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sabato 20 aprile 2024

Gravissimo abuso di potere di Mons. Forte: viola apertamente la legge della Chiesa sulla distribuzione della S. Comunione #chieti #comunioneinmano #abusiliturgici

Non ci pare vero. Ma purtroppo lo è. 
Da oggi i fedeli cattolici sappiano che ogni vescovo, in ambito liturgico e biblico può disobbedire al Papa e ai Dicasteri della Curia Romana. 
Prova ne sono la decisione di Mons. Forte di "infischiarsene" della legge universale della Chiesa e la risposta che il suo segretario, don Andrea Manzoni, ha dato per giustificare il grave abuso (divieto di dare la Comunione in bocca) da parte del suo superiore.  
 
In fondo al post c'è la risposta, ma ora procediamo con ordine. 

Già lo scorso anno  S. E. R.ma mons. Bruno Forte aveva imposto, per pretese (ma infondate) esigenze sanitarie, la sola Comunione in mano nella propria arcidiocesi, proibendo la distribuzione in bocca (nonostante poco tempo dopo l'8 maggio 2023 la CEI avesse decretato la fine dell'emergenza anti covid). 

Qui il nostro post dell'11 maggio 2023 in cui, in anteprima avevamo riferito del comunicato del 20 aprile 2023 dell’arcidiocesi di Chieti-Vasto (firmato da mons. Fabio Iarlori, Vicario episcopale per i religiosi e Referente dell’area sacerdotale: liturgia e sacramenti), e fatto giungere ai sacerdoti a mezzo messaggio sul telefono cellulare, con cui si informava che "in

aggiornamento alle attuali norme anti Covid, l’Arcivescovo ritiene opportuno che in ragione dell’attuale situazione, nella nostra Arcidiocesi si continuino a mantenere le seguenti prassi: la comunione eucaristica sia distribuita esclusivamente sulle mani; e non si ponga l’acqua Santa nelle acquasantiere".

All'epoca era stata chiesta conferma alla Segreteria del Vescovo, che rispose: "le confermiamo che il comunicato corrisponde al vero e che è stato inoltrato a tutti i sacerdoti qualche settimana fa per volere del nostro Arcivescovo".

Passa un anno... e il lupo perde il pelo ma non il vizio. E' infatti di qualche giorno fa (12/4/2024) la Nota ufficiale della Curia (qui il sito dell'arcidiocesi) firmata dal cerimoniere don Guido Carafa (come mai non dal Vicario o dall'Arcivescovo stesso?), sul reitearto divieto di dare la Comunione in bocca e la possibilità, bontà loro, di riusare le acquasantiere.   


Nostra Replica alla Nota

E' alquanto bizzarro, con una punta di arroganza, che la Nota, per compiere questo abuso citi (parzialmente) una semplice "Istruzione dell’Episcopato Italiano" del 19 luglio 1989 “Sulla comunione eucaristica” e delle ‘Precisazioni’ della CEI all’OGMR, n. 13). E ciò in violazione di leggi di rango superiore quali l'Istruzione del 2004 𝑅𝑒𝑑𝑒𝑚𝑝𝑡𝑖𝑜𝑛𝑖𝑠 𝑆𝑎𝑐𝑟𝑎𝑚𝑒𝑛𝑡𝑢𝑚 dell'allora Congregazione per il culto divino e la disciplina dei Sacramenti, nonché l'Ordinamento Generale del Messale Romano (promulgato addirittura dal Papa, S. Paolo VI). 

Ma la gerarchia delle fonti dove è finita? 

Inoltre quello stesso documento (citato da don Carafa nella Nota) se letto integralmente, svela l’abuso di potere commesso da Mons. Forte. La Istruzioni dell'Episcopato Italiano  19/7/1989 infatti, fa l’arte della  delibera n. 56 approvata dalla CEI e ratificata dal Culto Divino (che così recita: 

DELIBERA 56 - La Santa Comunione può essere distribuita anche deponendo la particola sulla mano dei fedeli, in conformità alle norme emanate dalla Santa Sede ed alle istruzioni date dalla C.E.I.) 

e al n. 15 nel capitolo sulle Istruzioni sulla  Comunione eucaristica (pag. 195) prescrive chiaramente:

15 - Accanto all'uso della Comunione sulla lingua, la Chiesa permette di dare l'Eucaristia deponendola sulle mani dei fedeli protese entrambe verso il ministro, ad accogliere con riverenza e rispetto il Corpo di Cristo. 

