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venerdì 16 febbraio 2018

“Solo l’Ungheria ci ha aiutati” il Patriarca Caldeo ha ringraziato il Governo Ungherese. In Italia un giornalista parla invece di "rigurgiti tradizionalisti"

"Solo gli ungheresi ci hanno aiutato" ha detto ieri una catechista a una cinquantina di bambini in preghiera nella chiesa del Sacro Cuore a Tolentino (MC) che in primavera riceveranno per la prima volta Gesù Eucarestia.
I bambini della Prima Comunione  possono finalmente pregare nell'unica chiesa riaperta al culto del centro storico ( QUI e QUI)  e giocare nel ripristinato Oratorio "Don Bosco", annesso alla chiesa, restaurati "a fundamentis" grazie al  generoso e unico finanziamento arrivato dal Governo Ungherese ( leggere QUI ).
Eppure il giornalista Fabrizio d'Esposito, de Il fatto quotidiano, non ha gradito quel  grande contributo del Governo Magiaro che ha dato lavoro   a diversi lavoratrici e lavoratori che altrimenti sarebbero rimasti disoccupati.
Sotto un titolo che preferiamo non citare , il giornalista se l'è presa  con il faldistorio... " dopo il Concilio Vaticano II, il faldistorio è pressoché scomparso ma in tempi di rigurgiti tradizionalisti ecco ricomparire
in solenni occasioni. Per la serie: “Primi vespri pontificali al faldistorio” ..."


***
"Solo gli ungheresi ci hanno aiutato" dicono i fedeli di Petriolo (MC) che da Natale possono finalmente pregare nella loro chiesa prepositurale dei Santi Marco e Martino. 
Dall'Ungheria è infatti arrivato il contributo determinante per riaprire la chiesa parrocchiale di quel paese medioevale che vanta numerose tradizioni religiose. ( QUI, QUI, QUI e QUI
Contenta anche la Curia Arcivescovile di Fermo che ha potuto destinare dei fondi ad altri paesi che hanno le chiese inagibili.
***
"Solo l'Ungheria ci ha aiutati" ha dichiarato alla stampa il Patriarca Caldeo Louis Raphael Sako, che nei giorni scorsi assieme a 19 vescovi caldei di tutto il mondo ha incontrato  il Santo Padre.
"La Chiesa universale ha aiutato molto, e il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin ci ha assicurato di avere rivolto appelli a tutte le conferenze episcopali occidentali perché aiutino i cristiani dell’Iraq e della Siria, e infatti molti ci hanno soccorso. 
Ma per quanto riguarda i governi, solo l’Ungheria, che non è un paese ricco, ci ha aiutati.  
Se ogni paese occidentale desse 1 milione o 2 di euro, potremmo restaurare tutto: le case e le scuole bruciate verrebbero ricostruite e la gente tornerebbe." ( Cfr. Tempi QUI

Postiamo, per la comune  edificazione, una parte del Discorso, di alta elevatura cristiana, che il Ministro Ungherese per le Risorse Umane On. Zoltán Balog ha pronunciato a Tolentino in occasione della riapertura della restaurata Chiesa del Sacro Cuore. 


Quello che abbiamo fatto ha anche un messaggio simbolico
Se, infatti, il terremoto geologico scuote le fondamenta e i muri degli edifici e delle chiese, vi è in Europa oggi un sisma che rischia di sconvolgere l’edificio dell’identità europea, la sua cultura cristiana. 
Ma l’Ungheria non ci sta, vuole difendere le fondamenta cristiane dell’Europa. 
Mentre in diversi paesi occidentali si chiudono le chiese l’Ungheria ha voluto aiutare a riaprire una chiesa danneggiata.” 
Sebbene non sia un paese facoltoso, l’Ungheria ha ora raggiunto un livello di sviluppo economico che gli rende possibile di aiutare altri. 
Così è nato il programma Hungary Helps, che coordina i diversi interventi internazionali di sviluppo e di assistenza. 
Il Ministro ha anche accennato all’aiuto dell’Ungheria ai cristiani in Siria e Iraq, ma anche in diversi paesi dell’Africa, con la ricostruzione di villaggi, di scuole e di ospedali, ma anche con delle borse di studio offerte a giovani di tanti paesi. 
 L’On. Miklós Soltész ha dato lettura del messaggio dell’On. Viktor Orbán, nel quale il Primo Ministro ungherese ha espresso le sue congratulazioni alla comunità tolentinate per il lavoro compiuto: “In seguito all’immane distruzione voi siete stati esempio di perseveranza per tutti noi, avendo restaurato in un anno le mura della chiesa, così da poter continuare nell’antico ma rinnovato edificio l’orazione iniziata dai vostri avi.
AC

Fonte: Sito dell'Ambasciata d'Ungheria presso la Santa Sede QUI

Foto:
1) ( foto di Paolo Biancofiore)  -S.E.R.Mons.Nazzareno Marconi, Vescovo diocesano di Macerata, Tolentino, Recanati, Cingoli, Treia, scopre la lapide commemorativa del restauro della Chiesa del Sacro Cuore finanziato in toto dal Governo Ungherese.
2) - Petriolo: la Prepositura dei Santi Marco e Martino, interno Altare Maggiore ( foto Il Picchio QUI )
3) - La lapide commemorativa in italiano e in ungherese nella Chiesa del Sacro Cuore (Tolentino) .

AVVISO

La Delegazione Marche Nord del Sovrano Militare Ordine di Malta ( SMOM) 
ha organizzato
Sabato 17 Febbraio 2018 alle ore 10,15 
nella Sala Pomarancio (Sala del Tesoro)
della Pontificia Basilica della Santa Casa di Loreto la
CONFERENZA
di S.E.R. Mons.Salomon Warduni, Vescovo Caldeo di Bagdad 
"il coraggio della difesa della Fede".

4 commenti:

  1. Che dire: ci hanno dato una lezione assolutamente.

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  2. Riporto da “Chiesa e postconcilio”:
    Irina ha detto...
    Si stanno alzando in piedi in molti. Bene. Forse questa lunga crisi sta portando alla luce tanti mendaci conformismi e tanta presunzione che percorrono la Chiesa Cattolica da decenni e decenni. Il vero marcio: la presunzione, la superbia declinata in tutti i casi possibili. La malattia : luciferite.
    16 febbraio 2018 00:12

    Anonimo : "Luciferite", questa non l'avevo ancora sentita: grazie, Irina, grazie davvero. Io mi ero spinto sino a a "banda di malfattori della fede" (altro che le gangs alla Al Capone!), "assassini delle anime", "associazione a delinquere spiritualmente", e via dicendo. Ma questa definizione di Irina è da medico condotto (colui che si prende cura amorevolmente del suo paziente, come fosse un suo familiare), veramente professionale. Quanto poi a discuterne con loro, gli adoratori del "papa della misericordia", tempo e fatica sprecati, come ci insegna un polemista cattolico, vero difensore della fede : http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/cultura-e-filosofia/la-contro-chiesa/4726-discutere-coi-sordi-fatica-vana

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  3. Ungheresi, Austriaci, Polacchi, Slovacchi, e altri ancora: svariati popoli europei conservano identità e dignità.

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  4. Gli ungheresi hanno conservato la fede soprattutto per la testimonianza del confessore card. Midzenty che, pur isolato, non ha voluto lasciare il suo gregge, se non dopo l'espresso ed illusorio comando di Paolo VI che non ha fatto certo scomparire la persecuzione anticattolica.

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