Vi proponiamo – in nostra traduzione – l’articolo del vaticanista Michael Haynes, pubblicato il 14 gennaio sul sito LifeSiteNews, in cui si commentano alcuni brani di Spera, la terza autobiografia di papa Francesco, un nuovo ampio libro di memorie pubblicato martedì, nel quale il Pontefice ha rinnovato le sue più volte ripetute critiche ai giovani cattolici devoti alla Santa Messa tradizionale, accusandoli di praticare l’«indietrismo» e la «mondanità settaria».
Con queste ennesime accuse di «squilibri, deviazioni affettive, difficoltà comportamentali» rivolte ai giovani che, sempre più numerosi, apprezzano i riti tradizionali, papa Francesco – ancora una volta – non perde occasione di offendere e calunniare, facendo leva su un ridicolo pregiudizio, anzi su un’idea macchiettistica di quei giovani che non corrispondono alla sua personalistica visione di neo-chiesa.
Queste uscite con cui un torvo ottantottenne mostra disprezzo ed offende i giovani cattolici rendono chiara l’atmosfera da «fine impero», rappresentano uno stridulo e sgraziato canto del cigno di chi, sentendo prossima la fine, non vuole accettare la sconfitta di quella ideologia sulla quale ha fondato la sua esistenza.
La nostra risposta, ora, è un compassionevole silenzio e la continua preghiera affinché questa sua arida disperazione possa finalmente essere placata dalla grazia divina.
P.S.: di questa autobiografia ci eravamo già occupati tre settimane fa (QUI), quando il quotidiano Corriere della sera pubblicò una anticipazione in cui papa Francesco racconta, con dovizia di particolare, di un presunto fallito duplice attentato ai suoi danni durante il viaggio apostolico in Iraq del 5-8 marzo 2021, poi ufficialmente smentito da Najm al-Jubouri, al tempo Governatore e capo del comitato di sicurezza della provincia di Ninive.
L.V.
Papa Francesco ha lanciato nuove critiche ai devoti della Santa Messa tradizionale, accusandoli di praticare «arretratezza» e «mondanità settaria».
È sociologicamente interessante il fenomeno del tradizionalismo, questo «indietrismo» che in ogni secolo regolarmente ritorna, questo riferimento a una presunta età perfetta che è però ogni volta un’altra
ha commentato papa Francesco.
Le righe fanno parte del suo recente e ampio libro di memorie Spera, pubblicato martedì, in cui papa Francesco ha rinnovato le sue critiche, spesso ripetute, ai giovani cattolici devoti alla Santa Messa tradizionale, definendoli «rigidi».
Per esempio con la liturgia. Ora è stato sancito che la possibilità di celebrare secondo il messale [in minuscolo nell’originale: N.d.R.] preconciliare, in latino, debba essere espressamente autorizzata dal Dicastero per il culto [in realtà il Dicastero per il culto divino e la disciplina dei sacramenti: N.d.R.], che la concederà solo in casi particolari
ha detto papa Francesco, alludendo alla sua lettera apostolica in forma di «motu proprio» Traditionis custodes sull’uso della liturgia romana anteriore alla riforma del 1970 del 2021.
Il motivo per cui sono state introdotte restrizioni così ampie sulla liturgia antica è
Perché non è sano che la liturgia si faccia ideologia
ha detto papa Francesco.
Commentando poi il fenomeno in rapida crescita dei giovani cattolici che si avvicinano alla Santa Messa tradizionale – come nel caso del Pèlerinage de Pentecôte (da Parigi a Chartres) – papa Francesco ha aggiunto:
È curioso questo fascino per ciò che non si comprende, che appare un po’ occulto, e che a volte sembra interessare anche le generazioni più giovani.
