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mercoledì 29 gennaio 2025

Il monito del cardinal Sarah: “L’Europa senza radici cristiane si estingue”

Una bella intervista di Nico Spuntoni al Card. Sarà, apparsa ieri su Il Tempo.
QUI X.
"Nel libro parla di un “terrorismo etico”. Davvero le fa più paura del terrorismo islamista?
       Si, perché il terrorismo islamista è talmente violento da essere immediatamente riconoscibile e condannabile. Uccide il corpo, non può raggiungere l’anima; il terrorismo etico, al contrario, si configura come una forma di intollerante diktat morale e di costumi, che considera nemico chiunque possa avere un giudizio differente e, soprattutto, ammantandosi di tolleranza, diviene profondamente discriminatorio. Chi non si conforma al modo di pensare comune, viene “bullizzato” intellettualmente e socialmente, e questo è terrorismo! Il terrorismo etico anestetizza la nostra fede, distrugge i valori umani, religiosi ed etici; cerca di uccidere l’anima, anzi di uccidere Dio se potesse!".
QUI Edward Pentin: "I cardinali Sarah, Müller e Burke incoraggiano i sacerdoti ad affrontare le sfide odierne".
Luigi C.

Il monito del cardinal Sarah: “L’Europa senza radici cristiane si estingue”

Robert Sarah è una delle voci più autorevoli ed amate della Chiesa cattolica. Il cardinale guineano, molto stimato da Benedetto XVI e già prefetto per il Culto divino, non rilascia molte interviste ma preferisce parlare coi suoi libri. L’ultimo è “Dio Esiste?”, un botta e risposta con l’editore David Cantagalli sulla presenza di Dio nella nostra vita. Sua Eminenza ha accettato di presentarlo ai lettori de “Il Tempo” e di approfondire altri temi d’attualità.

“Dio esiste?”: perché quel punto di domanda nel titolo?

       Il punto di domanda è una scelta editoriale di Cantagalli e direi che è una scelta felice ed efficace! Senza quel punto, probabilmente ci si sarebbe atteso qualcosa di ovvio e di scontato da un cardinale. Il punto di domanda vuole semplicemente interpretare il bisogno religioso dell’uomo, la necessità costante di porsi delle domande e cercare risposte di senso; e tra esse, “Dio esiste?” è la domanda delle domande, perché con Dio o senza Dio, tutto cambia. Quel punto interrogativo si toglie e, nel contempo, non si toglie. Si toglie quando l’uomo giunge, anche per vie molto diverse alla certezza morale dell’esistenza. Non si toglie, nel senso che Dio, che è mistero non racchiudibile nella piccola mente umana, pur rivelandosi, non cessa di essere mistero.

C’è chi accusa la Chiesa di essere maschilista e invoca il sacerdozio femminile. Davvero il ruolo delle donne nella storia del cattolicesimo è stato così ridotto?

       La Chiesa non può e non deve obbedire alle categorie del mondo!

La donna più famosa, stimata ed amata della storia è la madre del Signore, la Vergine Maria! La parità è nella dignità, non nei ruoli, questa è una concezione politica e mondana. La Chiesa non ha ricevuto da Cristo il potere di conferire il sacerdozio alle donne, e questo è stato sancito in maniera definitiva ed irriformabile da San Giovanni Paolo II. Anche se alcuni teologi sostengono che quella decisione riguarderebbe il magistero passato e non quello futuro, essi sbagliano, introducendo un criterio di ermeneutica del magistero del tutto estraneo alla teologia ed alla storia del pensiero cristiano. Tutt’altra cosa è coinvolgere il genio ed il tratto femminili, in tutti quegli ambiti nei quali opportunamente le donne possono dare un fondamentale contributo. Ma il sacerdozio non è una funzione! É un sacramento che configura ontologicamente a Cristo; i sacerdoti agiscono nella persona di Cristo Capo e Gesù era uomo. Questo non è un “accidens” dell’incarnazione, ma è normativo. Una donna non potrà mai agire nella persona di Gesù Cristo uomo.

Lei ha scritto che “l’Europa tenta invano di convincersi che non viene da nessuna parte”. Perché lo fa e a cosa va incontro?

       Fu Joseph Ratzinger a parlare di un “odio di sé” da parte dell’Europa, indicando le ragioni in varie questioni storiche: dal colonialismo alle due guerre mondiali, dalla ricchezza all’influenza culturale, dal dramma dei campi di concentramento al materialismo marxista o ultraliberista. Questo non avere radici cristiane, è molto pericoloso, perché un albero senza radici, semplicemente non esiste. Se l’Europa non recupera la propria storia rischia di estinguersi, sia culturalmente sia demograficamente. E da uomo africano, ritengo che la soluzione non sia e non possa essere la “sostituzione etnica” di una immigrazione incontrollata, che impoverisce le nazioni africane, lasciandole senza uomini giovani. Del resto, come impostata oggi, la migrazione è una nuova forma di schiavitù o di traffico umano, come esiste il traffico d’arme.

 Nel libro parla di un “terrorismo etico”. Davvero le fa più paura del terrorismo islamista?

       Si, perché il terrorismo islamista è talmente violento da essere immediatamente riconoscibile e condannabile. Uccide il corpo, non può raggiungere l’anima; il terrorismo etico, al contrario, si configura come una forma di intollerante diktat morale e di costumi, che considera nemico chiunque possa avere un giudizio differente e, soprattutto, ammantandosi di tolleranza, diviene profondamente discriminatorio. Chi non si conforma al modo di pensare comune, viene “bullizzato” intellettualmente e socialmente, e questo è terrorismo! Il terrorismo etico anestetizza la nostra fede, distrugge i valori umani, religiosi ed etici; cerca di uccidere l’anima, anzi di uccidere Dio se potesse!

 Lei è un amante del silenzio. Ma la Chiesa non dovrebbe fare più “rumore” in un tempo in cui la sua voce è sempre meno ascoltata?

       La Chiesa verrà ascoltata nella misura in cui sarà fedele al suo Signore e cercherà di imitarLo: come Gesù Cristo che è rimasto trenta anni a Nazareth senza dire nulla, e molte volte si nascondeva nel silenzio del deserto o in montagna. Noi non dobbiamo essere più credibili, ma più credenti. La Chiesa deve imparare a tacere seguendo l’esempio di Cristo. Se è segno di contraddizione profetico, allora desta una certa curiosità ed un qualche interesse. Se invece “fa rumore” come il mondo, allora rischia di diventare insignificante. In fondo, anche i media dedicano maggiore attenzione alla Chiesa, quando assume posizioni più radicali e fedeli al Vangelo, che non quando si mondanizza. Questo vorrà pur dire qualcosa…

Nico Spuntoni