Certamente anche per noi è causa di preoccupazione la leggerezza con cui ci si sforza di essere clericamente corretti nei confronti dell'Islam, nel tentativo di dialogare, senza provare a convertire. Questo purtroppo è un punto critico che accomuna tutti i papi del post-concilio, compreso il beneamato Benedetto XVI.
A essere preoccupanti e dottrinalmente discutibili sono le parole finali del saluto di Papa Francesco il 10 luglio 2010: "Con tali sentimenti, rinnovo la mia speranza che tutti i cristiani e musulmani possano essere veri promotori di mutuo rispetto e amicizia, in particolare attraverso l’educazione.
Vi porgo, infine, i miei migliori auguri e preghiere affinché le vostre vite possano glorificare l’Altissimo e arrecare gioia a coloro che vi circondano."
Capiamo il rispetto verso i musulmani, verso, cioè, le persone, ma contestiamo recisamente gli auguri papali per una festa islamica Id al-Fitr (fine del ramadam), le preghiere in favore dei musulmani, e la speranza di mutuo rispetto tra musulmani e cristiani (e la conversione?).
Tali elementi equivalgono, a nostro avviso, ad avallare e a "riconoscere" la religione (falsa) dell'islam da parte di Colui che guida la Chiesa Cattolica e che rappresenta Cristo in terra; e rischiano di rendere evidente l'abdicazione della Chiesa dal mandato ricevuto proprio dallo stesso Cristo Signore Nostro: andare ed evangelizzare e convertire le genti. Compresi gli infedeli.
Questo discorso del Papa c'è sembrato molto inopportuno e molto grave, per le problematiche teologiche sottese e... conseguenti.
Non possiamo quindi che partecipare alle dolorose preoccupazioni dei Lefebvriani che spesso esprimono parole che vorremmo sentire anche dai "nostri" Vescovi.
Roberto
Lefebvriani contro il Papa che dialoga con l'Islam
di Alessandro Speciale, da VaticanInsider del 23.08.013
In un testo diffuso dalla casa generalizia della Fraternità Sacerdotale San Pio X si ribadisce il no al Concilio che ha aperto al confronto con le altre religioni
Non è piaciuto ai seguaci di monsignor Lefebvre il messaggio, firmato in prima persona da papa Francesco, inviato ai musulmani di tutto il mondo in occasione della festa della fine del Ramadan. [qui il testo in diverse lingue, dal sito della S. Sede, 02.08.2012; n.d.r.]
La condanna del papa gesuita – arrivata con un testo diffuso dalla casa generalizia della Fraternità Sacerdotale San Pio X lo scorso 20 agosto – non dovrebbe sorprendere: da quasi cinquant'anni i lefebvriani rifiutano le innovazioni del Concilio Vaticano II, tra cui il dialogo con le altre religioni e la libertà di coscienza.Su questo punto, da Ecône, sono arrivate condanne stridenti nei confronti di Giovanni Paolo II prima e di Benedetto XVI, anche mentre quest'ultimo cercava di raggiungere una riconciliazione con il gruppo tradizionalista.Colpisce però che la critica dei lefebvriani arriva poco dopo la nomina, da parte di papa Francesco, di monsignor Guido Pozzo a segretario della Pontificia Commissione «Ecclesia Dei» – una mossa che è stato interpretato come il tentativo da parte del pontefice di riavviare il fin qui infruttuoso dialogo con il gruppo tradizionalista.Per i lefebvriani, nel suo messaggio ai musulmani Francesco è confuso, paradossale, in rottura con la tradizione e rischia addirittura di favorire l'oblio dei cristiani uccisi nelle terre dove l'islam è maggioritario.Secondo il gruppo tradizionalista, infatti, è “paradossale” e frutto di una “confusione” parlare, come fa il messaggio papale di “rispetto per la religione degli altri... senza fare riferimento al contenuto delle loro convinzioni religiose”. “Il rispetto dovuto alle persone – scrivono infatti da Econe – non comporta il rispetto per la loro religione quando si oppone alla verità rivelata del Dio trinitario, come nel caso dell'islam”.E aggiungono: “Come lo zelo del medico per la salute del malato equivale al suo zelo di combattere la malattia contro cui soffre, allo stesso modo l'amore del peccatore è proporzionato all'odio per il peccato di cui lo si vuole liberare”.I lefebvriani contrastano l'atteggiamento di papa Francesco con quello del santo da cui ha preso il nome, che – secondo uno dei racconti del suo incontro con il sultano durante la Quinta Crociata, un episodio storico dai contorni e dal significato molto dibattuti – avrebbe proposto come unica possibilità per la pace tra cristiani e musulmani la conversione di questi ultimi.D'altra parte, il gruppo tradizionalista sottolinea come la posizione di papa Bergoglio sia pienamente in accordo con quanto delineata nella dichiarazione conciliare Nostra Aetate, che invitava a mettere da parte secoli di odio e guerre tra le due fedi, per costruire assieme pace e giustizia. “È quindi necessario – si chiedono i lefebvriani – aggiungere alla persecuzione sanguinaria di cui sono vittime oggi” i cristiani “l'oblio della testimonianza che danno a prezzo della vita?”.Prima della casa generalizia dei tradizionalisti, a criticare Francesco per il suo messaggio ai musulmani ci aveva già pensato comunque la provincia francese della Fraternità, con un lungo comunicato firmato dal superiore, l'abate Régis de Cacqueray.