I fedeli sono liberi di scegliere tra i due modi ammessi. Chi la riceverà sulle mani la porterà alla bocca davanti al ministro o appena spostandosi di lato per consentire al fedele che segue di avanzare 21.

Rircordiamo agli eccellenti occupanti della Curia arcivescovile che anche il n. 15 è tutt'ora in vigore!!! 

Ma andiamo avanti. 

Ovviamente anche le citate Precisazioni della CEI all'OGMR 2020 pag. 93 e nel Messale pag. LIII (pubblicato nell'edizione italiana del Messale Romano ed. 2020) al n. 13 prevedono entrambi i modi per ricevere la S. Comunione, a libera scelta del fedele comunicando
Al vescovo è lasciata facoltà di ampliare i casi in cui essa possa essere distribuita sotto entrambe le sacre specie, non di abolire quella in bocca. 
Leggiamone il testo: 

13. Distribuzione della comunione e comunione sotto le due specie (cf. OGMR 160-161, 283-287) (a pag. LIII):

Per la distribuzione della comunione sotto la sola specie del pane o sotto le due specie, ci si attenga alle indicazioni presenti nell’Istruzione della Conferenza Episcopale Italiana La comunione eucaristica, del 19 luglio 1989.

I fedeli si comunichino abitualmente in piedi, avvicinandosi processionalmente all’altare o al luogo ove si trova il ministro. Il comunicando riceve il pane eucaristico in bocca o sulla mano, come preferisce (cf. OGMR 160-161). Chi lo riceve sulle mani, protese entrambe verso il ministro (la sinistra sopra la destra) ad accogliere con riverenza e rispetto il Corpo di Cristo, lo porterà alla bocca davanti al ministro o spostandosi appena di lato per consentire al fedele che segue di avanzare. Oltre ai casi previsti nei vari libri liturgici e in OGMR 283, il vescovo diocesano può permettere la comunione sotto le due specie ogni volta che sembri opportuno al sacerdote al quale è affidata la comunità, dopo una conveniente mistagogia sul valore della partecipazione al calice eucaristico. Tale prassi sia sapientemente promossa così che «grazie alla forma più chiara del segno sacramentale, si ha modo di penetrare più profondamente il mistero al quale i fedeli partecipano» (OGMR 14). Nella distribuzione della comunione l’Eucaristia è sempre consegnata dal ministro e non presa direttamente dai fedeli. Se la comunione viene fatta per intinzione, il sacerdote che presiede la celebrazione può far sorreggere il calice (o la pisside) da un diacono, da un accolito, da un ministro straordinario della comunione o da un fedele debitamente preparato. Dopo la comunione si osservi un breve tempo di silenzio. Non si introducano preghiere devozionali o avvisi.

Come si vede, giusto la frase prima quella citata dal don Carafa nella Nota, ribadisce quanto sancito dal Messale: la libera scelta da parte di ogni fedele di ricevere in bocca o in mano il Pane Eucaristico. 

E ricordiamo che in vigore è tutto il n. 13... non solo la parte che interessa a Mons. Forte

Fin qui l'uso surrettizio dei documenti (di rango particolare) citati dalla Nota, con gli evidenti e gravi omissis da parte della Curia delle parti che dimostrano la lesione dei diritti dei fedeli.

Non meno grave è il macroscopico spregio che tale decisione del Vescovo Forte fa delle Leggi Universali della Chiesa : 

Missale Romanum, Institutio Generalis (cioè OGMR) al n. 161, pag. XXXIV) emanato dal Papa:

161. Se la Comunione si fa sotto la sola specie del pane, il sacerdote, eleva alquanto l’ostia e la presenta a ciascuno dicendo: Il Corpo di Cristo. Il comunicando risponde: Amen, e riceve il sacramento in bocca o, nei luoghi in cui è stato permesso, sulla mano, come preferisce. Il comunicando appena ha ricevuto l’ostia sacra, la consuma totalmente

Redemptionis Sacramentum n. 92 (Congregazione del Culto Divino): 

[92.] Benché ogni fedele abbia sempre il diritto di ricevere, a sua scelta, la santa Comunione in bocca, [178] se un comunicando, nelle regioni in cui la Conferenza dei Vescovi, con la conferma da parte della Sede Apostolica, lo abbia permesso, vuole ricevere il Sacramento sulla mano, gli sia distribuita la sacra ostia. Si badi, tuttavia, con particolare attenzione che il comunicando assuma subito l’ostia davanti al ministro, di modo che nessuno si allontani portando in mano le specie eucaristiche. Se c’è pericolo di profanazione, non sia distribuita la santa Comunione sulla mano dei fedeli. [179] 

Davanti ad un così evidente e gravissimo abuso da parte dell'Arcivescovo di Chieti, che lede in maniera esplicita i diritti dei fedeli, è stata interpellata la Curia della diocesi di Chieti - Vasto per chiedere spiegazioni o un'interpretazione autentica. 

