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giovedì 25 agosto 2011

Alcuni blog dovrebbero... non difendere l'indifendibile.

Sul blog del liturgista M. Augé, in un post dal titolo "Alcuni blog si dovrebbero documentare meglio", il reverendo Padre attacca la nostra breve recensione al libro di mons. Piero  Marini dedicato al b. Giovanni Paolo, Io sono un Papa amabile .

Nella sua nota  P. Augé ci contesta due punti. Il più importante dei quali è la nostra affermazione, suffragata peraltro dagli ipsissima verba di Marini senior, che intenzione specifica e dichiarata di quest'ultimo e della coterie bugninista era quella di de-romanizzare il rito, ossia diluire gli aspetti proprio del rito chiamato, per l'appunto, 'romano', in nome di un adattamento alle esigenze della modernità, del pluralismo e della cosiddetta inculturazione; intesa quest'ultima non come assunzione nella liturgia di elementi più o meno particolaristici (cosa che si è sempre fatta, cum grano salis: si pensi alla fioritura di riti locali o alla liturgia in slavonico: forme di inculturazione che, curiosamente, sono state pressoché eliminate nel postconcilio), ma come sostituzione o abbandono di tradizioni troppo conformi al modello romano e quindi sospette di centralismo pontificio.

Augé si limita a dire assiomaticamente: "Una cosa sono gli elementi tipici della tradizione romana, altra cosa quegli elementi (minori) che sono strettamente legati alla “città” di Roma e fuori di essa mancano di contesto adeguato. La citazione dell'opinione di Klaus Gamber al riguardo è fuori luogo". Se questa è l'argomentazione, potremmo limitarci a rispondere: quod gratis asseritur, gratis negatur. Non basta più una cattedra pur prestigiosa di liturgista a persuadere senza motivare: in questa materia, visto il disastro cui ci hanno portato esperti e liturgisti, l'argumentum ex auctoritate ha perso ogni mordente; basti pensare che il demolitore della liturgia, Hannibal Bugnini, aveva un curriculum onusto di prestigiose pubblicazioni.

E allora: hanno voluto o no, Bugnini ed epigoni (specie Piero Marini) de-romanizzare il rito?

a.        lo afferma la citazione - chiara - del testo mariniano: “A livello di riforma si  preoccupò [il Consilium presieduto da Bugnini] di eliminare dal rito quegli elementi che erano  tipici di Roma". E lo spiega bene lo stesso Marini che in tutto il capitolo 3, intitolato 'Una liturgia universale per un Papa globale' (pp. 59-79) ci descrive le sue idee di de-romanizzazione per arrivare a 'il passaggio da una liturgia romana caratterizzata dall'uniformità (uniformità della lingua e fissità delle rubriche) ad una liturgia più vicina alla sensibilità dell'uomo moderno, aperta all'adattamento e alle culture, espressione di una Chiesa comunionale che considera la diversità non come un elemento in sé negativo, ma come possibile arricchimento dell'unità" (notate la neolingua da 1984 di Orwell). Marini ci informa anche che il Consilium è stato voluto come ente estraneo alla Congregazioni dei Riti per "non [...]  affidare il rinnovamento alla curia tradizionale". E ancora: "il 7 marzo 1965 abbiamo sperimentato l'adattamento [sic] [...] con l'abolizione di tanti segni di croce [...]"; "Con il Concilio non è più un rito che si qualifica in modo preciso con [...] Roma, ma è un rito aperto alla possibilità di essere adattato a tutto il mondo. [...] Quasi tutti i libri liturgici infatti prevedono questo adattamento che può essere realizzato a diversi livelli: dal sacerdote, dalle conferenze episcopali, dai paesi di missione là dove le culture non corrispondono a quelle occidentali" (con buona pace per inciso della Sacrosanctum Concilium, n. 22, che inutilmente proclama: "Di conseguenza assolutamente nessun altro, anche se sacerdote, osi, di sua iniziativa, aggiungere, togliere o mutare alcunché in materia liturgica''). Lo racconta anche nel capitolo  intitolato 'Il Vangelo arriva a spalle nel sacco' (pp.81-99) dove Marini esterna il suo entusiasmo per le ballerine durante le Messe papali, per  i riti di purificazione tribali di fattucchiere messicane inseriti nella liturgia, per il Vangelo portato a cavalcioni da due uomini uno sopra l'altro, per teatranti seminude che ballano al passaggio dei libri del Vangelo, per le donne colle poppe al vento che leggono le Letture in  Papua Nuova Guinea e altre amenità del genere.

