Ed eccoci alla terza puntata della serie. Abbiamo individuato già due categorie di persone che si pongono quali veri e propri ostacoli al cammino della Tradizione, ossia alla riappacificazione tra la Chiesa del postconcilio e i difensori della grande eredità dottrinale e liturgica, che lo sbandamento degli ultimi quarant’anni ha rischiato di dilapidare.
Dopo aver parlato dei progressisti, allergici per definizione al senso della Tradizione, e, speculari a quelli, degli estremisti che si sono costruiti la loro idea di chiesa per duri e puri e vedono eresie moderniste anche nelle istruzioni della lavastoviglie, passiamo alla terza – e per ora ultima - categoria. Piccola numericamente, ma assai influente. Sono i c.d. convervatori (da qualcuno definiti teocon). Cattolici ortodossi più papisti del Papa e difensori del suo verbo. Cosa di per sé commendevole, se non fosse che a volte le intenzioni del Papa possono anche essere in senso diverso a quelle che han loro in testa (come, appunto, nel caso del riavvicinamento con la FSSPX). La loro missione è quella di guardiani inflessibili dell’ortodossia, com’essi la intendono. Il Concilio si è autodichiarato pastorale, non dogmatico e ancor meno infallibile? Non conta: guai egualmente a chi osa mettere in dubbio iota unum di quel che il Concilio ha secreto, o la boutade di questo o quel Papa nella più informale delle occasioni. Tutto, in pratica, diviene de fide. Due affermazioni palesemente confliggenti di due papi a distanza di secoli non possono essere, come è ovvio per chiunque, semplici dichiarazioni non vincolanti, contingenti al tempo in cui furon fatte e quindi lecitamente revocabili (o successivamente ripristinabili revocando la revoca). No: entrambe le affermazioni sono, non possono che essere a priori, in perfetta armonia l’una con l’altra, sia pure secondo una sottile logica esoterica che sfugge a chiunque non riesca a condividere questo pseudodogma per cui tutto è Magistero, tutto è vincolante, tutto va introiettato con cieca obbedienza e nessuna domanda, alla 1984 di Orwell.
Il capace prof. Introvigne – che per il resto apprezziamo molto per il sincero sforzo di nobile e approfondita apologetica, e che in ogni caso continuiamo a stimare - rientra, a buon diritto, in questa categoria. Forse anche per una non risolta rottura personale con la Fraternità di mons. Lefebvre, a cui fu per molto tempo vicino, tutto quello che ad essa faccia riferimento o semplicemente possa favorirla, anàthema sit. In ciò però attualizza le parole del Papa: "E se qualcuno osa avvicinarglisi"- al gruppo lefebvriano - "perde anche lui il diritto alla tolleranza e può pure lui essere trattato con odio senza timore e riserbo".
Qualche esempio. Cristina Siccardi, alcuni mesi orsono, ha pubblicato una curata e precisa biografia su mons. Lefebvre il cui principale merito è quello di aver messo in luce aspetti del tutto sconosciuti ai più, che mostrano come il cliché di vescovo ribelle, con sentimenti antiromani se non gallicani, scismatico e attaccabrighe, fosse una esagerazione creata proprio dai gruppi che abbiamo indicato nei precedenti post (ossia, dai progressisti e dall’ala oltranzista della Fraternità), mentre i dati storici mostrano un vescovo missionario, molto legato a Roma e al Papa e assai più moderato di quanto le pur sofferte scelte d’insubordinazione facciano immaginare. E’ chiaro che una biografia del genere è importantissima nel sostenere quel progetto benedettiano di riconciliazione: perché da un lato rende più ‘digeribile’ al fedele cattolico qualunque una figura di cui ha sempre sentito dire ogni male; dall’altro, sfata il mito di un Rodomonte anticonciliare, cui si appellano gli oltranzisti della FSSPX.
Ebbene: Introvigne non ha per nulla apprezzato quello studio.
Ma proseguiamo. Un teologo eminente e rispettato, Brunero Gherardini, affronta il tema del Concilio in termini problematici, che si chiudono nel più cattolico e rispettoso dei modi: con un’invocazione al Papa affinché prosegua nei suoi interventi chiarificatori del Concilio e lo riarmonizzi con la Tradizione , magari (come ha suggerito il vescovo Schneider) con un sillabo chiaro e definitorio delle interpretazioni "di rottura" da riprovare. Il saggio del teologo, edito dai Francescani dell’Immacolata e prefato dal vescovo di Albenga (già due garanzie di ortodossia) trova l’appoggio di molti che hanno coscienza della crisi della Chiesa postconciliare; ed anche della FSSPX, pur se i toni pacati e molto romani di Gherardini spiacciono ai soliti pasdaran della Fraternità, per fortuna prontamente rintuzzati nella rivista ad uso interno dei lefebvriani.
Ma il libro non piace affatto ai conservatori. Dom Basile Valuet, monaco del Barroux, arriva all’inaudita offesa di dubitare delle facoltà intellettive del teologo chiedendosi (cito) "se mons. Gherardini, anziano professore di ecclesiologia e di ecumenismo, sia davvero l’autore del libro che esaminiamo, o se qualcuno abbia approfittato della sua età rispettabile per ingannarlo". Uno che si chiama don Basilio sa evidentemente molto bene, come l’omonimo del Barbiere di Siviglia, che la calunnia è un venticello…
Il capace prof. Introvigne – che per il resto apprezziamo molto per il sincero sforzo di nobile e approfondita apologetica, e che in ogni caso continuiamo a stimare - rientra, a buon diritto, in questa categoria. Forse anche per una non risolta rottura personale con la Fraternità di mons. Lefebvre, a cui fu per molto tempo vicino, tutto quello che ad essa faccia riferimento o semplicemente possa favorirla, anàthema sit. In ciò però attualizza le parole del Papa: "E se qualcuno osa avvicinarglisi"- al gruppo lefebvriano - "perde anche lui il diritto alla tolleranza e può pure lui essere trattato con odio senza timore e riserbo".
Qualche esempio. Cristina Siccardi, alcuni mesi orsono, ha pubblicato una curata e precisa biografia su mons. Lefebvre il cui principale merito è quello di aver messo in luce aspetti del tutto sconosciuti ai più, che mostrano come il cliché di vescovo ribelle, con sentimenti antiromani se non gallicani, scismatico e attaccabrighe, fosse una esagerazione creata proprio dai gruppi che abbiamo indicato nei precedenti post (ossia, dai progressisti e dall’ala oltranzista della Fraternità), mentre i dati storici mostrano un vescovo missionario, molto legato a Roma e al Papa e assai più moderato di quanto le pur sofferte scelte d’insubordinazione facciano immaginare. E’ chiaro che una biografia del genere è importantissima nel sostenere quel progetto benedettiano di riconciliazione: perché da un lato rende più ‘digeribile’ al fedele cattolico qualunque una figura di cui ha sempre sentito dire ogni male; dall’altro, sfata il mito di un Rodomonte anticonciliare, cui si appellano gli oltranzisti della FSSPX.
Ebbene: Introvigne non ha per nulla apprezzato quello studio.
Ma proseguiamo. Un teologo eminente e rispettato, Brunero Gherardini, affronta il tema del Concilio in termini problematici, che si chiudono nel più cattolico e rispettoso dei modi: con un’invocazione al Papa affinché prosegua nei suoi interventi chiarificatori del Concilio e lo riarmonizzi con la Tradizione , magari (come ha suggerito il vescovo Schneider) con un sillabo chiaro e definitorio delle interpretazioni "di rottura" da riprovare. Il saggio del teologo, edito dai Francescani dell’Immacolata e prefato dal vescovo di Albenga (già due garanzie di ortodossia) trova l’appoggio di molti che hanno coscienza della crisi della Chiesa postconciliare; ed anche della FSSPX, pur se i toni pacati e molto romani di Gherardini spiacciono ai soliti pasdaran della Fraternità, per fortuna prontamente rintuzzati nella rivista ad uso interno dei lefebvriani.
Ma il libro non piace affatto ai conservatori. Dom Basile Valuet, monaco del Barroux, arriva all’inaudita offesa di dubitare delle facoltà intellettive del teologo chiedendosi (cito) "se mons. Gherardini, anziano professore di ecclesiologia e di ecumenismo, sia davvero l’autore del libro che esaminiamo, o se qualcuno abbia approfittato della sua età rispettabile per ingannarlo". Uno che si chiama don Basilio sa evidentemente molto bene, come l’omonimo del Barbiere di Siviglia, che la calunnia è un venticello…
Ebbene: la recensione del frate francese è ripresa ed esaltata in Italia proprio da quegli ambienti di cui parliamo.
L’ultimo testo di Gherardini sul concetto di tradizione, poi, ha suscitato una fortissima critica dello stesso Introvigne: il saggio di Gherardini porterebbe a sostituire al magistero papale una dittatura di teologi…
Su de Mattei, il cui studio storico sull’evento conciliare gli allor ne sfronda, ed alle genti mostra, di che lacrime grondi e di che sangu appare niente meno che sull’Avvenire la stroncatura, sempre di Introvigne. Sicché i molti che non hanno letto quel testo assolutamente rispettoso e cattolico, e perfino chi l’ha letto con troppa fretta attraverso le lenti introvigniane, si è convinto a torto che si tratti d’un libro totalmente ribelle, antipapale, pericoloso. Eppure, i testi di de Mattei e Gherardini sono stati presentati un mese fa, alla presenza di vescovi e cardinali, in territorio vaticano: evidentemente non sono le tesi di Wittemberg di Martin Lutero.
In sé, è giusto difendere il concetto dell’ermeneutica della continuità: non c’è altra via concretamente praticabile per depotenziare e circoscrivere la portata fin qui eversiva dell’evento conciliare. Ma sbagliato è dipingere i testi di Gherardini e de Mattei come critiche frontali a quell’intuizione del Papa quando in realtà, mostrando le difficoltà nate dal Concilio ed invocando interventi chiarificatori e soprattutto vincolanti (l’idea del Sillabo…), essi sono nei fatti grandi alleati di quell’ermeneutica.
La forza negativa di quelle stroncature critiche non è minimamente da sottovalutare e l’effetto che produce è la ghettizzazione a priori e la quarantena preventiva di quelle opinioni e di chi le sostiene. Vedremo ad esempio se, nel maggio prossimo, al convegno sul motu proprio che organizzerà l’assai prudente Commissione Ecclesia Dei, Gherardini e de Mattei saranno invitati come relatori.
Enrico
L’ultimo testo di Gherardini sul concetto di tradizione, poi, ha suscitato una fortissima critica dello stesso Introvigne: il saggio di Gherardini porterebbe a sostituire al magistero papale una dittatura di teologi…
Su de Mattei, il cui studio storico sull’evento conciliare gli allor ne sfronda, ed alle genti mostra, di che lacrime grondi e di che sangu appare niente meno che sull’Avvenire la stroncatura, sempre di Introvigne. Sicché i molti che non hanno letto quel testo assolutamente rispettoso e cattolico, e perfino chi l’ha letto con troppa fretta attraverso le lenti introvigniane, si è convinto a torto che si tratti d’un libro totalmente ribelle, antipapale, pericoloso. Eppure, i testi di de Mattei e Gherardini sono stati presentati un mese fa, alla presenza di vescovi e cardinali, in territorio vaticano: evidentemente non sono le tesi di Wittemberg di Martin Lutero.
In sé, è giusto difendere il concetto dell’ermeneutica della continuità: non c’è altra via concretamente praticabile per depotenziare e circoscrivere la portata fin qui eversiva dell’evento conciliare. Ma sbagliato è dipingere i testi di Gherardini e de Mattei come critiche frontali a quell’intuizione del Papa quando in realtà, mostrando le difficoltà nate dal Concilio ed invocando interventi chiarificatori e soprattutto vincolanti (l’idea del Sillabo…), essi sono nei fatti grandi alleati di quell’ermeneutica.
La forza negativa di quelle stroncature critiche non è minimamente da sottovalutare e l’effetto che produce è la ghettizzazione a priori e la quarantena preventiva di quelle opinioni e di chi le sostiene. Vedremo ad esempio se, nel maggio prossimo, al convegno sul motu proprio che organizzerà l’assai prudente Commissione Ecclesia Dei, Gherardini e de Mattei saranno invitati come relatori.
Che dire poi delle critiche non sempre benevole rivolte agl'intellettuali firmatari dell'appello al Papa per la prossima riunione ad Assisi? Avrete notato chi, oltre al gran visir dei progressisti Melloni, ha gridato alla lesa pontificia maestà...
Questo lungo e sofferto articolo si chiude – come è ormai di moda tra i tradizionalisti – con un appello. Non al Papa, stavolta, ma agli esponenti di questo terzo gruppo. Se l’astio dei progressisti è naturale e scontato; se la rigidità dell’ala dura dei lefebvriani era attesa per le ferite subite in passato e per il settarismo che la ghettizzazione e il rifiuto inevitabilmente alimentano; questo terzo ostacolo è inaspettato e fratricida. Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur. La Fede vacilla e vescovi canonicamente legittimi negano dogmi fondamentali come la Risurrezione (legga qui, chi pensa che esageriamo); non ha senso ricacciare nel ghetto, fuori del perimetro visibile della Chiesa, chi quei dogmi, quella fede, quel tesoro liturgico e dottrinale è pronto a difendere col massimo, e indispensabile, ardore.
Questo lungo e sofferto articolo si chiude – come è ormai di moda tra i tradizionalisti – con un appello. Non al Papa, stavolta, ma agli esponenti di questo terzo gruppo. Se l’astio dei progressisti è naturale e scontato; se la rigidità dell’ala dura dei lefebvriani era attesa per le ferite subite in passato e per il settarismo che la ghettizzazione e il rifiuto inevitabilmente alimentano; questo terzo ostacolo è inaspettato e fratricida. Dum Romae consulitur, Saguntum expugnatur. La Fede vacilla e vescovi canonicamente legittimi negano dogmi fondamentali come la Risurrezione (legga qui, chi pensa che esageriamo); non ha senso ricacciare nel ghetto, fuori del perimetro visibile della Chiesa, chi quei dogmi, quella fede, quel tesoro liturgico e dottrinale è pronto a difendere col massimo, e indispensabile, ardore.
