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giovedì 14 dicembre 2023

Uno sguardo al caso Quimper. In una Diocesi in caduta libera, il Cattolicesimo ancora vivo viene spinto in periferia

Vi proponiamo – in nostra traduzione – la lettera numero 985 pubblicata da Paix Liturgique il 12 dicembre 2023, in cui si ritorna sulla vicenda del coetus fidelium di Quimper (e della Fraternità sacerdotale San Pietro) (QUI su MiL) a cui il Vescovo ha sottratto la Chiesa di Saint-Mathieu con la scusa di celebrare in essa una Messa prefestiva, proponendo ai 250 fedeli (il doppio in estate ed un quinto dei fedeli di tutta la città) di trasferirsi in periferia, a 11/14 chilometri dall’attuale chiesa nel centro della città ed in una bozza non servita dai mezzi pubblici.
Tutto ciò in una Diocesi un tempo fiorente ed ora al collasso, in cui si registra il crollo di fedeli e di ordinazioni sacerdotali.
La decisione, quindi, di allontanare i fedeli tradizionali dal centro della città è forse segno di gelosia episcopale verso un crescente successo?

L.V.


Qualche giorno fa abbiamo pubblicato una lettera urgente per segnalare ai nostri lettori l’incredibile situazione dei Cattolici di Quimper, legati alla secolare liturgia tradizionale della Chiesa latina. La Chiesa di Saint-Mathieu, nel centro di Quimper, dove si celebrava la Santa Messa tradizionale domenicale alle ore 10:30, è stata loro sottratta e vi si celebrano solo la Messa feriale e quella anticipata del sabato sera. Vediamo le radici di questo scandalo nella Diocesi di Saint-Corentin.

Diocesi di Quimper e Léon: un contesto di collasso del Cattolicesimo

È come se mons. Laurent Dognin, Vescovo di Quimper e Léon, non avesse altro da fare che allontanare i fedeli dalla Santa Messa tradizionale nel centro della Diocesi…

Perché il suo vero problema è che la Diocesi di Quimper e Léon, che comprende «le saint Léon», terra di sacerdoti dove la frequenza alla Messa domenicale, secondo l’indagine del can. Fernand Boulard del 1957, raggiungeva livelli record (94 per cento nel Cantone di Plabennec) dopo sessant’anni di «primavera della Chiesa», ora non è altro che rovine.

Se volete sapere com’era lo straordinario Cattolicesimo della Bretagna pre-1965, soprattutto nella Diocesi di Quimper e Léon, potete leggere il libro di Yvon Tranvouez, storico del Cattolicesimo bretone contemporaneo, Un curé davant-hier. Le chanoine Chapalain à Lambézellec (1932-1956) [Un prete del passato. Il canonico Chapalain a Lambézellec: N.d.T.], Éditions de la Cité, 1989, che descrive una Parrocchia cristiana tra le tante.

In precedenza, nel 1968, uno studente di master all’Université de Rennes aveva scritto un’interessante dissertazione sull’evoluzione quantitativa del clero diocesano di Quimper. Alla fine della sua tesi, ha stilato una tabella delle ordinazioni per anno e per parrocchia – la sola Parrocchia di Saint-Corentin, Cattedrale di Quimper, ha prodotto 70 sacerdoti, e quella di Saint-Matthieu 28 sacerdoti, dal 1803 al 1968. La Diocesi di Quimper e Léon ha ordinato in media 25 sacerdoti in un anno intero nella prima metà del XIX secolo, quasi 40 nella seconda metà – fino a 56 nel 1872, 1899 e 1902, e altri 20-30 all’anno negli anni 1920-30, 49 nel 1938, 48 nel 1946, 54 nel 1947, prima di scendere a circa dieci negli anni 1950 e 1960.

Si è trattato solo di un calo. Poi, come ovunque, arrivò il crollo. Nel 1947, la Diocesi di Quimper e Léon aveva ordinato 54 sacerdoti, ma nel 2023, secondo i dati della Conférence des évêques de France, nelle cinque Diocesi della Bretagna storica [Rennes, Nantes, Saint-Brieuc, Vannes e Quimper e Léon, : N.d.T.] erano stati ordinati solo nove sacerdoti (su 52 sacerdoti diocesani ordinati in tutte le Diocesi francesi).

Nel giugno 2023, la folla ha affollato la Cathédrale Saint-Corentin de Quimper per assistere all’ordinazione di due sacerdoti, ma la prossima ordinazione non avrà luogo per diversi anni: all’inizio del nuovo anno accademico, la Diocesi di Quimper aveva ancora un solo seminarista al Séminaire Saint-Yves de Rennes (interdiocesano), al suo secondo anno. D’altra parte, diversi Finisteriani sono ora in vari seminari tradizionali, ma torneranno a casa per mettersi a disposizione dei successori di San Corentino di Quimper, San Guénoc [o Conogan: N.d.T.] e SantAlain di Quimper se la Santa Messa tradizionale viene perseguitata lì?

Nei villaggi, la pratica sta crollando. A Quimper, si dice che non ci siano più di 1.200 fedeli regolari, compresi i 250 che partecipano alla Santa Messa tradizionale nella Chiesa di Saint-Matthieu. Uno su cinque.

