, e anche di vederla svilupparsi per il maggior bene delle anime.

1 commento:

  1. Chi dice che la messa tradizionalista è “sacrificio integrale” (come a dire che la Messa in forma ordinaria, alla quale partecipano milioni di fedeli in tutto il mondo, sia carente in qualcosa), può ancora definirsi cattolico?

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