Enrico
AH! Chiarissimo adesso! Gli unici, veri, autentici cattolici sono la "redazione di messainlatino"!
RispondiEliminaNe, progressisti, ne conservatori, ne tradizionalisti! "L'etat c'est moi!"! Enrico I Papa!
MD
Non sono del tutto d'accordo con quato dice questo terzo articolo (in quanto, ad esempio conosco un prete belga amico della tradizione che ha conosciuto per sicuramente cattolici molti nomi che De Mattei dà per progressisti...forse anche lui è uno di quelli che vede modernisti anche nelle istruzioni della lavastoviglie!) però non vi ho vito la malizia trovatavi da Matteo...non sono d'accordo!
RispondiEliminaIl problema è chi debba stabilire chi appartenga alle tre categorie... molte volte quanto appare in contrasto di ciò che i papi hanno detto non è detto che debba essere contingente: molte volte può essere ricompreso sotto un punto di vista più ampio. La teoria della relatività non dice che le teorie fisiche precedenti fossero tutte sbagliate...dice che esse sono un sottocaso di una teoria più generali che a date condizioni può dare risultati sorprendenti se guardata con la vecchia mentalità....
Saluti
Flavio
Nell'accingermi ad attribuire il mio personale 10 e lode a questo articolo, nel suo encomiabile sforzo (oggidì rarissimo) di oggettività, esercitato a 360°, culminante soprattutto in quel punto di messa a fuoco:
RispondiElimina"Ma sbagliato è dipingere i testi di Gherardini e de Mattei come critiche frontali a quell’intuizione del Papa quando in realtà, mostrando le difficoltà nate dal Concilio ed invocando interventi chiarificatori e soprattutto vincolanti (l’idea del Sillabo…), essi sono nei fatti grandi alleati di quell’ermeneutica. ...",...
...e mentre posso immaginare quanta sofferenza morale, spirituale e intellettuale sia contenuta in quell'agg. "sofferto" con cui l'autore stesso, qualificando il proprio travail, confida ai lettori un accenno sobrio ma acuto alla propria lotta interiore e comunicativa a servizio della Verità,
devo per ora muovere solo una piccola obiezione, che non diminuisce il valore del pieno plauso dato al contenuto e alla forma, ma spero che sarà per tutti -in interiore homine- un tentativo/suggerimento di approfondimenti, nella direzione da lui indicata, ovvero aiutare a ravvisare e recuperare la invocata continuità del Magistero attuale con la Tradizione, e della Chiesa di oggi con quella viva e perenne, nella Fede di sempre.
Essa riguarda quella valutazione di quantità circa la terza componente, che l'autore definisce " categoria. Piccola numericamente, ma assai influente" ; da parte mia ritengo invece che questa categoria si possa immaginare come un grumo di energia PER ORA poco consistente, sebbene tormentosa (come la spina nel fianco di S. PAOLO) ma in esplosione ed espansione, quasi come l'universo al momento del big-bang.
Tutte le deduzioni circa gli scenari possibili -già IN FIERI- connesse a questa immagine sono naturalmente da sviluppare, fino alle estreme conseguenze della similitudine.
Chiarissimo, bravo Bartimeoì
RispondiElimina<span>Non sono del tutto d'accordo con quanto dice questo terzo articolo (in quanto, ad esempio conosco un prete belga amico della tradizione che ha conosciuto per sicuramente cattolici molti nomi che De Mattei dà per progressisti...forse anche lui è uno di quelli che vede modernisti anche nelle istruzioni della lavastoviglie!) però non vi ho visto la malizia trovatavi da Matteo...non sono d'accordo!
RispondiEliminaIl problema è chi debba stabilire chi appartenga alle tre categorie... molte volte quanto appare in contrasto di ciò che i papi hanno detto non è detto che debba essere contingente: può essere ricompreso sotto un punto di vista più ampio. La teoria della relatività non dice che le teorie fisiche precedenti fossero tutte sbagliate...dice che esse sono un sottocaso di una teoria più generale che a date condizioni può dare risultati sorprendenti se guardata con la vecchia mentalità....
Saluti
Flavio</span>
<span>Nell'accingermi ad attribuire il mio personale 10 e lode a questo articolo, nel suo encomiabile sforzo (oggidì rarissimo) di oggettività, esercitato a 360°, culminante soprattutto in quel punto di messa a fuoco:
RispondiElimina"Ma sbagliato è dipingere i testi di Gherardini e de Mattei come critiche frontali a quell’intuizione del Papa quando in realtà, mostrando le difficoltà nate dal Concilio ed invocando interventi chiarificatori e soprattutto vincolanti (l’idea del Sillabo…), essi sono nei fatti grandi alleati di quell’ermeneutica. ...",...
...e mentre posso immaginare quanta sofferenza morale, spirituale e intellettuale sia contenuta in quell'agg. "sofferto" con cui l'autore stesso, qualificando il proprio travail, confida ai lettori un accenno sobrio ma acuto alla propria lotta interiore e comunicativa a servizio della Verità,
devo per ora muovere solo una piccola obiezione, che non diminuisce il valore del pieno plauso dato al contenuto e alla forma, ma spero che sarà per tutti -in interiore homine- un tentativo/suggerimento di approfondimenti, nella direzione da lui indicata, ovvero aiutare a ravvisare e recuperare la invocata continuità del Magistero attuale con la Tradizione, e della Chiesa di oggi con quella viva e perenne, nella Fede di sempre.
Essa riguarda quella valutazione di quantità circa la terza componente, che l'autore definisce " categoria. Piccola numericamente, ma assai influente" ; da parte mia ritengo invece che questa categoria si possa immaginare come un grumo di energia PER ORA poco consistente, sebbene tormentosa (come la spina nel fianco di S. PAOLO) ma in esplosione ed espansione, quasi come l'universo al momento del big-bang.
Tutte le deduzioni circa gli scenari possibili -già IN FIERI- connesse a questa immagine sono naturalmente da sviluppare, fino alle estreme conseguenze della similitudine. </span>
Sor Bartimeo, ben ritrovato!
RispondiEliminaCerto io non la porrei in senso così stretto come sor Bartimeo, però in effetti....
RispondiEliminatogli li progressisti, leva gli pseudo-tradizionalisti, sottrai i teocon, chi ce resta?
Certamente a vecchina che pazientemente, nonostante gli acciacchi, il bastone e er freddo cane de st' jorni,
nun se è sartata nà Messa e un Rosario (e sò fa tutto in ginocchio.....).
A vecchina l'altra vorta obietto: "quando saremo finiti noi vecchietti chi lo verrà a dire il Rosario?"
Certo pensai, de stò passo cià rajone!
Ma quello affianco a me sussurrò: "avrei voluto vedè se quando era giovane ci veniva a recità il Rosario"
Cià rajone pure lui pensai!
Pensai sommanno le cose che quello era l'esempio giusto de pensà!
Preoccuparse e pregà pe a Chiesa,
ma anche avè fiducia che quanno serve Dio ce manna ciò de cui avemo bisogno.
Bisogna averce fede n'zomma........
Non dimentichiamo la strana posizione dei Francescani dell'Immacolata ancora più mediana. Organizzano convegni con Gherardini e poi difendono la libertà religiosa.
RispondiEliminaEcco caso scrive Padre Lanzetta sulla Nazione del 30 - 10 - 2010 (Padre Lanzetta poi organizza il convegno di Roma sul Concilio, nel quale - guarda caso - non si parla di Dignitatis Humanae.....)
"Bisogna chiedersi cos’è la tolleranza religiosa, che va di pari passo con la libertà religiosa e questa, in ultima analisi, è radicata nella libertà di coscienza. Tolleranza non può significare immediatamente, come conseguenza logica, apertura incondizionata ad una moschea, edificio che per sé stimola un discorso religioso unito ad uno politico-sociale-culturale. Deve significare, invece, dapprima rispetto della libertà religiosa, che è un diritto naturale e non un principio positivo di reciprocità, radicato in ultima analisi nella libertà di coscienza: ogni uomo ha diritto a scegliere e a professare in modo autonomo la religione riconosciuta come vera. Quando questa libertà è riconosciuta dai soggetti in dialogo, allora e solo allora si può passare anche al dato propriamente religioso, la possibilità di un edificio sacro."
Ma da che parte stanno ?
Ho le stesse perplessità di Bartimeo più su: a questo punto chi è rimasto? si può dire che in modo tout court nei due precedenti si sono tolti i non cattolici (per capire gli "pseudo-cattolici" i sedicenti tali) e ora avete tolto pure i cattolici!
RispondiEliminaTra l'altro da quello che mi pare di capire leggendo Introvigne, se non ho inteso male le sue intenzioni, non vuole essere un diffutore del "verbo pontificio" ma semplicemente in un epoca come quella nostra dove il Papa non solo non viene ascoltato ma alcuni non sanno neanche cosa ci sta a fare in Vaticano, allora persone come Introvigne hanno deciso di svolgere il loro apostolato diffondendo, spiegandolo, il pensiero che quello che per ogni cattolico dovrebbe essere il punto di riferimento dottrinale principale (a differenza dei parroci e dei vescovi!!!) che la quasi totalità dei cattolici (tradizionalisti compresi) nel post-concilio ha cancellato completamente! E al contempo critica certi signori che di recente pare abbiamo cambiato alcune opinioni che li hanno portati a uscire dai binari cosa che non per forza non li rende affatti "più cattolici" semmai il contrario.
<span>questo punto chi è rimasto ?</span>
RispondiEliminarimane e rimarrà soltanto chi è disposto a stare con la Verità, tutta la Verità, nient'altro che la Verità,
SCEGLIENDO dunque tra Pilato e la Verità in Persona, che sta lì, di fronte a lui, pesta, sanguinante, flagellata e condannata a morte di Croce, mentre Pilato, vilmente continua a dire (precursore di tutti i relativisti della storia, anche della Chiesa):
QUID EST VERITAS ?
facendo finta di non vederla, lavandosi le mani e lasciandoLA andare al macello,
COME accade ogni volta che CHI TACE DI FRONTE ALL'INGIUSTA CONDANNA ACCONSENTE AL MACELLO DELLA VERITA'.
sempre.
(e tutti i cosiddetti conservatori, del terzo gruppo sono quelli che scelgono di stare con Pilato).
Condivido lo scritto di enrico che trova molto equilibrato. Occorre appoggiare lo sforzo di chi seriamente affronta la problematica del VAT II e l'opera di Gherardini è estremamente utile per chiarire i termini del problema d'altra parte lo stesso teologo conclude che solo il Papa può chiarire le qustioni oggettive che sono sul tappeto: alcune dichiarazioni del Concilio sono in contrasto con la dottrina della Chiesa come confermata nei secoli .... Il libro poi sulla Tradizione è magistrale serve a charire a tutti anche ai tradizionalisti che cosa è la Tradizione e il peso che essa ha nella Rivelazione. Quanto a Introvigne dice tutto e il contrario di tutto ricordo il suo articola sul "Giornale" del 12 giugno 2007 in cui rivendicava la libertà della massoneria di operare e ciò in contrasto con innumerevoli pronunciamenti pontifici sul tema: lo Stato non può tollerare una società segreta che opera contro il bene comune, o negare il sacrificio rituale di S.Simonino e poi smentito da Ariel TOAFF (il figlio del ex rabbino di Roma) che nel suo libro "Pasqua di Sangue" ha dimostrato che alcune (e minoritarie) comunità di ebrei praticavano i sacrifici rituali, il che dimostra che un conto sono le opinioni soggettive altro è la vera ricerca scientifica.... Bartimeo uno sforzo: ancora due settimane di astensione!
RispondiEliminaOttima analisi di Enrico, purtroppo come al solito chi commenta dimostra di aver letto le parole con gli occhiali della sua interpretazione. Per carità, non solo è legittimo, ma anche ovvio che succeda. Tuttavia nel pezzo non mi pare vi siano riferimenti al fatto che qualcuno sia più cattolico di altri, semmai il punto è capire come mai si è verificata un'azione di ostacolo ad un certo discorso.
RispondiEliminaHo letto i testi di Gherardini, ho letto quello di de Mattei, ho seguito i lavori del Convegno di Roma organizzato dai Francescani dell'Immacolata e francamente non mi pare che si sia andati oltre al fatto di sollevare un problema: cosa è successo prima, durante e dopo il Vaticano II?
Non si tratta di essere anti-conciliaristi, semplicemente di essere realisti e, vista la situazione di crisi della fede che tutti condividono, cercare di risolverla laddove potrebbe esservi la fonte del problema. Il dibattito sul carattere del Concilio, sulla sua infallibilità, ecc., è salutare perchè dubito che i cattolici conoscano i testi del Vaticano II se non per l'interpretazione pratica che ne è stata data dal loro parroco e/o Vescovo. E tutti sappiamo qual'è stata l'interpretazione prevalente negli ultimi 45 anni.
Per quanto riguarda l'appello su Assisi anche lì non mi sembra si sia andati oltre al fatto di voler sollevare una preoccupazione vista quella "dittatura del relativismo" che se non è un semplice slogan bisognerà pur prender sul serio. Sorrido quando sento dire che i firmatari hanno voluto "attaccare il Papa", è un interpretazione ridicola. Certamente il Santo Padre saprà come affrontare la situazione, ma forse l'appello ha sollevato un dibattito utile per evitare la superficialità che spesso accompagna le decisioni del Papa.
