A Petriolo ( Prov.Macerata, Arcidiocesi Metropolitana di Fermo) si rinnova ogni anno la tradizionale processione pomeridiana il 10 dicembre, festa della Traslazione della Santa Casa di Loreto, con la “Casetta” .
Fin dal pomeriggio del 9 dicembre nel Santuario della Madonna della Misericordia di Petriolo viene esposta la “casetta” per la gioia soprattutto dei bambini che vi si recano, accompagnati alle mamme o dalle nonne, per suonare la campanella in segno di giubilo e recitando un’Ave Maria ad ogni rintocco.
La sera del 9 dicembre, i fedeli e tra questi molti bambini si recano, recitando il Rosario, alla periferia del paese per l'accensione del tradizionale falò della “Venuta”, preparato dal Priore della Confraternita e, mentre la legna arde, cantano le tradizionali Litanie Lauretane.
Il “focaraccio” del 9 dicembre in onore della Santa Casa veniva devotamente acceso nelle campagne e nelle piazze dei paesi.
Anche la venerazione della “Casetta” di Loreto è una caratteristica marchigiana e abruzzese : quasi tutti i paesi della Marca conservano ancora la “casetta” sormontata dalla statua della B.V.Maria tra dagli angeli festosi che veniva esposta alla venerazione dei fedeli in occasione della festa della Traslazione della Santa Casa.
La storica Confraternita del Santissimo Sacramento di Petriolo organizzava un pellegrinaggio al Santuario di Loreto fin dal lontano anno 1593.
La Confraternita aveva anche acquistato un simulacro laureano, la “Casetta”, oggi conservata nel Museo della Confraternita, che in occasione della festività della Madonna di Loreto, il 10 dicembre di ogni anno, viene trasportata in chiesa per essere esposta alla venerazione dei fedeli.
Sugli annuali pellegrinaggi lauretani della Confraternita si apprende che : “Le testimonianze di questa pratica di fede sono numerosissime e se ne trova menzione anno dopo anno non solo nei libri dei consigli, ma anche nei libri delle adunanze della Confraternita o Compagnia della Misericordia, come in origine veniva detta, che ne era promotrice e vi partecipava con i suoi officiali e numerosi confratelli”.
“Una delle prime menzioni del pellegrinaggio in cui mi sono imbattuto nei libri consiliari è del 1593. I verbali di due adunanze del maggio 1609 e del maggio 1627 ci fanno meglio comprendere le modalità organizzative”, continua ancora il Confratello, giacchè anche il vitto necessario per il lungo viaggio era posto a carico della Confraternita, che provvedeva anche a pagare i cavalli dei carriaggi per il trasporto delle derrate. Ciò perché, affermano verbali “è nostro debito secondo il nostro solito et consuetudine annuale andare a visitare la S.ma Casa di Loreto per reconoscere la grazia particolare che la Maestà divina ci fa di averci dato et in conservaci sì gran tesoro et inestimabile reliquia in questo ns. paese della Marca Anconetana”.
A Recanati, Città direttamente coinvolta dalla miracolosa traslazione, perché la Santa Casa si è posata in una parte suo territorio denominato Lauretum, viene suonato più volte il campanone civico chiamato Vita, in onore del santo patrono San Vito.
L’antichissimo Capitolo della Basilica Cattedrale di Recanati aveva nella croce pettorale dei Canonici da un lato la Santa Casa e dall’altro l’iscrizione “non fecit taliter omni natione”.
Nella vicina Macerata i Canonici del Duomo facevano la processione alle tre di notte nella chiesa inferiore per portando la statua della Madonna di Loreto .
In quasi tutte le chiese della regione le campane, per antica tradizione, ancor oggi vengono suonate a festa alle tre di notte.
Le mamme erano solite svegliare i bambini dicendo loro “ Recitiamo un’Ave Maria perché passa la Madonna!”
Mariano Mercuri ( Responsabile del Museo dei Legni processionali della Confraternita del Santissimo Sacramento di Petriolo )
Foto : La "casetta" venerata nel Santuario di Petriolo; la "casetta" della Concattedrale di Treia - da notare il bellissimo trono vescovile settecentesco-; la "casetta" della Bas.Concattedrale di Montalto Marche ( attualmente conservata al Museo Sistino).