L’ottantottenne ha accusato i devoti della Santa Messa tradizionale di preoccuparsi solo delle apparenze esterne piuttosto che del contenuto della liturgia o della pratica della devozione:
Spesso questa rigidità si accompagna alle sartorie ricercate e costose, ai pizzi, ai merletti, ai rocchetti. Non gusto della tradizione, ma ostentazione di clericalismo, che poi altro non è che la versione clericale dell’individualismo. Non ritorno al sacro, tutt’altro, ma mondanità settaria.
Sembrando non accontentarsi di una condanna così ampia di molti giovani membri della Chiesa, papa Francesco ha ampliato il tema, suggerendo che la devozione alla Santa Messa tradizionale rivela la possibilità di uno «squilibrio mentale»:
A volte questi travestimenti celano squilibri, deviazioni affettive, difficoltà comportamentali, un disagio personale che può venire strumentalizzato.
Ha citato quattro occasioni in Italia e in Paraguay:
Su questo problema nei miei anni di pontificato sono dovuto intervenire in quattro casi, tre in Italia e uno in Paraguay: diocesi che accettavano seminaristi spesso già allontanati da altri seminari, e quando questo succede di solito c’è qualcosa che non va, qualcosa che porta a celare la propria personalità in contesti chiusi o settari.
Commentando le osservazioni di papa Francesco, lo scrittore e liturgista Peter Kwasniewski ha risposto dicendo che «papa Francesco è irrimediabilmente fuori contatto con il crescente desiderio di riverenza, sacralità e bellezza».
Non si tratta di fare le vetrine. Si tratta di un incontro spirituale significativo con il Signore della gloria in un mondo impazzito per l’utilitarismo e il materialismo. Il razionalismo degli anni Settanta è in piena evidenza quando ammette di non riuscire a capire perché qualcuno dovrebbe volere una forma di culto che non può essere pienamente o immediatamente compresa
ha detto Peter Kwasniewski.
Ci si chiede se crede che Dio sia incomprensibile; ci si chiede se c’è spazio per il mistero nella visione del mondo di papa Francesco
ha concluso.
Il dott. Joseph Shaw ha commentato che
Papa Francesco si basa su stereotipi piuttosto antiquati per comprendere il fenomeno tradizionalista: credo che la sua nozione di «rigidità» derivi dall’idea di una «personalità autoritaria» popolare negli anni Settanta, ma sviluppata negli anni Quaranta.Alla base c’è la riluttanza ad accettare che la storia è andata avanti: oggi l’interesse per la tradizione non è un aggrapparsi a ciò che è familiare e sicuro, ma la ribellione definitiva contro l’establishment
ha detto il dott. Joseph Shaw, che è presidente della Latin Mass Society of England and Wales e presidente di Una Voce International.
Allo stesso modo, le persone che oggi spendono le somme maggiori per i paramenti non sono i tradizionalisti, ma coloro che hanno accesso alle risorse della Chiesa istituzionale, come si è visto di recente nella riapertura della Cathédrale Notre-Dame a Parigi.
ha aggiunto.
Scritto in collaborazione con il giornalista italiano Carlo Musso nel corso di diversi anni, il libro – pubblicato martedì – era originariamente previsto solo per essere pubblicato dopo la sua morte, ma papa Francesco ha preso la decisione di pubblicarlo durante questo Anno giubilare della speranza.
Tuttavia, è improbabile che i suoi commenti suscitino particolare gioia o speranza nel numero sempre crescente – e in gran parte giovane – di Cattolici che si dedicano alla Santa Messa tradizionale per la sua sostanza.
Parlando con questo corrispondente durante l'annuale Pellegrinaggio Summorum Pontificum a Roma, una giovane pellegrina francese ha detto che l’evento specifico della Santa Messa tradizionale serve ai Cattolici per «esprimere la loro fedeltà a Gesù Cristo».
Citando l’ampia rappresentanza nazionale del pellegrinaggio, ha detto che «mostra l’unità di tutti i Cristiani, indipendentemente dai loro Paesi di origine» e dalle loro tendenze politiche. «Alla fine», ha affermato la giovane donna, «siamo tutti uniti in Gesù Cristo Nostro Signore».
