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lunedì 22 luglio 2024

Orrori architettonici… e dove trovarli #198 a San Cristóbal de La Laguna (Spagna)

Chiesa del Santissimo Redentore dell’arch. Fernando Menis (anno 2020).

Lorenzo

Descrizione: La costruzione della chiesa del Santissimo Redentore di Las Chumberas è durata più di quindici anni e ha coinciso con la trasformazione del quartiere in cui sorge, un’area svantaggiata alla periferia delle principali città dell'isola, La Laguna e Santa Cruz de Tenerife. L’edificio è concepito come catalizzatore di cambiamenti urbani e sociali, con l’obiettivo di creare un luogo dove non c’era, dando al quartiere un’identità propria e fungendo da spazio di riferimento in un tessuto urbano confuso. Il complesso comprende una chiesa, un centro parrocchiale e una piazza di cui si sente il bisogno, circondata dal verde.
Il progetto è un esempio di azione collettiva, poiché è finanziato con donazioni di fedeli, vicini ed enti locali. Il flusso ineguale delle rimesse è ciò che determina la logica di costruzione, che risulta in quattro moduli indipendenti che vengono consegnati per fasi. Il centro parrocchiale, situato in due dei quattro volumi, è stato completato nel 2008 e da allora è in uso, mentre si raccoglievano fondi per il resto del progetto.
Ispirato alla geologia vulcanica dell’isola, l’edificio appare incastonato nel terreno, ergendosi con i suoi quattro massicci volumi che ricordano grandi massi e la cui consistenza grezza contrasta nettamente con l’ambiente circostante. Tra i volumi in pietra, strette fessure protette da strutture scultoree in metallo e vetro lasciano entrare la luce naturale per creare uno spazio austero, privo di elementi superflui.
La luce gioca un ruolo essenziale nella progettazione dello spazio, filtrando attraverso le fessure tra le «rocce» per dare forma a un vuoto introverso, enfatizzando ogni sacramento cristiano. All’alba, la luce invade lo spazio attraverso la croce, che simboleggia l’ingresso alla grotta funeraria di Gesù, e illumina il fonte battesimale all’estremità opposta. L’altare, la cresima e la comunione sono illuminati a mezzogiorno, mentre più tardi un fascio di luce cade sul confessionale. I lucernari illuminano strategicamente l’unzione, il matrimonio e il sacerdozio.
Il calcestruzzo, il materiale principale, svolge qui molteplici funzioni: esterno, interno, struttura, forma, materia e texture: (1) è accessibile localmente; (2) l’efficienza energetica del calcestruzzo, dovuta alla sua natura isotropa, è qui rafforzata dall’inerzia termica delle spesse pareti massicce; (3) il potenziale acustico del calcestruzzo è esplorato in modo innovativo, sfidando la convinzione che sia acusticamente inferiore a materiali come il legno. Per la diffusione si utilizza il calcestruzzo semplice a vista, mentre per l’assorbimento si utilizza il calcestruzzo a vista mescolato con pietra vulcanica locale (picón). L’acustica risultante è adatta al canto, al coro e al parlato.

Descrizione e fotografie tratte dalla pagina menis.es.

Fotografie degli esterni:






Fotografie degli interni:










11 commenti:

  1. A quanto pare chi vive in una zona svantaggiata non deve assolutamente godere di arte degna di tale nome ma deve subire le manie di egocentrismo di questi pseudo architetti moderni. Miseria materiale e spirituale sempre e comunque.

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  2. Buono. Come rifugio antiaereo.

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  3. Sembra un bunker o meglio le segrete di un maniero dell alto medioevo. tra tutti gli orrori architettonici sembra il più inquietante

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  4. Ditemi come puo' un fedele avere un minimo di spiritualità in questi aberranti accrocchi di cemento veri e propri obbrobri squallidi e i soldi senza capo ne coda e con una estetica allucinante, desolazione totale.

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    1. Io la trovo molto spirituale ed ascetica. Però non lo posso dire, perché approvano solo i commenti denigratori.

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  5. Ricorda il museo dell'olocausto a Berlino e Gerusalemme... calcestruzzo armato, grandi e strette pareti, ferro, pietre, ombre, spiragli di luce...
    non la realtà della Pasqua di Cristo... la comunione dei Santi, la gioia di essere Chiesa...

    In più, tra 50/60... max 70 anni anni quel calcestruzzo comincerà a soffrire... non sapete quante spese di manutenzione.... tra calcinacci, ruggine dei tondini, infiltrazioni, etc...
    E ci si auguri che sia in un luogo caldo perchè una chiesa del genere non la riscaldi facilmente...

    Grazie a Dio le chiese in calcestruzzo armato non sono eterne come una chiesa in pietra... al momento buono cadranno e bisognerà ripensarle....

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    1. Il calcestruzzo armato, se ben manutenuto, è molto durevole.

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  6. Nemmeno le prigioni sono così brutte.

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  7. Non capisco la non pubblicazione del mio commento in cui dicevo che mi ricorda un eremo dei padri del deserto ed esprimevo il mio apprezzamento per l'opera.
    Insomma, il vostro gusto è metro e misura del tutto? Ciò che non vi piace, non può piacere a nessuno e ciò che è buono per voi non può essere criticato da nessuno?
    Bel modo di fare!

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  8. Sembrano le latomie di Gerone di Siracusa, di sicuro a me li non mi ci vedranno mai.

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