«Bizzarro, hai detto bizzarro»

Un articolo apparentemente innocuo del settimanale Côté Quimper (actu.fr) del 9 settembre annunciava, oltre all’arrivo di una nuova campana a Quimper e a una riorganizzazione della Parrocchia, che ora ci sono solo tre sacerdoti nella stessa Quimper e che la Fraternità sacerdotale San Pietro lascerà la Chiesa di Saint-Mathieu – chiesa che la Parrocchia di Quimper - Saint Corentin sta rilevando per celebrare solo la Messa feriale e l’attesa Messa del sabato sera – per trasferirsi in una chiesa alla periferia della città episcopale del Finistère.

Questo dimostra una scarsa considerazione per i quasi 250 fedeli (il doppio in estate), che don Claude Caill, Parroco di Quimper - Saint Corentin, nella sua indulgenza, ha evidentemente dimenticato di consultare, impegnato a salvare i mobili di quella che un tempo – prima della «primavera del Concilio Vaticano II» – era una delle Diocesi più praticanti e prolifiche in termini di vocazioni in Francia e Bretagna.

Qui don Claude Caill risponde alle domande del settimanale Côté Quimper:

Don Claude Caill – Questa settimana sono partiti per la Costa d’Avorio due sacerdoti africani, i padri Yves e Célestin. Diamo il benvenuto a padre Augustin, originario del Madagascar. Ha 40 anni. È appena arrivato da Roma, dove ha trascorso due anni a studiare teologia. Altri due sacerdoti sono presenti in Parrocchia: padre Laurent e io. Possiamo anche ricorrere a sacerdoti in pensione per darci una mano e celebrare le Messe.

Côté Quimper – Siete solo in tre. Cosa significa per le Messe?

Don Claude Caill – La Parrocchia è a un punto di svolta. L’inizio dell’anno sarà probabilmente un po’ difficile, ma non sono preoccupato. Dovete capire che ora c’è una sola Parrocchia con sedici campanili. Sono tanti. Non è più possibile celebrare la Messa ovunque ogni domenica. Per questo abbiamo pensato a un’organizzazione basata su punti fissi.

Côté Quimper – Che significa?

Don Claude Caill – A Quimper, ad esempio, abbiamo introdotto la Messa domenicale a Locmaria alle ore 18:30.
L’idea è di fare lo stesso il sabato. A Quimper, la Messa si tiene nella Chiesa di Saint-Mathieu alle ore 18:30. In passato, ci siamo alternati tra diverse chiese e cappelle. Stiamo avviando questa organizzazione, lasciando aperta la possibilità di apportare modifiche nelle prossime settimane.

Côté Quimper – A Quimper, la Fraternità sacerdotale San Pietro offriva una Santa Messa tradizionale nella Chiesa di Saint-Mathieu la domenica. Qual è la situazione?

Don Claude Caill – Il nostro Vescovo [mons. Laurent Dognin: N.d.T.] ha chiesto ai membri di questa comunità di lasciare il centro della città. Quindi si trasferiranno in uno dei campanili delle Parrocchie: Guengat, Gourlizon o Plogonnec… Non è ancora stato deciso. Per il momento, la Santa Messa tradizionale si terrà la domenica mattina nella Chiesa di Saint-Mathieu per dare loro il tempo di organizzarsi.

I fedeli della Santa Messa tradizionale ne risentono?

In realtà, il cambiamento è stato deciso, ma non annunciato da mons. Laurent Dognin, Vescovo di Quimper e Léon. Forse ha ragione a non bagnarsi troppo: in Bretagna piove solo sul ***, secondo un proverbio piuttosto volgare. Le tre chiese citate dal don Claude Caill, Parroco d Quimper - Saint Corentin, Guengat, Gourlizon e Plogonnec, si trovano tra gli 11 e i 14 chilometri a ovest e a nord-ovest di Quimper e non sono servite dai mezzi pubblici. È un po’ come una riserva indiana, ed è un peccato per i fedeli, soprattutto studenti e persone a basso reddito, che avranno difficoltà a raggiungere queste chiese di villaggio.

«Allo stesso tempo», la Parrocchia di Quimper - Saint Corentin mostra i suoi colori suggerendo che abbandonerà i servizi ai villaggi – anche se la frequenza delle chiese lì, come ovunque, è in calo, i fedeli lì sono di seconda classe rispetto a quelli di Quimper?

Tuttavia, come ci ha spiegato un fedele della Chiesa di Saint-Mathieu, «questo cambiamento è soprattutto chiaramente improvvisato. La Parrocchia di Quimper - Saint Corentin, che sta rilevando una chiesa abbastanza grande e in buone condizioni, vicina alla residenza del Vescovo – dall’altra parte della Place de la Tour d’Auvergne, a non più di 300 metri in linea d’aria – ci tratta come se le loro Messe feriali e la loro Messa anticipata del sabato sera non potessero convivere con la nostra Santa Messa tradizionale della domenica mattina – siamo contagiosi? – e soprattutto, è solo la nostra Santa Messa tradizionale che deve andare alle oche. Non si sa nulla delle attività che svolgiamo nel presbiterio di Saint-Mathieu, dei corsi di catechismo ecc. e non sembra interessare minimamente a chi ci sta cacciando dalla nostra chiesa.

È difficile non vedere in questa decisione di allontanare il più possibile i fedeli della Santa Messa tradizionale dal centro di Quimper, lontano dagli occhi e dal cuore, la gelosia di un successo crescente.

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