b.        lo dicono i fatti sotto gli occhi di chiunque, a cominciare dal ripudio del latino (parlare di semplice abbandono non dà atto di quello che fu un rifiuto violentemente ideologico), contro l'espressa volontà del Concilio (SC 36: "L'uso della lingua latina, salvo diritti particolari, sia conservato nella chiesa latina") e a costo di esiti ridicoli, particolarmente evidenti nelle messe papali, con le babeliche letture e preghiere dei fedeli multilingue.

c.         lo dice  mons. Gamber – recentemente citato dal Prefetto del Culto Divino card. Canizares come “il grande studioso della liturgia” - nella citazione riportata nel nostro precedente post.

d.         e lo  dice….il card. Ratzinger. Ex plurimis, potendone citare un profluvio:  “Nella nostra  riforma liturgica c'è la tendenza, a parer mio sbagliata, ad adattare completamente la liturgia al mondo moderno” J.  Ratzinger, Il sale della terra. “Ma  i brividi che incute la liturgia postconciliare, fattasi opaca con il suo  gusto per il banale e con la sua mediocrità artistica non chiariscono la  questione [della musica sacra] […] Comunque stiano le cose, le  esperienze degli ultimi anni hanno messo in evidenza che il ripiegamento  sull’usuale non ha reso la liturgia più aperta ma solo più povera.”.   J. Ratzinger, La festa della fede.

e.        Abbiamo poi qualche dubbio che  l’unico motivo per cui si utilizzino sette candelabri sia il ricordo dei sette colli di Roma e non altre ragioni simboliche, a partire dalla più semplice: sette è il numero biblico che esprime la pienezza e la perfezione. Una nostra brevissima ricerca sul più importante manuale di storia liturgica - Missarum solemnia dello Jungmann - ci informa che i sette ceri derivano da 'un onore tributato a suo tempo all'imperatore romano ed ai più elevati funzionari dello stato' e che 'già molto presto il numero delle candele viene regolato secondo l'importanza della festa'. Il Trimeloni - usato in tutti i seminari fino agli anni '60 per insegnare le modalità liturgiche -  nelle sue lunghe prescrizioni sui candelabri dell'altare non fa cenno a colli di nessun genere ma li mette in relazione con la solennità della Messa. Quando Augè scrive: ”altra cosa quegli elementi  (minori) che sono strettamente legati alla ‘città’ di Roma e fuori di essa  mancano di contesto adeguato” riferendosi appunto all’uso dei sette candelabri, finisce col tacciare, certo involontariamene, di incompetenza il S. Padre: una delle vessillari innovazioni, o meglio restaurazioni, di questo Papa sono appunto i sette candelabri sull’altare  (le altre: i paramenti, il Crocifisso al centro, la Comunione in ginocchio e – talvolta – l’altare coram  Deo). Si vede che il Papa ha una fissa per gli “elementi minori” propri dell'Urbe.

Infine, P. Augè ci invita ad informarci in merito alla vicenda dell'orrida casula austriaca. Non godendo, a differenza sua, delle confidenze di Piero Marini, non possiamo sapere se sia stato il Papa stesso a volere a tutti i costi quel costume da perrocchetto giallo e blu (un'altra scusa che gira in internet è che la casula fosse stata confezionata da disabili - forse gli ospiti di un istituto per daltonici? - e che per questo il Papa l'abbia indossata). Ma, sinceramente, non era quello l'argomento del nostro post: si trattava semplicemente di una foto che mostrava insieme il Papa e il vecchio Marini, sulla quale non abbiamo fatto commenti. E non era che una tra le decine di esempi di altrettanto orrore (qui a fianco, eccone un'altra dell'era Marini; e non indugiamo nemmeno su come veniva agghindato il povero "papa amabile"...). Possibile che l'ex Maestro di cerimonie si voglia chiamare fuori da quello che era un riconoscibilissimo andazzo della sua gestione? Continuiamo a pensare che il quasi omonimo  mons.  Guido ci stia facendo respirare un po’ di aria fresca (...e antica:  nova et vetera) e che il non compianto mons. Piero stia meglio ad organizzare congressi ogni quattro anni.

