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Pubblichiamo due importanti elenchi. QUI  un elenco coi vescovi contrari, quelli favorevoli e quelli con riserve. QUI  un elenco su  WIKIPED...

venerdì 23 giugno 2023

Il Sinodo entra nel vivo, nella road map preparata la Chiesa farà spazio alle donne, ai laici, ai gay

Dopo avervi proposto il testo integrale – martedì pomeriggio, pressoché «in diretta» – dell’«Instrumentum laboris» per la Prima Sessione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi (QUI), alcuni commenti (seri ma non troppo) a prima lettura (QUI), una ironica vignetta (QUI), le riflessioni di Luisella Scrosati (QUI) e l’analisi di Stefano Fontana (QUI), le considerazioni del nostro redattore ER (QUIed il tweet di Diane Montagna (QUI), vi proponiamo l’articolo della giornalista vaticanista Franca Giansoldati, pubblicato ieri sul quotidiano Il Messaggero.

L.V.


Città del Vaticano – Largo alle donne, ai diversi, ai poveri, a strutture ecclesiali meno ingessate. Il maxi processo di rinnovamento che tre anni fa ha voluto avviare Papa Francesco in tutte le Chiese nazionali autorizzandole ad aprire al proprio interno consultazioni di base capaci di fare affiorare le innovazioni sentite come più urgenti è arrivato ad uno snodo cruciale. Le donne diaconesse, la partecipazione dei laici ai processi decisionali, l'abolizione del celibato, il rapporto da tenere con le coppie gay e il mondo Lgbt+, la spinta a strutture meno burocratiche sono solo alcuni degli argomenti racchiusi nel documento che servirà da piattaforma alla discussione mondiale di ottobre.

I nodi tanto temuti sono, dunque, arrivati a Roma e il Sinodo dei Sinodi che si compone di due momenti distinti è pronto a salpare ed entrare nel vivo. Stamattina è stato diffuso il documento preparatorio – lInstrumentum laboris – che parte dalla lettura e dall’analisi dei documenti raccolti in questi mesi. «L’obiettivo era mettere a fuoco le intuizioni e le tensioni che risuonano con maggiore intensità».

Naturalmente si affrontano anche importanti riflessioni di carattere internazionale. «Le troppe guerre che insanguinano il nostro pianeta e richiedono di rinnovare l’impegno per la costruzione di una pace giusta, alla minaccia rappresentata dai cambiamenti climatici con la conseguente priorità della cura per la casa comune; da un sistema economico che produce sfruttamento, disuguaglianza e “scarto” alla pressione omologante del colonialismo culturale che schiaccia le minoranze; dall’esperienza di subire la persecuzione sino al martirio a un’emigrazione che svuota progressivamente le comunità minacciandone la stessa sopravvivenza; dal crescente pluralismo culturale che marca ormai l’intero pianeta all’esperienza delle comunità cristiane che rappresentano minoranze sparute all’interno del Paese in cui vivono, fino a quella di fare i conti con una secolarizzazione sempre più spinta, e talora aggressiva, che sembra ritenere irrilevante l’esperienza religiosa, ma non per questo smette di avere sete della Buona Notizia del Vangelo».

«Il protagonista del Sinodo è lo Spirito Santo» si legge in diversi passaggi. «In questo modo  indica il documento  quanto più intensamente è stato accolto l’invito a camminare insieme, tanto più il Sinodo è diventato la via su cui il Popolo di Dio procede con entusiasmo, ma senza ingenuità.

Infatti problemi, resistenze, difficoltà e tensioni non vengono celati o dissimulati, ma individuati e nominati grazie a un contesto di dialogo autentico che rende possibile parlare e ascoltare con libertà e sincerità».

Al Sinodo dottobre per la prima volta anche laici e laiche potranno votare, ed è una novità assoluta per realizzare una Chiesa aperta, accogliente che abbraccia tutti.

Tuttavia, viene messo in chiaro che l’assemblea non può essere intesa come rappresentativa e legislativa, in analogia a un organismo parlamentare, con le sue dinamiche di costruzione della maggioranza. Ma ecco quali sono le principali domande affiorate e destinate a tenere banco nei lavori dautunno.

POVERI

«Le disuguaglianze che segnano il mondo contemporaneo attraversano anche il corpo della Chiesa, separando ad esempio le Chiese dei Paesi ricchi e dei Paesi poveri, o le comunità delle aree più ricche e più povere di uno stesso Paese. Quali strumenti sono necessari per poter camminare insieme tra Chiese al di là di queste disuguaglianze, sperimentando un’autentica circolazione di doni?»

MIGRANTI

«L’accoglienza dei migranti diventa una occasione di camminare insieme con persone di un’altra cultura, specie quando condividiamo la stessa fede? Quale spazio hanno le comunità migranti nella pastorale ordinaria? In che modo si valorizza la diaspora delle Chiese Orientali Cattoliche come occasione per sperimentare l’unità nella diversità? Quali legami si creano tra le Chiese dei Paesi di partenza e quelle dei Paesi di arrivo? »

POLITICI

«La comunità cristiana sa camminare insieme alla società nel suo complesso nella costruzione del bene comune o si presenta come un soggetto interessato alla difesa dei propri interessi di parte? Riesce a testimoniare la possibilità della concordia al di là delle polarizzazioni politiche? Quali strumenti si dà per formarsi a questi compiti? Operare per il bene comune richiede di dare vita ad alleanze e coalizioni: quali criteri di discernimento ci diamo a questo riguardo? In che modo la comunità accompagna i propri membri impegnati in politica?»

DONNE

«Tutte le Assemblee continentali chiedono di affrontare la questione della partecipazione delle donne al governo, ai processi decisionali, alla missione e ai ministeri a tutti i livelli della Chiesa, con il sostegno di adeguate strutture in modo che questo non resti solo un’aspirazione generale. In che modo le donne possono essere incluse in ognuna di queste aree in numero più consistente e in modi nuovi? Come nella vita consacrata le donne possono essere meglio rappresentate nella governance e nei processi decisionali, meglio protette da forme di abuso e anche più equamente remunerate per il loro lavoro?»

INTELLIGENZA ARTIFICIALE

«L’ambiente digitale ormai modella la vita della società. Come può la Chiesa svolgere più efficacemente la propria missione al suo interno? Come vanno riconfigurati l’annuncio, l’accompagnamento e la cura in questo ambiente? Come offrire un adeguato riconoscimento all’impegno missionario al suo interno e percorsi adeguati di formazione per chi lo compie? Come incoraggiare il protagonismo dei giovani, corresponsabili della missione della Chiesa in questo spazio?»

5 commenti:

  1. Mi sembra un linguaggio molto doppio in stile grembiulino con la G .....il mio Cuore Immacolato sarà tuo rifugio.....venga presto il trionfo del Cuore Immacolato

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  2. Ha ragione Burke "non ci vedo nulla di buono"

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  3. Dalle riflessioni e dalle domande che emergono, stiamo andando nella linea della gestione di una grande azienda mondana. La pagheremo molto cara questa scivolata.

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La Redazione