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mercoledì 18 ottobre 2017

Il reato dell'Ave Maria a lezione. Il Vescovo "Grazie a chi ha protestato, a chi ci ha ricordato che la preghiera è una forza, una potenza che può mettere paura a qualcuno"

Ha avuto vastissima eco, anche negli ambienti ecclesiali, il nostro post (QUI) sulle pretestuose e infondate proteste che un collettivo universitario ha scatenato contro la Professoressa Clara Ferranti che venerdì 13 ottobre durante la sua lezione all'Università di Macerata  si era fermata per qualche secondo alle 17:30  per recitare un’Ave Maria per la pace in comunione spirituale con le migliaia di persone che stavano facendo altrettanto in tutta Italia.
E' intervenuto il Vescovo di Macerata Mons. Marconi che... non le manda a dire... (QUI) e che in quello stesso pomeriggio si trovava a pregare nella  Chiesa di San Giorgio straboccante di fedeli... 
AC

«Ave Maria a lezione, Marconi: 
"Gli anticlericali ci ricordano la forza della preghiera"» 

di Mons. Nazzareno Marconi * 

La storia dei 25 secondi di interruzione di una lezione, per dire un’Ave Maria per la pace, con la reazione che ha scatenato ci interroga profondamente come credenti. 

Gli stessi 25 secondi usati per dire una battuta, cosa che molti docenti fanno spesso, non avrebbero creato problemi. 

Chiediamo scusa come credenti per aver destabilizzato la serenità di un’Università, ma il problema è la nostra poca fede. 

Chi dice almeno 50 Avemarie al giorno, cioè un rosario, tanti, molto più di quelli che vanno a Messa la domenica, non capisce tutta questa agitazione. 

È che a dirne tante di Avemarie si comincia a pensare che valgano poco, che di fatto siano innocue. Che non creino problemi. 

Grazie perciò di cuore a chi ha protestato, a chi ci ha ricordato che la preghiera è una forza, una potenza che può mettere paura a qualcuno. 

Grazie a chi crede più di noi credenti che quelle poche parole smuovano i monti e i cuori tanto da sconvolgere la loro vita. 

Grazie a chi ci ricorda che dire Ave Maria è salutare una donna morta 2000 anni fa credendo che è viva, in grado di pregare per noi e di operare per rendere la nostra vita più buona e vicina a Dio, tanto da aiutarci ad affrontare serenamente la morte. 

Grazie fratelli non credenti e anticlericali perché ci avete ricordato quali tesori possediamo senza apprezzarne adeguatamente il valore e l’importanza. 

* Vescovo di Macerata, Tolentino, Recanati, Cingoli e Treia 

Fonte: Emmetv, emittente televisiva diocesana ( QUI
ripreso in alcune parti da Il Resto del Carlino, Macerata ( QUI )

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