La condanna del papa gesuita – arrivata con un testo diffuso dalla casa generalizia della Fraternità Sacerdotale San Pio X lo scorso 20 agosto – non dovrebbe sorprendere: da quasi cinquant'anni i lefebvriani rifiutano le innovazioni del Concilio Vaticano II, tra cui il dialogo con le altre religioni e la libertà di coscienza.Su questo punto, da Ecône, sono arrivate condanne stridenti nei confronti di Giovanni Paolo II prima e di Benedetto XVI, anche mentre quest'ultimo cercava di raggiungere una riconciliazione con il gruppo tradizionalista.Colpisce però che la critica dei lefebvriani arriva poco dopo la nomina, da parte di papa Francesco, di monsignor Guido Pozzo a segretario della Pontificia Commissione «Ecclesia Dei» – una mossa che è stato interpretato come il tentativo da parte del pontefice di riavviare il fin qui infruttuoso dialogo con il gruppo tradizionalista.Per i lefebvriani, nel suo messaggio ai musulmani Francesco è confuso, paradossale, in rottura con la tradizione e rischia addirittura di favorire l'oblio dei cristiani uccisi nelle terre dove l'islam è maggioritario.Secondo il gruppo tradizionalista, infatti, è “paradossale” e frutto di una “confusione” parlare, come fa il messaggio papale di “rispetto per la religione degli altri... senza fare riferimento al contenuto delle loro convinzioni religiose”. “Il rispetto dovuto alle persone – scrivono infatti da Econe – non comporta il rispetto per la loro religione quando si oppone alla verità rivelata del Dio trinitario, come nel caso dell'islam”.E aggiungono: “Come lo zelo del medico per la salute del malato equivale al suo zelo di combattere la malattia contro cui soffre, allo stesso modo l'amore del peccatore è proporzionato all'odio per il peccato di cui lo si vuole liberare”.I lefebvriani contrastano l'atteggiamento di papa Francesco con quello del santo da cui ha preso il nome, che – secondo uno dei racconti del suo incontro con il sultano durante la Quinta Crociata, un episodio storico dai contorni e dal significato molto dibattuti – avrebbe proposto come unica possibilità per la pace tra cristiani e musulmani la conversione di questi ultimi.D'altra parte, il gruppo tradizionalista sottolinea come la posizione di papa Bergoglio sia pienamente in accordo con quanto delineata nella dichiarazione conciliare Nostra Aetate, che invitava a mettere da parte secoli di odio e guerre tra le due fedi, per costruire assieme pace e giustizia. “È quindi necessario – si chiedono i lefebvriani – aggiungere alla persecuzione sanguinaria di cui sono vittime oggi” i cristiani “l'oblio della testimonianza che danno a prezzo della vita?”.Prima della casa generalizia dei tradizionalisti, a criticare Francesco per il suo messaggio ai musulmani ci aveva già pensato comunque la provincia francese della Fraternità, con un lungo comunicato firmato dal superiore, l'abate Régis de Cacqueray.
la comunità di S.Pio X dovrebbe preoccuparsi di più del suo (poco) dialogo con i cattolici e i cristiani in genere prima di preoccuparsi degli auguri di fine ramadam ai musulmani...per molti è sicuramente maggior motivo di scandalo la loro posizione all'interno della Chiesa che la affermazioni contenute nella Nostra Aetate
RispondiEliminaValeri delle 08,43 vergognati per quello che dici in quanto manca di logica. I Lefevriani dovranno certamente pensare al loro rapporto con la Chiesa (di cui comunque condividono tutta la fede definita, mentre i mussulmani la avversano in toto) ma la questine non è qui il rapporto tra lefervriani e "catholica" ma il rapporto con le altre religioni davanti alle quali il cristiano deve proporre la conversione e non il dialogo rispettoso perchè solo il cristianesimo cattolico è verità. Se non è chiaro questo non siamo più cattolici anche se siamo biancovestiti. Dalle parole di Bergoglio questa verità non traspare. Rileggiti il discorso di Ratisbona. E' l'unico modo possibile di rapportarsi razionalmente con l'islam.
EliminaLo scandalo è il vostro dialoghismo irenista e sincretista di voi pseudo cattolici modernisti.
EliminaGrande!!!!
Eliminase c'è poco dialogo tra S.PioX e curie locali la colpa è quasi sempre da attribuire alle sedicenti gerarchie cattoliche.
EliminaCosì ho visto e purtroppo vedo sia a Milano dove vivo, sia a Savona dove nacqui.
Le preoccupazioni della S.Pio X sono legittime, doverose x un cattolico e motivo per me di conforto di fronte all'inutilità di tanti preti, vescovi e cardinali
la comunità dei vaticansecondisti dovrebbe preoccuparsi di più del suo (poco) dialogo con i cattolici che non odiano la messa in latino, piuttosto che preoccuparsi degli auguri di fine ramadam ai musulmani...per molti è sicuramente maggior motivo di scandalo il silenzio sui martiri cristiani piuttosto che le affermazioni sul ramadam
EliminaSe la verità la dice un lefevriano resta verità e se la boiata la dice un papa resta una boiata.