Commenti simili sono stati fatti da diversi pellegrini intervistati dal sito LifeSiteNews.
Ma questi attacchi papali ai cattolici della Santa Messa tradizionale non sono affatto nuovi. Papa Francesco ha regolarmente diffamato i giovani sacerdoti e seminaristi come «rigidi» in numerose occasioni.
In una di queste occasioni papa Francesco ha suggerito che i chierici che scelgono di indossare abiti clericali più tradizionali, come la tonaca e il cappello clericale, possiedono un «clericalismo rigido», dietro il quale si nascondono «seri problemi».
Data questa retorica, il suo 2021 e le successive restrizioni alla Santa Messa tradizionale sono meno sorprendenti. In effetti, si vociferava che ulteriori restrizioni sarebbero state emanate durante l’estate scorsa e, secondo quanto riferito, papa Francesco avrebbe avuto il documento sulla sua scrivania pronto per essere firmato.
In seguito a un’ondata di sostegno pubblico da parte di gruppi e individui, il testo vociferato non è mai emerso.
Ciononostante, numerose restrizioni sono già in vigore, con statistiche recenti che mostrano come il Vaticano abbia permesso solo a sessanta chiese parrocchiali in tutto il mondo di ospitare una Santa Messa tradizionale nel 2022.
I giovani non so, ma a bazzicare un po' la galassia internettiana che ruota intorno al cosiddetto tradizionalismo, di squilibrio mentale se ne vede parecchio.
RispondiEliminaMai quanto se ne vedrebbe bazzicando
EliminaIl Vaticano
Preghiamo per lui, ne ha un forte bisogno
RispondiElimina"È curioso vedere questo fascino per ciò che non si capisce, per ciò che appare un po nascosto..."
RispondiEliminaÈ quel MISTERO DELLA FEDE che gli altri non hanno perso, SS!
Santo immediatamente!
RispondiEliminaBasterebbe un cardinale che gli rispondesse: OK boomer!
RispondiEliminaGli si vuol bene :-))
RispondiElimina«Beati siete voi, quando gli uomini vi malediranno, e vi perseguiteranno, e diranno di voi falsamente ogni male per causa mia. Rallegratevi, ed esultate: perché grande è la vostra ricompensa ne' cieli: imperocché così hanno perseguitato i profeti, che sono stati prima di voi».
RispondiEliminaDelle due l'una: tutti suoi collaboratori sono talmente grezzi e gretti da non essere stati in grado di accorgersi, durante l'esame delle bozze, della gravità di quanto ha scritto; tutti i suoi collaboratori stanno giocando a favorire la demolizione finale della figura del "capo" ormai intellettualmente agonizzante
RispondiEliminaAlmeno vogliamo rivolgere un sincero e scrosciante applauso al mago di Photoshop che è riuscito a manipolare all’inverosimile la pontificia fotografia di copertina, che sembra quella della prima comunione?
RispondiEliminaUn capolavoro.
EliminaSeri problemi...ambienti chiusi... Ho seguito i canti della Novena in latino e mi sono commossa. Amo la vita, la mia famiglia, la bellezza di ogni creatura, il buon cibo e i tramonti sul mare. Non capisco, né mi sento capita da chi scrive queste cose.
RispondiEliminaNon ci sono parole per definire le elucubrazioni senza senso del Papa
RispondiElimina..."Curioso vedere questo fascino per ciò che non si capisce": è una tragica ammissione del fatto che è lui a non capire. Non comprende il senso ultimo della liturgia, e non solo quella tradizionale, come in pratica tutti i modernisti radicali.
RispondiEliminaDue punti. Da un lato è vero che certo tradizionalismo si rifà sempre a epoche o papi diversi più in là nel tempo, ogni volta che scopre che una certa epoca o papa non diceva esattamente quello che volevano i sedicenti tradizionalisti: lo notavano anche su Campari & De Maistre, quindi possiamo tranquillamente dirlo e rifletterci.