La Redazione

59 commenti:

  1. Come ho già scritto, mi sembra del tutto inutile spendere parole a proposito di una persona che, facendo il cerimoniere papale e percviò dovendo auspicabilmente conoscere almeno l'ABC della storia liturgica, scrive che le Quattuor Tempora furono abolite in quanto erano un rito proprio della città di Roma. Nemmeno l'ultimo parroco della più sperduta parrocchia di campagna avrebbe detto una simile sciocchezza. Per il resto le sue affermazioni storico-liturgiche danno un'idea chiara di cosa sia stato il famoso archeologismo (e sottolineo ISMO): si vuol introdurre questa o quella innovazione, eliminare questa o quella tradizione? Benissimo, si prende un'ipotesi più o meno fondata proposta da studiosi del presente o del passato  (possibilmente, come nel caso dei candelieri, la più confacente alla bisogna) e la si fa diventare dato storico certo, afferrmando che l'innovazione è un ritorno alle origini.

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  2. Essere liturgisti blasonati non esime, anzi, al contrario impone, di circostanziare meglio e più approfonditamente, sia sul piano storico che su quello teologico, quanto si afferma e si sostiene, Augè invece si prla addosso.

    Con tutto il rispetto per Augè, la "loro" riforma liturgica che risultati ha portato?

    Perchè questi insigni liturgisti anzichè adoperarsi in "creative interpretazioni" per non dire forzature,
    non si ricordano mai di fare i conti come dovrebbero, con la tradizione e con la teologia?

    Ed infine se proprio vogliono fare (sempre e comunque in secundis), valutazioni di tipo "pastorale", è ora che incomincino anche loro a tenere conto dei numeri, perchè il buon pastore deve ben conoscere
    il numero delle pecore che gli sono affidate ed il loro numero è indice della sua buona o cattiva gestione.

    Se prima della riforma liturgica la media di coloro che praticava assiduamente era X ed ora è X/Y
    il merito negativo di questo frazionale è certamente molto, se non esclusivamente, dovuto proprio
    alla loro bella "riforma". Si potrà dire che senza la riforma sarebbe stato peggio... certo che si può...
    e si può anche dire che gli asini volano.... sono chiacchiere senza prove, mentre i fatti parlano chiaro:
    gli asini non volano e la riforma liturgica ha coinciso con un collasso delle vocazioni e delle presenze nelle
    chiese, il resto sono ciarle.

    Benedetto di nome e di fatto il nostro Santo Padre, che lo ha capito e stà avviando i giusti rimedi.

    Preghiamo perchè questi insigni "liturgisti" del progresso assieme agli "architetti" dell'innovazione
    esperti in disarmonie, demolizioni e decentramenti, fini a se stessi, ovvero dannosi...vengano illuminati dallo Spirito Santo, e pongano rimedio, perchè le loro innovazioni e riforme hanno prodotto solo guai.

    E questo nel mio piccolo, proprio in quanto signor nessuno, lo posso dire senza tema di smentita...
    rifacendomi al luogo comune (esattamente come fanno lorsignori cattedratici....)

    ...vox populi, vox Dei.

    Luca

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  3. visto il disastro cui ci hanno portato esperti e liturgisti, l'argumentum ex auctoritate ha perso ogni mordente

    Ma perché perdere tempo ad argomentare?

    All'argumentum ex auctoritate opponete la reductio ad Hitlerum.
    Vediamo chi si stanca prima!

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  4. Beh, provai a postare l'intervista a P.Marini su CattoliciRomani: in men che non si dica è stato cancellato il post della discussione. Questo è indicativo dello stato attuale della Chiesa: palese contraddizione negata sino all'inverosimile.

    P.S. Col cavolo che la FSSPX entrerà in un ordinariato se le cose stanno così!

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  5. E basta...!
    bugnini era o no un massone?  se si allora era ipso facto scomunicato! la massoneria e' contro Cristo, nemica di Cristo , nemica del popolo, e lui e banda bassotti si inventa il nuovo rito?

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  6. <span><span>Proseguendo il precedente discorso, qualcuno forse può aiutarmi a chiarire un dubbio. Scrive la Redazione che Bugnini, maestro del nostro Marini (beh insomma, nostro... loro </span></span> ;) <span><span> ) "aveva un curriculum onusto di prestigiose pubblicazioni". Sicuramente si tratta di mia ignoranza, ma non conosco praticamente nessuna pubblicazione di Bugnini sulla storia liturgica, se nn quelle scritte a proposito della "Sua" riforma... Per cui se mi sapete dire quale prestigiosa attività di studioso abbia avuto bugnini, vi sarò grato, anche perché sarebbe interessante leggere le sue ricerche per capire meglio la sua attività di riformatore.</span></span>

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  7. <span>e lui e banda bassotti si inventa il nuovo rito?</span>

    Poi da qualcuno approvato e imposto alla Chiesa sostituendolo a quello di sempre!