EliminaI papi prima parlavano chiaro e coerente sul piano teologico e quando un sacerdote (magari simbolo del dialogo con l'islam) veniva sequestrato e poi ammazzato almeno i papi ne chiedevano il rilascio e ne condannavano il sequestro e poi ne ricordavano l'uccisione, quà invece siamo tutti fratelli e figli dell'altissimo, ma quale altissimo???? Perchè sia chiaro che halla non è il vero dio, è solo l'invenzione di un falso profeta, il vero Dio è Padre Figlio e Spirito Santo
e chi non passa attraverso Cristo, come ebrei e musulmani non può andare al Padre.
Rileggetevi il Vangelo di ieri che è lo stesso che leggono alla San Pio X.
Sarebbe ora di smetterla con le bergogliate, che non portano da nessuna parte e servono solo a creare confusioni e a diffondere dubbi ed errori dottrinali, salvo fa applaudire qualche intellettualuccio anticlericale a cui di Cristo non frega niente.
Polimar
C'è nel post di Roberto una frase da respingere almeno così com'è scritta, al di là delle reali intenzioni:
RispondiElimina"Non possiamo quindi che partecipare alle dolorose preoccupazioni dei Lefebvriani che spesso esprimono parole che vorremmo sentire anche dai Vescovi cattolici."
Lefebvriani, preti e fedeli, e soprattutto i loro vescovi non sono cattolici?
Quanto al saluto del Papa agli islamici in occasione del Ramadam, chiedo: quale rispetto ed amicizia verso i cattolici, ed attraverso quale educazione, dimostrano e riserveranno in futuro i musulmani? La storia e le persecuzioni contro oltre 200.000.000 di cristiani si possono passare sotto silenzio dal Pontefice Romano?
Quale Altissimo viene glorificato dai maomettani? E quale gioia possono offrire loro le parole del Papa? Può garantire anche lui che dopo la morte saranno "consolati" dalle Urì?
La critica ai lefebvriani, che poi sono cattolici-e-basta, sembra diventato lo sport preferito di certi vaticanisti o anche di certi sacerdoti dal dente avvelenato che li tirano fuori ad ogni occasione.
RispondiEliminaCiò che colpisce è il pedissequo adeguamento alle parole del papa, il totale disinteresse sui contenuti della critica che purtroppo ha la sua ragion d'essere e motivazioni oggettive che non hanno presa sulla melassa mediatica che sta accompagnando questo pontificato.
Vedi cara Mic, se I lefevriani non pretendessero di fornire continuamente interpretazioni distorte di quello che succede nella Chiesa Cattolica (come se ne facessero parte) atteggiandosi a unici depositari della retta dottrina, non ci sarebbe gusto a criticarli.
EliminaGli auguri del Papa ai musulmani non costituiscono un'approvazione dell'islam, ma sono solo un gesto con cui il Papa fa ssentire la propria vicinanza a chi cerca Dio con sincerita' , almeno si spera.
Ci vuole tanto a capirlo? In realta' ci vuole poco, ma sarebbe troppo lo sforzo per chi ormai da decenni si e' allenato a vedere dappertutto l'eresia.
Resta il fatto che I lefevriani hanno avuto la loro grande occasione durante gli ultimi mesi di pontificato di Benedetto xvi, e che hanno fatto? Schifo! Per la smania di contraddire tutto, si sono lasciati scappare l'occasione. Se e' vero che historia magistra vitae, sarebbe d'uopo una riflessione. ..
Chi dice che i lefevriani sono fuori dalla chiesa? Lo stabilisce Lei?
EliminaNeppure uno scomunicato è fuori dalla chiesa (e i lefevriani comunque non lo sono neppure più) e questo bisognerebbe ben saperlo, la verità è che siete ignoranti e parlate senza sapere per luoghi comuni.
Se i lefevriani non sono ancora in piena comunione con la chiesa di certo sono molto ma molto
più in comunione di qualunque musulmano infedele o ebreo spregiatore di Cristo.
Se veramente si è persa l'occasione di far tornare i lefevriani in comunione con la chiesa, la colpa
è anche del nuovo prefetto per la dottrina della fede un tal Muller le cui esternazioni passate sono a volte assai meno ortodosse dei lefevriani.
Forse anche quella scelta ( magari fatta in buona fede da Benedetto XVI) poteva essere migliore, ma a prescindere dalle responsabilità, quello che dicono i lefevriani è coerente e nella piena ortodossia cattolica, cosa che purtroppo oggi molti vescovi compreso quello di roma non riescono più a fare.
Polimar
Sbagliato: la responsabilita' di aver perso l'occasione buona e' tutta loro. Non sono state le parole di Muller a chiudere il dialogo, ma l'ostinato rifiuto del preambolo dottrinale.
