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mercoledì 17 maggio 2023

La Presidenza della CEI: "è finita l'emergenza COVID: le liturgie e le pie devozioni tornino come prima dell'emergenza sanitaria"

Una lettera del 8/5/2023 del Presidente della CEI, card. Zuppi, ai Vescovi italiani (dal sito ufficiale della CEI) nel cui cuore dice che "tutte le attività ecclesiali, liturgiche, pie devozioni, possono tornare a essere vissute nelle modalità consuete precedenti all’emergenza sanitaria."
Ecco alcuni punti:
- resta salva la possibilità per i Vescovi diocesani di disporre o suggerire alcune norme prudenziali per i soli sacerdoti: "
l’igienizzazione delle mani prima della distribuzione della Comunione o l’uso della mascherina per la visita ai malati fragili, anziani o immunodepressi". Non valgono quindi per i fedeli. 
I fedeli quindi, ovunque, senza se e senza ma, potranno ricevere la S. Comunione in bocca, già per altro espressamente permessa lo scorso 10 aprile 2022, senza più dover sentire opporsi scuse infondate da preti contrari. 
- Nelle strutture di cura o di ricovero si rispetteranno le regole ivi vigenti. 
- Stop (o comunque diminuzione) alla partecipazione "da remoto" alle S. Messe in streaming.
Le dichiarazioni di Mons. Forte contro la S. Comunione in bocca sono anteriori (20/4/2023): aspettiamo quindi che il vescovo di Chieti-Vasto e quello di Parma si adeguino obbedienti alle direttive dall'alto (come altrettanto diligentemente fecero con quelle "restrittive" legate alle note precauzioni igenico-sanitarie).  Qui, al riguardo, un nostro excursus sull'evoluzione dei divieti, e delle graduali revoche. 
Ecco il testo della Presidenza CEI:

Il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, condividendo l’indicazione dell’apposito Comitato tecnico, ha annunciato lo scorso 5 maggio che il Covid-19 non costituisce più un’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale.
È stato un tempo difficile in cui le nostre comunità cristiane sono state prossime con la preghiera e le opere di carità a chi ha sofferto la malattia e le conseguenze della difficile fase economica. Esprimiamo sentimenti di gratitudine per il personale sanitario che con dedizione e mettendo a rischio la propria vita si è preso cura dei numerosi ricoverati a causa del Covid-19 e per tutti coloro che, in qualsiasi maniera, hanno dato il loro contributo per alleviare i disagi e affrontare la crisi: amministrazioni pubbliche, forze dell’ordine e di vigilanza, personale della scuola, lavoratori impegnati nelle attività primarie, operatori della comunicazione, imprenditori, operatori pastorali e quanti si sono prodigati per la sicurezza degli ambienti della Chiesa, e tanti semplici cittadini.
Vogliamo ricordare le tante persone che hanno perso la vita, tra cui centinaia di sacerdoti che hanno contratto l’infezione adoperandosi per il proprio ministero. Come ha suggerito Papa Francesco con insistenza, anche per loro dobbiamo con responsabilità e determinazione affrontare le tante sfide, nella consapevolezza che siamo sulla stessa fragile barca.
Accogliendo la comunicazione dell’OMS, segnaliamo che tutte le attività ecclesiali, liturgiche, pie devozioni, possono tornare a essere vissute nelle modalità consuete precedenti all’emergenza sanitaria.
Resta salva la possibilità per i Vescovi diocesani di disporre o suggerire alcune norme prudenziali come l’igienizzazione delle mani prima della distribuzione della Comunione o l’uso della mascherina per la visita ai malati fragili, anziani o immunodepressi.
Riteniamo sia altresì opportuno che cessino, o quantomeno siano diminuite nel loro numero, le celebrazioni trasmesse in streaming.
Le attività presso strutture sanitarie, sociosanitarie e socioassistenziali seguiranno le norme proprie dei luoghi in cui si svolgono.

08 Maggio 2023