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mercoledì 28 giugno 2023

Il Vaticano nega al Pellegrinaggio Populus Summorum Pontificum il permesso di celebrare la Santa Messa tradizionale nella Basilica di San Pietro #sumpont2023

Vi proponiamo – in nostra traduzione – l’articolo di Michael Haynes, pubblicato sul giornale on line LifeSiteNews il 26 giugno 2023, in cui si riprende la notizia che i Cattolici non potranno partecipare alla Santa Messa tradizionale nella Basilica di San Pietro in Vaticano, che ha caratterizzato il pellegrinaggio annuale per oltre un decennio (su MiL QUI, QUI, QUI, QUI e QUI).

L.V.


Per la prima volta dalla sua nascita, il pellegrinaggio internazionale delle Messe tradizionali che si tiene annualmente a Roma non otterrà il permesso di celebrare la Santa Messa tradizionale all’interno della Basilica di San Pietro in Vaticano.

Da quando è iniziato nel 2011, il pellegrinaggio Populus Summorum Pontificum, ora noto come pellegrinaggio Ad Petri Sedem, ha attirato a Roma migliaia di Cattolici da tutto il mondo per amore della Santa Messa e dei sacramenti tradizionali. Ad eccezione delle interruzioni causate dalle restrizioni del COVID-19, il pellegrinaggio ha sempre incluso la celebrazione di una Santa Messa tradizionale all’interno della Basilica di San Pietro in Vaticano.

I dettagli delle precedenti celebrazioni delle Sante Messe del pellegrinaggio all’interno della Basilica di San Pietro in Vaticano sono raccontati dal dott. Joseph Shaw, presidente della Fœderatio Internationalis Una Voce (FIUV), che ha descritto la graduale progressione del pellegrinaggio dall’utilizzo delle cappelle laterali intorno alla Basilica nel 2007 alla celebrazione della Santa Messa all’Altare della Cattedra.

Così è stato l’anno scorso, con una stima di 1.700 persone che si sono riunite a Roma e hanno celebrato il rito tradizionale della Chiesa all’Altare della Cattedra di San Pietro. Mons. Marco Agostini – membro della Segreteria di Stato vaticana e uno dei cerimonieri pontifici – ha celebrato la Santa Messa per i pellegrini nell’evento del 2022, anche se i pellegrinaggi precedenti erano stati contrassegnati da Vescovi o Cardinali che offrivano la liturgia vaticana.

Tuttavia, in un aggiornamento fornito dagli organizzatori nei giorni scorsi, è stata data notizia della cessazione della Santa Messa tradizionale per il pellegrinaggio in Vaticano. Facendo riferimento a un «cambiamento significativo e sensibile» – il pellegrinaggio si svolge da venerdì 27 a domenica 29 ottobre – gli organizzatori hanno rivelato che la Santa Messa tradizionale non potrà avere luogo.

La dichiarazione recitava:

Poiché – certamente per ordine superiore – il card. Mauro Gambetti O.F.M.Conv., Arciprete dell’Arcibasilica patriarcale maggiore di San Pietro in Vaticano, quest’anno non ha autorizzato la celebrazione della Santa Messa tradizionale (e si badi che la direttiva è per quest’anno, e ancora salvo cambiamenti dell’ultima ora), la nostra celebrazione si terrà come segue:
  1. processione alla tomba del Principe degli Apostoli con il canto del Credo;
  2. canto dell’Ufficio di Sesta dei Santi Apostoli Simone e Giuda all’Altare della Cattedra;
  3. venerazione delle reliquie dei Santi Apostoli Simone e Giuda (conservate nella Basilica di San Pietro in Vaticano), benedizione e canto finale.

Il card. Mauro Gambetti è Arciprete dell’Arcibasilica patriarcale maggiore di San Pietro in Vaticano, Vicario generale di Sua Santità per la Città del Vaticano e Presidente della Fabbrica di San Pietro dal febbraio 2021. Poco dopo che il card. Gambetti ha iniziato il suo nuovo ruolo nel 2021, le Sante Messe tradizionali private sono state quasi vietate nella Basilica e ai sacerdoti è stato ordinato di concelebrare le Messe nel Novus Ordo piuttosto che celebrare tali liturgie in privato. Le restrizioni provenivano dalla Segreteria di Stato della Santa sede, anche se alcuni hanno ipotizzato che dietro la mossa ci fosse il card. Gambetti.

Alla fine del giugno 2021, il card. Gambetti ha anche emesso restrizioni sull’uso del latino nelle Messe nella Basilica di San Pietro in Vaticano, stabilendo ampiamente l’italiano per la liturgia.

Tuttavia, con la più recente emanazione del motu proprio Traditionis custodes di papa Francesco e i successivi responsa ad dubia ed il rescriptum del card. Arthur Roche, la fornitura globale e l’accesso alla Santa Messa tradizionale sono stati ampiamente limitati.