Per quanto riguarda una certo atteggiamento di Introvigne ed altri sono un po' perplesso, se da un lato è meritorio dare risalto al magistero del Papa, dall'altro è difficile non ravvisare un attenzione molto particolare rivolta ad alcuni intellettuali protagonisti del dibattito in corso (de Mattei e Gherardini su tutti), un attenzione che sa molto di questioni personali.
uh......
RispondiEliminala proprietaria della verità!
A quanto a vende ar chilo?
Ringrazio Enrico per l'eccellente lavoro.
RispondiEliminaChi è rimasto? La domanda è più che lecita... Mi viene da rispondere che è rimasto chi è cattolico (e sono più di quelli che si possano immaginare), cioè chi è piuttosto allergico all'appartenenza a sottogruppi, a linee di pensiero, etc. Un vero cattolico dovrebbe liberarsi da queste dinamiche e rallegrarsi semplicemente che Cristo venga predicato, conosciuto, amato. Ciò non significa - già mi sento le critiche impietose... - cedere alla logica del "volemose bene", ma imparare che la Chiesa ha mente e cuore più larghi dei miei. Potessimo davvero servire la Chiesa in modo disinteressato, senza dover per forza salvaguardare il proprio orticello o seminare zizzazia in quello del vicino. DAvvero c'è bisogno di purificare i nostri cuori così ingombri di meschinità. Chi scrive, a scanso di equivoci, parla anzitutto di se stesso.
Ieri ho deciso di andare a piedi alle CARCERI sul MONTE SUBASIO . Ho incontrato un giovane seminarista diacono americano , NON LEFEBVIANO !!!!!!!!! e abbiamo fatto un bel pezzo di strada a piedi .
RispondiEliminaMi ha sollevato di tante amarezze .
'' LA CHIESA è in grande pericolo ora piu' che mai ,nonostante le ALTE SFERE che li protegge , i modernisti nemici della DOTTRINA sono in lento ma costante discesa . Parlando , NON abbiamo ritenuto considerali cattilici vista la maggior parte di loro nemica dichiarata del SANTO ROSARIO . la CHIESA a venire , subira' il martirio ed IL SIGNORE sdegnato , è il prezzo che richiedera' per la purificazione della SUA CHIESA . E' pienamente coscente della strada difficile ed avversa che lo attende e questo è un deterrente per la scelta fatta e non solo per lui personalmente , la preghiera e l' unico mezzo a nostra disposizione e mi ha invitato a pregare giornalmente per il PAPA ,, ......
questa in sostanza la nostra conversazione .........
BARTIMEO ben tornato !!!!!!!!
RispondiElimina.......... e buon giorno al GATTO E LA VOLPE ............. AHAHAHAH ........ ( BARTIMEO E TRIPPAROLO ) ..............
<p><span><span>Mi permetto di ringraziare la Redazione di Messainlatino per questa bellissima lezione tripartita di chi sia un cattolico o, meglio, di quale debba essere lo spirito con cui un cattolico si pone dinanzi alla realtà. Alla domanda «togli li progressisti, leva gli pseudo-tradizionalisti, sottrai i teocon, chi ce resta?» di Er tripparolo, domanda acutissima, ha risposto implicitamente il trittico di Enrico: rimane il cattolico. Er tripparolo (chiedo scusa se mi riferisco personalisticamente a Lei, ma la Sua domanda, a mio modo di vedere è centrale e mi permette di esporre il ragionamento) potrebbe obiettare «bravo, ma chi (o, meglio, cosa) è il cattolico, visto che hai eliminato tutte le maggiori correnti ideologiche presenti all’interno del mondo cattolico?». Il cattolico è un realista, uno che guarda la realtà in faccia, senza ideologie; San Tommaso docet.</span></span>
RispondiElimina</p><p><span><span>Ma cosa è un’ideologia. È, come dice, giustamente, Marx (salvo averne inventata una peggiore di quasi tutte le altre), una «falsa coscienza», vale a dire un pregiudizio (idea sull’oggetto dell’analisi, che ci si è formati prima dell’analisi stessa e che non si è disposti a mutare in caso sia contraddetta dalla verifica), pregiudizio che falsa la lettura della realtà. Il più bell’esempio di questo modo di pensare irrazionale ed un po’ presuntuoso ce lo dà Hegel quando afferma che, se l’idea non corrisponde alla realtà, è «tanto peggio per la realtà». È il modo di argomentare dei tre avversari della Tradizione molto ben individuati da Enrico.</span></span>
Segue</p>
Proviamo a riassumere.
RispondiEliminaArticolo 1 ... i tradizionalisti con la T maiuscola non fanno del bene alla tradizione.
art 2 ... i Progressisti con la P ( di P.... ops! Maiuscola) non fanno del bene.
Art. 3 ... quelli che seguono il Papa toto corde non vanno bene perchè mettono in stand by la ragione. Il che equivale a dire che lo fa anche il Papa evidentemente PERCHè SBAGLIA OPERATIVAMENTE O STRATEGICAMENTE .
Riassunto finale: Sono autenti cattolici quelli che seguono il Papa solo se il Papa RESTA ANCORATO ALLA DOTTRINA tuttavia deve operare come dicono loro ( che evidentemente non mettono la ragione in stand by): no ad Assisi ad esempio ecc ecc ecc ecc.
Questo è decisamente interesssante! Ho come l'impressione che se Calvino fosse ancora in vita scriverebbe un romanzo dal titolo "Il Papa dimezzato"!
Mah!
Matteo Dellanoce
Diciamo che la terza categoria rientra più nella sfera della dialettica interna agli amici della Tradizione, mentre le prime due sono autentici ostacoli. La storia ci insegna però che la dialettica interna può essere anche più feroce e implacabile dell'opposizione ai nemici esterni. La collocazione di questa terza categoria tra gli ostacoli potrebbe spiegarsi anche così. E si aggiunga che la posizione di messainlatino non è monolitica e, a detta di alcuni, ha conosciuto nel tempo fluttuazioni e mutamenti (evoluzioni o involuzioni, fate voi), sì che se l'ironia di Bartimeo cogliesse nel segno e messainlatino fosse l'unico o il principale sostegno al cattolicesimo tradizionale, dovremmo chiederci se la tripartizione in oggetto non sarebbe da applicare anche allo spirito del sito.
RispondiEliminaMessaggio tecnico
RispondiElimina<p><span><span>Il progressista dogmatizza i «sacri principi dell’89» (si allude, ovviamente al 1789 e non al 1989, per loro annus horribilis!), riconditi in salsa cattolica dal Modernismo e da tutte le sue derivazioni (Nouvelle Theologie inclusa). Egli vede nel Concilio (documenti ed evento), anche con non pochi appigli documentali, la consacrazione di ciò e, quindi, ne fa un «superdogma», come disse l’allora Cardinal Ratzinger ai Vescovi del Cile (1988). E nulla vale spiegargli la banalità che, se si dicono cose diverse da quelle dette dalla Tradizione, si è fuori della Fede, perché la Rivelazione si è chiusa con la morte di san Giovanni Evangelista. Alla realtà oggettiva delle verità di Fede contrappone sempre l’indiscutibilità dell’ideologia scientista (ma Einstein l’ha letto?).</span></span>
RispondiElimina</p><p><span><span>L’errore del sedicente seguace della Tradizione, ma tradizionalista, in senso tecnico, è simile a quello del teocon. Entrambi dogmatizzano arbitrariamente, quindi contro la verità, elementi accessori e mutevoli, non dotati di certezza di verità, ancora una volta si dicono cose false. Da un lato, non si riconosce l’Autorità legittima (sedevacantismo o sedeprivazionismo, più o meno espliciti) o, pur riconoscendone la legittimità, non si comprende come in tutto l’umanamente disponibile possa e debba cambiare tutto ciò che è, da Essa stessa, ritenuto utile per la salvezza delle anime. Errore di Fede si ritiene certamente vero e, quindi, immutabile ciò che non lo è.</span></span>
</p><p><span><span>Dall’altro, si dogmatizza e si infallibilizza ogni azione papale ed ogni affermazione papale, nei casi più moderati, quando riguarda Fede e morale. Per loro San Paolo non è cattolico, perché osa dire «mi opposi a lui [Pietro] a viso aperto perché evidentemente aveva torto» (Gal 2,11); e aveva torto su una questione di Fede assolutamente centrale: l’eresia giudaizzante. Sì, loro sono più raffinati sia dei progressisti che dei «tradizionalisti», nel senso tecnico di cui sopra, perché non dicono che è dogmaticamente vera ogni cosa che il Papa (sempre da loro infallibilmente interpretato, è ovvio!) dice, ma che non ci si può opporre, non si ha il diritto di obiettare. Quindi, anche se san Pietro «evidentemente aveva torto», san Paolo non aveva il diritto di opporglisi «a viso aperto». Spostano il discorso dall’oggetto (veridicità o meno di un’affermazione, correttezza o meno di un comportamento) al soggetto: chi sei tu per opporti al Papa?</span></span>
</p><p><span><span>Dunque, chi è il cattolico? Chi si sottomette sempre e comunque alla Verità, resistendo a chiunque vi si opponga; chi sa che la Verità è eterna e, quindi, non può mai essere moderna (adeguata alle mode dei tempi), perché, come ha detto il Cardinale Suennes (ma lo avesse veramente capito ed applicato quanti mali si sarebbe astenuto dall’infliggere alla Chiesa!), «chi sposa la moda oggi, domani è già vedovo». In conclusione, è cattolico chi antepone la Verità anche alle sue idee (pregiudizi) ed ai suoi interessi, nel rispetto dell’Autorità (che esiste ed ha un potere legittimo) e dei suoi limiti, perché anche il vertice terreno della Chiesa è sottomesso alla Verità, che è il Capo (cfr. Gv 14,6).</span></span>
</p>
Dimenticavo: e lo vogliamo aprire un dibattito serio sul libro di De Mattei?
RispondiEliminaAd un patto però che scrivano solo quelli che lo hanno letto! Citando le pagine e non riscrivendo delle recensioni!
MD
PS Ricordo che il Mons. Gherardini NON E' IL MAGISTERO!
Eccellente il commento di Loquor. Evitare gruppi, sottogruppi e congreghe è un buon principio. L'interesse di fazione, infatti, finisce per prevalere su tutto. Così la foto o i libri del fondatore carismatico si affiancano a quelli di Nostro Signore ed escludono quelli degli altri santi, per lo meno dei santi °non conformi°. E' però vero che esistono tipi psicologici per cui l'appartenenza al gruppo, al sottogruppo o alla fazione è imprescindibile. Da costoro, e da tutti coloro che non sentono irrefrenabile il bisogno di promuovere la pecora che è in loro, è difficile attendersi l'identificazione del gruppo con l'universalità cattolica. Il settarismo, crasso o tenue, ci sarà sempre.
RispondiEliminaLa malizia di Introvigne si nota, ovviamente, dai dettagli. Nella recensione a Gherardini, attacca quest'ultimo anche perchè cita Zolla, "autore non cattolico". Vero: ma il suo "Che cos'è la Tradizione" è certamente un testo importante, e almeno parzialmente integrabile con il cattolicesimo; e poi, da che pulpito viene la predica!
RispondiEliminaQuesta e' la dimostrazione che il Concilio vat2 ha diviso, infatti ha legittimato una categoria , i modernisti, e costori hanno bollato chi non li segue come tradizionalisti(con le varie sottogategorie, ultra, integralisti e via dicendo). Ora nascono ulteriori categorie che vengono sdoganate da chi? Giornalisti vari, vaticanisti, messainlatinisti. Prima erano tutti cattolici e gli eretici venivano subito individuati e bollati come tali dalla gerarchia Vaticana, Santo Uffizio etc. . Ora invece, scrivono tutti, accusandosi a vicenda ed alcuni , credo, lo facciano apposta come i vari vaticanisti dei quali si puo' dire....ma tu chi sei per stabilire chi e' Cattolico?.
RispondiEliminaIl Cattolico prima del Concilio era chi seguiva una dottrina di 20 secoli . Ora invece esistono tante dottrine, come per il Protestantesimo, ognuno dice la sua. Indi per cui....se questi sono i frutti!
Questi tre articoli sono splendidi, di una obiettività "disarmante". Rinnvo il mio invito a farli diventare una vera "bussola"..
RispondiEliminaSI .si NO . no ------------------- bravisssssssssssssssssssssssimo !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! ................
RispondiEliminaMetterei anche Bartimeo tra i maliziosi....mentre pesca nel torbido, intorbidisce ancor piu' le acque. Se e' un Cattolico sa' benissimo che il Papa e' infallibile solo ex Cathedra. Pertanto qualsiasi superiore , nel momento in cui tradisce la Dottrina ed il Magistero, e' passibile di richiamo "ossequioso". Ogni fedele ha il Vangelo, il Magistero, la Dottrina , il Catechismo che sono stati tali per 20 secoli. Nel momento in cui un Concilio, Papi o chiccessia invece di migliorare, taglia, manipola, demolisce cose che son state buone per 20 secoli e considerate intoccabili , od addirittura le sostiuisce con cose che sarebbero state giudicate eretiche, blasfeme prima.....allora ogni fedele ha il diritto e dovere di non seguirle.....Assisi e molte altre cose , come messe creative di Giovanni Paolo 2 e molti altri fatti, non rientrano nel Magistero, nella Dottrina e pertanto non vanno seguite....rimanendo lo stesso con il Papa. Bella scusa dire che si dovrebbe seguire ogni dichiarazione, come quella su Facebook di BXVI, (allora e' un buon Cattolico chi sta su Facebook, e se non lo fa' non e' in comunione con il Papa?)....ma per favore....questo e' un ragionamento che fanno i massoni per distruggere la Chiesa, approfittando dell'obbedienza, che ha invece una dottrina ben specifica.
