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sabato 13 agosto 2011

Londra, fine del multiculturalismo


Per analizzare un argomento di attualità:

La Bussola

di Massimo Introvigne
10-08-2011

La rivolta di giovani immigrati, e inglesi figli di immigrati, disoccupati - in gran parte africani e caraibici -, scoppiata nel quartiere londinese di Tottenham dopo l'uccisione in un conflitto a fuoco del tassista e, secondo la polizia, spacciatore di droga Mark Duggan (1981-2011), rischia ora di estendersi a tutta la Gran Bretagna. Benché alcuni degli attivisti che cercano di guidarla siano affiliati a movimenti islamici, la rivolta non ha carattere religioso. Né nasce, come molti quotidiani dicono, dai Blackberry che - spiazzati dalla concorrenza degli iPhone - sono diventati a Londra i telefoni dei poveri e degli immigrati e sono serviti a convocare a colpi di SMS i rivoltosi, aggirando la polizia che sorvegliava invece Twitter e Facebook. I Blackberry sono evidentemente lo strumento, non la causa di un fenomeno che nasce - e in questo senso è simile alle rivolte che hanno dato origine in Tunisia e in Egitto alle cosiddette "primavere arabe" - dalla crisi economica e dal carovita.
Ancora una volta, assistiamo a tumulti che ricordano quelli settecenteschi della "vie chère" in Francia, che - abilmente indirizzati e sfruttati da politicanti che però non li avevano suscitati né organizzati - prepararono la Rivoluzione francese del 1789.
Se tuttavia la crisi economica ha prodotto e sta producendo in Gran Bretagna fenomeni così gravi, una causa va cercata anche nel fallimento - ormai ammesso anche da una parte della classe politica britannica - del modello multiculturalista di cui fino a qualche anno fa Londra andava orgogliosa, proponendolo anzi anche a noi come soluzione di tutti i problemi dell'immigrazione.La parola “multiculturalismo”, in realtà, è nata in Canada negli anni 1960 come evoluzione di “biculturalismo”, espressione ottocentesca creata per sottolineare la possibilità offerta alla comunità di lingua francese di mantenere la sua lingua e le sue tradizioni. Nonostante il separatismo sempre vivo nel Québec, l'esperimento è riuscito perché ai canadesi divisi dalla lingua è stata offerta quella che il sociologo inglese Tariq Modood ha definito "una narrativa comune", un insieme di simboli e di riferimenti alla patria canadese cementati dal comune impegno nelle guerre mondiali. Il successo del biculturalismo in Canada ha permesso nel XX secolo la sua trasformazione in “multiculturalismo”, accogliendo anzitutto tre grandi comunità - cinese, italiana e giamaicana - che hanno mantenuto, molto più che negli Stati Uniti, la loro lingua e cultura.
I primi problemi sono nati quando una rivendicazione di autonomia è stata avanzata dai musulmani che, a differenza degli italiani, dei cinesi e anche dei pakistani, non sono un gruppo etnico ma religioso, le cui domande vanno ben al di là della preservazione di una lingua, di una musica o di una cucina e investono la sfera fondamentale dei rapporti di famiglia e dei diritti umani.Questo equivoco che confonde etnicità e religione ha, per così dire, imbastardito il multiculturalismo, trasformandolo da rispetto per tradizioni culturali diverse che possono coesistere - all'interno, appunto, di una "narrativa comune" - in cedimento a pericolose pretese prima di musulmani e poi anche di altri di organizzarsi separatamente quanto al diritto di famiglia, a pratiche come l'uso di certe droghe "etniche" e alla gestione dei quartieri dove sono maggioranza.
In tempi di prosperità economica, era almeno mantenuto un certo ordine pubblico, non senza rivolte occasionali. In tempi di gravissima crisi economica e di disoccupazione maggioritaria tra i giovani, i quartieri "ingestibili" dalla polizia esplodono e la presunta gestione responsabile e separata da parte delle singole comunità etniche si rivela inaffidabile.Il multiculturalismo britannico, dunque, è fallito. L'alternativa, tuttavia, non è l'uniculturalismo alla francese, che sostituisce il modello multiculturale con un laicismo che combatte ogni identità religiosa e culturale diversa dall'ideologia ufficiale laica e illuminista dello Stato. Come ricorda Benedetto XVI, la vera alternativa è la faticosa costruzione di un equilibrio fra un'affermazione forte dell'identità e della storia della maggioranza - che in Europa è cristiana - e una libertà religiosa e culturale offerta alle minoranze che rifiutino senza ambiguità la violenza e accettino i valori fondamentali della società di cui entrano a fare parte. È questa la vera porta d'ingresso a una "narrativa comune".In Italia la situazione potenzialmente non è meno esplosiva che in Inghilterra. A Torino, per esempio, il venticinque per cento dei giovani tra i quindici e i ventinove anni non ha genitori italiani, e il problema della disoccupazione non è meno grave che a Londra. Quello che finora ci ha salvato da rivolte sullo stile di Tottenham - dove muore il multiculturalismo - e delle banlieue parigine, dove è morto l'uniculturalismo, è una "terza via" italiana che ha cercato di evitare i quartieri-ghetto monoetnici e, senza forzature alla francese, si è sforzata di proporre una offerta d'integrazione alle singole famiglie immigrate piuttosto che delegare un'ambigua "gestione separata" alle singole comunità. Ma anche la nostra non è solo una storia di successi, e la tentazione di percorrere strade sbagliate - per esempio, non mancano nel nostro Parlamento tardivi cantori del multiculturalismo - è sempre dietro l'angolo.