In una dichiarazione rilasciata a LifeSiteNews, il dott. Joseph Shaw ha osservato che «si tratta naturalmente di una grande delusione, sia che si tratti di una risposta ritardata al motu proprio Traditionis custodes, sia che sia legata alla programmazione degli eventi della XVI assemblea generale ordinaria del Sinodo dei Vescovi, che si conclude il giorno successivo».

«La Santa Messa tradizionale è stata celebrata pubblicamente per gruppi internazionali di Cattolici tradizionali dal 2007, grazie all’ospitalità di Papa Benedetto e di papa Francesco, e il successo di questi eventi ha sottolineato il forte attaccamento dei Tradizionalisti alla Sede di Roma e al Papato. Il pellegrinaggio si svolgerà anche quest’anno e, nonostante tutto, i Cattolici tradizionali di tutto il mondo continueranno a venerare le tombe degli Apostoli e a pregare per il Papa, continuando a lavorare per il bene della Chiesa nel suo complesso in tutto ciò che facciamo».

Il dott. Peter Kwasniewski, già partecipante e relatore al pellegrinaggio e alla conferenza di accompagnamento, ha criticato la mossa del Vaticano, anche se non ne è rimasto del tutto sorpreso.

«Per la prima volta dall’inizio dei pellegrinaggi Populus Summorum Pontificum a Roma, è stata negata ai pellegrini una Santa Messa tradizionale nella Basilica di San Pietro in Vaticano», ha scritto.

Naturalmente, ci si può stupire che la cosa sia continuata così a lungo… ed è anche possibile che la decisione possa essere ribaltata, attraverso il proseguimento delle trattative.

Francamente, il pensiero che il rito immemorabile della Chiesa di Roma, offerto da innumerevoli Papi, Cardinali, Vescovi e sacerdoti pellegrini, venga proibito nel cuore del Vaticano è così assurdo da non poter essere espresso a parole.

Il pellegrinaggio Ad Petri Sedem si svolge l’ultimo fine settimana di ottobre, iniziando con i vespri al Pantheon celebrati mons. Athanasius Schneider O.R.C., Vescovo ausiliare di Astana, il venerdì sera e terminando con la Santa Messa solenne nella Chiesa parrocchiale della Santissima Trinità dei Pellegrini gestita dalla Fraternità sacerdotale San Pietro la domenica.

Il 27 ottobre, inoltre, coincide con il convegno Pax Liturgica, che si terrà al Pontificio Istituto Patristico Augustinianum, all’ombra del Vaticano.

La conferenza dell’anno scorso ha visto gli interventi di studiosi di liturgia e di ecclesiastici illustri come mons. Nicola Bux, che in passato è stato consigliere della Congregazione (ora Dicastero) per la Dottrina della Fede. L’evento del 2023 vedrà il dott. Joseph Shaw tenere uno dei discorsi insieme a mons. Athanasius Schneider.

LifeSiteNews ha contattato l’ufficio del Vicariato del Vaticano, chiedendo perché non è stato concesso il permesso per la Santa Messa tradizionale, e aggiornerà questo rapporto una volta ricevuta la risposta.

18 commenti:

  1. Evidentemente hanno capito che state tirando troppo la corda.
    Avanti, bene così.

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  2. .Si raccoglie forse uva dalle spine o fichi dai rovi?

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  3. Quando si ritiene normale pubblicare post di dileggio dei vescovi, come quello del fantomatico Natalino contro il vescovo ausiliare di Torino “colpevole” di aver indossato la maglietta dell’oratorio insieme ai suoi ragazzi, come ci si può stupire che il “movimento tradizionalista” trovi porte in faccia alle sue pretese di officiare nelle basiliche romane da parte di quella stessa gerarchia che costantemente sbertuccia e tratta con sufficienza?

    Chiudo chiedendovi se pensate che un vescovo debba stare tutto il giorno seduto su qualche trono ammantato di ori e broccati a farsi baciare lo zaffiro da una schiera di sudditi prostrati in deferente silenzio.
    Dove sarebbe il problema di un vescovo vicino ai suoi ragazzi? Forse perché non è arcigno, ma sorridente? Forse perché dimostra il suo sostegno alle attività diocesane con una maglietta invece di posare impettito in ferraiolo paonazzo?

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    1. Anonimo28 giugno 2023 alle ore 11:22
      Quando si ritiene normale svilire il proprio ruolo, sforzarsi in tutti i modi pur di compiacere i propri fedeli (che, piaccia o no, sono "sottoposti" all'autorità del Vescovo), "abbassarsi" al livelli dei ragazzi (che invece avrebbero bisogno di essere "elevati" dalle figure delle loro guide, avremo sempre più emorragie di giovani dalle Chiesa (sia dalla pratica sia dalla dottrina). Le guide, i capi, i genitori che si fanno "amici", perdono di autorevolezza e di credibilità.