EliminaSe I lefevriani non sono piu'scomunicati, tuttavia sono molto piu' lontani oggi dalla piena comunione con Roma, piu' di quanto non siano mai stati. Questa e' una considerazione di carattere storico. Le prospettive di dialogo sono chiuse (le hanno chiuse loro).
come? come? i lefebvriani FUORI dalla chiesa cattolica? ma allora perchè BENEDETTO XVI HA RIMESSO LE SCOMUNICHE? allora anche Benedetto XVI sarebbe fuori dalla chiesa cattolica?
EliminaCaro/a JP ma perché la Chiesa non si fermo all'edizione del 1965 del Messale? Fosse accaduto la questione Lefebvriani non sarebbe nemmeno sorta. Quindi andiamoci piano con l'addossare la colpa tutta alla FSSPX che ha solo il "difetto" agli occhi della gerarchia cattolica di essere solamente Cattolica!!! Punto e basta!!
EliminaLe prospettive sono sempre migliori di un qualsivoglia musulmano a cui bergoglio lava i piedi.
Eliminadopofrancesco
Può darsi che siano lontani dalla piena comunione, è effettivamente possibile. Ma se si tratta di essere in piena comunione con le pagliacciate che abbiamo visto alla GMG, meglio una comunione parziale.
EliminaMi riferisco ad un caso concreto: si consiglia alla ragazza marocchina che vuole essere battezzata nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo di rimanere musulmana perchè non cambia assoutamente niente fra l'Islam e la Santa Chiesa di Dio, Uno e Trino. Dico che sono cattolico come tutti i fedeli lefebvriani del mondo, solo che a differenza del Vescovo di Roma, so che l'Islam è la religione di Maometto e la nostra religione ce l'ha fatta conoscere direttamente il Figlio di Dio in Persona e che il contrario è una eresia. Se c'è, fa voi la differenza e, soprattutto, fategliela sapere al Vescovo di Roma che stà facendo di tutto per "mettere in ginocchio" ogni forza sana all'interno della Chiesa Cattolica.....intelligenti pauca.
RispondiEliminaNegli ultimi decenni si è spacciata un'immagine del Francescanesimo fortemente deformata in senso ecologistico-ecumenistico e perfino ultra-animalistico. Così ci si dimentica che nel "Cantico delle creature" il santo introduce espressamente il discorso del peccato mortale e dell'Inferno ( la seconda morte ); analogamente del fatto della stigmatizzazione, segno tangibile della sua identificazione con le sofferenze di Cristo secondo la spiritualità "vittimale", . Spiritualità totalmente inserita nel discorso della "comunione dei santi", specificamente cattolica che, secondo quanto sostengono Socci e altri, era in centro delle intenzioni di Padre Pio de Pietrelcina, anche lui francescano in quanto cappuccino, ma detestato più o meno larvatamente dai "cattolici progressisti" in quanto "medievale" nel senso peggiorativo del termine..
RispondiEliminaCi si dimentica che a rimettere in sesto il carro della Chiesa nel XIII secolo, come afferma Dante nel "Paradiso" non fu solo l'ordine francescano, ma su un altro versante anche quello domenicano, volto alla ricostituzione di un discorso filosofico-teologico adeguato agli sviluppi culturali del tempo, soprattutto la riscoperta di Aristotele, vale a dire quanto c'era allora di più avanzato nel campo scientifico. I Domenicani con San Tommaso offrirono alla cristianità una "Summa Theologica", vale a dire un sistema di concetti che abbracciava l'intero cosmo e l'intera problematica della situazione umana ( etica e mistica ), tanto da offrire all'elite intellettuale della "societas christiana" un "corpus" ( vera cattedrale intellettuale ) tale da assicurare un FORTISSIMO SENSO DI IDENTITA', che rifluiva nel popolo, anche attraverso l'espressione artistica. Ci si dimentica di personaggi come Raimondo Lullo ( + 1316 ) che dedicò l'intera sua opera di scrittore, filosofo e logico allo studio della cultura araba al preciso scopo di convertire gli Islamici.
Il dialogo-confronto con le altre visioni religiose è necessario, anzi inevitabile nell'attuale situazione di commistione di popoli e culture; per cui qualche segnale di non ostilità verso gli altri può andare bene, sia pure sena eccessi di "captatio benevolentiae"; tuttavia solo la ripresa di quel senso di identità può evitare eccessive scivolate in senso latitudinario. identità da riacquisire attraverso la riflessione aggiornata e relazionata all'attuale status della scienza sui temi ABISSALI della dottrina cristiana: la caduta Originaria, l'escatologia, la redenzione attraverso il Sacrificio dell'Uomo-Dio, i Novissimi, la Comunione dei Santi.
Di San Francesco purtroppo hanno fatto un "bambolotto" ad uso e consumo del falso ecumenismo modernista del "tutti ci salveremo" ed altre amenità varie....il Vero Francesco era un'altra cosa; il Francescanesimo è quello di Padre Pio per intenderci preghiera, penitenza, Messa e Confessione....il resto è samba e Copacabana!
EliminaIn linea di massima d'accordo nella sostanza, ma Vi prego, AVALLARE, non avvallare, che vuol dire un'altra cosa....
