Macerata Università degli Studi.
Venerdì 13 ottobre alle ore 17:30 Palazzo Ugolini aula G durante la lezione pomeridiana riservata ad un centinaio di studenti del 1° anno di Lingue e del 3° di Letteratura nel momento della preghiera comunitaria mariana in Italia ( QUI ) la Professoressa Clara Ferranti* si è fermata per qualche secondo per recitare un’Ave Maria per la pace, invitando teneramente gli studenti a fare altrettanto: “qualcuno ha accettato volentieri, qualcun altro ha sorriso, chi è rimasto in silenzio”. ( Cfr descrizione dell’accaduto su Cronache Maceratesi QUI )
Il gruppo studentesco di sinistra dell’Università di Macerata denominato Officina universitaria ha fatto poi scoppiare la polemica sulla pagina di un social scrivendo di intimidazioni, sorprusi e quant'altro.
Naturalmente la stampa locale non ci ha pensato due volte ad accendere il rogo persecutorio nei confronti della Docente
Venerdì 13 ottobre alle ore 17:30 Palazzo Ugolini aula G durante la lezione pomeridiana riservata ad un centinaio di studenti del 1° anno di Lingue e del 3° di Letteratura nel momento della preghiera comunitaria mariana in Italia ( QUI ) la Professoressa Clara Ferranti* si è fermata per qualche secondo per recitare un’Ave Maria per la pace, invitando teneramente gli studenti a fare altrettanto: “qualcuno ha accettato volentieri, qualcun altro ha sorriso, chi è rimasto in silenzio”. ( Cfr descrizione dell’accaduto su Cronache Maceratesi QUI )
Il gruppo studentesco di sinistra dell’Università di Macerata denominato Officina universitaria ha fatto poi scoppiare la polemica sulla pagina di un social scrivendo di intimidazioni, sorprusi e quant'altro.
Naturalmente la stampa locale non ci ha pensato due volte ad accendere il rogo persecutorio nei confronti della Docente
tolentinate rea di un così grave delitto contro il dio della laicità.
Il Resto del Carlino, ospitanto generosamente gli urli contestatari del collettivo studentesco, è uscito con questo eloquente titolo : "Obbligati a recitare l’Ave Maria a lezione". Scoppia la polemica all’Università" (Sic!!! Obbligati !!! N.d.R.)
«Il 13 ottobre 2017, in un’università pubblica e laica come dovrebbe essere l’Università di Macerata, una professoressa di lingue ha obbligato (sic!!! Ma vogliamo scherzare? Neppure in una scuola elementare sarebbe possibile - per fortuna- imporre/obbligare qualcosa agli alunni! N.d.R.) la sua classe a recitare l’Ave Maria – scrive Officina –.
Qualcuno lo ha fatto, qualcuno è rimasto in silenzio, qualcuno è andato via dovendo subire lo sguardo e le parole di disapprovazione della suddetta professoressa ( ma per favore: siete teatralmente ridicoli! Sono gli stessi studenti presenti a smentire con forza le falsità di Officina universitaria!!!N.d.R.).
In ogni caso si è trattato di una limitazione della libertà personale, di una cosa talmente assurda che non avremmo mai immaginato potesse accadere e dover segnalare questo accaduto ci fa letteralmente cadere le braccia».
«Il 13 ottobre 2017, in un’università pubblica e laica come dovrebbe essere l’Università di Macerata, una professoressa di lingue ha obbligato (sic!!! Ma vogliamo scherzare? Neppure in una scuola elementare sarebbe possibile - per fortuna- imporre/obbligare qualcosa agli alunni! N.d.R.) la sua classe a recitare l’Ave Maria – scrive Officina –.
Qualcuno lo ha fatto, qualcuno è rimasto in silenzio, qualcuno è andato via dovendo subire lo sguardo e le parole di disapprovazione della suddetta professoressa ( ma per favore: siete teatralmente ridicoli! Sono gli stessi studenti presenti a smentire con forza le falsità di Officina universitaria!!!N.d.R.).
In ogni caso si è trattato di una limitazione della libertà personale, di una cosa talmente assurda che non avremmo mai immaginato potesse accadere e dover segnalare questo accaduto ci fa letteralmente cadere le braccia».
«La spiritualità – prosegue Officina – è un qualcosa di intimo e privato e tale dovrebbe rimanere, senza ripercussioni sulla carriera scolastica di studenti e docenti.
Invitiamo pertanto la professoressa a scusarsi pubblicamente per il suo comportamento, nella speranza che l’Università prenda le dovute misure affinché una cosa del genere non si ripeta più.
Invitiamo gli studenti a segnalare comportamenti di questo tipo, sia a noi di Officina che allo sportello dell’Università, senza mai abbassare la testa di fronte a soprusi di questo tipo, ( sic! N.d.R.) ma reagendo prontamente». ( QUI )
Invitiamo pertanto la professoressa a scusarsi pubblicamente per il suo comportamento, nella speranza che l’Università prenda le dovute misure affinché una cosa del genere non si ripeta più.
