Chiesa parrocchiale del Cuore Immacolato di Maria dell’arch. Alberto Cusumano (anno 2022).
Dopo aver guardato con raccapriccio i risultati degli investimenti economici anche della Diocesi di Agrigento (costo di 1.060.000 euro), ribadiamo la domanda: se lo meritano l’otto per mille?
Lorenzo
Descrizione del progetto: La progettazione dell’aula liturgica e il recupero del complesso parrocchiale hanno come obiettivo fondamentale quello di coniugare l’impianto liturgico, inteso come passo progettuale fondante, con gli aspetti funzionali, estetici ed artistici, nonché con gli aspetti di integrazione con l’ambiente circostante urbanizzato e da urbanizzare. Ciò affinché il risultato dell’attività di progettazione non fosse quello di creare un’architettura contemporanea simile ad un’altra, intesa come un semplice contenitore di funzioni, bensì quello di realizzare un’opera contemporanea che rimanga strettamente legata alla tradizione della Chiesa, un edificio ed uno spazio sacri che possano essere immediatamente riconoscibili e vivibili come tali. Il complesso parrocchiale rappresenta un polo di aggregazione sociale e culturale per l’intero Villaggio Mosè. Storicamente area residenziale degli estrattori di zolfo, la zona è caratterizzata da una edificazione incontrollata in cui la chiesa votata al Cuore Immacolato di Maria si pone come centralità, rivestendo un ruolo di catalizzatore molto forte. Il volume della chiesa, presenza dominante sulla piazza del Vespro, è definito all’ingresso da un grande taglio, una spaccatura che accoglie il fedele generando l’area del sagrato, uno spazio ombreggiato che funge da pausa prima dell’ingresso all’aula.
La chiesa e parte del complesso parrocchiale sono posti su un basamento alto circa 1,20 metri rispetto al piano stradale: una rampa e una breve scalinata danno accesso al sagrato, alla cappella feriale e, oltre il portico recuperato parzialmente, al cortile del complesso parrocchiale. Il portale di ingresso si impone all’interno della fascia basamentale in pietra arenaria caratterizzata dalla spaccatura verticale, una pausa solenne necessaria prima dell’ingresso in uno spazio sacro. Le sue dimensioni permettono agevolmente l’uscita delle processioni e garantiscono la solennità delle celebrazioni importanti. Una porta laterale, invece, provvede all’ingresso quotidiano, portando il fedele alla immediata visione del fonte battesimale per far pedagogicamente memoria del proprio battesimo. L’area destinata al fonte battesimale e alla porta di ingresso laterale è intesa coma un’unica grande soglia grazie all’uso di una pavimentazione dalla bocciardatura meno fine rispetto all’aula che marca proprio tale intento e che introduce il fedele alla presenza dell’acquasantiera e quindi al percorso liturgico. L’aula contiene circa 350 posti a sedere e punta a generare uno spazio avvolgente dall’impianto centrico ma al contempo sempre orientato verso l’area presbiteriale, centro dell’azione liturgica. All’interno, l’aula si compone di una basamento alto 4 metri rivestito in pietra che ha lo scopo di rapportare lo spazio alla scala umana oltre a rappresentare un chiaro riferimento al tema della grotta nonché ai luoghi in cui ci troviamo: la sua trama ricorda infatti quella generata dai tagli di estrazione dei blocchi di pietra. Simbolicamente, di tanto in tanto alcune di queste fratture sono risarcite con barre di ottone lucenti, segno della cura di Dio delle sofferenze dei suoi figli. Dall’ingresso, sulla sinistra si trovano l’area che ospita un coro di circa 35 elementi e la cappella per la custodia eucaristica, ben visibile dall’intera aula. Sulla destra invece si trova, in posizione opposta al battistero, la penitenzeria e a seguire, più prossima all’area presbiteriale, la cappella dedicata a Maria in cui viene collocata la statua della Madonna custodita dalla Parrocchia previo opportuno restauro. Le cappelle, la penitenzeria e il coro sono pensati come elementi scavati illuminati zenitalmente e impreziositi dalla presenza materica della pietra. L’elemento che caratterizza lo spazio dell’aula è rappresentato da sistema di copertura dalle linee morbide, che come il manto della Vergine riunisce e protegge la comunità. Il soffitto sembra essere sospeso e trova il suo punto di altezza massima in corrispondenza dell’altare, illuminato da una luce zenitale diffusa. All’interno dell’aula il rapporto con il trascendente è sottolineato dalla luce che accompagna il credente nel suo percorso mistagogico; una luce che proviene dall’alto, una luce direzionata perché rivelata, una luce di cui non si vede mai la fonte, trasfigurata e per questo trasfigurante, che accompagna il fedele in un percorso di ascesi.
