Intervista al Card. Cañizares Llovera all'indomani della sua
nomina a Arcivescovo di Valencia, nella sua terra d'origine.
Interessanti alcuni passaggi: uno in cui il Cardinale
ribadisce la fedeltà al Concilio (specialmente per quanto riguarda la liturgia)
secondo l'orientamento dato da Benedetto XVI (più teocentrismo) e l'altro in
cui insiste sull'unità della Spagna e sulla sua identità e unità cristiana (da
14 secoli).
Roberto
P.S. Piccola particolarità marginale: la foto scelta da
Tornielli a corredo del suo articolo, ritrae il porporato durante la
celebrazione in rito antico al Laterano nel gennaio 2010 (si notino infatti il
manipolo e la bugia). Ormai è evidente che la liturgia antica tra i media è sempre più sdoganata, se si usano con disinvoltura fotografie con paramenti previsti dal rito tridentino. Ottimo
«Ho detto a Francesco che volevo avere l'odore delle pecore»
Intervista con Cañizares Llovera, Prefetto del Culto divino, che
lascia la Curia: «Per me è una grande gioia, da cento anni a Valencia
non c'era un vescovo valenciano.
Il Papa ci ha sostenuto nel nostro
lavoro per la liturgia»
di Andrea Tornielli, da Vatican Insider del 29.08.2014
il Card. Canizares durante la celebrazione in S. Pietro per il I Pellegrinaggio Populus Summorum Pontificum (2012) con manipolo e bugia. |
«Ho detto a Papa Francesco: voglio avere l'odore delle pecore. Era un
mio desiderio tornare in diocesi...». Il cardinale Antonio Cañizares
Llovera, Prefetto del Culto divino, appena nominato arcivescovo di
Valencia sorride raggiante per la nomina da tempo attesa che è arrivata
ieri [28.08.2014, n.d.r.]. Chi cerca di presentare la sua partenza dalla Curia romana come
una diminutio o addirittura una «punizione» è completamente fuori
strada. In primo luogo perché «per un pastore non c'è niente di meglio
che poter essere in mezzo al suo gregge». E poi perché è stato lo stesso
cardinale a chiedere al Papa di tornare a fare il vescovo diocesano.
Come ha accolto la notizia?
«Sono davvero molto contento. Torno nella mia diocesi d'origine, che da più di cento anni non aveva un vescovo valenciano...».
Come vive il suo allontanamento dalla Curia?
«Era un mio desiderio. Sono stato io a dire a Francesco: voglio avere
l'odore delle pecore. Ho chiesto io di tornare in diocesi, in qualunque
diocesi il Papa mi avesse voluto mandare. Per me è stata una gioia
grande e anche grande onore che il Santo Padre abbia scelto Valencia,
una delle diocesi più vitali della Spagna e d'Europa, anche per numero
di vocazioni. È un segno di gratitudine e di riconoscimento nei miei
confronti, un dono che mi commuove da parte di Francesco, gliene sono
davvero grato».
Che cosa può dire di questi cinque anni trascorsi alla guida del dicastero che si occupa della liturgia?
«Sono grato per questa esperienza in Curia. Abbiamo lavorato per
portare avanti il rinnovamento liturgico voluto dal Concilio Ecumenico
Vaticano II. Uno dei momenti fondamentali è stato il simposio sulla
costituzione conciliare Sacrosanctum Concilium, come pure i documenti
pubblicati e quelli ancora allo studio che saranno presto pubblicati.
Bisogna continuare a lavorare perché il Concilio venga pienamente
attuato in campo liturgico, secondo quanto Benedetto XVI ha indicato:
Dio è il soggetto della liturgia, non noi. La liturgia non è un'azione
dell'uomo, ma è azione di Dio».
Posso chiederle come Papa Francesco ha seguito il lavoro della Congregazione del Culto in questo anno e mezzo di pontificato?
«Francesco ha sostenuto il lavoro che stavamo portando avanti. Ci ha
ripetuto che più che pensare a riforme, dobbiamo incentrarci nel mistero
pasquale che accade nella liturgia, vivere il mistero che accade in
quel momento. Vedendo il Papa celebrare si comprende come egli viva ciò
che avviene nella messa».
Gli anni scorsi non sono stati facili nel rapporto tra la Chiesa e i governi spagnoli. Come intende viverlo?
«Credo che con il mondo della politica e delle istituzioni avremo un
rapporto amichevole, di apertura e di collaborazione, avendo come unico
obiettivo quello del bene comune, del bene della nostra gente. Ci sono
state e ci sono situazioni difficili, e non solo dal punto di vista
economico-finanziario. Io spero che si possa lavorare anche per l'unità
del Paese, che non è solo politica, è anche antropologica ed è un
progetto che vive da più di quattordici secoli e si fonda sull'identità
cristiana».
La vicenda Colafemmina vi ha messo paura? Avete chiuso il libero confronto dei commenti e siete diventati marginali. Chi di censura colpisce di censura perisce. Ben vi sta. Adios!
RispondiEliminaAhahahah, caro Anonimo (mi sa che ha paura lei, giacché non si firma).
RispondiEliminaNo no solo questioni di "personale" e di ferie, ci hanno indotto a non lasciare, per ora, aperti i commenti. Onde evitare commenti inopportuni e irritanti come i suoi (che però lasciamo a dileggio pubblico).
Cordialmente.
c'è anche la possibilità che vi abbia scelto quella foto NON per fare un favore al mondo tridentino ed al Card. Canizares, non ci avete pensato?
RispondiEliminaNon vedo dove possa essere il dispetto... Ce lo illustri lei.
RispondiElimina"Vedendo il Papa celebrare si comprende come egli viva ciò che avviene nella messa"
RispondiEliminaQuesto mi preoccupa seriamente...
Prima di andare via ha fatto una cosa santa, con le disposizioni sul segno della pace ha eliminato lo show dei neocatecumenali, che con le comunità riunite durava anche più di dieci minuti
RispondiEliminaTabata
Vorrei capire una cosa: un prefetto di congregazione che agisce con potestà vicaria a nome del Papa non ha odore di pecore? Vuol dire che chi lavora in curia romana non ha odore di pecore? Che tristezza sentir pronunciare queste parole da un cardinale...
RispondiEliminaPiù che l'odore delle pecore ci sarebbe bisogno di diffondere il profumo di Cristo....
RispondiEliminaCanizares che esalta la profondità compita e doviziosa, il compenetrarsi davvero mistico, quasi con conseguente levitazione, del modo di celebrare del "Vescovo di Roma"!!!! Cercheremo davvero di prenderlo come modello.....in confronto i Santi Sacerdoti mistici, davanti a tanta trascendenza, impallidiscono. Ma dai, siamo seri.
RispondiEliminaQuesta è la versione vaticanly correct dello scriba ufficiale, altre fonti danno un Canizares che voleva Madrid e non Valencia, che il sostituto a Madrid sia franceschianamente schierato e che tutto verrà accorpato con altri 4 dicasteri, i papabili del nuovo organismo sono PM e Versaldi , col primo favorito, anche se ha 72 anni, altri 3 li fa bene poi, non ha forse detto il vdr altri 3 anni poi via? Meditate, gente e ricordatevi che ha rinnovato il passaporto argentino e con quello viaggia,non con il vaticano.....dice niente?
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