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sabato 12 novembre 2022

Münster, la Ministra Baerbock fa togliere un crocifisso dalla sala che ospita il G7

E nessuno ha detto nulla, neppure il ministro italiano Tajani, cattolico.
Luigi

Maurizio Blondet 4 Novembre 2022
La Verde atlanticista con questo atto di cancel culture ha commesso un doppio, e simbolico, gesto di barbarie: sotto quel crocifisso si firmò la Pace di Westfalia, origine dello Ius Publicum Europaeum che fu il punto più alto della civiltà politica europea: sancì ordine umano nella guerra con il riconoscimento del nemico come justus hostis, avversario legittimo. La Baerbock nulla sa di questo, e nemmeno immagina cosa ha attratto sull’Europa privandola volontariamente dello Sguardo dall’Alto.

Il testo di Die Welt:

Su richiesta del ministero degli esteri guidato da Annalena Baerbock (Verdi), un crocifisso di 482 anni è stato rimosso dalla Sala della Pace dello storico municipio di Münster, la città che ospita la riunione dei ministri degli Esteri del G-7. La notizia è stata confermata da un portavoce dell’amministrazione comunale di Münster su richiesta di WELT.
La Sala della Pace a Münster è un luogo di eccezionale importanza storica per l’Europa cristiana e le chiese. La pace di Westfalia, che pose fine alla Guerra dei Trent’anni, fu negoziata lì più di 370 anni fa.
Prima dell’incontro dei massimi diplomatici, la venerabile croce, davanti alla quale ancora oggi prestano giuramento i nuovi membri del consiglio di Münster, è stata rimossa dalla sua posizione e portata fuori dall’aula su richiesta del Ministero degli Esteri. 
In primo luogo, ne ha parlato il “Westfälische Nachrichten”. CDU e CSU hanno criticato fortemente la rimozione del crocifisso e incolpato la stessa ministra degli Esteri: “Questo governo federale ha dimenticato tradizione e storia. Chi fa togliere i simboli della fede cristiana da una sala riunioni, come ha fatto il ministro degli Esteri con il secolare crocifisso consiliare nel municipio di Münster, non è cosmopolita, ma bigotto”, ha affermato Thorsten Frei (CDU), capogruppo dell’Unione al Bundestag.

Fonte: Die Welt

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La Redazione