Invitiamo gli studenti a segnalare comportamenti di questo tipo, sia a noi di Officina che allo sportello dell’Università, senza mai abbassare la testa di fronte a soprusi di questo tipo, ( sic! N.d.R.) ma reagendo prontamente». ( QUI )
Il Magnifico Rettore dell’Ateneo Maceratese Professore Francesco Adornato è prontamente intervenuto in difesa della laicità dell’insegnamento «Se i fatti, come sembra, corrispondono alla denuncia presentata ( dove e quando presentata? Su un social ???!!! N.d.R.) dagli studenti, si tratta di un atteggiamento assolutamente improprio e censurabile.
L’università è uno spazio di convivenza pacifica e rispettosa di opinioni, culture e fedi religiose.
L’Università non è luogo di gesti divisivi ( strano che il Rettore ha usato lo stesso termine adoperato da un quotidiano nei confronti della Recita del Rosario in Polonia QUI N.d.R.), né, tantomeno, di imposizione (imposizione di cosa? Scrivevamo sopra che sarebbe impossibile imporre qualcosa - per fortuna- tanto meno ad uno studente/ssa universitario! L'impianto accusatorio nei confronti della Prof.ssa è fin troppo evidente! N.d.R.) e se ciò è avvenuto nel nostro ateneo non può essere accettato dal rettore, che rappresenta l’ateneo stesso nella sua interezza e nella pluralità delle sue espressioni, che ne costituiscono la ricchezza e la distintività.
Valori assolutamente da conservare, difendere, rafforzare ed è a nome dell’intero ateneo che chiedo scusa a tutti coloro che sono stati feriti nella sensibilità e nella fiducia verso l’Università». ( QUI )
I commenti degli studenti non si sprecano, ne abbiamo scelto uno “moderato”: “Oltretutto, nel rispetto sì delle religioni (ma fuori dalle università) c'è da dire che fermare una lezione per pregare (anche fossero due minuti potrebbe essere causa di perdita dell'attenzione) è quanto meno un atteggiamento poco corretto nei confronti degli studenti non credenti, costretti ad interrompere la loro lezione, in nome della credenza personale e che concerne il privato di una persona.
Nessuno impedisce a nessuno di pregare, ma fuori da certi determinati contesti, fuori dall'università che, mi permetta di dirglielo, interpreta correttamente (per fortuna) il termine laicità, che poco ha a che spartire con incontro religioso, ma piuttosto significa chiarire le posizioni e convivere nel rispetto dei ruoli e delle situazioni (quindi io non entro in chiesa a bestemmiare, che non si vada nei luoghi pubblici che non sono apertamente di una certa confessione religiosa a pregare)”
Venerdì 13 ottobre variegato a Macerata.
L’università è uno spazio di convivenza pacifica e rispettosa di opinioni, culture e fedi religiose.
L’Università non è luogo di gesti divisivi ( strano che il Rettore ha usato lo stesso termine adoperato da un quotidiano nei confronti della Recita del Rosario in Polonia QUI N.d.R.), né, tantomeno, di imposizione (imposizione di cosa? Scrivevamo sopra che sarebbe impossibile imporre qualcosa - per fortuna- tanto meno ad uno studente/ssa universitario! L'impianto accusatorio nei confronti della Prof.ssa è fin troppo evidente! N.d.R.) e se ciò è avvenuto nel nostro ateneo non può essere accettato dal rettore, che rappresenta l’ateneo stesso nella sua interezza e nella pluralità delle sue espressioni, che ne costituiscono la ricchezza e la distintività.
Valori assolutamente da conservare, difendere, rafforzare ed è a nome dell’intero ateneo che chiedo scusa a tutti coloro che sono stati feriti nella sensibilità e nella fiducia verso l’Università». ( QUI )
I commenti degli studenti non si sprecano, ne abbiamo scelto uno “moderato”: “Oltretutto, nel rispetto sì delle religioni (ma fuori dalle università) c'è da dire che fermare una lezione per pregare (anche fossero due minuti potrebbe essere causa di perdita dell'attenzione) è quanto meno un atteggiamento poco corretto nei confronti degli studenti non credenti, costretti ad interrompere la loro lezione, in nome della credenza personale e che concerne il privato di una persona.
Nessuno impedisce a nessuno di pregare, ma fuori da certi determinati contesti, fuori dall'università che, mi permetta di dirglielo, interpreta correttamente (per fortuna) il termine laicità, che poco ha a che spartire con incontro religioso, ma piuttosto significa chiarire le posizioni e convivere nel rispetto dei ruoli e delle situazioni (quindi io non entro in chiesa a bestemmiare, che non si vada nei luoghi pubblici che non sono apertamente di una certa confessione religiosa a pregare)”
Venerdì 13 ottobre variegato a Macerata.