 La risposta ricevuta conferma la sicumera di Mons. Forte che, di fatto,  conferma di ritenersi superiore alle decisioni della S. Sede e di voler fare come gli pare.  

Il segretario del Vescovo, don Andrea Manzoni, infatti ha detto che il Vescovo in persona ha ribadito di ritenere la modalità della distribuzione della Comunione in mano come quella più opportuna, appoggindo questa decisione ad un'esegesi più letterale del testo biblico in cui Gesù ordina di "prendere" l'eucaristia; ammettendo infine che tale decisione, pur costituendo una restrizione al diritto dei fedeli rispetto alle norme universali e della CEI (quindi prevedendo il tenore delle repliche, quali, ad esempio le nostra sopra esposte?) rappresenta per tutti (clero e fedeli) un ordine a cui obbedire.   

Nostra Replica alla risposta 

Si vede Sua Eccellenza si ritiene superiore agli studiosi e ai biblisti vaticani, ma soprattutto alle regole papali e generali della Chiesa e alla Tradizione. 

Ricordiamo infine che la Comunione in mano è un indulto concesso da Paolo VI e sottoposto alla decisione delle singole Conferenze Episcopali che deve poi ricevere la “recognitio” della S. Sede. 

Qui l’indirizzo della Diocesi per quanti volessero inviare una mail per esprimere educatamente e civilmente il dispiacere per questa decisione episcopale. 

26 commenti:

  1. Anche imporre la comunione in ginocchio come piace ai tradizionalisti è un grave abuso, visto che la ricezione della comunione in piedi e sulle mani è prassi autorizzata nella chiesa.

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    1. Si vede che non ha capito niente, mi perdoni.

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    2. La comunione sulla mano di certo non è prassi consolidata, a meno che con questo non si intendano gli ultimi quarant'anni. Sulla comunione in piedi si può discutere, giacché gli Orientali (3 cattolici e ortodossi) la ricevono in piedi, ma questo più che altro perché nella tradizione orientale è molto più rara la postura in ginocchio, e a questa preferiscono inchini molto profondi o prostrazioni, di certo non un semplice inchino col solo capo. Al contrario, la tradizione occidentale, vuoi anche per le numerose eresie contro la presenza reale, ha preferito riservare tale postura alle Sacre Specie.

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    3. Guardi, io penso lo stesso di lei. Mi perdoni.

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    4. Se non si sanno le cose in maniera corretta, meglio non scrivere nulla. Non ha capito nulla della problematica!

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    5. Per l'anonimo delle ore 08:12 del 20 aprile 2024. La comunione in ginocchio non è un'imposizione che "piace ai tradizionalisti", ma un atto devozionale sviluppatosi sin da subito che significa gran rispetto per Gesù. È ipocrita nonché completamente fuorviante definirla "grave abuso" come vergognosamente fa lei qui, cosa che è fatta in pura malafede. La comunione in mano è invece un grave abuso; si informi meglio prima di sparare le sue frustrazioni e così figuracce come questa se le evita.

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    6. Ma lei ha letto il post sulle norme della Chiesa a cui Forte si oppone? PS: nella Messa Tridentina non si può dare la S. Comunione in mano, non è un'opinione di MiL. Ma qui stiamo parlando di Novus Ordo

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    7. Lei imbroglia le carte (se in buona o mala fede lo sanno lei e il Padre Eterno). Nessuno impone la comunione in bocca, stante la nota concessione, mentre il contrario avviene molto spesso. Voi modernisti siete maestri in questi mezzucci.

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    8. Ricevere l'Eucarestia in ginocchio e sulla bocca è un diritto di ogni Cattolico serio che dimostra totale reverenza per il Corpo, Sangue, Anima e Divinità di nostro Signore Gesù Cristo presente nel Pane di Vita.

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    9. Diritto, non obbligo.

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  2. Grazie che segnalate questo abuso che subiamo nella nostra diocesi. Non se ne può più, sempre peggio s quanto pare. Almeno non mi sento solo a ribadire esattamente le stesse parole che avete usato. Citando la Redemptoris Sacramentum, etc.