RispondiEliminaMeno male che Roberto ha con giustezza fatto la distinzione tra vescovi lefebvriani e vescovi cattolici: almeno qualche chiarezza cominica farsi anche qui.
RispondiEliminaMa poi viene la domanda seguente: perchè pubblicare su MIL un tale testo arrogante, impreciso, falso e malevolente di una Chiesuola che non ama la Chiesa cattolica e di Suoi Papi? Allora perchè non pubblicare anche tutte le porcate che dicono sulla nostra Chiesa l'UAAR, i TdG, gli Islamisti, ed altri?
Infine, una domanda direttamente a Roberto: ma quando Lei scrive "ma contestiamo recisamente gli auguri papali..., le preghiere in favore dei musulmani, e la speranza di mutuo rispetto tra musulmani e cristiani", si rende conto di quel che scrive? Come un cristiano può permettersi di non voler che si preghi per i musulmani, che non si speri mutuo rispetto?
Mi sà tanto che vi lasciate accecare dall'ideologia: accecamento al quale la FSSPX da voi citata ci ha abituati da lungo tempo, ma che sorprende in un blog che si pretende(-va?) cristiano e cattolico...
Spiacente, ma questa volta l'avete fatta di traverso.
In Pace
Sarebbe assai bello se il Papa prima di preoccuparsi di fare gli auguri ai musulmani che dei suoi auguri se ne fanno vento si ricordasse di tutti i martiri cattolici uccisi dai maomettani anche in questi giorni. Sarebbe poi opprtuno che invece di far sembrare che il dio degli infedeli (falso) e quello trinitario (vero) sono la stessa cosa. Proprio perchè il dialogo interreligioso è questione seria bisogna evitare confusioni e svarioni come le continue bergogliate che sono solo controproducenti.
EliminaInoltre se è opportuno (fino ad un certo punto) il dialogo coi maomettani, è assurdo fare gli auguri ai musulmani per il ramadan, perchè in primo luogo è una festa religiosa che on ora un culto anticristico
ed in secondo luogo che facciamo? Ogni religione del cavolo il papa fa gli auguri? cominciamo pure con l'induismo, il buddismo, i testimoni di geova etc... etc...???
Invece di sperticarsi in uscite veramente fuori luogo si pensi a riflettere sulle questioni sollevate dalla San Pio X e si ricordi che l'anima di un lefevriano vale almeno quanto quella di un maomettano,
ma non è certo continuando ad onorare maometto facendo gli auguri per il ramadan che si può sperare di convertire.
Meglio sforzarsi per lavorare ad un vero dialogo coi lefevriani che sono vicinissimi invece di continuare a farsi prendere in giro da questi inutili e blasfemi sincretismi.
Polimar
Mi sembra che Benedetto avesse fatto una precisa distinzione:è possibile un dialogo fra CULTURE ,che possono avere elementi apprezzabili da condividere(per esempio un modo di vestire meno volgare ),NON UN DIALOGO FRA LE RELIGIONI .Il cattolici dialoga con persone di altre religioni AL FINE DELLA LORO CONVERSIONE :solo da questa potrà scaturire LA VERA PACE ,che non è quella del mondo.Così fece S FRANCESCO :si recò dal sultano per convertirlo,pronto anche al martirio,poi ,visto che ogni tentativo era vano,interruppe il "dialogo"e se ne tornò in patria.Aggiungo che la cosa scandalosa,su cui passano sopra i vari estimatori della superficialità bergogliana,è l'augurio di FRUTTI SPIRITUALI,come se una falsa religione potesse essere gradita a Dio,fonte di Grazia
EliminaIl Papa li saluta s loro gli ammazzano un confeatello. Mah. Dialoghino pure i lefebvriani con la chiesa e i cattolici, ma dialoghi anzitutto il papa nuovo con la Chiesa e la sua Tradizione
RispondiEliminaFinalmente anche Messainlatino sembra stia iniziando ad "aprire gli occhi". Era ora. Meglio tardi che mai!
RispondiEliminaForse Roberto inconsapevolmente ha rivelato una grande realtà...
RispondiEliminache cioè, una volta per tutte, i frequentatori di questo blog dovrebbero ammettere di essere Lefebvriani, e non cattolici.
D'altronde non potrebbero mai pretendere di sentire dai "loro" vescovi, ciò che non è realmente cattolico. E gli auguri agli Islamici, se si conosce almeno un po' cosa vuol dire "cattolico", lo sono assolutamente.
Cordiali saluti.
Monsignor Lefevre ed i suoi seguaci sono senz'altro cattolici, su tanti altri compreso quel cardinale argentino che ora vive a Roma ho invece molti dubbi.
EliminaLorenzo
Meglio Lefebvriano che cattolico di Copacabana!!!! Lei ha una confusione in testa su cosa vuol dire essere cattolici che neanche si immagina....si istruisca bene prima di parlare a vanvera!!!
EliminaIo non sono lefevbriano e anzi i lefebvriani mi stanno piuttosto sullo stomaco, perché sono convinto che la loro sia da anni un'operazione di facciata. Ma penso che i lefebvriani tengano almeno un profilo più serio di quello che si è visto nella grande pagliacciata giovanilistica in Brasile.
