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mercoledì 27 dicembre 2023

Incitamento alla dissolutezza della Diocesi di Quimper?

Vi proponiamo – in nostra traduzione – la lettera numero 990 pubblicata da Paix Liturgique il 24 dicembre 2023, in cui si torna a parlare della Diocesi di Quimper e Léon, nel dipartimento del Finistère (Bretagna), in cui il Vescovo ha deciso di porre fine all’accordo con la Fraternità sacerdotale San Pietro con l’accusa di mettere «in pericolo l’unità e la comunione della Diocesi e del suo presbiterio attorno al suo Vescovo» (QUI, QUI e QUI su MiL).

L.V.


In una lettera del 22 dicembre 2023, mons. Laurent Dognin, Vescovo di Quimper e Léon, si rivolge a un pubblico collettivo. «Ai fedeli che mi hanno scritto negli ultimi giorni in seguito all’annuncio della denuncia dell’accordo tra la Diocesi di Quimper e Léon e la Fraternità sacerdotale San Pietro», il Vescovo intende «rispondere nel miglior modo possibile alle reazioni e alle domande espresse nelle vostre lettere o nei vostri messaggi degli ultimi giorni».


Mentre il comunicato stampa diocesano del 18 dicembre 2023 [QUI: N.d.T.] imputava il guasto a due lettere dell’associazione Paix Liturgique (28 novembre 2023 e 12 dicembre 2023) senza nominare il sito, a causa del grande clamore che apparentemente ne è derivato, la presente lettera non menziona più quest’ultima goccia, a meno che non sia stata una scintilla a far traboccare il vaso.

Qualche consigliere ben consigliato deve aver suggerito al Vescovo che non era opportuno dare all’associazione Paix Liturgique un’influenza così potente. Il chiarimento è comunque benvenuto, anche se il punto essenziale era altrove.

La Fraternità sacerdotale San Pietro potrebbe essere sorpresa dal fatto che l’accordo rinnovato il 21 giugno 2023, a cui fa riferimento nel suo comunicato stampa del 12 giugno, sia vistosamente omesso da questa lettera diocesana. Coloro che, secondo il Vescovo, «hanno creato tensioni nella Diocesi fin dal loro insediamento nel 2016», al punto che «oggi è diventato chiaro che abbiamo raggiunto un punto di non ritorno», stanno quindi minacciando la comunione. Vade retro, Fraternità sacerdotale San Pietro! Ma l’associazione Paix Liturgique non è la Fraternità sacerdotale San Pietro né la sua portavoce.

Data questa rottura formale con la Fraternità sacerdotale San Pietro, la cui attività, il cui zelo e i cui frutti stanno minacciando la Diocesi, non sorprende che i veri colpevoli vengano risparmiati. Il sentito omaggio del Vescovo a don Loïc Courtois FSSP e a don Nicolas Télisson FSSP riempie un intero paragrafo che, per rispetto alla loro umiltà, non riprodurremo qui, mentre il paragrafo successivo maledice la Fraternità sacerdotale San Pietro che li ha reclutati, formati, fatti ordinare ecc.

Sia chiaro: mons. Laurent Dognin prospetta un futuro diocesano per i sacerdoti in questione, a condizione che lascino la Fraternità sacerdotale San Pietro. A buon intenditor… No, non hanno un coltello alla gola. Le formule di transizione non mancano. Amante della garantie de parfait achèvement [garanzia di perfetta esecuzione: N.d.T.] clericale, l’Ordinario potrebbe, come è avvenuto in altre Diocesi, in particolare a Lione, aumentare il suo presbiterio a costo zero, compiacere i fedeli finisteriani attaccati al Missale Romanum del 1962 e darsi l’aria di Talleyrand o Metternich del Pays Bigouden [regione del Dipartimento del Finistère, caratterizzata per il forte attaccamento alle tradizioni: N.d.T.]. D’altra parte, è vero che ha solo i confini della terra da offrire…

C’è una cosa che dovremo fare: sciogliere l’associazione Tradition et Unité en Finistère, il cui «oggetto e i cui statuti non rispettano la legge della Chiesa». Dovete ancora essere obbedienti, altrimenti attenti. E muti, o attenti. Scrogneugneu! [interiezione, alterazione eufemizzata della parolaccia “sacro nome di Dio”, designa per metonimia “un vecchio soldato scontroso” o “un vecchio brontolone”: N.d.T.] Questo sì che è un programma allettante: scambiare un mandato per una museruola? E i fedeli?

«La nostra preghiera comune salga al Signore», dice il Vescovo, alzando apparentemente il tono. Ma qual è il contenuto di questa preghiera comune quando la realtà di una dualità di religioni impiega più di sei anni per diventare un’evidenza intollerabile, e quando un Vescovo disperato spera di raccogliere dove non si è preoccupato di seminare. L’associazione Paix Liturgique non è la Fraternità sacerdotale San Pietro né il suo portavoce, ripetiamo, ma se l’associazione Paix Liturgique dovesse dare un consiglio alla Fraternità sacerdotale San Pietro, sarebbe quello di svelare questo gioco episcopale di fedeltà fraterna molto particolare. Buon Natale a tutti!

1 commento:

  1. La concélébration avec une messe qui ne signifie pas le culte d'adoration de l'ancienne messe, est illogique pour les fidèles des Fraternités, autrement dit l'Evêque est hypocrite s'il ne connaît pas les raisons théologiques, dogmatiques, spirituelles, historiques de notre refus de la messe protestantisée de Vatican II. Qu'il aille dans une messe anglicane, ou Épiscopalienne,, il se demandera s'il n"est pas par erreur dans une église catholique post Vatican II. Essayer ce racolage public de 2 prêtres déjà assez bouleversés par ce sac de noeuds, c'est une honte pour cet évêque !

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