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  3. basta che tutti i cattolici non diano l'8X1000 alla chiesa cattolica e la comunione in bocca ritorna, come alcune altre cose ritornano

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  4. Ormai siamo al delirio!!!. Signore, aiutaci!.
    MAX 75

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  5. Se mons. Forte avesse preso codesta decisone per pretese necessità sanitarie, sarebbe un incompetente, ma perdonabile per la buona fede mal riposta. Ma nel momento in cui appoggia codesta decisione con argomenti teologico-biblici, e con essi va esplicitamente contro la prassi millenaria e attuale dell'intera Chiesa, diventa eretico e scismatico.

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  6. Ma non avete ancora capito che i Modernisti non distinguono tra ostie e patatine.

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  7. VIA L'8X1000. NON SE LO MERITANO!

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  8. Proprio ieri alla messa prefestiva il ministrante che distribuiva la comunione insieme al sacerdote ha rifiutato di porla in bocca son passato al sacerdote che era affianco che a malincuore mi ha dato la s.comunione in bocca redarguendomi e invitandomi per la prossima volta di pormi alla fine della fila . Un battezzato di serie B un paria o dhimmi della chiesa
    È successo in provincia di lecce
    Cosa posso fare è veramente una situazione incomprensibile e frustrante

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    1. Mi pare poco verosimile. Non ho mai assistito a scene simili, e di chiese ne giro moltissime. Piuttosto, ho sempre visto persone comunicarsi in ogni modo lecito e nessuno è mai stato rimandato indietro.
      Stranamente, questi aneddoti si leggono solo sui siti tradizionalisti.

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    2. Per l'anonimo delle ore 16:18 del 22.04.2024. Per quale motivo non dovrebbe essere verosimile? Solo perché si leggono nei siti tradizionalisti? Stranamente commenti come il suo provengono da modernisti che si infiltrano solo per provocare senza portare contributi. Per questo non si leggono mai queste storie nei siti modernisti, anche perché lì considerano la comunione in mano una cosa "normale" senza conoscere come funziona.

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  9. Se solo avessero la percezione del timore di Dio !

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  10. Il mese scorso ho visto con i miei occhi una vecchietta inginocchiarsi e prendere la comunione in bocca.E' stata la prima volta, e devo dire che son rimasto commosso ed ammirato dalla fede di questa signora.Poi ho pensato che solo un mostro avrebbe potuto obbligare ,con fare minaccioso ,quella signora ad alzarsi.

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    1. Non credo a questa storia.

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    2. Anonimo ore 13:30 del 22.04.2024. Perché non dovrebbe essere vera?

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    3. Vede, sono uno dei non pochissimi fedeli tradizionalisti che, ad un certo punto, dopo anni di frequentazione e varie sofferenze personali e familiari, sono riusciti ad uscire dal giro.
      Ho cercato di raccontare la mia esperienza di come sia tornato alla fede frequentando la messa in forma ordinaria nella mia vecchia parrocchia ed esponendo le pericolose pressioni psicologiche e manipolazioni che avvenivano nella mia comunità tradizionalista.
      Quasi sempre, questi racconti sono stati bloccati, sia qui che su altri blog. Le rare volte in cui sono stati approvati, lo è stato fatto solo per permettere ad altri utenti (mai ripresi dalla moderazione) di darmi del bugiardo ed incolpandomi di andare in chiesa dopo per “fare conversazione” (testuale!).
      A questo punto, non credo più ad una parola di questi vari aneddoti tutti identici e tutti ben instradati verso il pensiero unico tradizionalista. Ai tradizionalisti non interessa approfondire la questione religiosa, né, tanto meno, battersi per la libertà della messa tradizionale, ma cercano solo di cavalcare il malcontento religioso per fini meramente politici.
      Storie di conversioni improvvise alla vista di un manipolo o di lacrimucce che scendono copiose mentre si ascolta un introito gregoriano malamente cantato le classifico come pura propaganda.
      E penso di averne il diritto, visto che le mie esperienze sono state così classificate.

      Si prega di pubblicare!

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  11. Solo un mostro avrebbe potuto costringere quella signora ad alzarsi minacciandola di non darle la Comunione.Un prepotente.....

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AVVISO AI LETTORI: Visto il continuo infiltrarsi di lettori "ostili" che si divertono solo a scrivere "insulti" e a fare polemiche inutili, AVVISIAMO CHE ORA NON SARANNO PIU' PUBBLICATI COMMENTI INFANTILI o PEDANTI. Continueremo certamente a pubblicare le critiche ma solo quelle serie, costruttive e rispettose.
La Redazione