Nella Chiesa di San Giorgio ( Santuario della Madonna della Salute) strapiena di fedeli ( diversi rimasti fuori della chiesa nella piazzetta ) il Vescovo Nazzareno Marconi pregava il Rosario davanti al Santissimo Sacramento solennemente esposto dal mattino fino alle 22.
Poco distante dalla chiesa una Loggia Massonica aveva organizzato alla stessa ora una conferenza storica sul ruolo che i carbonari maceratesi svolsero per la causa risorgimentale.
Non male per una città che ancora oggi si fregia del titolo di Civitas Mariae come si legge bene sulla facciata del Palazzo Municipale.
(fine prima parte)
AC
Aggiornamento: La risposta del Vescovo Mons. Nazzareno Marconi
* Ricercatrice di Glottologia e Linguistica al Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Macerata
Foto: Macerata, Palazzo Comunale (sec.XVII) con al centro la riproduzione in mosaico dell'immagine della Madonna della Misericordia, punto di riferimento spirituale e devozionale della Città.
A destra e a sinistra dell'Immagine c'è la scritta CIVITAS - MARIAE.
L'antica effige della Madonna, che era collocata nel medesimo posto, fu rimossa dapprima da Napoleone e poi dal Fascismo che la sostituì con il fascio littorio.
Il 15 novembre 1952 gli abitanti di Macerata vollero che la Città fosse stata insignita del titolo di Civitas Mariae.
Il 16 novembre il Vescovo Mons. Silvio Cassulo e il Sindaco Otello Perugini davanti a migliaia di maceratesi suggellarono ufficialmente quanto il popolo aveva chiesto con la raccolta di oltre 22mila firme.
Dopo la ri-collocazione di un'altra immagine della Madonna della Misericordia, scolorita a causa delle intemperie, si provvide a farne eseguire una nuova dalla Scuola del Mosaico della Città del Vaticano che venne inaugurata la sera del 28 luglio 1959 al passaggio nella piazza, incredibilmente gremita di fedeli, della statua della Madonna di Fatima.
Il 16 novembre il Vescovo Mons. Silvio Cassulo e il Sindaco Otello Perugini davanti a migliaia di maceratesi suggellarono ufficialmente quanto il popolo aveva chiesto con la raccolta di oltre 22mila firme.
Dopo la ri-collocazione di un'altra immagine della Madonna della Misericordia, scolorita a causa delle intemperie, si provvide a farne eseguire una nuova dalla Scuola del Mosaico della Città del Vaticano che venne inaugurata la sera del 28 luglio 1959 al passaggio nella piazza, incredibilmente gremita di fedeli, della statua della Madonna di Fatima.
La recita di un'Ave Maria è comunque un gesto sbagliato durante una lezione e all'interno di una Università. La prof ha sbagliato in maniera grissolana e ingenua.
RispondiEliminaMa mi faccia il piacere!!!
Elimina"grissolana"
Eliminarotfl
Faccio mie le parole di Officina: "dover segnalare questo accaduto ci fa letteralmente cadere le braccia". Ovvero: ai fondamentalisti atei laicisti non è parso vero di provocare una tempesta in un bicchier d'acqua. Per non dire dei toni da KGB: "invitiamo gli studenti a segnalare comportamenti di questo tipo ...". Hai capito i democratico-sovietico-pacifisti??!!
RispondiEliminaLa classica tempesta in un bicchier d'acqua.
RispondiEliminaPerò mettiamoci nei panni di tutti questi sfortunati increduli e diversamente atei: se invece di un'avemaria detta da una professoressa italiana fosse stata una preghiera maomettana? Non saremmo stati i primi a lamentarci? È la democrazia, bellezza.
RispondiEliminaLaicismo prepotente che non accetta che artt.3 7 e 8 facciano parte di una Costituzione laica e del popolo Italiano.
RispondiEliminaSembra di essere in Russia governata dal Partito comunista ed anche in Italia nel triangolo rosso ai tempi del Beato Rolando Rivi
RispondiEliminaSono allibita, l'università sarà anche laica, ma questa reazione è davvero esagerata. Pensa se avesse recitato un S. Rosario........l'avrebbero dilapidata.
RispondiEliminaPubblico e privato, Chiesa di S. Giorgio e Loggia massonica, fede e ateismo, interezza e pluralità. Che gran pastrocchio!!! Non se uscirà mai!!! E quel "chiedo scusa a tutti coloro che sono stati feriti nella sensibilità" del Magnifico (!!!) Rettore (!!!): da quando gli atei fondamentalisti pluralisti hanno una "sensibilità"?
RispondiEliminaMa qualcuno ricorda quando siamo diventati così stupidamente esagerati?
RispondiEliminaDa chi ci siamo fatti prendere?
Ma va?!...se preghiamo non offendiamo nessuno,anzi,,,