RispondiEliminaE' vero quel che dici sul "tipo psicologico" che necessita di un'appartenenza. E' per questo che la Chiesa non impedisce l'esistenza di gruppi più specifici. Il problema si verifica non quando qualcuno ha bisogno di un gruppo di appartenenza più "piccolo e concreto" della Chiesa cattolica universale, ma quando i "leaders" (perdonatemi il linguaggio un po' sociologico) di tali gruppi, anziché favorire la formazione di uno spirito cattolico, insistono su elementi secondari e contingenti, quasi fossero imprescindibili elementi di "appartenenza"...
RispondiEliminae chi proibisce di pensare che uno dei tanti scopi per cui è stato concepito il CVII non sia stato anche quello di dividere !!!!!!!!!!!! ..........
RispondiEliminaproprio ieri mi sono ritrovato a discutere con un progressista che, per avallare le proprie teorie, invocava gli stessi argomenti dei "difensori della Tradizione" (come se il Pontefice invece fosse un nemico della Tradizione...).
RispondiEliminaMi sembra invece che Introvigne nella sua recensione di Gherardini abbia centrato il punto: "<span>Il problema è che non esiste un manualetto normativo per tutti dal titolo «La Tradizione», dato una volta per sempre: e se ci fosse avrebbe bisogno d'interpretazione, esattamente come la sacra Scrittura. Perché il fedele sappia che cosa deve considerare Tradizione oggi, bisogna che qualcuno glielo dica autorevolmente. Potrà trattarsi del Papa e dei vescovi in comunione con lui, che è la soluzione cattolica. Oppure potrà trattarsi dei teologi, degli storici, di chi si pretende più sapiente, di chi grida di più o riesce a farsi fare pubblicità dai grandi giornali. Questa seconda risposta è diffusa, ma ci porta fuori dal modo di funzionamento tipico della Chiesa Cattolica.</span>
<span>Tertium non datur. La terza versione è quella secondo cui che cosa sia la Tradizione è così chiaro che anche il popolo di Dio, anche il semplice fedele è in grado di capire quando il Magistero dice qualcosa di non tradizionale. Ma il popolo si farà sempre le sue idee in materia di Tradizione sulla base di qualcuno che parla con autorità. Come ebbe a scrivere il cardinale Ratzinger nella sua autobiografia, quando si sente dire che il potere nella Chiesa deve passare dal Magistero al popolo, la verità è che qualcuno sta cercando di farlo passare dal Magistero ai teologi. Che questi teologi siano progressisti o tradizionalisti, lo schema di un radicale sovvertimento del modo cattolico di gestire l'autorità non cambia</span>"
non so perche' maho messo BARTIMEO e TRIPPAROLO sotto le mie ali come persone ma non condivido le loro idee ..........
RispondiElimina.......... chissa' se un giorno ........ !!!!!!!!!!! e beato quel giorno !!!!!!!!!!!
Sic stantibus rebus, anche la S.Scrittura, letta con occhi umani, è piena di testi contraddittori. Non dovremmo supporre a priori che invece sono in perfetta armonia, se rettamente interpretati? E chi ci fornirà la giusta interpretazione? "Avete il novo e 'l vecchio Testamento, e 'l pastor de la Chiesa che vi guida; questo vi basti a vostro salvamento" (ma forse anche Dante era un conservatore...)
RispondiEliminaSe quelle ali sono le ali della preghiera, er tripparolo ne è onorato in quanto bisognevole della preghiera di tutti.
RispondiEliminaIdem, er tripparolo nelle sue povere preghiere ricorda tutti e ora Vittorio sarà "nel particolare".
Stò commento gliè na vera chicca. Ottimo!
RispondiElimina<span>Da costoro, e da tutti coloro che </span><span>(ovviamente c'è un NON di troppo)</span><span> sentono irrefrenabile il bisogno di promuovere la pecora che è in loro, è difficile attendersi l'identificazione del gruppo con l'universalità cattolica. Il settarismo, crasso o tenue, ci sarà sempre.</span>
RispondiEliminaOttima la puntualizzazione di Loquor. La tendenza a fermentare in setta, in congrega o in fazione porta comunque con sé forti rischi anche a prescindere dall'insistenza sugli elementi secondari. Ci può essere per esempio la tentazione di "usucapire il cattolicesimo", a mettere cioè le mani sui posti chiave o a cercare di influenzare le scelte di chi ha qualche potere decisionale. In passato ci sono caduti anche ordini di tutto rispetto; tanto più ci possono cadere i movimenti laicali dei nostri tempi (le canonizzazioni-espresso degli ultimi decenni, per esempio, sono molto sospette).
<span><span><span>Il cattolico è un realista, uno che guarda la realtà in faccia, senza ideologie; San Tommaso docet.</span></span>
RispondiElimina</span>
Verissimo. E infatti quando il pensiero di Tommaso diventa un'ideologia si va dritti contro l'Aquinate.
Con tutto il rispetto, c'è un errore di fondo, che se cercassi di spiegarlo, sarei erroneamente inglobato nella categoria dei "raffinati".
RispondiEliminaEppure il sig. Manenti nella sua disamina rientra egli stesso nella categoria dei "raffinati".
<span>Con tutto il rispetto, c'è un errore di fondo, che se cercassi di spiegarlo, sarei erroneamente inglobato nella categoria dei "raffinati".
RispondiEliminaEppure il sig. Manetti nella sua disamina rientra egli stesso nella categoria dei "raffinati".</span>
Riflessione intelligente, ma perigliosa, quella di Manetti. Che cos'è infatti la Verità cui ci si riferisce se non un oggetto di fede? E che cos'è la fede se non un'adesione che prescinde dall'evidenza (elenchos me blepomena, dice San Paolo)? Dunque l'adesione a questa Verità non è adesione a un'evidenza inconfutabile, bensì a una buona notizia rivelata. Dunque la componente "ideologica", così come definita da Marx-Manetti, rischia di diventare strutturale nel cattolicesimo.
RispondiEliminaEHEHEH ......... contraccambio !!!!!!!!!!
RispondiEliminami piacerebbe sapere chi tra Gherardini, de Mattei o altri che contribuiscono al dibattito sul Vaticano II abbia mai messo in dubbio il fatto che è il Magistero a dover dare la giusta interpretazione? Anzi lo stesso Gherardini viene proprio accusato di voler tirare in ballo il Magistero affinchè chiarisca i punti controversi !
RispondiEliminaD'altra parte i tre bellissimi articoli della Redazione testimoniano un fatto incontrovertibile: il mondo culturale cattolico è profondamente diviso. Chiedere interpretazioni certe è solo un modo per voler evitare che "il popolo si faccia le sue idee in materia di Tradizione". Cosa che, ahimè, è già accaduta.
PS: a proposito di Dante. Lui, "nel rispetto delle somme chiavi", non esitava a collocare i papi nell'inferno. Eppure non mi risulta che ebbe problemi nè con Introvigne, nè con Tornielli. :-D
e allora se vi fidate del magistero, se fate domande affinché sia il magistero a dare le risposte, e se alla fine accettate le risposte (ad esempio i chiarimenti di Benedetto XVI sul problema della Dignitatis Humanae o il responso della Congr.Dottrina della Fede sul "subsistit") potete arruolarvi tra i deprecati conservatori
RispondiEliminaGent.mo Conservatore, penso che il punctum dolens sia proprio quello da lei toccato: "se fate domande affinché sia il Magistero a dare le risposte". Mi trova pienamente d'accordo, se non che da parte di certi conservatori, non è neppure legittimo porre domande o esporre alcune perplessità su decisioni fattuali... Se qualcuno - come la sottoscritta - scrive al Pontefice: "Santità, siamo preoccupati che un'altra Assisi possa disorientare definitivamente persone già molto confuse", spuntano i "conservatori" stile Tornielli e gridano all'ammutinamento. Ecco perché il gruppo "conservatori" rimane, come ben espresso da Enrico, un gruppo ideologico e non cattolico/realista (almeno fino a prova contraria, che sarebbe la benvenuta). Se si afferma che i testi del Vaticano II non hanno tutti lo stesso livello di autorità (Gherardini), salta fuori Introvigne che "scomunica". A questo punto non è più possibile nemmeno parlare per cercare di essere costruttivi, come la Santa Sede ha sempre auspicato. Un cattolico non ha la soluzione ultima dei problemi: sa che c'è uno ed un solo Magistero; ma questo non gli impedisce di intervenire con carità per contribuire a fare verità. Tutto qui.
RispondiElimina<span>Come ebbe a scrivere il cardinale Ratzinger nella sua autobiografia, quando si sente dire che il potere nella Chiesa deve passare dal Magistero al popolo, la verità è che qualcuno sta cercando di farlo passare dal Magistero ai teologi. Che questi teologi siano progressisti o tradizionalisti, lo schema di un radicale sovvertimento del modo cattolico di gestire l'autorità non cambia</span>
RispondiElimina<span></span>c'è una contraddizione in questa affermazione così apparentemente lineare e logica. Nessuno nella Chiesa può arrogarsi il diritto di 'far passare' il potere da nessuna parte.
Nella Chiesa esiste il "potere delle chiavi" che appartiene a Pietro perché glielo ha conferito il Signore (è Parola di Dio, nel Vangelo). E, se il popolo si fa le sue idee solo in base a qualcuno che parla con autorità sbaglia, perché questo è un criterio protestante non cattolico... i Cattolici respirano con due polmoni: Scrittura e Tradizione, quest'ultima senza escludere quella post conciliare ma soprattutto senza espungere quelle pre-conciliare, dato che in essa sicuramente si trovano criteri veritativi con un linguaggio definitorio (non colloquiale ed approssimativo come quello usato dal concilio) che non si presta ad interpretazioni plurime ed orienta senza pericolo di compromessi o sviamenti di sorta..
Il problema -serio e ormai ineludibile del nostro tempo- è che ci troviamo a che fare con spunti dottrinali non in linea con la Tradizione di sempre e quindi non facilmente riconducibili al "quod semper, quod ubique, quod ab omnibus" del Lerinense, mancando a tali spunti la continuità dell' "eodem sensu eademque sententia" del suo "Commonitorium". Essi sono stati chiaramente individuati da diversi teologi di chiara fama, i quali non si arrogano nessun potere, ma sollecitano al riguardo quello di governo del Papa.
A questo punto dobbiamo notare che non c'è soltanto una categoria di 'conservatori' alla Introvigne come giustamente l'ha inquadrata Enrico, che ringrazio per il suo esame chiaro e realistico, ma c'è la categoria dei 'conservatori' del concilio, che idolatrano forse perché sono tra i suoi frutti conclamati, la cui presenza, nonostante molti elementi 'mimetici', è ben riconoscibile tra i commentatori che mi precedono, soprattutto tra quelli critici nei confronti di Enrico o tra quelli che, come Conservatore, cercano di far passare il concetto che non esista un criterio oggettivo per riconoscere l'autenticità della Tradizione; il che ci porta pari pari dentro alla famosa tradizione vivente alla Schleiermacher, che rende tutto fluido e mutevole a seconda delle mode del tempo, sganciato dalle Radici e dal Fondamento portante... La Tradizione, invece è VIVA, nella misura in cui è autenticamente portatrice di una Presenza, che è stata consegnata alla Chiesa fino alla fine dei tempi...
Tutto ciò che di mutevole e NUOVO si è insinuato nella Chiesa attraverso le 'novità' non riconosciute come tali, per quanto affascinante possa essere, mette al centro l'uomo ed estranea gradualmente senza che neppure ci se ne accorga, da quella Presenza, che ha Nome Gesù, Figlio, di Dio, nato da Maria Vergine, per la salvezza degli uomini Crocifisso, Regnante ora in cielo.
Non si tratta di "non essere aperti al nuovo", si tratta di fare ben attenzione che il "nuovo" sia innestato nella Vera Vite e non sia un OGM... i criteri e gli strumenti li abbiamo, non resta che usarli con retta ragione (Newman - Benedetto XVI) che non è indiscriminatamente quella soggettiva, ma quella formata dalla retta Fede della quale la nostra Chiesa Cattolica è custode
La S. Scrittura va letta nella Chiesa e secondo l'interpretazione della Chiesa punto
RispondiEliminaStiamo, oggi, aspettando la dichiarazione veritativa su alcune ambiguità conciliari che consentono interpretazioni plurime, proprio dall'Autorità del Pastor della Chiesa che ci guida...
Infatti, se è vero che è possibile leggere il Concilio in 'continuità' con la Tradizione (che è una sola, come UNA è la Chiesa: non c'è quella pre- e quella post- conciliare), siamo arrivati al punto che occorre anche vedere come e dove (soprattutto il alcuno punti controversi autorevolmente individuati). E questo, autoritativamente, lo può fare SOLO il Papa.
<span>La S. Scrittura va letta nella Chiesa e secondo l'interpretazione della Chiesa punto
RispondiEliminaStiamo, oggi, aspettando la dichiarazione veritativa su alcune ambiguità conciliari che consentono interpretazioni plurime, proprio dall'Autorità del Pastor della Chiesa che ci guida...
Infatti, se è vero che è possibile leggere il Concilio in 'continuità' con la Tradizione (che è una sola, come UNA è la Chiesa: non c'è quella pre- e quella post- conciliare), siamo arrivati al punto che occorre anche vedere come e dove (soprattutto in alcuni punti controversi autorevolmente individuati). E questo, autoritativamente, lo può fare SOLO il Papa.</span>
<span><span>Come ebbe a scrivere il cardinale Ratzinger nella sua autobiografia, quando si sente dire che il potere nella Chiesa deve passare dal Magistero al popolo, la verità è che qualcuno sta cercando di farlo passare dal Magistero ai teologi. Che questi teologi siano progressisti o tradizionalisti, lo schema di un radicale sovvertimento del modo cattolico di gestire l'autorità non cambia</span>
RispondiElimina<span></span>c'è una contraddizione in questa affermazione così apparentemente lineare e logica. Nessuno nella Chiesa può arrogarsi il diritto di 'far passare' il potere da nessuna parte.