Descrizione tratta dalla pagina am3studio.it.
Fotografie degli esterni:
Fotografie degli interni:
Che bella! Semplice, pulita e luminosa. Scalda l’anima.
RispondiEliminascalda l'anima? la invito a vedere le bellezze delle chiese rinascimentali dove davvero quando entri avverti la presenza del Signore.
EliminaMi dispiace davvero tanto che ti sia ritrovata con una chiesa così brutta.
EliminaMa se una persona prega bene in una chiesa contemporanea è una colpa?
EliminaCosa c’entrano le chiese rinascimentali?
Si vede che vediamo delle foto diverse...
EliminaCos'ha che non va questa chiesa? È bellissima nella sua semplicità, con quel bianco immacolato, finalmente senza quel cemento grigio tipico delle chiese moderne. Bellissimo il crocifisso ben visibile. A voi ogni edificio costruito dopo il 1958 deve fare schifo per principio.
RispondiEliminaCambi blog...
EliminaSinceramente questa Chiesa parrocchiale del Cuore Immacolato di Maria dell’arch. Alberto Cusumano mi piace e bene si adatta anche nel meraviglioso panorama di Agrigento!
RispondiEliminaOps, la chiesa che casca, che si inchina, con "spaccatura" in testa che "accoglie" (sic) il fedele? Tutto simile alla "teologia" di quel obbrobrio di San Giovanni Teatino! Diversi gli "autori" che comissionano, progettano ed eseguono i lavori, ma tutti accomunati dallo stesso "taglio, spaccatura, ferita" che partono dalle proprie teste.
RispondiEliminaTutte uguali, tutte della medesima impronta, tutte dispendiose, tutte hanno bisogno della legenda per essere comprese anche dagli analfabeti (!?), tutte con l' ara o come dico io "la pietra del macellaio". Manca solo l'impronta dei piedi sul pavimento ad indicare come debba essere percorsa come hanno fatto durante il covid. Signore Gesu' solo Tu Eterno Stabile, posto in quella Croce sospesa instabile, nel bel mezzo di questo cumulo di pietre sei Vivo!
RispondiEliminaZenitalmente, risarcire (in architettura) = Ehhh linguaggio comprensibile anche dai sassi!
A me piace molto questa chiesa. Se poi è considerata troppo bianca. Le pareti si presentano molto bene ad essere decorate
RispondiEliminaE dirò di più. Per come è disposto il presbitero si può celebrare anche la Messa tridentina. Basta aggiungere delle balaustre
RispondiEliminaBravissimo Giovanni: è quel che ho pensato ieri non appena ho veduto il post dedicato a questa bella chiesa! Se, come si è espresso un altro lettore, il "torto" è solo la data di nascita di codesta stupenda chiesa allora ....
EliminaMolto bella e luminosa.
RispondiEliminaA mio giudizio l'esterno di questa struttura è orribile. Per quanto riguarda gli interni probabilmente ci sono lavori da ultimare e quindi non mi esprimo. Poi è chiaro che per il fedele che viene per pregare , qualunque luogo potrebbe andar bene, ma questo è un altro discorso.
RispondiEliminaCampanile tradizionale con croce visibilissima, interno pulito e semplice con crocifisso classico nel centro.
RispondiEliminaNon si capisce proprio cosa ci sia da criticare.
Fabbrica anni 70 o tempio protestante iconoclasta.
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