19 commenti:

  1. C'e' il problema multiculturale sopra accennato, ma ancora di piu' c'e' la crisi avanzata del sistema monetario Fiat, ovvero della moneta a corso forzoso, emessa dalle banche centrali e priva di copertura. non cosi' in Europa fino al 1914. Cio' comporta solo svalutazione del potere di acquisto delle famiglie, impoverimento,  rapina dei risparmi e del frutto del lavoro.
    Quando si parlera' di questi temi  sara' tardissimo.
    Faccio presente che mella vicina Svizzera al Parlamento di Berna si e' gia' parlato della necessita' di un ritorno al gold standard.
    A Roma si parla d'altro.  Le famiglie saranno rapinate.
    Per chi vuole approfondire, per esigenze famigliari o altro lascio  l'indirizzo di un sito interessante usemlab.com

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  2. Alessandro (sandalo)13 agosto 2011 alle ore 10:04

    e RIcordiamo che, in sè e per sè, multietnico e multiculturale, se non sono sinomini di multi-religioso, NON SONO PAROLACCE, ANZI, sono valori. Valori che sono incarnati in pieno in un'unica società al mondo. la SANTA CHIESA CATTOLICA!
    I neocon alla Introvigne, si sono arruolati armi e bagagli nello "scontro di civiltà".
    Pertanto la loro difesa "d'ufficio" dell'Occidente, è una difesa alla "Oriana Fallaci". Ovvero si difende il Cattolicesimo, dato che, secolarizzandosi, ci ha dato le "Spiagge nudiste".
    Si attaccano le altre culture, poichè quete ultime, non si vogliono secolarizzare.

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  3. <span>Quando si parlera' di questi temi  sara' tardissimo.</span>

    Non se ne parlerà mai.
    Più comodo (e qui andrò forse contro corrente) fare scaricare la rabbia sulla 'casta', sugli ingiusti privilegi di quelli che altro non sono, in definitiva, che esecutori d'ordini.

    <span>A Roma si parla d'altro.  Le famiglie saranno rapinate.</span>

    Temo che non sarà possibile uscire da questa situazione in modo... indolore.

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  4. X cesare e nn solo.

    la casta esiste e tiene ben stretti i suoi privilegi, con servizio al paese  pari a zero.  Rimane la questione monetaria che e' serissima. Il catechismo ci insegna che nn pagare o frodare il salario e' peccato grave anzi gravissimo.
    Mi si dica che cosa e' una valuta, che viene continuamente manipolata al ribasso, e provoca poverta. Pensioni ferme e costi fatalmente al rialzo.
    Il botto e' assicurato.
    Queste cose dovrebbero tornare nell'agenda pubblicistica cattolica. Ne parla solo mons. Wiliamson.