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  8. Sulla casula da puffo.
    Ho disquisito su Facebook nientemeno che con il profilo 'Decima Regio' sulla storia della casula.

    Loro sostengono che il Piero se la trovò già pronta in sacrestia e voleva impedire al Papa d'indossarla, ma fu Benedetto a dire di sì.

    Ora si discuteva di questo: se un Ufficio Cerimonie si vanta per anni in oceaniche conferenze stampa e in tomi pesantissimi di quant'è bravo a tutto curare, tutto organizzare, tutto predisporre e soprattutto ad apporvare previamenti i bozzetti delle vesti che poi dovranno essere realizzate per le celebrazioni papali, ci si domanda come a Mariazell tutto potesse essere stato fatto all'oscuro del MAxime Magister.

    Se poi è vero che andò così e, dunque ci fu svista da parte dell'UCLSP, il Papa, educato e paziente pensò bene di non creare guai in sacrestia ben sapendo di indossare uno schifo.

    E che neppure al Titolare piacque la veste del Suo Vicario lo dimostrò l'eccezionale temporale che si abbattè sulla cerimonia.

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  9. Ma voi dovete capire... Bisogna adattarsi... Il mondo moderno... La gente non vuole cose vecchie... Bisogna parlare all'uomo di oggi...
    Ovviamente sto facendo ironia. Ma, se non si sconfigge questo giro mentale vizioso, è del tutto inutile sperare in miglioramenti. Non si tratta di cultura, per quanto falsa, ma di ignoranza, di pigrizia mentale e di mediocrità morale.
    Ad ogni modo il Marini ha celebrato lo scorso 13 giugno a Roma per la festa di S. Antonio e non si è comportato male. Resterebbe da sapere perché abbiano invitato proprio lui, ma non possiamo fare il processo alle intenzioni né esiliare Marini in qualche atollo sperduto (altrimenti dovremmo esiliarci, per esempio, i suoi amici salesiani dell'UPS, altri campioni di mediocrità, da cui egli si serviva per farsi mandare i ministranti).

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  10. Redazione di Messainlatino.it25 agosto 2011 alle ore 12:27

    Che c'entra la reductio ad Hitlerum?

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  11. Redazione di Messainlatino.it25 agosto 2011 alle ore 12:32

    Cattolici romani non è certo 'indicativo dello stato attuale della Chiesa', per fortuna, ma solo espressione della pavidità di un certo fenotipo di topi di sacrestia che gestiscono quel forum e temono, prima di ogni altra cosa, ogni discorso franco e aperto e, soprattutto, veridico. Lasciamoli al loro ipocrita servilismo curialesco: non ti curar di lor, ma guarda e passa.

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  12. A. Bugnini. La riforma liturgica.
    (o qualcosa di simile). E' il libro dove Bugnini si racconta, racconta la riforma... ovviamente dal SUO punto di vista.
    Molto interessante in ogni caso; spiega molte cose....moltissime!
    Un libro che dovremmo tutti leggerci!
    Lo so costa molta fatica (io ne ho fatta moltissima!!! Una sofferenza!).... ma fa capire molto.

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  13. caro J, che Bugnini abbia scritto libri sua sua propria riforma lo so e l'ho detto; ciò che mi interesserebbe approfondire è quale mai prestigiose pubblicazioni avesse al proprio attivo quando è stato chiamato all'immane compito di riformare la liturgia. Dal momento che nn ne conosco, mi farebbe piacere avere indicazioni in merito.

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  14. <span>in ogni modo il problema nn è QUEL caso. Il problema è che non è stato affatto UN caso, ma solo il - sicuramente involontario, per carità - culmine di un andazzo. Perché attenzione: adesso sembra che l'unico "scivolone" di Marini I sia stato Mariazell. Invece c'è tutto un elenco di celebrazioni a dir poco discutibili che hanno caratterizzato tutto  il suo stile e il suo operato di cerimoniere.</span>

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  15. Sostituitela con altra se volete, ciò che intendevo è che a fallacia di valore 10 va risposto con fallacia di valore 10 elevato alla decima potenza.

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  16. Non bisogna parlare all'uomo d'oggi, ma a tutti gli uomini.
    E non è ironia.