EliminaSimon ha capito pochissimo o volontariamente e proditoriamente stravolge il post di Roberto.
RispondiEliminaIl problema non è il rispetto della persona umana, rispetto che i cattolici praticano anche con le opere di misericordia verso i musulmani e che ne vengono ripagati con lo sterminio, bensì l'inviare auguri ed offrire preghiere perché gli islamici glorifichino il loro Altissimo che, sino a prova contraria, non è Padre, Figlio e Spirito Santo. Insomma il Papa non prega per la conversione degli islamici ma sembra ionvitarli ad essere ancora più islamici, più fedeli alla loro falsa religione ed alla loro morale deviata da quella divino-naturale, persino in Paradiso.
Quando Roberto parla dei lefebvriani non si riferisce esplicitamente ai vescovi della FSSPX, ed inoltre pone tra virgolette i "nostri" vescovi, non per tracciare un solco tra i vescovi di quella congregazione e quelli "ufficiali" ma per rimproverare i "nostri" vescovi di non dire parole cattoliche.
Una nota per Roberto. Spesso leggo qua e là nella stampa, anche qui, "l'abate xy": abbé, quando si parla di preti secolari, significa "don".
Come l'abate Faria: mica era un frate! Ecchecaspita!
EliminaW papa Francesco!!!
RispondiEliminalucio
W San Pio X, W il sillabo, W il giuramento antimodernista e basta con le cialtronate e i cialtroni
Eliminatravestiti da vescovi.
dopofrancesco
Deus seja louvado pela existência da Fraternidade Sacerdotal São Pio X.
RispondiEliminaÉ uma das poucas vozes que se levantam contra essa onda maçônica de implantação de uma nova religião mundial sem dogma.
Merci, Mgr. Lefebvre. Merci, Mgr. Fellay.
João
Sono dell'avviso che il Papa dovrebbe indire una crociata contro i musulmani. Un tempo i re andavano in prima linea e morivano in combattimento per liberare i Luoghi Santi. Invito tutti coloro che si stanno stracciando le vesti per gli auguri del Papa ai musulmani, di armarsi e partire. Criticare sulla carta o sul web non serve a niente. Qui ci vuole una Guerra Santa.
RispondiEliminaMa quanti martiri farebbe sorgere in Medio Oriente se parlasse nel modo in cui voi volete? Ma non sapete che i cristiani attualmente rappresentano un punto di equilibrio e di pacificazio e tra opposte fazioni? Capisco la posizione della SPX e la condivido, ma che MiL, notoriamente conservatrice strumentalmente sostenga solo in questo caso la posizione della SPX, mi puzza alquanto. Vi ricordo che è Israele che vuole armate le nani dei cristiani, perché tra i due litiganti gli Israeliani possano godere a pieno. Siete diventato tutti seguaci dell'ex copto dell'ex mussulmano e dell'ex cattolico MAGDI???
RispondiEliminaIl martirio è il massimo a cui può aspirare un cristiano, anche S. Francesco lo ha cercato: il Vangelo insegna che chi perde la sua vita per Lui la trova e chi la conserva la perde.
EliminaMi dispiace molto che da Siracusa fino ad oggi si continuino a ripetere i soliti discorsi, pretendendo di insegnare al Papa e ai Vescovi come portare avanti il dialogo interreligioso. Innanzitutto, bisogna eliminare tutti i soliti luoghi comuni e le formule ripetute dell'irenismo, sincretismo, ecc. Il dialogo interreligioso è una cosa seria e i lefebvriani farebbero bene ad imparare prima un minimo di rispetto umano. Rispettare gli appartenenti alle altre religioni significa rispettare anche la loro fede, anche se io non ne condivido una virgola. Questo è dovuto al fatto che, se devo abitare in questo mondo con persone che hanno una fede diversa oppure opposta alla mia, il rispetto reciproco è la base per un dialogo proficuo per un vivere insieme in pace e per costruire insieme una società senza conflitti. Se poi la religione altrui presenta tratti di violenza e fondamentalismo, allora vuol dire che noi cristiani dovremo imparare ad amare i nemici, altrimenti, se non lo facciamo noi per fedeltà alla parola del Signore, chi potrà mai farlo? Tutto ciò non mi impedisce, però, di condannare la violenza in nome dela religione. Ora, detto questo, che per me è la base, non significa che io come cristiano sia dispensato dall'annunciare il Vangelo e dal testimoniare la mia fede anche a chi ne ha un'altra. L'annuncio di fede parte dall'esempio di una vita cristiana che brilla del Vangelo di Cristo, poi ci sarà anche il momento in cui la mia testimonianza sarà anche verbale. Ma tutto ciò deve avvenire sempre con mitezza e rispetto, senza la fretta di convertire (è Dio che converte e i suoi tempi non sono i nostri), senza lanciare anatemi che porterebbero gli altri ad irrigidirsi e a bloccare il dialogo. E non dimentichiamo il ruolo dello Spirito Santo nei cuori degli uomini, invocato nella preghiera; perchè chi annuncia il Vangelo non deve dimenticarsi di pregare affinchè la mente e il cuore degli uomini si apra alla grazia di Dio. Questa è la mia opinione. OGC
RispondiEliminapensa che il rispetto umano è un peccato....spero non imparino a peccare.