    Come siamo messi male.

    Segnalo a tutti il libro: La tragedia dell'Euro di bagus, edito da usemlab.com

    Piu' concretezza, ancche nei siti cattolici.!!!!!

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  5. Te lucis ante terminum13 agosto 2011 alle ore 13:06

    D'accordissimo sulla prima parte del suo discorso Alessandro, meno sulla seconda. Non è che se uno mette in guardia dall'integralismo islamico divenda ipso facto un teocon. Se sente i cristiani che vivono nei paesi islamici, non dicono un gran bene dell'Islam, per usare un eufemismo (penso a Egitto, Sudan, Nigeria, Indonesia Pakistan ecc... solo per fare qualche esempio), ma non credo che possano essere arruolati tra i teocon, se legge gli scritti del vescovo Cesare MAzzolari (consiglio il libro intervista Un Vangelo Per l'Africa) uno che ha passato 30 anni nel Sud Sudan tra gli ultimi del pianeta, non troverà poche critiche all'Islam anzi, ci mette in guardia dal sottovalutare il problema; insomma, penso anch'io che il secolarismo, almeno per noi occidentali, adesse sia il problema più urgente, però non facciamo finta che il problema dell'Integralismo islamico sia un'invezione dei cosiddetti teocon (che non mi piacciono come non mi piacciono i prog lib abortisti alla Obama), sarebbe ridicolo. Uno stato, a mio avviso ha diritto di scegliere chi entra a casa propria e pure di controllare.
    Saluti

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  6. Forse non mi sono espresso bene.
    Certo che la casta esiste e gode di ingiusti privilegi. Ciò che credo è che non sono altro che esecutori (spregevoli ovviamente), all'occorrenza sacrificabili.
    Questione monetaria (il vero problema)... inutile sperare in prese di posizione critiche da parte del Vaticano o della CEI, hanno entrambi TROPPI affari in comune col sistema.
    Unica eccezione, è vero, Mons. Williamson, come pure su altro.
    E anche per questo per tanti è 'scomodo', forse (ma è una mia supposizione) anche all'interno del gruppo dirigente la stessa FSSPX.
    Sono pure d'accordo sul fatto che il botto è assicurato. In queste ore ci hanno somministrato l'aperitivo... il pranzo seguirà a breve.

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  7. Mi piace sapere che qualcuno ricordi l'indimenticabile professor Auriti e le sue lezioni sul vero valore della moneta. E ricordiamoci anche di Chesterton e delle sue idee sociali, così intrinsecamente cattoliche e tomistiche, di Douglas e soprattutto, dell'immenso Ezra Pound. Quello che sta capitando in questi giorni li rende drammaticamente attuali.

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  8. Esatto. La difesa della nostra cultura, della nostra storia, delle nostre radici, che non sono quelle di un "occidente" inesistente ma se mai quella di un'Europa anche se decadente e decaduta, deve avvenire in nome di principi ben diversi da quelli dell'Illuminismo, del Positivismo e della modernità. Oriana Fallaci, il femminismo, il laicismo, nulla hanno a che vedere con Lepanto e i suoi valori. E, comunque, tra un saggio ulema e la Bonino, indovinate chi butto giù dalla torre?.

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  9. Si certo, Bin Laden e l'Islam che hanno tentato di distruggerci per 13 secoli sono culture "non secolarizzate" che bisogna preferire all?occidente, per quanto decaduto. Anzi bisogna allearsi a loro, invece di rievangelizzare noialtri e suonargliele di santa ragione! Tony Negri vi darebbe 30 agli esami!

    E poi, se leggeste meno libercoli neonazisti e un pò più di roba seria,sapreste che giacobinismo, socialismo e new age hanno non poco influenzato i maomettani di oggi, assetati di sangue come i loro antenati, che del resto erano nati grazie alla rifrittura di vecchie eresie e paganesimo asiatico. Ma del resto a voi il socialismo piace, basta che sia "nazionale" e che si parli male di noi stessi. Fa pendant con quelllo pseudocattolicesimo pseudotradizionalista la cui primaria occupazione è sputare sul Papa e dire a noi cosa sia Tradizione e cosa no...

