Aggiornamento 15.04: QUI il link ufficiale (ancora con l'errore di ortografia).
Vi alleghiamo il link dell'intero Instrumentum Laboris del Sinodo sulla sinodalità QUI uscito otto minuti fa. Cliccate il link e poi il download.
In fondo al post, tratto da p. 3 del documento, già un errore - tragico - di ortografia latina.
Qualche brandello di riassunto:
4) La maggior parte delle Assemblee continentali e le sintesi di diverse Conferenze episcopali chiedono di considerare la questione dell'inclusione delle donne nel diaconato. È possibile prevederlo e in che modo?
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6) Come possiamo creare spazi in cui coloro che si sentono feriti dalla Chiesa e non accolti dalla comunità si sentano riconosciuti, accolti, liberi di fare domande e non giudicati? Alla luce dell'Esortazione apostolica post-sinodale Amoris Laetitia, quali passi concreti sono necessari per accogliere coloro che si sentono esclusi dalla Chiesa a causa del loro status o della loro sessualità (ad esempio, i divorziati risposati, le persone che vivono in matrimoni poligami, le persone LGBTQ+, ecc.)
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3) Diverse Diocesi, Conferenze episcopali e Assemblee continentali hanno espresso il desiderio di poter riarticolare la vita comunitaria e soprattutto la liturgia secondo le culture locali. Quale dinamica sinodale possiamo mettere in atto per soddisfare questo desiderio?
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Il desiderio di offrire un'accoglienza autentica è un sentimento espresso dai partecipanti al sinodo in contesti diversi:
a) i documenti finali delle Assemblee continentali menzionano spesso coloro che non si sentono accettati nella Chiesa, come i divorziati e i risposati, le persone con matrimoni poligami o i cattolici LGBTQ+;
Dal n. 24 della premessa: «A livello locale, emerge
con forza l’importanza di quanto già si sta facendo insieme a membri di altre Chiese e Comunità ecclesiali, soprattutto come testimonianza comune in contesti socioculturali ostili fino alla
persecuzione – è l’ecumenismo del martirio – e di fronte all’emergenza ecologica.»
Testimonianza nella persecuzione, nel martirio e nell’emergenza ecologica messe sullo stesso piano!
Luigi