Nella Chiesa esiste il "potere delle chiavi" che appartiene a Pietro perché glielo ha conferito il Signore (è Parola di Dio, nel Vangelo). E, se il popolo si fa le sue idee solo in base a qualcuno che parla con autorità sbaglia, perché questo è un criterio protestante non cattolico... i Cattolici respirano con due polmoni: Scrittura e Tradizione, quest'ultima senza escludere quella post conciliare ma soprattutto senza espungere quelle pre-conciliare, dato che in essa sicuramente si trovano criteri veritativi con un linguaggio definitorio (non colloquiale ed approssimativo come quello usato dal concilio) che non si presta ad interpretazioni plurime ed orienta senza pericolo di compromessi o sviamenti di sorta..
Il problema -serio e ormai ineludibile del nostro tempo- è che ci troviamo a che fare con spunti dottrinali non in linea con la Tradizione di sempre e quindi non facilmente riconducibili al "quod semper, quod ubique, quod ab omnibus" del Lerinense, mancando a tali spunti la continuità dell' "eodem sensu eademque sententia" del suo "Commonitorium". Essi sono stati chiaramente individuati da diversi teologi di chiara fama, i quali non si arrogano nessun potere, ma sollecitano al riguardo quello di governo del Papa.
A questo punto dobbiamo notare che non c'è soltanto una categoria di 'conservatori' alla Introvigne come giustamente l'ha inquadrata Enrico, che ringrazio per il suo esame chiaro e realistico, ma c'è la categoria dei 'conservatori' del concilio, che idolatrano forse perché sono tra i suoi frutti conclamati, la cui presenza, nonostante molti elementi 'mimetici', è ben riconoscibile tra i commentatori che mi precedono, soprattutto tra quelli critici nei confronti di Enrico o tra quelli che, come Conservatore, cercano di far passare il concetto che non esista un criterio oggettivo per riconoscere l'autenticità della Tradizione; il che ci porta pari pari dentro alla famosa tradizione vivente alla Schleiermacher, che rende tutto fluido e mutevole a seconda delle mode del tempo, sganciato dalle Radici e dal Fondamento portante... La Tradizione, invece è VIVA, nella misura in cui è autenticamente portatrice di una Presenza, che è stata consegnata alla Chiesa fino alla fine dei tempi...
Tutto ciò che di mutevole e NUOVO si è insinuato nella Chiesa attraverso le 'novità' non riconosciute come tali, per quanto affascinante possa essere, mette al centro l'uomo ed estranea gradualmente senza che neppure ci se ne accorga, da quella Presenza, che ha Nome Gesù, Figlio, di Dio, nato da Maria Vergine, per la salvezza degli uomini Crocifisso, Regnante ora in cielo.
Non si tratta di "non essere aperti al nuovo", si tratta di fare ben attenzione che il "nuovo" sia innestato nella Vera Vite e non sia un OGM... i criteri e gli strumenti li abbiamo, non resta che usarli con retta ragione (Newman - Benedetto XVI) che non è indiscriminatamente quella soggettiva, ma quella formata dalla retta Fede della quale la nostra Chiesa Cattolica è custode</span>
A Dio piacendo vorrei solo essere cattolico.
RispondiEliminaE per poterlo essere credo ci sia bisogno oltre che di chiarimenti (quante precisazioni in questi 45 anni...come mai?), di fatti pastorali che non possano sollevare dubbie interpretazioni (vedi l'incontro di Assisi, o l'ultimo libro-intervista del Santo Padre che come lui stesso ha precisato è stato realizzato in qualità di dottore privato e per cui non è necessario nessun particolare ossequio se non il rispetto a Lui dovuto).
Come noto il tentativo di individuare "gruppi" è sempre rischioso, ma è il rischio della sintesi...e la sintesi è necessaria!
RispondiEliminaA me pare che il pensiero di Enrico sia chiaro. Chiaro per chi non vuole criticare a tutti i costi.
Gli avvenimenti di questi ultimi tempi confermano il rischio di aderire o di rifiutare le persone piuttosto che quanto esse dicono e sostengono.
In un mondo in cui testi assolutamente dogmatici quali il Tridentino e pontefici assolutamente ortodossi sono quotidianamente sbeffeggiati in casa cattolica, le reazioni smodate di certi zelanti conservatori contro storici, teologi, firmatari di un appello, etc., sono veramente ridicole. Peraltro i problemi sollevati non scompaiono per il semplice fatto che gli autori di tali "sollevazioni" vengono dileggiati e messi alla berlina!
Veramente "sottile" il "conservatore" ... sarà mica scotista (nel senso che pensa che una cosa intrinsecamente cattiva, se Dio (o il Magistero della Chiesa) lo volesse, diventerebbe buona? certo è un gran dialettico ! Se volessi dire una cattiveria direi che è un grande arrampicatore di specchi e quadratore di cerchi! Comunque non voglio essere cattivo ... perchè fino all'elezione di Benedetto XVI sono stato conservatore anch'io ... e quindi ho esercitato l'arte di arrampicarmi sugli specchi, sostenendo che il magistero vivente (senza distinguere quello straordinario infallibile, da quello ordinario infallibile e da quello autentico che non obbliga e non vuole obbligare a livello di fede) ha sempre ragione, a prescindere ! Si da il caso che nell'autobiografia di Benedetto sedicesimo, lessi con immenso stupore che "la promulgazione del nuovo messale...ha comportato una rottura nella storia della liturgia, le cui conseguenze potevano solo essere tragiche" (pag114) : Ma sappiamo in molti che le criiche dell'attuale Pontefice al Concilio non si fermano qui... e così divenni semplicemente tradizionalista (non mi ritrovo quindi nel secondo e nel terzo gruppo descritti molto bene da Enrico). Comunque sarei contento se qualche vecchio compagno conservatore volesse spiegarmi a chi si riferiva Giovanni Paolo II quando chiese scusa per le "colpe" dei cristiani (e meno male che grazie ad un intervento del cardinale Biffi, non disse della Chiesa ... come comunque quasi tutti hanno capito) ... Erano solo i semplici fedeli, coloro che hanno costretto a conversioni, forzate, angariato gli ebrei, oppresso le donne, bandito crociate ... ecc, cito a caso) . o non cerano anche Papi e Vescovi "in comunione" ? Allora se è lecito criticare i Papi passati (certamente non per il loro magistero ordinario e straordinario infallibile... ) ... perchè non è lecito "criticare" i Papi viventi (sempre con il dovuto rispetto per la loro Suprema Autorità) quando loro stessi non vogliono impegare all'obbedienza della Fede ? Comunque sono moto addolorato che i miei vecchi compagni conservatori sparino a zero contro i tradizionalisti. Credevo che avessero scelto l'obbedienza assoluta per una forma di mitezza ... ma a giudicare dai loro attacchi mi sembrano più inviperiti (e anche più "sottili") di un Williamson qualunque ... Complimenti per la dialettica ... che mi ricorda ciò che mi disse una "compagna" (questa volta nel senso di comunista) nel mitico 1968: "con la dialettica si può dimostrare tutto ... e il contrario di tutto) .. eh lo so cari ex compagni conservartori ... basta "approfondire" !
RispondiEliminaottima analisi. Il problema vero è questa strana de-legittimazione che è scattata su alcune persone e su alcune tematiche che purtroppo non credo possa giovare alla causa di nessuno.
RispondiEliminaNon so se è una strategia, ma non è poi così complicata: de-legittimare equivale a minimizzare, evitare, etichettare, escludere.
<span><span>Che questi teologi siano progressisti o tradizionalisti, lo schema di un radicale sovvertimento del modo cattolico di gestire l'autorità non cambia</span> </span>
RispondiEliminaalla resa dei conti qualcosa di vero in questa dichiarazione c'è: il fatto, tipico del post-concilio e favorito dalla sua dichiarata 'pastoralità', che le applicazioni siano state innescate (e non è ovviamente un dato positivo) dai teologi. Il problema è che non riesco ad individuare alcuna applicazione ad opera di un teologo 'tradizionale': la cultura egemone, che ha paradossalmente creato un nuovo dogmatismo apparentemente invincibile, è nettamente progressista... i risultati sono sotto gli occhi di tutti
A PROPOSITO DELLA VERITA' CHE RENDE LIBERI:
RispondiEliminahttp://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-la-verit-che-rende-liberi-801.htm
bene, amico ! lei dunque si è accorto di quanti "sono entrati in banca anche loro...." dopo quei formidabili anni ?
RispondiEliminami fa piacere che abbia aperto gli occhi ! e anche poter risentire le vecchie musiche, giusto per un po' di nostalgia....ma guardi che quei dialettici di cui sono pieni i blog e LE PARROCCHIE, sono i ripetitori banali di Protagora e dei sofisti: nulla di nuovo sotto il sole,,.... da quando la Chiesa Catto-ecumenista, con i padri conciliari del CV2 ha deciso di seguire quel principio:
"L'uomo è misura di tutte le cose: di quelle che sono in quanto sono e di quelle che non sono in quanto non sono"
è lo stesso orizzonte, al quale ha orientato tutto il suo volto rinnovato, nella Dottrina, nella Liturgia, nella Pastorale.
Come ebbe a scrivere il cardinale Ratzinger nella sua autobiografia, quando si sente dire che il potere nella Chiesa deve passare dal Magistero al popolo, la verità è che qualcuno sta cercando di farlo passare dal Magistero ai teologi. Che questi teologi siano progressisti o tradizionalisti, lo schema di un radicale sovvertimento del modo cattolico di gestire l'autorità non cambia
RispondiEliminac'è una contraddizione in questa affermazione così apparentemente lineare e logica. Nessuno nella Chiesa può arrogarsi il diritto di 'far passare' il potere da nessuna parte.
Nella Chiesa esiste il "potere delle chiavi" che appartiene a Pietro perché glielo ha conferito il Signore (è Parola di Dio, nel Vangelo). E, se il popolo si fa le sue idee solo in base a qualcuno che parla con autorità sbaglia, perché questo è un criterio protestante non cattolico... i Cattolici respirano con due polmoni: Scrittura e Tradizione, quest'ultima senza escludere quella post conciliare ma soprattutto senza espungere quelle pre-conciliare, dato che in essa sicuramente si trovano criteri veritativi con un linguaggio definitorio (non colloquiale ed approssimativo come quello usato dal concilio) che non si presta ad interpretazioni plurime ed orienta senza pericolo di compromessi o sviamenti di sorta..
Il problema -serio e ormai ineludibile del nostro tempo- è che ci troviamo a che fare con spunti dottrinali non in linea con la Tradizione di sempre e quindi non facilmente riconducibili al "quod semper, quod ubique, quod ab omnibus" del Lerinense, mancando a tali spunti la continuità dell' "eodem sensu eademque sententia" del suo "Commonitorium". Essi sono stati chiaramente individuati da diversi teologi di chiara fama, i quali non si arrogano nessun potere, ma sollecitano al riguardo quello di governo del Papa.
A questo punto dobbiamo notare che non c'è soltanto una categoria di 'conservatori' alla Introvigne come giustamente l'ha inquadrata Enrico, che ringrazio per il suo esame chiaro e realistico, ma c'è la categoria dei 'conservatori' del concilio, che idolatrano forse perché sono tra i suoi frutti conclamati, la cui presenza, nonostante molti elementi 'mimetici', è ben riconoscibile tra i commentatori che mi precedono, soprattutto tra quelli critici nei confronti di Enrico o tra quelli che, come Conservatore, cercano di far passare il concetto che non esista un criterio oggettivo per riconoscere l'autenticità della Tradizione; il che ci porta pari pari dentro alla famosa tradizione vivente alla Schleiermacher, che rende tutto fluido e mutevole a seconda delle mode del tempo, sganciato dalle Radici e dal Fondamento portante... La Tradizione, invece è VIVA, nella misura in cui è autenticamente portatrice di una Presenza, che è stata consegnata alla Chiesa fino alla fine dei tempi...
Tutto ciò che di mutevole e NUOVO si è insinuato nella Chiesa attraverso le 'novità' non riconosciute come tali, per quanto affascinante possa essere, mette al centro l'uomo ed estranea gradualmente senza che neppure ci se ne accorga, da quella Presenza, che ha Nome Gesù, Figlio, di Dio, nato da Maria Vergine, per la salvezza degli uomini Crocifisso, Regnante ora in cielo.
Non si tratta di "non essere aperti al nuovo", si tratta di fare ben attenzione che il "nuovo" sia innestato nella Vera Vite e non sia un OGM... i criteri e gli strumenti li abbiamo, non resta che usarli con retta ragione (Newman - Benedetto XVI) che non è indiscriminatamente quella soggettiva, ma quella formata dalla retta Fede della quale la nostra Chiesa Cattolica è custode
infatti: da quando la Chiesa ha promosso il vietato vietare, NULLA E' PIU' pericoloso e proibito che il DIRE LA VERITA':
RispondiEliminaciò che accade lo vediamo, lo sentiamo, ci travolge, MA.....GUAI A CHI dice ad alta voce che quella cosa sta realmente accadendo !
che accada pure, ma non lo dite !
......forse faremo come gli inquilini delle TWIN-TOWERS, rimasti ai piani superiori, vedendo dalle finestre che gli edifici erano sventrati, e che essi ancora erano per pochi secondi sospesi là in alto: tutti lo pensavano, che stavano per crollare, si guardavano tra loro con QUEL PENSIERO negli occhi, ma non potevano più dirlo A PAROLE.....
ma nell'attesa dei chiarimenti, doverosi e sempre più urgenti, il Papa si prepara ad un happeninjg Assisi 3 che confonderà ancora di più le idee e la Fede già vacillante di molti : perchè accade questo ? perchè invece di fare LUCE, si sceglie di ADDENSARE IL BUIO ?