Fin dal pomeriggio del 9 dicembre nel Santuario della Madonna della Misericordia di Petriolo viene esposta la “casetta” per la gioia soprattutto dei bambini che vi si recano, accompagnati alle mamme o dalle nonne, per suonare la campanella in segno di giubilo e recitando un’Ave Maria ad ogni rintocco.
La sera del 9 dicembre, i fedeli e tra questi molti bambini si recano, recitando il Rosario, alla periferia del paese per l'accensione del tradizionale falò della “Venuta”, preparato dal Priore della Confraternita e, mentre la legna arde, cantano le tradizionali Litanie Lauretane.
Il “focaraccio” del 9 dicembre in onore della Santa Casa veniva devotamente acceso nelle campagne e nelle piazze dei paesi.
Anche la venerazione della “Casetta” di Loreto è una caratteristica marchigiana e abruzzese : quasi tutti i paesi della Marca conservano ancora la “casetta” sormontata dalla statua della B.V.Maria tra dagli angeli festosi che veniva esposta alla venerazione dei fedeli in occasione della festa della Traslazione della Santa Casa.
La storica Confraternita del Santissimo Sacramento di Petriolo organizzava un pellegrinaggio al Santuario di Loreto fin dal lontano anno 1593.
La Confraternita aveva anche acquistato un simulacro laureano, la “Casetta”, oggi conservata nel Museo della Confraternita, che in occasione della festività della Madonna di Loreto, il 10 dicembre di ogni anno, viene trasportata in chiesa per essere esposta alla venerazione dei fedeli.
Sugli annuali pellegrinaggi lauretani della Confraternita si apprende che : “Le testimonianze di questa pratica di fede sono numerosissime e se ne trova menzione anno dopo anno non solo nei libri dei consigli, ma anche nei libri delle adunanze della Confraternita o Compagnia della Misericordia, come in origine veniva detta, che ne era promotrice e vi partecipava con i suoi officiali e numerosi confratelli”.
“Una delle prime menzioni del pellegrinaggio in cui mi sono imbattuto nei libri consiliari è del 1593. I verbali di due adunanze del maggio 1609 e del maggio 1627 ci fanno meglio comprendere le modalità organizzative”, continua ancora il Confratello, giacchè anche il vitto necessario per il lungo viaggio era posto a carico della Confraternita, che provvedeva anche a pagare i cavalli dei carriaggi per il trasporto delle derrate. Ciò perché, affermano verbali “è nostro debito secondo il nostro solito et consuetudine annuale andare a visitare la S.ma Casa di Loreto per reconoscere la grazia particolare che la Maestà divina ci fa di averci dato et in conservaci sì gran tesoro et inestimabile reliquia in questo ns. paese della Marca Anconetana”.
A Recanati, Città direttamente coinvolta dalla miracolosa traslazione, perché la Santa Casa si è posata in una parte suo territorio denominato Lauretum, viene suonato più volte il campanone civico chiamato Vita, in onore del santo patrono San Vito.
L’antichissimo Capitolo della Basilica Cattedrale di Recanati aveva nella croce pettorale dei Canonici da un lato la Santa Casa e dall’altro l’iscrizione “non fecit taliter omni natione”.
Nella vicina Macerata i Canonici del Duomo facevano la processione alle tre di notte nella chiesa inferiore per portando la statua della Madonna di Loreto .
In quasi tutte le chiese della regione le campane, per antica tradizione, ancor oggi vengono suonate a festa alle tre di notte.
Le mamme erano solite svegliare i bambini dicendo loro “ Recitiamo un’Ave Maria perché passa la Madonna!”
Mariano Mercuri ( Responsabile del Museo dei Legni processionali della Confraternita del Santissimo Sacramento di Petriolo )
Foto : La "casetta" venerata nel Santuario di Petriolo; la "casetta" della Concattedrale di Treia - da notare il bellissimo trono vescovile settecentesco-; la "casetta" della Bas.Concattedrale di Montalto Marche ( attualmente conservata al Museo Sistino).
Nessun commento:
Posta un commento