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giovedì 16 gennaio 2025

Le Figaro. "Le dimissioni forzate di Rey, illustrazione della crisi tra il papa Francesco e i "tradi”"

Utile analisi del vaticanista de Le Figaro J.M. Guénois sulle dimissioni forzate, da parte di Francesco, del Vescovo francese di Tolone mons. Rey (QUI e QUI MiL).
"Le dimissioni anticipate di questo vescovo, previste per il gennaio 2025, ma programmate dal 2023, vuole essere anche un messaggio alla Chiesa in Francia: il Papa intende immunizzare contro le tentazioni tradizionaliste in modo autoritario. Fedele a Papa Francesco, Rey è rimasto altrettanto fedele a Benedetto XVI in questo senso. Il tempo dirà chi avrà visto giusto per la Chiesa in Francia”.
Luigi C.

Le Figaro, 9-1-2025 – J.M. Guénois 

"Le dimissioni forzate di Rey, illustrazione della crisi tra il papa Francesco e i "tradi”: “Questa è la regola dell'obbedienza episcopale nella Chiesa, non solo il vescovo non può rifiutarsi, ma deve anche dimettersi, scrivere al Papa per offrire le proprie dimissioni. Il capo della Chiesa ratifica il suo vescovo con la sua accettazione formale. Mons. Rey avrebbe potuto continuare fino all'età di 75 anni, limite per l'esercizio della funzione episcopale nella Chiesa cattolica, ma il Papa non ha voluto attendere altri tre anni per la diocesi di Fréjus-Toulon. Aveva anche nominato il successore di mons. Rey a Novembre 2023 nella persona di François Touvet, 59 anni, con il titolo di Vescovo "coadiutore".
I due hanno convissuto come meglio hanno potuto, con una divisione dei ruoli imposta da Roma. All'annuncio dell'accettazione da parte del Papa delle dimissioni di Mons. Rey, Mons. Touvet, di profilo piuttosto conservatore, divenne di diritto il nuovo vescovo di questa diocesi. Una diocesi tanto ammirata quanto criticata.
Come si spiega un simile risultato? Nell'arco di un quarto di secolo, Mons. Rey, che a sua volta proveniva dalla Comunità Carismatica dell'Emmanuele, ha reso la sua diocesi aperta sia per i tradizionalisti che per i carismatici, un laboratorio di evangelizzazione senza precedenti nella Chiesa cattolica. Voleva poter realizzare una comunione tra tradizione e modernità. In in un panorama ecclesiastico nazionale moribondo, questa diocesi pilota, con i suoi successi e le sue eccessi, è stato tanto ammirata quanto criticata. Oggettivamente, rimane, con i suoi punti di forza e le sue debolezze, una delle entità più dinamiche della Chiesa di Francia.

Tuttavia a questo vescovo anticonformista piaceva camminare troppo fuori dai sentieri battuti, un atteggiamento sospetto per il potente conformismo della Chiesa. Mentre Mons. Rey ricevette un grande sostegno sotto i pontificati di Giovanni Paolo II - che lo nominò vescovo all'età di 47 anni - e di Benedetto XVI, il vento è cambiato con l'arrivo di François nel 2013.

Non è l'audacia missionaria ed evangelizzatrice di questo chierico francese, o il suo DNA carismatico - sebbene anche questa tendenza sia sottoposta a un attento esame da parte di Roma - che ha finito per scontentare il papa regnante, ma il riavvicinamento di questo mondo carismatico con il mondo tradizionalista. Per questo pastore ciò significava dare suo posto alla liturgia antica, in linea con la dinamica decisa da Benedetto XVI, una scelta pastorale che Francesco sta ormai combattendo apertamente con tutte le sue forze per annientarla.

Tuttavia, Mons. Rey non è un "tradizionalista". È semplicemente il vescovo francese che ha avuto il coraggio di andare il più possibile in questa direzione. Oggi ne paga le conseguenze. Altre critiche - così come la sua disattenzione nel discernere alcune personalità – le sono state fatte ma non hanno pesato sulla sua esclusione come questa opzione pastorale “tradi”. Una virtù non molto tempo fa a Roma, oggi è un vizio mortale.

La dimissione anticipata di questo vescovo, prevista per il gennaio 2025, ma programmata dal 2023, vuole essere anche un messaggio alla Chiesa in Francia: il Papa intende immunizzare contro le tentazioni tradizionaliste in modo autoritario.

Fedele a Papa Francesco, Rey è rimasto altrettanto fedele a Benedetto XVI in questo senso. Il tempo dirà chi avrà visto giusto per la Chiesa in Francia.”