EliminaIl rispetto delle persone appartenenti ad altre religioni e confessioni non è messo in dubbio.
quello che si contesta è il parificare le altre religioni a quella Cattolica in nomedi una ricerca di Dio che ci accomuna.
quello che si contesta è la nuova tendenza che vorrebbe che i cattolici imparassero dalle altre religioni
quello che si contesta sono le preghiere comuni tutte verso un unico dio di tutte le religioni
poi potresti dirmi cosa intendi per fondamentalista?
quello che si contesta è il rinnegare il passato della Chiesa fatto di alti e bassi ma fatto soprattutto di Santi e di Fede.
Viva Cristo Re della storia della società e del mondo.
tu preghi per le menti che si aprono ecc ecc
io prego per la salvezza e la conversione della mia anima nei miei cari e dei peccatori tutti
qui è la differenza
Lefebriani, ultra-tradizionalisti, catto-talebani, conservatori con pizzi e merletti:
RispondiEliminaIMPARATE da sua Eminenza Illustrissima e Reverendissima, cardinale di Sacra Romana Chiesa, Jean-Louis Pierre Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Inter-Religioso e protodiacono del Collegio cardinalizio: "Senza libertà religiosa l'uomo diventa una merce."
http://www.news.va/it/news/il-cardinale-tauran-senza-liberta-religiosa-luomo
Senza libertà religiosa l'uomo resta quello che è e con o senza libertà religiosa un cattolico
Eliminaresta cattolico e un infedele un infedele.... il resto sono ciarle da curiali più o meno alti avvezzi a rimestare nel torbido dell'irenismo e del sincretismo.
Polimar
Grande Polimar!!!! Ma ormai la Chiesa si è protestantizzata e credo non ci sia più nulla da fare...
EliminaCome si è protestantizzata così si deve "ricattolicizzare" e quindi un pò alla volta bisognerà cominciare a scalzare la feccia luterana che oggi abbonda.
EliminaQuanto tempo ci vorrà? Che ne so io? E in fondo che mi frega?
Una cosa è certa, io resto cattolico e chi vuole morire protestante faccia pure, libero di finire
a fare compagnia a quel poveraccio crapulatore, eretico e suicida di lutero.
Polimar
Mamma mia, ci si mettono persino i preti a scovare dietro le parole di chi non ha approvato
RispondiEliminagli auguri del Papa agli islamici per la fine del Ramadam? Che ci sia un complotto ebraico-massonico dietro questa posizione?
Le critiche all'inopportuno saluto mieloso del papa non sono state rivolte per disprezzo verso le persone musulmane ma sono nate, anzi, dalla necessità di fare proprio questa distinzione: il rispetto verso le persone non deve confondersi col rispetto della loro fede, a cui certe espressioni incoraggiano a più aderire per glorificare l'Altissimo (?).
Lasciamo perdere le amenità di chi sarasticamente invita di andare alle Crociate: perché non va lui a dialogare in Nigeria, Egitto, Sudan, Timor ecc. ecc. dove si pratica lo sterminio dei cristiani? In Europa stiamo assistenndo all'invasione islamica, che significa invasione religiosa e politica insieme.
Quanto alle formule ripetute, purtroppo fossero soltanto formule e non realtà. Più formula ripetitiva e dannosa dell'apriti-sesamo del dialogo interreligioso io non vedo. E' pericoloso il debordare del dialogo ai fini della pace dall'ambito politico a quello schiettamente religioso. Ve l'immaginate S. Pietro e S. Paolo che vanno da Nerone a dirgli: preghiamo per la pace, tu prega Giove, Giunone, Venere e noi preghiamo Cristo? E le centinaia di migliaia di missionari trucidati per pubblicamente invitare al ripudio delle diaboliche religioni?
Il rispetto della persona umana non comporta affatto il rispetto della falsa religione: il male mai può pretendere d'esser rispettato e nessuno mai deve rispettarlo. Io accetto un buddista o un indù o un islamico come amico, ma non ho il minimo rispetto per le loro fantasie in sé diaboliche, come posso conservare amicizia per un amico omicida senza per questo approvare il delitto: ovviamente so discernere tra l'ignoranza invincibile, che mi devo sforzare di diradare, ed il razionale convincimento della bontà della loro religione con i perniciosi riflessi nella vita sociale oltre che in quella spirituale. Gli dei degli uomini sono demoni.
Comprendo benissimo che i cattolici che vivono in stati islamici devono comportarsi con prudenza, e non a questi si rivolgono le nostre osservazioni. Ad esse vanno il nostro incoraggiamento alla testimonianza e l'aiuto della nostra preghiera e del nostro contributo materiale perché possano proseguire, specie nelle missioni, alla loro opera meritoria. Nessuno li esorta a sterili provocazioni, tuttavia essi devono promuovere le conversioni, specie se in quei paesi sono inviati a tale scopo: e questo è il fine della Chiesa, la salvezza delle anime. Se la Chiesa cessa d'esser missionaria, chiuda pure baracca e burattini, perché il suo scopo salvifico è finito.