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  17. Visto che esprime un pò troppa romanità, hai mai pensato di sostituirti anche il nome?
    Magari con un più aggiornato Kevin, o Maicol o simili.
    Sarebbe di certo una bella prova di coerenza.

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  18. :-[  chiedo più umilmente a padre Augè come può, piuttosto, non contestare al Piero Marini il titolo superbo del suo libro:
    Io sono un Papa amabile ......

    una superba definizione non trova?
    SOLO Maria, creatura umana, potè dire di se stessa: TUTTE LE GENERAZIONI MI CHIAMERANNO BEATA.... ma non ha mai osato dire: IO SONO AMABILE....

    "l'IO SONO" poi, è stato usato solo dal Cristo per identificarsi con il Padre, e per identificare il Padre nel Figlio che lo ha rivelato....
    sappiamo bene che Santi e Beati portano il titolo proprio per sottolineare questa identificazione con Colui che santifica e RENDE AMABILI.... rende santi....
    Non credo che a Giovanni Paolo II questo titolo sarebbe piaciuto!


    Infine, caro Padre Augè.... non difenda l'indifindebile.... ogni tanto ci provo anch'io, piccola e ignorante qual sono, a difendere la Messa moderna perchè riesco a VIVERLA solo e come la celebra Benedetto XVI, ma c'è poco da difendere.... i danni ne sono stati fatti tanti e portano tutti una bella firma con nomi e cognomi, diversamente dovrebbe spiegare perchè il Papa ha corretto la rotta alla riforma della Messa moderna quando per 40 anni, Papa compreso, hanno celebrato la nuova forma conciliare nel modo spesso peggiore possibile e perchè Benedetto XVI non celebra più come il suo Predecessore tal Messa moderna, nonostante l'abbia beatificato.... ;)

    Non si arrampichi sugli specchi, questo lo facciamo già noi laici che cerchiamo di tenere UNITE queste Riforme.... da noi però è comprensibile (spesso siamo costretti  ED OBBLIGATI nelle nostre Parrocchie a dover chiudere entrambi gli occhi ed anche le orecchie ) , da lei molto meno.... a lei chi la obbliga? ma se davvero è così che la pensa ci fa cascare le braccia.... crede davvero di aiutare la causa continuando a difendere l'indifendibile?
    Ma come.... avete fatto il diavolo a quattro con il MEA CULPA perchè bisognava RICONOSCERE I PROPRI PECCATI del passato, ora riconoscere il male fatto con la Riforma di Bugnini&Company non va più di moda? suvvia!

    Infine.... il Papa veniva vestito liturgicamente come il MAGO-OTELMA..... alle peggio come un pagliaccio!!!
    Piero Marini, appena fu eletto Benedetto XVI, intervistato, rispose giulivo che EGLI SI INTERESSAVA PERSONALMENTE DELLE CASULE da far indossare al Pontefice....
    ma c'è anche un video, caro padre Augè, con Giovanni Paolo II che scherzosamente, e neppure tanto, dice ai fedeli che PIERO MARINI gli faceva provare gli abiti liturgici  E CHE AMOREVOLMENTE LO VESTIVA e che lui obbediva, umilmente si lasciava vestire rammentando poi quel "un altro ti cingerà i fianchi...." e ridendo diceva che da quando era diventato Papa forse aveva dimenticato come si ci veste per fare una liturgia.... e tutti risero.....

    Il fatto che Benedetto XVI abbia completamente cambiato lo stile vestiario-liturgico è decisamente assai più eloquente di mille tentativi per riabilitare chi ha contribuito a fare danni e danni anche gravi.....
    Smettetela di ingannare il piccolo gregge..... piccolo si, ma non stupido!

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  19. E ancora caro Padre Augè.....
    i neocatecumenali vantano IL SUO AIUTO per la loro visibilità LITURGICA  nella Chiesa.... lei una volta disse, se non erro, che non pensava che lo sfacelo liturgico di questo gruppo arrivasse a tanto, ebbene, guardi il video:
    http://www.youtube.com/watch?v=JctmVtuGn-I&feature=player_embedded 