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  10. l'idea che essere contro il secolarismo occidentale voglia automaticamente dire appoggiare l'Islam è una sfida alla capacità logica del cervello umano. Si sta proprio dicendo che se si vuole combattere l'Islam la via non è quella dell'attuale occidente dei diritti umani

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  11. Alessandro (sandalo)13 agosto 2011 alle ore 20:54

    <span>Si certo, Bin Laden</span>
    A proposito di Bin Laden:
    http://www.megachip.info/finestre/zero-11-settembre/6589-uomo-morto-non-parla-gli-us-navy-seals-distrutti-per-coprire-la-bufala-dellesecuzione-di-binladen-.html

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  12. Non c'è che dire: la madre dei cretini (e dei complottisti ad oltranza) e' sempre incinta...

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  13. Rutilio, 'complottista' è chi trama, cospira, congiura... insomma, chi i complotti li fa. :)

    The gullible mind explained
    by Mike Adams

    [...]

    The Easter Bunny killed Bin Laden!

    For example, let's say a Gullible Mind person comes across an announcement that says the Easter Bunny has killed Osama Bin Laden. The report claims that colored eggs were found near Bin Laden's body, and there was evidence of feathers being left at the scene, which proves the Easter Bunny was there.

    Now, an intelligent, rational mind would have a lot of questions about this. For starters, rabbits don't have feathers. And the Easter Bunny is a piece of fiction, too. On top of that, how could the Easter Bunny kill Osama Bin Laden? An intelligent person would, upon reviewing the holes in the story, be forced to conclude the story is fiction. The only logical conclusion from that is that the government is lying to them.

    A Gullible Mind person, however, would not ask whether rabbits have feathers, or whether the Easter Bunny is capable of conducting a military raid. Instead, the Gullible Mind person would first look to other confirming news sources in order to determine the reliability of the story. They would turn on the TV or surf the internet, looking for the news to be repeated through "official" sources.

    Once they found CNN, or Fox News, or some other "official" source reporting that the Easter Bunny killed Osama Bin Laden, then that news report would instantly become "real" in their minds. Suddenly it has shifted from their mental processing queue to the "absolutely truth" part of their brain, and from that point forward, no one can question that reality in their heads.

    [...]

    http://naturalnews.com/032293_gullible_minds.html#ixzz1M2xSZkcd

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  14. "Io mi professo cattolico tradizionalista in quanto ritengo che la Chiesa cattolica abbia il dovere di preservare la sua grande tradizione spirituale e liturgica dall'infezione moderna, rispetto alla quale ha purtroppo mostrato molti cedimenti: e ritengo che il più grande nemico della Chiesa (e del genere umano) sia oggi l'individualismo liberal-liberistico, capitalista, materialista e produttivistico-consumista. (...) Quanto a teo-cons e neo-cons, non li odio in quanto l'odio è un sentimento vietato ai cristiani. Li disprezzo." Franco Cardini. Da: Dalle Crociate a Berlusconi, Alain de Benoist intervista Franco Cardini; Diorama, Maggio-Giugno 2011 n. 303, pag 23

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  15. Te lucis ante terminum15 agosto 2011 alle ore 12:22