Quanto alla Dignitatis humanae, si scorda che tale documento doveva avere uno scopo puramente giuridico: la libertà della Chiesa e la libertà di manifestare la propria religioene senza essere per questo sottoposti a persecuzioni. Si voleva difendere la Libertas Ecclesiae e nello stesso tempo si riproponeva la tolleranza verso i diversi culti non danosi per la società. Poi è diventato altro, sotto la spinta di quali forse conciliari ben lo sappiamo.
E poi finitela con la storiella per minus habentes dei pizzi e merletti: ma voi quando aveta fatto la Prima Comunione, quando vi siete sposati non vi siete messi il vestito buono? Nn avete messo all'anulare la fede d'oro? E quanti di voi hanno catenine auree al collo? E quali macchine avete? e poptrei continuare.
Dei lefebviani possiamo anche impiparcene allegramente. Nondimeno la questione del vaticansecondismo come rifondazione/rivoluzione del cattolicesimo resta sul tavolo e le soluzioni proponibili non sono poi molte: o si mostra e si attua la continuità del vaticanosecondo con la tradizione della chiesa o si afferma esplicitamente la discontinuità, sancendo così l'esistenza di una nuova chiesa (e di una nuova religione), o si continua a giochicchiare affermando la continuità e praticando la discontinuità.
RispondiEliminaDei lefebviani possiamo anche impiparcene allegramente
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Eh, no , anonimo, non si può e non si deve. Non si deve perché una consistente fetta di fedeli e sacerdoti sono messi ai margini della Chiesa.
Non si può perché qualunque delle due posizioni la Chiesa assumesse i lefebvriani sarebbero sempre al centro della situazione: nel primo caso la Chiesa non potrebbe che fare mea culpa e dar loro ragione; nel secondo la Chiesa diventerebbe un'altra chiesa non più cattolica e la S. Pio X resterebbe l'unica Chiesa Cattolica.
Quindi l'unica cosa ragionevole da fare e' impiparcene.
EliminaQuindi l'unica cosa ragionevole da fare e' impiparcene
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No, ancora no. Problemi così importanti interessano tutto il Corpo Mistico, e quindi nessun membro di questo Divino Corpo che è la Chiesa può disinteressarsene.
Anche il verbo usato è da riprovare. In un discorso serio si parla e scrive seriamente.
Le battute o le frasi colorite usiamole al momento opportuno.
Dal Discorso di Ratisbona, al Buon Ramadan. Qualche perplessità viene anche a chi non bazzica, come il sottoscritto, i confratelli di Econe.
RispondiEliminaIl problema dell’apostasia sopravvenuta nella falsa chiesa cattolica del Concilio V. II, non è quello che il falso profeta Francesco abbia usurpato il soglio di Pietro ed abbia iniziato a diffondere le apostasie della massoneria. Questo era inevitabile perché tanto era stato profetizzato nella parola di Dio, (nel vecchio e nel nuovo Testamento). Infatti fin dal 1958 la Chiesa Cattolica è stata invasa dalla massoneria ecclesiastica.
RispondiEliminaIl problema è che nessun vescovo o sacerdote da quel momento ad oggi HA MAI SMESSO DI CHIAMARE SANTO PADRE tutti gli impostori che si sono succeduti dopo l’ultimo vero papa cum dignitate: Pio XII.
NEL 1958 I VESCOVI FEDELI ALLA TRADIZIONE AVREBBERO DOVUTO SCOMUNICARE I VESCOVI DEL CONCLAVE, I QUALI ELESSERO L’ANTIPAPA MASSONE E COMUNISTA Giovanni XXII E SUCCESSIVAMENTE AVREBBERO DOVUTO SCOMUNICARE ANCHE I MODERNISTI DEL CONCILIO VATICANNO II.
Gesù è vero ha promesso che Satana non avrebbe prevalso sulla sua Chiesa, ma intendeva dire, che non avrebbe prevalso per sempre.
Non aveva escluso però che questo avvenisse per un periodo di tempo limitato, permesso da Dio come una prova per il clero fedele e per quello traditore, modernista, sincretista ed ecumenico.
La Bibbia promette però, che alla fine di questo periodo di apostasia permesso da Dio, la vera Chiesa riemergerà vittoriosa sotto la guida diretta di Cristo, il quale utilizzerà per la restaurazione i Santi sua Madre e i due profeti Enoc ed Elia, i quali sorgeranno quali testimoni della Verità, convertendo tutti gli uomini di buona volontà, traendoli da tutti i popoli e da tutte le false religioni.
Intanto però tutti coloro che continuano a chiamare santo padre gli antipapa impostori, devono applicare a se medesimi le seguenti scritture citate da don Guy Pagès, invece che citarle al falso profeta Francesco, come se egli fosse vero papa e sperando di chiamarlo così a cambiare rotta: II Corinti 6:14-15; 2 Giovanni 7: 11; Giuda versetto 23.
Questa condotta ignava di restare nella falsa chiesa deferenti al falso papa, non è l’ammonizione Paolina intesa a ricondurre alla vera fede gli apostati.
Questa è complicità con i falsi papa ed i falsi profeti, I quali aprono la strada all’anticristo.