RispondiEliminala Verità è solo Cristo in Persona: aderire alla Verità significa semplicemente ADERIRE totalmente a LUI, fino alla Croce: nient'altro che questo.
RispondiEliminaQuesto vale noi che siamo credenti. Ma definire Cristo "la Verità" ci è possibile appunto perché crediamo, non per il fatto che si tratti di un'evidenza empirica, logica o fattuale. Il torto più grande che si può fare alla Fede è spacciarne il contenuto per evidenza. Ed è anzitutto un torto logico, perché la Fede è per definizione "argumentum non apparentium".
RispondiEliminaNel senso dell'Eriugena o del Duns?
RispondiEliminaChiedo scusa! ma la Verità NON E' UN OGGETTO! La Verità è una Persona! E che cavolo! Possediamo la Verità!? Questa è idolatria!
RispondiEliminaLa Verità è un Ri-conoscere e quando Ri-conosci doni e non possiedi!
Qui siamo distanti anni luce dal Quid est Veritas!
Chi traduce la Verità come oggetto nega, eccome se lo nega, il Dio Personale che ci distingue! Ed il Dio personale è quello che abbatte le mediazioni umane facendosi Lui stesso Chiesa! Capisco che la perdita di potere è triste ma l'uomo non può nulla sull'uomo! Comprendo la volontà di potere degli "intellettuali" ma ... alla larga!
MD
Integrante ... non vuol dire necessariamente cattolico!
RispondiEliminaMD
grazie Mic, di essere rimasta qui,
RispondiEliminae di aver ricordato a tutti quella PRESENZA CHE HA UN NOME, e aver ripetuto che essere cristiani cattolici NON E' seguire una vaga filosofia umanistica e filantropica, ma seguire totalmente la Persona stessa del Salvatore, che ha Nome Gesù Cristo, davanti al quale ogni ginocchio si piegherà nei cilei, sulla terra e sottoterra. Oggiinfatti sta venendo quel tempo in cui moltissimi sedicenti cattolici, discettando di filosofia etc....di varia humanitas, si vergongano di Gesù Cristo e del suo NOME. si preparano a cancellarlo dalla storia, dalla memoria individuale e collettiva, seppellirlo per sempre, in nome di una religione uiniversale senza nome, che sarà un omaggio al regno delle tenebre, prossimo a regnare sulla terra ursurpando quella Regallità universale che spetta soltanto a Cristo Signore.
E a questo avvento tenebroso di un regno antagonista a quello di Cristo Signore l'evento Assisi3 purtropppo darà un grandissimo ASSIST !
<span>grazie Mic, di essere rimasta qui,
RispondiEliminae di aver ricordato a tutti quella PRESENZA CHE HA UN NOME, e aver ripetuto che essere cristiani cattolici NON E' seguire una vaga filosofia umanistica e filantropica, ma seguire totalmente la Persona stessa del Salvatore, che ha Nome Gesù Cristo, davanti al quale ogni ginocchio si piegherà nei cilei, sulla terra e sottoterra. Oggiinfatti sta venendo quel tempo in cui moltissimi sedicenti cattolici, (e tantissimi nel clero) discettando di filosofia etc....di varia humanitas, si vergognano di Gesù Cristo e del suo NOME. si preparano a cancellarlo dalla storia, dalla memoria individuale e collettiva, seppellirlo per sempre, in nome di una religione uiniversale senza nome, che sarà un omaggio al regno delle tenebre, prossimo a regnare sulla terra ursurpando quella Regallità universale che spetta soltanto a Cristo Signore.
E a questo avvento tenebroso di un regno antagonista a quello di Cristo Signore l'evento Assisi3 purtropppo darà un grandissimo ASSIST !</span>
<span>grazie Mic, di essere rimasta qui,
RispondiEliminae di aver ricordato a tutti quella PRESENZA CHE HA UN NOME, e aver ripetuto che essere cristiani cattolici NON E' seguire una vaga filosofia umanistica e filantropica, ma seguire totalmente la Persona stessa del Salvatore, che ha Nome Gesù Cristo, davanti al quale ogni ginocchio si piegherà nei cieli, sulla terra e sottoterra. Oggi infatti sta venendo quel tempo in cui moltissimi sedicenti cattolici, (e tantissimi nel clero) discettando di filosofia etc....di varia humanitas, si vergognano di Gesù Cristo e del suo NOME. si preparano a cancellarlo dalla storia, dalla memoria individuale e collettiva, seppellirlo per sempre, in nome di una religione uiniversale senza nome, che sarà un omaggio al regno delle tenebre, prossimo a regnare sulla terra ursurpando quella Regallità universale che spetta soltanto a Cristo Signore.
E a questo avvento tenebroso di un regno antagonista a quello di Cristo Signore l'evento Assisi3 purtroppo darà un grandissimo ASSIST !</span>
signor Si si no no!
RispondiEliminaLa prego di non contraddirsi!
Inizia dicendo che tutti sanno che il Papa è infallibile solo ex- cathedra e poi dice ( Enrico! ma è alla sequela tua o di Enrico VIII?) che se un superiore tradisce la dottrina è passibile di richiamo. Il che equivale a dire che il Papa ( questo o l'altro) va contro la dottrina?
Alla faccia della CONTRADDIZIONE!!!!!!
Enrico! Ma ti rendi conto del caos che stai ingenerando?
La tua posizione, quarta ( diciamo così!), autorizza sia il progressista sia il tradizionalista a farti salire sul tuo carro!
Mah! ne un aut aut ne un et et ma più semplicemente un ... ogni tanto et o aut ed ogni tanto un aut o et!
MD
Vittorio ... amico mio! Fratello! sei così sicuro di non essere nel mio cuore da sempre?
RispondiEliminaMD
<span>grazie Mic, di essere rimasta qui,
RispondiEliminae di aver ricordato a tutti quella PRESENZA CHE HA UN NOME, e aver ripetuto che essere cristiani cattolici NON E' seguire una vaga filosofia umanistica e filantropica, ma seguire totalmente la Persona stessa del Salvatore, che ha Nome Gesù Cristo, davanti al quale ogni ginocchio si piegherà nei cieli, sulla terra e sottoterra. Oggi infatti sta venendo quel tempo in cui moltissimi sedicenti cattolici, (e tantissimi nel clero) discettando di filosofia etc....e di varia humanitas, si vergognano di Gesù Cristo e del suo NOME, e si preparano a cancellarlo dalla storia, dalla memoria individuale e collettiva, a seppellirlo per sempre, in nome di una religione universale senza nome, che sarà un omaggio al regno delle tenebre, e al suo re terreno, prossimo a regnare sulla terra ursurpando quella Regalità universale che spetta soltanto a Cristo Signore.
E a questo avvento tenebroso di un regno antagonista a quello di Cristo Signore l'evento Assisi3 purtroppo darà un grandissimo ASSIST !</span>
Caro Enrico il problema non è essere rigidi o lefrebiani ma semplicemente rispettare la VERITA'.
RispondiEliminaSon d'accordo con MIC, ricordando che la Tradizione è una delle DUE FONTI DELLA RIVELAZIONE, vorrei segnalare a proposito un interressante Link sulla TRADIZIONE, forse l'avranno letto in tanti, quindi è solo per chi non lo ha fatto.
RispondiEliminaIn questo interessantee breve articolo si sttolinea anche come nella costituzione DV la Tradizione viene "annacquata" per fini ecumenici, poichè come tutti ben sapete i "fratelli separati" ammettono solo le SS come fonte della rivelazione mentre per noi cattolici sono appunto 2.(Concilio di Trento)
http://www.doncurzionitoglia.com/Tradizione%20e%20il%20Concilio%20Vaticano%20II.pdf
CVCRCI
<p><span><span>“quando si ama il Papa, non si fanno discussioni intorno a quello che Egli dispone od esige, o fin dove debba giungere l'obbedienza, ed in quali cose si debba obbedire; quando si ama il Papa, non si dice che non ha parlato abbastanza chiaro, quasi che Egli fosse obbligato di ripetere all'orecchio d'ognuno quella volontà chiaramente espressa tante volte non solo a voce, ma con lettere ed altri pubblici documenti; non si mettono in dubbio i suoi ordini, adducendo il facile pretesto di chi non vuole ubbidire, che non è il Papa che comanda, ma quelli che lo circondano; non si limita il campo in cui Egli possa e debba esercitare la sua autorità; non si antepone alla autorità del Papa quella di altre persone per quanto dotte che dissentano dal Papa, le quali se sono dotte non sono sante, perchè chi è santo non può dissentire dal Papa” (san Pio X, 18 novembre 1912)</span></span><span></span>
RispondiElimina</p>
<span>Caro Conservatore siccome lei dovrebbe conoscere bene questo sito legga questo articolo:
RispondiEliminahttp://www.labussolaquotidiana.it/ita/articoli-la-verit-che-rende-liberi-801.htm</span>
<span>non si mettono in dubbio i suoi ordini</span>
RispondiEliminama bisogna vedere QUALI sono i suoi ordini : quegli ordini che Pietro da 45 anni ha deciso di non dare più, perchè non vuole più "usare l'arma del rigore, ma solo la medicina della misericordia"
DI QUALI ordini concretamente si sta parlando ?
<span><span>non si mettono in dubbio i suoi ordini</span>
RispondiEliminama bisogna vedere QUALI sono i suoi ordini : per caso sono quegli ordini che Pietro da 45 anni ha deciso di non dare più, perchè non vuole più "usare l'arma del rigore, ma solo la medicina della misericordia" ?
DI QUALI ordini concretamente si sta parlando ?</span>
dice dunque Messori (art. cit.):
RispondiElimina<span>Dunque, perché scandalizzarci se si riconosce, con umiltà e verità, che tutti (a cominciare dal futuro Capo stesso della Chiesa, che per tre volte tradì in pubblico il Maestro), tutti siamo bisognosi di esami di coscienza?</span>
e io aggiungo: perchè non dobbiamo riconoscere che tutti, dal primo all'ultimo cristiano nella Chiesa, siamo sottoposti alla TENTAZIONE ?
e che dobbiamo lottare per superarla, con l'aiuto della Grazia soprannaturale ?
e che la grandissima tentazione personale, collettiva ed epocale è ormai quella di DISCONOSCERE davanti ai potenti del mondo GESU' CRISTO SALVATORE dell'umanità, DOPO averlo conosciuto, riconosciuto e creduto Dio e Signore e seguito per 2000 anni ?
<span><span>
</span></span>
"ma bisogna vedere QUALI sono i suoi ordini"
RispondiEliminala Summa di tutti i relativismi......
Cara Memory,
RispondiEliminaquel lungo articolato post è stato cancellato o almeno non lo vedo più... non so che dirti se non che sono molto sconcertata e non so cosa pensare... c'era solo un accenno ai cosiddetti 'conservatori' del concilio, categoria inquadrabile in molte vecchie presenze e new entry di questa pagina... quanto al rimanere, è proprio lo smascheramento di tante apparentemente logiche affermazioni che mi aveva indotta ad intervenire....
Quando si ama il Papa ci si ricorda che Dio sta al di sopra e che anche il Papa dovrà rendere conto, dunque quando si ama il Papa si prega per lui e se è necessario da figli devoti gli si dice che sta sbagliando, se sbaglia. La carità non ha nulla a che vedere con il rispetto umano. Prima del Papa bisogna amare Gesù che è la Via, la Verità e la Vita. Amare la Verità, amare le anime per le quali Dio si è fatto crocifiggere.
RispondiEliminaS.Paolo dissentì da Pietro (primo Papa), S.Caterina da Siena dissentì dal Papa che se ne stava ad Avignone invece che a Roma. Semai è il Papa che non può dissentire da ciò che Dio insegna e vuole e nessun cattolico può andare contro Dio per fare un favore al Papa. La Chiesa è gerarchica, al di sopra di tutti c'è Gesù e se il suo vicario rompe la gerarchia inventandosi nuove dottrine, noi rimaniamo fedeli a Gesù i cui insegnamenti ci sono trasmessi dal Magistero infallibile della Chiesa che non ha nulla a che fare con i best sellers scritti dal Papa. Non è colpa nostra se da qualche anno i Papi si sdoppiano e parlano a volte da Papi e a volte da cittadini privati. A noi capire quando parlano ex cathedra per insegnare ciò che tutti devono sapere ed accettare o quando parlano da cittadini di questo mondo, pertanto fallibili.
e il Divino Maestro Gesù Cristo fu tentato nel deserto da satana per ben 3 volte: e 3 volte VINSE LA TENTAZIONE, nella totale obbedienza al Padre Celeste;
RispondiEliminaPietro invece per ben 3 VOLTE Lo rinnegò, dopo che a parole gli aveva detto:
"Maestro ! ti seguirò OVUNQUE TU VADA !"
....e invece quella sera del Giovedì Santo, anno 33, disse di NON conoscerlo: e il gallo cantò.
Per Enrico: mi avevi detto che non capivi cosa stava succedendo. Ebbene, la cosa continua. Hai per caso arruolato tra i moderatori qualcuno che ha il dente avvelenato conme, per intuibili ragioni?
RispondiEliminaNon vedo infatti alcun motivo per il quale possa essere stato cancellato questo post, che reinserisco
Come ebbe a scrivere il cardinale Ratzinger nella sua autobiografia, quando si sente dire che il potere nella Chiesa deve passare dal Magistero al popolo, la verità è che qualcuno sta cercando di farlo passare dal Magistero ai teologi. Che questi teologi siano progressisti o tradizionalisti, lo schema di un radicale sovvertimento del modo cattolico di gestire l'autorità non cambia
c'è una contraddizione in questa affermazione così apparentemente lineare e logica. Nessuno nella Chiesa può arrogarsi il diritto di 'far passare' il potere da nessuna parte.
