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sabato 22 aprile 2017

Convegno "Fare chiarezza": la relazione di Anna Silvas



Sono le h. 15,30 e la prof. ANNA SILVAS, Senior Research Fellow of the Australian Academy of the Humanities - Univerity of New England (Australia), ha terminato la sua relazione A un anno da Amoris Laetitia: una parola al momento giusto.




L'intervento della prof. Silvas è stato molto severo, ed è difficilmente sintetizzabile: troverete qui solo alcune suggestioni. La relatrice ha esordito notando che nei testi del Concilio Vaticano II manca una definizione di "moderno" che, secondo la relatrice, finisce per consistere nel desiderio di emulare l'attualità. 

Il mito della modernità è entrato nel sangue e nelle vene dei cattolici e pervade ormai il loro pensiero e la loro azione, molto più della persona e della parola di Cristo, e ciò si può dire addirittura dei vertici della Chiesa. Dopo i primi anni del pontificato di Papa Francesco, il mito ammuffito degli anni '70 è risorto, lasciando sconcertati molti laici. A fronte di ciò, si nota il disinteresse dei pastori per il sensus fidelium.

La relatrice ritiene inadeguato approcciare i problemi di Amoris Laetitia come problemi di interpretazione, mentre l'intento del testo è chiaro, se lo si legge senza filtri.

Per esempio, prendendo il Dubium n. 1, è chiaro che il n. 301 di Amoris Laetitia, e altri passaggi dell'esortazione, si riferiscono alle "coppie irregolari": non è dunque difficile comprendere l'intendimento del Papa. Ciò anche alla luce del suo comportamento complessivo e di quanto appartiene al suo passato di Arcivescovo di Buenos Aires. Tutto ciò senza impegnare l'infallibilità papale, ma facendo leva solo sulla sua autorevolezza per introdurre i cambiamenti che egli desidera.

La prof. Silvas è convinta che l'agenda del Papa e dei suoi collaboratori sarà portata avanti senza impegnare l'infallibilità. I problemi dottrinali non verranno affrontati di petto, ma agendo sulla prassi, finché la prassi si sarà consolidata così da aver raggiunto il punto di non ritorno. A questo proposito, la relatrice cita la nota battuta di mons. Forte.

La relatrice ha anche sottolineato l'importanza della correzione fraterna di cui si è ampiamente parlato nei mesi scorsi, non tanto per i suoi possibili effetti, ma per il valore di testimonianza che potrebbe svolgere.

La prof. Silvas ha chiuso richiamando il valore esemplare del monachesimo come risposta alle difficoltà correnti, e sottolineando l'importanza dei rimedi spirituali per far fronte alle asprezze dei tempi presenti. Poi, su suo invito, tutti si sono alzati in piedi e si sono uniti a lei nella recita del Padre Nostro. 

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La Redazione