      Chiudiamo ricordando gli innumerevoli santi (S. Filippo Neri, don Giovanni Bosco, per citare i due più famosi) che hanno attratto migliaia di giovani restando vestiti da preti (in talare, eh). E poi ricordiamo le centinaia di parroci che hanno riempito gli oratori coi propri ragazzi, restando vestiti da preti. Le foto di preti che giocano a calcio in talare, nel campetto dietro la chiesa, le vogliano scordare? Hanno tutti sbagliato? E i vescovi che senza minor sollecitudine pastorale dei parroci, che hanno ricevuto / o visitato le scolaresche, i ragazzi del catechismo, di Azione Cattolica, dei reparti di pediatria, ecc e si sono fatti immortalare nelle foto (in campeggi, aule scolastiche, ecc) vestiti da vescovi, hanno tutti sbagliato?
      Lei richiama atteggiamenti che erano normali per un epoca passata (ai genitori si dava del voi...). Oggi questo non è certo più necessario. Si può essere vicini ai propri ragazzi senza "sminuire" il proprio ruolo. Ci sono tante forme per farlo.
      Nostra opinione: chi ha il compito di guida, deve sforzarsi di farne capire l'importanza e il valore, in modo da farlo apprezzare. Svilire se stessi (con pose e attitudini di "parità" e di buonismo) a lungo andare porta allo svilimento anche del ruolo.
      E i risultati sono sotto agli occhi di tutti: emoraggia di ragazzi dalla Chiesa.

      E poi comunque, sfiniti dalle solite sterili e inutili critiche, ci domandiamo sempre: se non Le piace il nostro blog, perchè ci legge?

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    2. Il ruolo si svilisce indossando una maglietta dell’oratorio? Ma si rende conto di quello che dice? E Don Bosco attirava i ragazzi per la veste? Avrebbero dovuto canonizzare la veste invece di lui!
      Che ragionamenti strampalati.
      E poi il colpo di coda: quello che le piace è sacrosanto, quello che non le piace “oggi non è più necessario”! Tremendo! Decide lei cosa tenere e cosa lasciare?
      Emorragia di ragazzi? Gli oratori attorno casa mia sono zeppi!

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    3. Anonimo8 luglio 2023 alle ore 18:30
      Ci spiace ma non ha capito nulla del mio commento.
      1) sì, il ruolo si svilisce rinunciando al proprio status (anche visibile) che è uno status di guida, di pastore. il Pastore si mette davanti al gregge per guidarlo. Si pone più in alto per stare di vedetta e avvistare il lupo se arriva. Se il pastore stesse in mezzo alle pecore, non lo guiderebbe nè lo protegerebbe.
      2) Nessuno ha detto che ad attirare i giovani fosse la veste di don Bosco. Il senso è il contrario: egli attirava i giovani anche indossando la veste. La sua veste non era un impedimento. Non era un ostacolo. Eppure ha fondato l'oratorio... Perchè ora invece la veste è vista come una cosa da rinnegare e non usare??
      3) Non sono io che decido cosa tenere o cosa lasciare. Ma non dovrebbero esserlo nemmeno i vescovi, a proprio piacimento.
      4) Non so che oratori che frequenta lei, ma quelli che frequento io ahimè sono deserti, o poco frequentati, tant'è che bisogna fare oratori "a parrocchie riunite" così da poter avere un gruppetto di ragazzi. (e poi mi faccia avere l'amaro dubbio che qualora fosse vero che ci sono posti ancora con oratori zeppi, a questi tantissimi ragazzi si faccia dire la preghiera prima e dopo l'inizio del gioco e si insegnino i veri valori cristiani - non quelli del politicamente corretto -)

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  4. Della serie : "S.Pietro e' mio e me lo gestisco io?"

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  5. Una sola parola: V E R G O G N A !!!

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  6. Questo ci fa capire l importanza teologica della Messa VO!

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  7. Ci si potrebbe spostare nella Basilica di San Giovanni in Laterano. Ha già celebrato, con le dovute autorizzazioni Pontificie, un nutrito gruppo di Sacerdoti e Vescovi anglicani qualche poco tempo fa.

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    1. È stato un problema di comunicazione, non avevano nessun permesso!

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  8. A questi bisogna dire chiaro e tondo che un becco di quattrino non avranno, altro che 8x1000, ai singoli sacerdoti anche il cuore. Forse cominceranno a capire.

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  9. Il Vaticano ha agito in piena conformità a Traditionis Custodes.

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  10. S.Giovanni in laterano?non sia mai,perchè dare un dispiacere al buon Francesco?

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