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mercoledì 3 settembre 2014

Card. Cañizares: l'intervista di Tornielli al porporato. Su Vatican Insider foto del Cardinale con manipolo e bugia. Sdoganati i paramenti "tridentini"!


Intervista al Card. Cañizares Llovera all'indomani della sua nomina a Arcivescovo di Valencia, nella sua terra d'origine.
Interessanti alcuni passaggi: uno in cui il Cardinale ribadisce la fedeltà al Concilio (specialmente per quanto riguarda la liturgia) secondo l'orientamento dato da Benedetto XVI (più teocentrismo) e l'altro in cui insiste sull'unità della Spagna e sulla sua identità e unità cristiana (da 14 secoli).
Roberto
P.S. Piccola particolarità marginale: la foto scelta da Tornielli a corredo del suo articolo, ritrae il porporato durante la celebrazione in rito antico al Laterano nel gennaio 2010 (si notino infatti il manipolo e la bugia). Ormai è evidente che la liturgia antica tra i media è sempre più sdoganata, se si usano con disinvoltura fotografie con paramenti previsti dal rito tridentino. Ottimo

  «Ho detto a Francesco che volevo avere l'odore delle pecore»
Intervista con Cañizares Llovera, Prefetto del Culto divino, che lascia la Curia: «Per me è una grande gioia, da cento anni a Valencia non c'era un vescovo valenciano.
Il Papa ci ha sostenuto nel nostro lavoro per la liturgia»

di Andrea Tornielli, da Vatican Insider del 29.08.2014

il Card. Canizares durante la celebrazione in S. Pietro
per il I Pellegrinaggio Populus Summorum Pontificum
(2012) con manipolo e bugia.
«Ho detto a Papa Francesco: voglio avere l'odore delle pecore. Era un mio desiderio tornare in diocesi...». Il cardinale Antonio Cañizares Llovera, Prefetto del Culto divino, appena nominato arcivescovo di Valencia sorride raggiante per la nomina da tempo attesa che è arrivata ieri [28.08.2014, n.d.r.]. Chi cerca di presentare la sua partenza dalla Curia romana come una diminutio o addirittura una «punizione» è completamente fuori strada. In primo luogo perché «per un pastore non c'è niente di meglio che poter essere in mezzo al suo gregge». E poi perché è stato lo stesso cardinale a chiedere al Papa di tornare a fare il vescovo diocesano.

Come ha accolto la notizia?
«Sono davvero molto contento. Torno nella mia diocesi d'origine, che da più di cento anni non aveva un vescovo valenciano...».

Come vive il suo allontanamento dalla Curia?
«Era un mio desiderio. Sono stato io a dire a Francesco: voglio avere l'odore delle pecore. Ho chiesto io di tornare in diocesi, in qualunque diocesi il Papa mi avesse voluto mandare. Per me è stata una gioia grande e anche grande onore che il Santo Padre abbia scelto Valencia, una delle diocesi più vitali della Spagna e d'Europa, anche per numero di vocazioni. È un segno di gratitudine e di riconoscimento nei miei confronti, un dono che mi commuove da parte di Francesco, gliene sono davvero grato».

Che cosa può dire di questi cinque anni trascorsi alla guida del dicastero che si occupa della liturgia?
«Sono grato per questa esperienza in Curia. Abbiamo lavorato per portare avanti il rinnovamento liturgico voluto dal Concilio Ecumenico Vaticano II. Uno dei momenti fondamentali è stato il simposio sulla costituzione conciliare Sacrosanctum Concilium, come pure i documenti pubblicati e quelli ancora allo studio che saranno presto pubblicati. Bisogna continuare a lavorare perché il Concilio venga pienamente attuato in campo liturgico, secondo quanto Benedetto XVI ha indicato: Dio è il soggetto della liturgia, non noi. La liturgia non è un'azione dell'uomo, ma è azione di Dio».

Posso chiederle come Papa Francesco ha seguito il lavoro della Congregazione del Culto in questo anno e mezzo di pontificato?
«Francesco ha sostenuto il lavoro che stavamo portando avanti. Ci ha ripetuto che più che pensare a riforme, dobbiamo incentrarci nel mistero pasquale che accade nella liturgia, vivere il mistero che accade in quel momento. Vedendo il Papa celebrare si comprende come egli viva ciò che avviene nella messa».

Gli anni scorsi non sono stati facili nel rapporto tra la Chiesa e i governi spagnoli. Come intende viverlo?
«Credo che con il mondo della politica e delle istituzioni avremo un rapporto amichevole, di apertura e di collaborazione, avendo come unico obiettivo quello del bene comune, del bene della nostra gente. Ci sono state e ci sono situazioni difficili, e non solo dal punto di vista economico-finanziario. Io spero che si possa lavorare anche per l'unità del Paese, che non è solo politica, è anche antropologica ed è un progetto che vive da più di quattordici secoli e si fonda sull'identità cristiana».

10 commenti:

  1. La vicenda Colafemmina vi ha messo paura? Avete chiuso il libero confronto dei commenti e siete diventati marginali. Chi di censura colpisce di censura perisce. Ben vi sta. Adios!

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  2. Ahahahah, caro Anonimo (mi sa che ha paura lei, giacché non si firma).
    No no solo questioni di "personale" e di ferie, ci hanno indotto a non lasciare, per ora, aperti i commenti. Onde evitare commenti inopportuni e irritanti come i suoi (che però lasciamo a dileggio pubblico).
    Cordialmente.

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  3. c'è anche la possibilità che vi abbia scelto quella foto NON per fare un favore al mondo tridentino ed al Card. Canizares, non ci avete pensato?

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  4. Non vedo dove possa essere il dispetto... Ce lo illustri lei.

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  5. "Vedendo il Papa celebrare si comprende come egli viva ciò che avviene nella messa"

    Questo mi preoccupa seriamente...

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  6. Prima di andare via ha fatto una cosa santa, con le disposizioni sul segno della pace ha eliminato lo show dei neocatecumenali, che con le comunità riunite durava anche più di dieci minuti
    Tabata

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  7. Vorrei capire una cosa: un prefetto di congregazione che agisce con potestà vicaria a nome del Papa non ha odore di pecore? Vuol dire che chi lavora in curia romana non ha odore di pecore? Che tristezza sentir pronunciare queste parole da un cardinale...

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  8. Più che l'odore delle pecore ci sarebbe bisogno di diffondere il profumo di Cristo....

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  9. Canizares che esalta la profondità compita e doviziosa, il compenetrarsi davvero mistico, quasi con conseguente levitazione, del modo di celebrare del "Vescovo di Roma"!!!! Cercheremo davvero di prenderlo come modello.....in confronto i Santi Sacerdoti mistici, davanti a tanta trascendenza, impallidiscono. Ma dai, siamo seri.

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  10. Questa è la versione vaticanly correct dello scriba ufficiale, altre fonti danno un Canizares che voleva Madrid e non Valencia, che il sostituto a Madrid sia franceschianamente schierato e che tutto verrà accorpato con altri 4 dicasteri, i papabili del nuovo organismo sono PM e Versaldi , col primo favorito, anche se ha 72 anni, altri 3 li fa bene poi, non ha forse detto il vdr altri 3 anni poi via? Meditate, gente e ricordatevi che ha rinnovato il passaporto argentino e con quello viaggia,non con il vaticano.....dice niente?

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