Nella Chiesa esiste il "potere delle chiavi" che appartiene a Pietro perché glielo ha conferito il Signore (è Parola di Dio, nel Vangelo). E, se il popolo si fa le sue idee solo in base a qualcuno che parla con autorità sbaglia, perché questo è un criterio protestante non cattolico... i Cattolici respirano con due polmoni: Scrittura e Tradizione, quest'ultima senza escludere quella post conciliare ma soprattutto senza espungere quelle pre-conciliare, dato che in essa sicuramente si trovano criteri veritativi con un linguaggio definitorio (non colloquiale ed approssimativo come quello usato dal concilio) che non si presta ad interpretazioni plurime ed orienta senza pericolo di compromessi o sviamenti di sorta..
Il problema -serio e ormai ineludibile del nostro tempo- è che ci troviamo a che fare con spunti dottrinali non in linea con la Tradizione di sempre e quindi non facilmente riconducibili al "quod semper, quod ubique, quod ab omnibus" del Lerinense, mancando a tali spunti la continuità dell' "eodem sensu eademque sententia" del suo "Commonitorium". Essi sono stati chiaramente individuati da diversi teologi di chiara fama, i quali non si arrogano nessun potere, ma sollecitano al riguardo quello di governo del Papa.
A questo punto dobbiamo notare che non c'è soltanto una categoria di 'conservatori' alla Introvigne come giustamente l'ha inquadrata Enrico, che ringrazio per il suo esame chiaro e realistico, ma c'è la categoria dei 'conservatori' del concilio, che idolatrano forse perché sono tra i suoi frutti conclamati, la cui presenza, nonostante molti elementi 'mimetici', è ben riconoscibile tra i commentatori che mi precedono, soprattutto tra quelli critici nei confronti di Enrico o tra quelli che, come Conservatore, cercano di far passare il concetto che non esista un criterio oggettivo per riconoscere l'autenticità della Tradizione; il che ci porta pari pari dentro alla famosa tradizione vivente alla Schleiermacher, che rende tutto fluido e mutevole a seconda delle mode del tempo, sganciato dalle Radici e dal Fondamento portante... La Tradizione, invece è VIVA, nella misura in cui è autenticamente portatrice di una Presenza, che è stata consegnata alla Chiesa fino alla fine dei tempi...
Tutto ciò che di mutevole e NUOVO si è insinuato nella Chiesa attraverso le 'novità' non riconosciute come tali, per quanto affascinante possa essere, mette al centro l'uomo ed estranea gradualmente senza che neppure ci se ne accorga, da quella Presenza, che ha Nome Gesù, Figlio, di Dio, nato da Maria Vergine, per la salvezza degli uomini Crocifisso, Regnante ora in cielo.
Non si tratta di "non essere aperti al nuovo", si tratta di fare ben attenzione che il "nuovo" sia innestato nella Vera Vite e non sia [...]
<span>Per Enrico: mi avevi detto che non capivi cosa stava succedendo. Ebbene, la cosa continua. Hai per caso arruolato tra i moderatori qualcuno che ha il dente avvelenato con me, per intuibili ragioni?
RispondiEliminaNon vedo infatti alcun motivo per il quale possa essere stato cancellato questo post, che reinserisco
Come ebbe a scrivere il cardinale Ratzinger nella sua autobiografia, quando si sente dire che il potere nella Chiesa deve passare dal Magistero al popolo, la verità è che qualcuno sta cercando di farlo passare dal Magistero ai teologi. Che questi teologi siano progressisti o tradizionalisti, lo schema di un radicale sovvertimento del modo cattolico di gestire l'autorità non cambia
c'è una contraddizione in questa affermazione così apparentemente lineare e logica. Nessuno nella Chiesa può arrogarsi il diritto di 'far passare' il potere da nessuna parte.
Nella Chiesa esiste il "potere delle chiavi" che appartiene a Pietro perché glielo ha conferito il Signore (è Parola di Dio, nel Vangelo). E, se il popolo si fa le sue idee solo in base a qualcuno che parla con autorità sbaglia, perché questo è un criterio protestante non cattolico... i Cattolici respirano con due polmoni: Scrittura e Tradizione, quest'ultima senza escludere quella post conciliare ma soprattutto senza espungere quelle pre-conciliare, dato che in essa sicuramente si trovano criteri veritativi con un linguaggio definitorio (non colloquiale ed approssimativo come quello usato dal concilio) che non si presta ad interpretazioni plurime ed orienta senza pericolo di compromessi o sviamenti di sorta..
Il problema -serio e ormai ineludibile del nostro tempo- è che ci troviamo a che fare con spunti dottrinali non in linea con la Tradizione di sempre e quindi non facilmente riconducibili al "quod semper, quod ubique, quod ab omnibus" del Lerinense, mancando a tali spunti la continuità dell' "eodem sensu eademque sententia" del suo "Commonitorium". Essi sono stati chiaramente individuati da diversi teologi di chiara fama, i quali non si arrogano nessun potere, ma sollecitano al riguardo quello di governo del Papa.
A questo punto dobbiamo notare che non c'è soltanto una categoria di'conservatori' alla Introvigne come giustamente l'ha inquadrata Enrico, che ringrazio per il suo esame chiaro e realistico, ma c'è la categoria dei 'conservatori' del concilio, che idolatrano forse perché sono tra i suoi frutti conclamati, la cui presenza, nonostante molti elementi 'mimetici', è ben riconoscibile tra i commentatori che mi precedono, soprattutto tra quelli critici nei confronti di Enrico o tra quelli che, come Conservatore, cercano di far passare il concetto che non esista un criterio oggettivo per riconoscere l'autenticità della Tradizione; il che ci porta pari pari dentro alla famosa tradizione vivente alla Schleiermacher, che rende tutto fluido e mutevole a seconda delle mode del tempo, sganciato dalle Radici e dal Fondamento portante... La Tradizione, invece è VIVA, nella misura in cui è autenticamente portatrice di una Presenza, che è stata consegnata alla Chiesa fino alla fine dei tempi...
Tutto ciò che di mutevole e NUOVO si è insinuato nella Chiesa attraverso le 'novità' non riconosciute come tali, per quanto affascinante possa essere, mette al centro l'uomo ed estranea gradualmente senza che neppure ci se ne accorga, da quella Presenza, che ha Nome Gesù, Figlio, di Dio, nato da Maria Vergine, per la salvezza degli uomini Crocifisso, Regnante ora in cielo.
Non si tratta di "non essere aperti al [...]
E comunque mentre qui si fanno elaborate elucubrazioni......
RispondiEliminaoggi un bambino ci ha mostrato come ci si comporta col Papa.....
gli è corso incontro e si è messo in ginocchio dinanzi a lui.....
il Papa gli ha parlato e poi lo ha benedetto.
Meditate gente, meditate.........
à....
RispondiEliminastai ancora fermo a quella pagina del Vangelo.
E devi annà più avantii fija mia!
Vedi che più avanti Pietro confessa tre volte ciò che prima aveva rinnegato.
E da allora è lui che ha il potere di pascere il gregge.
Te sei nà scartina.....
relativista assai!
<span>à....
RispondiEliminastai ancora ferma a quella pagina del Vangelo.
E devi annà più avantii fija mia!
Vedi che più avanti Pietro confessa tre volte ciò che prima aveva rinnegato.
E da allora è lui che ha il potere di pascere il gregge.
Te sei nà scartina.....
relativista assai!</span>
<span>e il Divino Maestro Gesù Cristo fu tentato nel deserto da satana per ben 3 volte: e per 3 volte RESPINSE LA TENTAZIONE, nella totale obbedienza al Padre Celeste;
RispondiEliminaPietro invece per ben 3 VOLTE Lo rinnegò, dopo che a parole gli aveva detto:
"Maestro ! ti seguirò OVUNQUE TU VADA !"
....e invece quella sera del Giovedì Santo, anno 33, disse di NON conoscerlo: e il gallo cantò.</span>
<span>e il Divino Maestro Gesù Cristo fu tentato nel deserto da satana per ben 3 volte: e per 3 volte RESPINSE LA TENTAZIONE, nella totale obbedienza al Padre Celeste;
RispondiEliminaPietro invece per ben 3 VOLTE Lo rinnegò, dopo che a parole gli aveva detto:
"Maestro ! ti seguirò OVUNQUE TU VADA !"
....e invece quella sera del Giovedì Santo, anno 33, disse di NON conoscerlo. E il gallo cantò.</span>
E' VERO TRIPPAROLO , c' è veramente bisogno di un punto di riferimento !!!!!!! ......ed in ogni caso questa tua osservazione è veramente commovente !!!!!!!!
RispondiElimina... ma che sia di esempio anche per le ALTE SFERE ............... e nella sostanza ........... SOPRATUTTO !!!!!!! ............
strappalacrime e strappacore... embè?
RispondiEliminaè ricomparso... e perché non mi si dica visionaria, qualcuno mi aveva segnalato il fatto che non c'era più. Ora resta anche la seconda versione, finché Enrico non la leggerà
RispondiElimina<span>A noi capire quando parlano ex cathedra ....</span>
RispondiEliminama chi potrà capirlo e farlo capire ai nostri figli e nipoti se lui, il Papa stesso NON lo fa capire più con chiarezza ai piccoli fedeli, ingenui e incolti, (tra i quali mi pongo sovente) che sono il 99% dei cattolici, che non sanno più da che parte dirigere lo sguardo per riconoscere la Via del Buon Pastore, dalla quale Pietro così spesso si discosta per seguire "sentieri umani" o umanamente percorribili.....COME SE il sentiero della VITA CHE NOSTRO SIGNORE traccia da 2000 anni davanti a TUTTI i Pietro, oggi -3° millennio iniziato- NON fosse più sufficiente o percorribile dagli uomini "civilizzati" ?
....tanto è vero che i teologi fai-da-te già qui sopra ci dicono che C'E' QUALCHE PAGINA DEL VANGELO SUPERATA !
dopo che Nostro Signore stesso ha detto:
Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno !
ed è la prova provata immediata, continuamente osservabile nella società e nella Chiesa, di quello che stavo dicendo: di quanto siano PRONTI i sedicenti cristiani a disconoscere Nostro Signore come Verità eterna, E A DIRE che le sue Parole sono superate !
(in nome di una "chiesa più umana" e meno divina....)
imbrogliando come al solito i discorsi altrui, lei fa finta di non capire che quella riunione di Assisi è una grandeTENTAZIONE, alla quale dobbiamo pregare che il PAPA NON CEDA !
RispondiEliminaLa kermesse di Assisi NON E' UN ordine che il Papa dà alla Chiesa, ma solo una carnevalata geo-politco folkloristica e nulla più:
che però sarà in grado, con la potenza dell'IMMAGINE, di confondere la FEDE DEI PICCOLI !
e il Papa, se la ripeterà, come ha già annunciato, a commemorazione di GPII, ne porterà la gravissima responsabilità, dopo aver disapprovato l'ERRORE del suo predecessore.
<span>imbrogliando come al solito i discorsi altrui, lei fa finta di non capire che quella riunione di Assisi è una grande TENTAZIONE CONTRO LA FEDE, alla quale dobbiamo pregare che il PAPA NON CEDA !
RispondiEliminaLa kermesse di Assisi NON E' UN ordine che il Papa dà alla Chiesa, ma solo una carnevalata geo-politico folkloristica e nulla più:
che però sarà in grado, con la potenza dell'IMMAGINE, di confondere la FEDE DEI PICCOLI !
e il Papa, se la ripeterà, come ha già annunciato, a commemorazione di GPII, ne porterà la gravissima responsabilità, dopo aver disapprovato l'ERRORE del suo predecessore.</span>
Duns ... sono francescano ...
RispondiEliminapurtroppo l'impressione di Mic è più che fondata.
RispondiEliminaSarebbe l'ennesima prova che la Verità è la cosa più odiata da quando vige il vietato vietare !
Bartimeo, bentornato di cuore, nonostante stia già inorridendo per le tue prossime boutades!
RispondiElimina<span><span>à....
RispondiEliminastai ancora ferma a quella pagina del Vangelo.
E devi annà più avantii fija mia!
Vedi che più avanti Pietro confessa tre volte ciò che prima aveva rinnegato.
E da allora è lui che ha il potere di pascere il gregge.
Te sei nà scartina..... </span></span>
<span><span>vali quanto er quattro de spade ar tressette (a perdere)
relativista assai!</span></span>
<span><span>Hai fatto venti punti ar tressette a perdere.</span></span>
<span><span>Nzomma come "sola" sei perfetta.</span></span>
<span><span>Pe a "sola" der tressette invece no, te manca sempre er punto e a pijiata</span></span>
Che stupidaggine!
RispondiEliminaPoi quando a quel bambino insegneranno che i musulmani e gli ebrei crdeno nel vero Dio........
CVCRCI
temo che ci sia ormai dappertutto CHI, ben protetto da "alti favori", si senta in diritto di procedere ad una "normalizzazione" sovietica stalinista dei dibattiti, dialoghi pubblici, arene virtuali, blogs, soprattutto se riguardano l'attuale situazione disastrosa della Chiesa !
RispondiEliminacome dicevo sopra, TUTTO ciò che accade noi lo vediamo MA NON LO dobbiamo dire e descrivere: vietato filmare il terremoto in fieri, vietato filmare l'attacco alle twin-towers, vietato raccontare lo tsunami iniaziato 45 anni fa, vietato filmare l'assalto al Depositum Fidei, operato da 45 anni, in particolare dal falso-pastore Kiko, predatore di anime.....e soprattutto:
VIETATO dare l'allarme per lo tsunami che si sta preparando a travolgere la Chiesa ! (v. grande tour dei 150 vescovi affascinati al gran congresso kikiano alla Domus Galileae nel nov. 2009....).
Qualunque cosa voi vedete accadere, dovete dire che TUTTO VA BENE, come la hostess rassicura i passeggeri mentre l'aereo sta precipitando.....