RispondiEliminaCosì come noi italiani non c'entriamo niente col pellegrinaggio a Chartres e quindi finiamola di imitare i francesi: la Francia non è un modello di cristianità, neanche quando si dice cattolica. E' un Paese dove il cattolicesimo ha la sua storia, che non è la nostra, per fortuna.
Per il resto, l'ossessionato è Bergoglio, rimasto fermo agli anni Settanta e quindi anche lui "tradizionalista" in un altro senso. Che poi sia rigido lui, è evidente, data anche l'età. Sarebbe caritatevole spiegarglielo, ma nessuno vuole farlo, non capisco perché. Si arrabbia? Ci dispiace per lui, gli si dirà che non sta bene arrabbiarsi.
Ma lui è malato in testa
RispondiEliminaAdesso nel suo libro racconta
che all'epoca Benetto gli aveva dato una grande scatola bianca e di svolgere tutto secondo i documenti
Ora si è inventato anche questo
e che Benedetto per lui era come un padre e fratello - tutto fa ridere i polliu
io più che Traditionis Custodes, la chiamerei Traditoris Custodes
RispondiEliminaGli 'squilibri mentali' non si aggirano proprio tra i giovani sacedoti che amano la Santa Messa tradizionale, la quale, per mezzo di Essa, ha santificato la vita dei Santi, ma bensì in quelli modernisti che SFILANO, e in modo molto appariscenti, sui gay pride!
RispondiEliminaQueste parole buie di Papa Francesco non solo offende la schiera dei Santi, ma ciò che è stato un bene per loro lo è altrettanto oggi per noi, o firse ritiene che Sta Teresa di Lesieux (solo un esempio) era anche lei una 'squilibrata mentale?'
Ma dov'è il dono dello Spirito Santo in questo Papa che non fa ne vedere, ne capire l'evidenza?
Delle molte considerazioni possibili, mi interessa soprattutto una: il Santo Padre non può attaccare in tal modo le persone per lo più giovani che amano la santa Messa celebrata con la liturgia tridentina.
RispondiEliminaIn primo luogo, parlando del campo sanitario, vedo con molto sospetto quei medici che criticano i propri colleghi (ed anche i pazienti) attribuendo loro delle diagnosi psichiatriche (nevrotico, psicotico, paranoico ecc.).
Sia in tale circostanza professionale che nell’attuale caso del Papa, si colpisce la persona e non il merito delle sue posizioni, dimostrando la propria intrinseca debolezza: non si antagonizza ad esempio l’esigenza sincera che alcune persone cattoliche hanno di mettere al centro il Signore Gesù Cristo, Dio stesso.
Quando io prego incontro sempre delle difficoltà a figurarmi la realtà di Dio, che è l’altro per eccellenza, eppure mi rendo conto che è quello il nocciolo della fede: credere in Dio.
Cioè credo io che a questa parola di tre lettere corrisponde una realtà che si muove nelle cose e dentro di me, e nello stesso tempo trascende tutte le cose, come puro Spirito? Oppure Dio è soltanto una parola?
E’ vero, come dice l’evangelista Giovanni, che Cristo ci ha rivelato il Dio inconoscibile, ma il mistero non viene mai del tutto allo scoperto.
Quindi è possibile che alcuni cattolici, tra cui molti giovani, vedano con favore ad un atto liturgico, come la Santa Messa, che avvicina al mistero di Dio, per cui è giusto dare solennità alle parole del Credo e della Consacrazione, come fa la Messa tridentina.
Attaccare, colpire come scrive nel libro il Santo Padre, senza entrare nel merito delle posizioni non è leale, e neanche paterno: e poi, è possibile che tutti i sostenitori di tale Messa si sbaglino e addirittura siano degli squilibrati mentali?
Grazie, cordialmente.
Angelo Di Marzo, medico e docente universitario