    Quando Cardini parla di Mediovevo lo condivido e lo apprezzo moltissimo, quando scrive di geopolitica è criticabile visto che non è il Papa.
    Per esempio trovo strano che, mentre è sempre in prima linea se deve disprezzare i teocon, poi tace su Obama che finanza tutte le agenzie abortiste ( alle quali, come la plannet parenthood e unfpa Bush aveva tagliato i fondi per 34 milioni di dollari l'anno, ciò è giusto riconoscerlo insieme ai suoi numerosi errori) e su Prodi che, da presidente della commissione europea ha fatto rimpinguare le casse di queste associazioni; poi trovo strano che un cattolico tradizionalista come lui su aborto, valori non negozibili ecc non abbia mai nulla da dire (anzi, critica i governatori leghisti che dicono di volersi opporre all'introduzione della ru486); trovo strano per un cattolico tradizionalista come lui andare d'amore e d'accordo con don Gallo, don Vitaliano e protestanti vari...; trovo strano infine che non abbia mai nulla da dire di fronte alle grida di aiuto che levano molti missionari e molti cristiani che si trovano nelle zone dominate dall'islam, perché tanto per lui è sempre e solo colpa degli USA (che chiaramente hanno alcune colpe) o che appoggi il fascio comunista Pennacchi il quale affarma che Mao sì che era un vero fascio comunista. Solo antiamericanismo e complottismo, francamente penso (e spero) che la Tradizione sia qualcosa di più... Come medievalista, invece, è sicuramente molto valido

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  16. <span><span>1) anche il Papa è criticabile quando parla di geopolitica;    
    2) non mi risulta che Cardini abbia criticato i "governatori" leghisti (poi, uno, Cota) per la loro opposizione alla ru486;    
    3) non mi risulta che vada d'amore e d'accordo con i don Gallo e compagnia brutta;    
    4) le colpe dirette e indirette degli Usa per le persecuzioni dei cristiani (vedi lo scandaloso caso del Kossovo, per non parlare dell'Irak) sono notorie;    
    5) l'esperienza politica del "fascismo di sinistra", delle sue interpretazioni storiche, della Jeune Europe, in cui da giovane militò Cardini, sono troppo complesse per essere esaminate qui.</span></span>

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  17. Te lucis ante terminum17 agosto 2011 alle ore 11:16

    Sulla sostanza del suo discorso concordo, la mia perplessità era sul fatto che in nome dell'antiliberismo (che tra l'altro, non è corretto identificare tout court solo con gli USa) si dimentichino altre vergogne planetarie tipo le violenze islamiche che sono oggettivamente un problema (che spesso non c'entrano con l'occidente o con gli Usa, ma con un loro fondamentalismo intrinseco a un certo tipo di islam: io conosco personalmente e a fondo il caso Sudanese, le assicuro che nulla c'entra l'occidente ma un estremismo atavico) oppure la vergogna di un miliardo e mezzo di aborti in cui, oggettivamente, i governi progressisti hanno colpe enormi e su questo, è giusto riconoscerlo, gli evangelici americani compreso il discutibilissimo (giustamente) Bush hanno lottato anche più di noi. Ecco, vorrei solo che i Cardini e i critici Usa vari, soprattutto se si dicono Cattolici ricordassero queste cose e non le tacessero o sminuissero perché oggettivamente sono un problema gravissimo.
    Sulla ex Jugoslavia sono assolutamente d'accordo con lei, come anch'io tra un islamico che sta a casa sua, prega il suo Dio (che non è il Nostro come giustamente lei ricorda) e, aggiungo io, rispetta la libertà delle minoranze cristiane che sono lì da ben prima di lui e un illuminista progressista ecc... preferisco l'islamico, però converrà con me che queste condizioni spesso non sono soddisfatte.
    Sulla destra di cui lei parla ammetto la mia ignoranza. Le confesso che non mi piacciono né il fascismo né il comunismo, sono ideologie che hanno traviato molti popoli, mentre amo la CHiesa, la sua Tradizione, la sua Dottrina Sociale (l'unica via corretta fuori da liberalismi e comunismi) e il Medioevo quando, per citare Tolkien, l'Europa era unita nell'Unica Fede, non c'erano né stati che soffocavano l'uomo né individualismi pericolosi (due facce della stessa medaglia) ma vigeva il senso di comunità e di essere Laicos, cioè popolo di Dio (alla faccia dei laaicisti moderni che manco conoscono l'origine della parola). Ps so che i problemi c'erano pure nel Medioevo ma dopo che lo hanno ingiuriato per secoli (per colpire ovviamente la Chiesa) è giusto rivalutarlo.
    Saluti

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  18. Te lucis ante terminum17 agosto 2011 alle ore 11:22

    Ovviamente popolo di Dio è Laos, mi scusi il refuso :-D

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