Vedremo e subiremo la "normalizzazione" dei dibattiti, <span>"normalizzazione" delle parrocchie, <span>"normalizzazione" della TRADIZIONE;</span></span>
Dice il regime vario-eretico-modernista: "Ve la diamo noi, la Tradizione!".
Thiberville docet.
A me un esponente del rns mi disse che S. Agostino era superato!!!
RispondiEliminaEh ma loro sono carismatici...
CVCRCI
<span>temo che ci sia ormai dappertutto CHI, ben protetto da "alti favori", si senta in diritto di procedere ad una"normalizzazione" sovietica dei dibattiti, dialoghi pubblici, arene virtuali, blogs, soprattutto se riguardano l'attuale situazione disastrosa della Chiesa !
RispondiEliminacome dicevo sopra, TUTTO ciò che accade noi lo vediamo MA NON LO dobbiamo dire e descrivere:vietato filmare il terremoto in fieri, vietato filmare l'attacco alle twin-towers, vietato raccontare lo tsunami iniaziato 45 anni fa, vietato filmare l'assalto al Depositum Fidei, operato da 45 anni, in particolare dal falso-pastore Kiko, predatore di anime.....e soprattutto:
VIETATO dare l'allarme per lo tsunami che si sta preparando a travolgere la Chiesa ! (v. grande tour dei 150 vescovi affascinati al gran congresso kikiano alla Domus Galileae nel nov. 2009....).
Qualunque cosa voi vedete accadere, dovete dire che TUTTO VA BENE, come la hostess rassicura i passeggeri mentre l'aereo sta precipitando.....
Vedremo e subiremo la "normalizzazione" dei dibattiti, <span>"normalizzazione" delle parrocchie, <span>"normalizzazione" della TRADIZIONE;</span></span>
Dice il regime vario-eretico-modernista: "Ve la diamo noi, la Tradizione!".
Thiberville docet.</span>
Un solo ostacolo sul cammino della tradizione:satana!
RispondiEliminaCVCRCI
Cammino n° 35
RispondiEliminaNon mi piacciono ivostri eufemismi: la vigliaccheria la chiamate prudenza- e la vostra "prudenza" fa che i nemici di Dio, col cervello vuoto di idee, si diano arie di sapienti e scalino posti che mai dovrebbero scalare"
Solco n° 25
Dimostra molto entusiasmo e comprensione. ma quando si tratta di "sè", che proprio "lui" deve contribuire sul serio, allora si ritira vigliaccamente.
Mi ricordo quelli che, in momenti di grave pericolo, gridavano con falso ardimento: guerra! Guerra! però non volevano dare soldi, ne arruolarsi per difendere la loro patria.
Ed infine in difesa di Benedetto XVI, di GPII, di Paolo VI e di tutta la Chiesa di 2000 anni .....
Solco n°12
..."PECCARE ? NO! MA DARSI NEMMENO" FANNO VERAMENTE PENA QUESTI UOMINI MESCHINI, CALCOLATORI, INCAPACI DI SACRIFICARSI, DI DONARSI PER UN NOBILE IDEALE"
Parole messe per scritto da un Santo, J. Escrivà! Beatificato dal "sincretista" Beato Giovanni Paolo II! Io ad Assisi ci vado, come vado a Roma il Primo Maggio ( nel silenzio "curioso" della redazione... più papista del Papa, in questo caso! O meglio! Più Papa del Papa) e standbyizzo la mia ragione!
Quando il Capo chiama il figlio fedele ubbidisce e non si nasconde dietro razionalismi e pretesti mentali vari! In dialetto lodigiano suona come .... non lo dico! Sono ancora agli arresti domiciliari!
Matteo Dellanoce
Mi spiace della cancellazione Mic, ma non credo proprio sia colpa del moderatore di turno (comunque chiederò), perché sarebbe immotivata. Non hai problemi sul tuo computer o cancellato tu stessa per errore? In questi casi, conviene salvare su un file gli interventi (come hai fatto), per sicurezza.
RispondiEliminaEnrico
Bene. Ti posso però attestare che non è possibile per nessuno, nemmeno moderatore, far 'riapparire' un commento cancellato. La cancellazione è sempre definitiva; al più si può riupostare ex novo (con nuovo orario) la copia di un vecchio commento. Quindi l'unica spiegazione plausibile è un'ingrippatura del sistema.
RispondiEliminaEnrico
La verità non è né un oggetto né una persona. La definizione, che potremmo dire standard, di Aristotele-Tommaso è adaequatio res et intellectus. Se non si ha una chiara concezione della verità, affermare che Gesù Cristo è la Verità non significa nulla. L'affermazione "Cristo è la Verità" presuppone una chiara comprensione di che cosa voglia dire "verità". Il che non significa in alcun modo che la verità sia una cosa o un oggetto: Ospite non intendeva certo affermare una bestialità del genere; intendeva semplicemente dire che la se la verità si pone come contenuto di fede - per esempio credo che sia vero che dopo la morte ci attende la resurrezione della carne, credo che sia vero che Gesù Cristo è Via, Verità e Vita, e via dicendo - il rischio di incorrere in affermazioni di carattere ideologico - stante la definizione di ideologia proposta da Marx e riproposta da Manetti ("<span><span><span>idea sull’oggetto dell’analisi, che ci si è formati prima dell’analisi stessa e che non si è disposti a mutare in caso sia contraddetta dalla verifica") - è elevato.</span></span></span> Qui non c'entrano né gli intellettuali né il potere. C'entra solo la logica.
RispondiEliminaChiedere "quid est veritas?" poi non significa che si concepisca la verità come una "cosa". Se uno ti domanda "che cos'è per te l'amore", mica sta affermando che l'amore è un oggetto, una realtà materiale; mica sta reificando l'amore. Ti sta solo chiedendo quale significato attribuisci alla parola o all'esperienza dell'amore. Certo, questo implica che l'amore sia qualcosa di positivamente significante, sia un positivo significare. Ma non che si tratti di un oggetto materiale. Altrimenti facciamo come quell'altra bestia di Fredegiso di Tours, che dal fatto che parliamo del "nulla" evinceva che "il nulla è".
RispondiEliminaQualcuno sopra parlava di canonizzazioni-espresso e di tentata usucapione della cattolicità. Intendeva riferirsi a casi come quello qui ricordato?
RispondiEliminase questo che ho detto non vale per il presente blog, me ne rallegro. Mantiene però la sua validità per molti altri contesti sociali e comunicativi, IN PRIMIS scuole e università !
RispondiEliminaCaro Enrico, trovo ingenerosa questa tua critica ad Introvigne, Quando impareremo a combattere fianco a fianco anche con punti di vista diversi, naturalmente nell'ortodossia?
RispondiEliminama dicono anche di meglio: a me una di costoro ha detto che "dobbiamo rivalutare Lutero", sempre secondo l'indirizzo di rinnovamento che la Chiesa ha ricevuto dal concilio e dall'insegnamento degli ultimi papi (o anche dei vescovi, ma non ha saputo dire di più....)
RispondiEliminasono felice che ora la 'grippe' sia passata spero definitivamente...
RispondiEliminaRicordiamoci sempre nella preghiera, Enrico. E' la cosa più importante. Il resto è conseguenza.
Ti ringraziao
Heee caro don Alfredo, sai bene che Parigi val bene una Messa, Introvigne, se non rompeva con la F.S.S.P.X. non scriveva su Avvenire. Pur di riuscire ad emergere tutto è possibile.
RispondiEliminaCerto mettere sullo stesso piano modernisti e ier tradizionalisti non mi pare tanto corretto.
RispondiEliminaInfatti, Adaequatio, proprio per rendere ragione della nostra Fede:
RispondiEliminaovvio che la Verità non è una cosa, ma è diventata carne in Cristo Signore e, oltre che conoscibile attraverso la Rivelazione da Lui consegnata agli Apostoli (infatti come possiamo amare ciò che non conosciamo?), lo è anche attraverso l'esperienza che di Lui facciamo nella vita di Fede nella Chiesa e questo cosa provoca? che il Signore, cioè la Verità che coincide con la Sua Persona Viva e Presente nella Chiesa non per dettato ideologico, ma per FATTO concreto e concretamente operante attraverso la Grazia Santificante, scrive nel cuore redento del credente la Legge che è salvezza perché significa "fare la volontà del Padre mio" e che diventa nostra carne e nostro Sangue... il resto è spazzatura oppure parole vuote e prive di senso
Egregio lupus,
RispondiEliminami sembra decisamente l'opposto! Andar Contro il Papa val bene una Messa ... sia che l'attacco risieda a destar sia a sinistra!
Anzi! Direi di più! Che quando l'attacco è progressista possiamo asserire che è ASINIstra!
MD
la retta espressione di quanto c'è da sapere e da vivere, è che l'Amore, che è anche Verità, non è significato da quello che "io credo che sia", ma da quello che è davvero e che si fa conoscere e, se non è un oggetto, è una Persona CONCRETA e REALE e VIVA che innanzitutto si è rivelata nella pienezza dei tempi in Cristo Signore ed è continuamente trasmessa e resa Presente nella Sua Chiesa e nel cuore e nella vita di ognuno che, già segnato col 'sigillo' del Battesimo e credendo nell'Annuncio che ha ricevuto e vivendolo, Lo accoglie e quindi è tra coloro che "i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati." (Gv. Prologo)
RispondiElimina<span>
</span>
se ci sono semi del Verbo in tutte le religioni, perché non dovrebbero essercene anche in un testo
RispondiEliminacitato da mons. Gherardini?
<span>se ci sono semi del Verbo in tutte le religioni, perché non dovrebbero essercene anche in un testo citato da mons. Gherardini?</span>
RispondiElimina<span>sono felice che ora la 'grippe' sia passata spero definitivamente...
RispondiEliminaRicordiamoci sempre nella preghiera, Enrico. E' la cosa più importante. Il resto è conseguenza.
Ti ringrazio</span>
e viceversa!
RispondiEliminaMD
Sarà stato sicuramente un problema tecnico o un disguido di qualche tipo. Nessuno potrebbe aver motivo di cancellare un commento simile.
RispondiEliminaFZ
<span>anche Nostro Signore fu tentato nel deserto da satana per ben 3 volte: e per 3 volte RESPINSE LA TENTAZIONE, nella totale obbedienza al Padre Celeste; </span>
RispondiElimina<span>Pietro invece per ben 3 VOLTE Lo rinnegò, dopo che a parole gli aveva detto:
"Maestro ! ti seguirò OVUNQUE TU VADA !"
....e invece quella sera del Giovedì Santo, anno 33, disse di NON conoscerlo. </span>
<span> E il gallo cantò.</span>
È inverosimile pensare che Giovanni XXIII abbia convocato il CVII con il preciso intento di creare divisioni all'interno del gregge a lui affidato.
RispondiEliminaFZ
Palati grossi, Adaequatio mia! Rischi soltanto di scandalizzarli e di creare confusione. Lasciali tranquilli.
RispondiEliminaè il famoso "tutto va ben, madama la marchesa!" quando la servetta non voleva segnalare alla marchesa assente dal palazzo che stava devastandosi tutto. E' la stessa segnalazione che feci sui post di Caterina la svolazzante e che la infuriarono non poco poichè nella sua cultura non conosceva la vecchia storia (forse un'operetta). Memory ha centrato il problema poichè il non parlare ingannandosi ed ingannando gli altri su una realtà deludente è tipico delle situazioni di dramma.Subentra una necessità di menzogna perchè l'emozionalità ha il sopravvento.E più questa sindrome dilaga, più chi se ne avvede deve dare l'allarme forte
RispondiEliminaCon Introvigne e Tornielli no, ma con le gerarchie cattoliche qualche problemuccio lo ebbe, da vivo e da morto. La "reverenza de le somme chiavi", insegna Dante, deve impedirci di infierire, non di riconoscere le cose come stanno.
RispondiEliminaConservatore, la frase che riporti non fa che mostrare qualche fragilità anche in Pio X.
RispondiEliminaGuarda, tripparolo, che nei secoli i papi hanno impartito anche disposizioni bizzarre.
RispondiEliminaProvo sempre un senso di straniamento quando vedo porporati battersi contro l'aborto e l'eutanasia, nonche' il riconoscimento delle coppie omosessuali, ma non altrettanto per il riconoscimento pubblico dell'unicita' del Scrificio salvifico del Signore Gesu' Cristo quale unico Redentore e del S. Sacrifcio della Messa quale azione sacra che riattua misticamente tale Sacrificio.
RispondiEliminaL'orwelliano lettore dei giornali quotidiani ignaro del cattolicesimo potrebbe pensare che quest'ultimo coincida sostanzialmente con principi morali deducibili anche dall'astratta ragione (identificabile magari in qualche innominabile Essere Supremo) e non nella Fede nei due principali Misteri: SS. Trinita' e Divinita' di Cristo.
FdS
Da tecnico, so che ci sono diversi fenomeni per spiegare l'accaduto: una staled cache, il ripristino di un server, disallineamento tra sistemi diversi... insomma l'informatica non è così perfetta ;) .
RispondiEliminaState sereni.
Appunto. Non si tratta di infierire, ma di riconoscere le cose come stanno.
RispondiElimina10 e lode alla redazione. Intervento davvero eccellente. Grandioso.
RispondiEliminama certamente che GIOVANNI XXIII non ha indetto il CONCILIO con questo o altri intenti ........ certo che no .!!!!!!!!!!!!!..........
RispondiEliminam siamo sicuri , proprio sicuri che che dietro le quinte non vi fosse QUALCUN ALTRO ????????? ........... se tanto mi da tanto e con questi risultati !!!!!!!!!! .........
Ottimo Enrico, ottima analisi.
RispondiEliminaQuesta pagina mi da' gioia!
RispondiElimina