Qualche parola di buon senso dal Blog del Cardinale Joseph Zen, sulle stupidaggini decise per il Giubileo.
Luigi C.
Febbraio 2025
(Questo breve articolo era inteso per il mio blog che è principalmente in cinese, ma, per paura che gente zelante ne faccia qualche traduzione meno fedele, come è capitato sovente, mi affretto a fornire questa mia traduzione personale)
Ho visto molte critiche contro la mascotte dell’Anno Giubilare, principalmente perché la ditta che l’ha prodotta ha la fama di aver parecchi prodotti che noi cattolici diremmo poco decenti.
Ma che cosa è una mascotte? Qualcosa che viene considerato un “porta fortuna”. Ora questo non sottintende qualcosa di superstizioso? (Forse l’uso generale ha diluito molto questo senso superstizioso e forse non c’è da darci troppa importanza).
Ma il Giubileo non è già una grande fortuna in sé? Esso commemora la nascita del Salvatore. Perché i frutti di quest’anno di grazia siano più abbondanti, non sarebbe stato meglio sceglierci un Patrono celeste?
Il 2025 è il 1700° Anniversario del Concilio Ecumenico di Nicea (325-2025 A.D.). Questo Concilio, che è stato sempre riconosciuto ed accettato da tutte le Chiese cristiane, ha dichiarato eretica la dottrina di Ario ed ha affermato che la persona di Gesù del Vangelo è vero Dio e vero uomo, Figlio di Dio incarnato per portarci la salvezza.
Il Concilio di Nicea non ha subito sradicato l’Arianesimo. Nella lunga battaglia per difendere la verità della fede il Santo Vescovo Atanasio ha sofferto pesanti persecuzioni. Grazie alla sua perseveranza ed al sostegno della Cristianità, oggi noi, nel recitare o cantare il Credo, possiamo ad alta voce proclamare che Gesù è Figlio di Dio, consostanziale col Padre. Per difesa di questo “homoousios”, Atanasio e molti fedeli hanno pagato un caro prezzo. Non sarebbe conveniente che noi prendiamo Sant’Atanasio come nostro Patrono di questo Anno Giubilare?
Quest’anno è anche il 60° della chiusura del Concilio Ecumenico Vaticano II. Questo Concilio, per la sua grandiosità, per la sua serietà e per la sua felice conclusione, è una pietra miliare nella storia della Chiesa. Purtroppo, c’è chi, mettendo da parte il vero frutto prezioso del Concilio, e proclamando invece un cosiddetto “spirito del Concilio”, ha cercato di manomettere la Sacra Tradizione della Chiesa: il rinnovamento diventa riforma, l’aggiornamento diventa conversione allo “spirito dei tempi”.
Penso che un buon inizio dell’Anno Giubilare dovrebbe essere un serio studio dei Documenti del Concilio Vaticano II, specialmente della Costituzione Dogmatica su la Chiesa (Lumen gentium) e della Costituzione Pastorale su la Chiesa nel mondo contemporaneo (Gaudium et spes) con assoluto rispetto dell’ermeneutica della continuità, sottolineata tante volte da Papa Benedetto XVI. Insisto che bisogna capire questi Documenti nella continuità del Magistero autentico.
Per i miei fratelli e sorelle di Hong Kong, penso di organizzare qualche occasione per studiare insieme questi preziosi Documenti.