L’aggravarsi delle condizioni di salute di Papa Francesco. Da un mese a questa parte tutto peggiora e la Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) obbliga il ricovero dell’illustre paziente. Settimane molto difficili per Papa Bergoglio.
Alla fine della mattinata del venerdì 14 febbraio, il Santo Padre, dopo
una visita segreta giorni fa all’ospedale Fatebene Fratelli (Isola Tiberina,
Roma), , è stato ricoverato presso il Policlinico romano “Agostino Gemelli” per
"alcuni necessari accertamenti diagnostici", dice il comunicato della
Santa Sede. E ciò è vero, ma ancora più vero è quanto si aggiunge: "per
proseguire in ambiente ospedaliero le cure per la bronchite". E questa è
la situazione più plausibile.
Infezione
delle vie respiratorie. Condizioni discrete.
Comunicato della Sala Stampa N° 1 (14 febbraio 2025 - Ore
18.30 circa).
"Il Santo Padre a seguito dell'acuirsi della bronchite di questi giorni ha
effettuato gli accertamenti specialistici ed ha iniziato la terapia
farmacologica ospedaliera. I primi esami effettuati dimostrano una infezione
delle vie respiratorie. Le condizioni cliniche sono discrete; presenta lieve
alterazione febbrile."
Per quanto riguarda la bronchite non c’è da fare
nessuna diagnosi. Questa delicata malattia, si sa ed è clinicamente
documentata, colpisce il Papa da qualche anno e col passare del tempo peggiora
perché degenerativa e cronica. Dunque, per assisterlo e sostenerlo, il Papa è
stato ricoverato in un ospedale attrezzato, con eccellenti specialisti in
pneumologia, cosa impossibile presso Santa Marta, che rimane un albergo, dove
il Pontefice è sempre “in servizio”. Papa Bergoglio, come abbiamo scritto in
tutte le ultime Newsletter, deve trovare un modo di rendere compatibili le sue
condizioni di vita (di plurimalato) con la sua missione.
Non prendere misure di questo tipo, radicali e convinte, con la
collaborazione del paziente, non farebbe altro che peggiorare tutto.
Racconto
degli ultimi giorni prima del ricovero
Dal Giubileo dei militari al Policlinico Gemelli
∎ Giubileo dei militari. Il Santo Padre interrompe la lettura dell’omelia
per problemi respiratori.
Domenica 9 febbraio, il Papa ha dovuto interrompere la lettura
dell'omelia dell’Eucaristia che presiedeva per la giornata del Giubileo dei
militari (presenti in Piazza san Pietro almeno 30mila persone). Come annunciato
da Francesco stesso, “problemi respiratori” non gli permettevano di continuare
a leggere e perciò il testo è passato nelle mani del Maestro delle celebrazioni
pontificie, mons. Diego Ravelli, che ne ha completato la lettura. Prima della
consegna, Francesco, a sorpresa, aveva precisato: "Adesso mi scuso un po',
e chiedo al maestro di continuare la lettura, per difficoltà nel respiro". Fino all'interruzione, seppure
con una voce debole e con l'affanno, il Papa era riuscito a leggere aggiungendo
a braccio alcune riflessioni.
(Nota -
Alcuni secondi del video che ha avuto una diffusione virale).
∎ Cosa sta
succedendo con la salute di Papa Francesco?
Sostanzialmente, la
Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva (BPCO) che colpisce il Papa da qualche
anno, si è evidenziata pubblicamente due anni fa. In pratica, è questo il terzo periodo
invernale di seguito dove il Santo Padre deve fare i conti con queste
difficoltà.
Stile di
vita. In
queste ultime settimane, è visibile il peggioramento della bronchite di Papa
Francesco e tutto indica che si trova, ancora una volta, in una fase di
acutizzazione che va combattuta con terapie destinate specificamente alla
riduzione dei sintomi con farmaci cosiddetti broncodilatatori. Le crisi di
riacutizzazione causano ulteriori deficit ventilatori e funzionali (dispnea)
favorendo inoltre l'insorgere di un'insufficienza respiratoria che comporta
l’uso di ossigeno domiciliare, anzi meglio se ospedaliero. In alcune situazioni
si prevede anche l'uso di cortisonici che Francesco già stava usando da un po’
di tempo e rivelatosi inutili, anzi controproducenti.
In questo tipo di paziente, lo stile di vita è una
componente importante del trattamento poiché è fondamentale per la prevenzione.
Lo scopo è quello di aiutare le difese immunitarie. Alcuni consigli degli
esperti sono: evitare i luoghi affollati, avere una dieta ricca di proteine,
frutta e verdure, perché la bronchite nel corso del tempo comporta una
difettosa ossigenazione. L'organismo del malato tende a utilizzare le proteine
muscolari e ciò peggiora la ventilazione polmonare che utilizza il diaframma
come muscolo principale.
Analisti
singolari. L'ipotesi
diffusa vuole che i giornalisti cosiddetti "vaticanisti" siano i
professionisti meglio informati sui complessi e intricati affari vaticani e
quindi sul Pontefice. In queste settimane, però, non vanno oltre la solita
frase: il Papa è affetto da bronchite e questa sua condizione peggiora a causa
di raffreddori stagionali. Ovviamente le cose non stanno così. Raccontare la
vicenda in questo modo nasconde un proposito che si legge subito dopo: far
credere che Francesco combatte eroicamente contro una salute cagionevole. Dopo i fatti della sospensione della
lettura dell'omelia (9 febbraio scorso), molti vaticanisti scrivono cose di
questo tipo: il Papa non cambia l'agenda, il Papa sfida il freddo, il Papa non
rinuncia ai suoi impegni, il Papa debole ma deciso, e altre enfatizzazioni
simili.
E
se ora questi singolari analisti scrivessero, come buoni amici, che
all'opinione pubblica appare chiaro che Papa Francesco deve fare una pausa, che
deve prendersi un tempo per riabilitare l'organismo, che deve allontanarsi dai
luoghi affollati, che deve incontrare pochissime persone …?
Essendo Francesco sempre molto sensibile a quanto dicono i media, chissà
se forse adesso prenderebbe in considerazione sani consigli di questo tipo.
Convalescenza
e rientro in Vaticano.
Ovviamente non sono
previste tempi precisi per le dimissioni del Papa. Per ora si sa ufficialmente
poco o nulla: tutte le attività del Santo Padre previste in agenda fino a
martedì 17 febbraio sono state soprese. Si può prevedere con ragionevolezza
almeno una settimana di "assenza". Potrebbe essere una degenza molto
più lunga del previsto, in parte in ospedale e anche a Casa Santa Marta. Non si
tratta, come si legge, di un raffreddore o stato influenzale. E' tutta un'altra
cosa e nasconderlo e falsarlo non ha senso.
Non c'è altro che augurare
al Papa un ricupero solido anche se progressivo. Le preghiere di tutti possono
essere un aiuto potente e dunque da non sottovalutare. La situazione clinica
del Pontefice è molto delicata e fragile e le sue condizioni di salute possono
prendere sbocchi diversi, anche all'improvviso. Il cosiddetto quadro clinico è
quello che è.