    siamo ad agosto 2011, il video è di questi giorni, e provi ancora a dire che qui ci si arrampica sugli specchi....
    - pagnotte di pane usate come Ostie....
    - LAICO CHE SPEZZA IL PANE SULL'ALTARE ALL'OFFERTORIO... ed anche se fosse stato un seminarista come l'altro che si intravede, non mi sembra che sia  quasta una RIFORMA DEL CONCILIO, sbaglio?
    - canti da vomito.....
    - sacralità ZERO....
    - DUE ALTARI lungo il Presbiterio.....
    - donne che accavallano le gambe come fossero A TEATRO, SUL PRESBITERIO ACCANTO ALL'ALTARE....
    - si vedono fedeli che si stanno intrattendo perchè vorrebbero BALLARE.... con quel clima lei vuole parlare di SILENZIO E A DORAZIONE?
    per non dire come viene distribuita l'Eucarestia-PAGNOTTESCA.... in mano, alla faccia delle richieste di Benedetto XVI...

    Caro padre Augè, questo è quanto ha portato avanti Piero Marini-Bugnini&Company..... e forse anche un pò lei, tanto da difendere lei stesso ciò che non è più difendibile...

    Padre Augè....se vuole difendere la Messa nella sua Riforma, aiuti il Papa ad applicare le sue CORREZIONI, scenda dal suo podio, esca dal suo palazzo e vada in giro per le parrocchie, dica cosa vuole il Papa in tema Liturgico, forse a lei l'ascolteranno....
    dica a tutti che la liturgia inventata da Kiko è una vera schifezza, un vergognoso abuso CHE IL CONCILIO NON HA MAI APPOGGIATO....

    Se dalla Curia ci leggono, IN NOME DI CRISTO: BASTA! BASTA CON LE CREATIVITA' KIKIANE E MODERNISTE, non se ne può più!
    NON OBBLIGATECI A DOVER SCEGLIERE.... NON IMPONETECI KIKO E LE SUE LITURGIE, NON IMPONETECI LA RIFORMA DI BUGNINI.....
    non potete farlo, se continuerete a tacere sarete responsabili DI ABUSO DI POTERE.........

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  20. Brutta e poco liturgica questa cerimonia delle CNC, Caterina: concordo.
    Ecco una video dove la Carmen riesce a far arrabbiare il card Ruoco Varela
    http://www.youtube.com/watch?v=MjaExSI4IB8&feature=related
    Buon divertimento ;-)  I.P.

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  21. Come, mio malgrado, ebbi a dire tempo addietro, i tempi della Chiesa non sono i nostri. E' del tutto legittimo porsi domande riguardo alla stabilità spirituale di molti cattolici, ma Dio, in tal senso, non potrà non tenere conto di quanti stanno remando contro la barca di Pietro. Chi in tutto questo marasma ha avuto il dono del discernimento, preghi senza posa. Non si finirà mai di invogliare a rivolgersi alla Vergine Santissima, al diavolo la ripetitività!

    Lo Spirito Santo si servirà del tempo per ispirare "chi di dovere" al fine di stabilire da che parte stia realmente l'eresia. Buona parte degli eretici, prima di essere stati accompagnati ad accomodarsi fuori, hanno infestato la Chiesa Romana con i loro sterili latrati. Qualcuno in questi giorni ha suggerito di non farsi scoraggiare o, al contrario, entusiasmare dai numeri. Mi sembra un buon suggerimento. Nel frattempo preghiamo con sincera Fede affinché l'incontro del 14 settembre tra la Santa Sede e la FSSPX si risolva nel migliore dei modi, ossia con la piena formalizzazione dell'appartenza della Fraternità alla Chiesa Cattolica Apostolica Romana - magari mediante l'isituzione di un Ordinariato, ipotesi più accreditata in queste ore, così da sottrarrla alle "interferenze" di certi vescovi o cardinali.

    Solo chi è in malafede può negare che, in un momento così delicato. la Chiesa non abbia bisogno anche di loro. In ogni caso non bisogna scoraggiarsi. E non si tratta di ottimismo, atteggiamento che lasciamo ben volentieri ad altri. La nostra è certezza! La certezza che Nostro Signore non abbandonerà mai la sua Sposa, e che la Regina dei Cieli alla fine prevarrà. Su questo, noi cattolici, ci abbiamo scommesso l'anima!

    Dignare me laudare te, Virgo Sacrata.
    Da mihi virtutem contra hostes tuos.
    Veni, sancte Spiritus, veni per Mariam.

    RispondiElimina
  22. <span>Come, mio malgrado, ebbi a dire tempo addietro, i tempi della Chiesa non sono i nostri. E' del tutto legittimo porsi domande riguardo alla stabilità spirituale di molti cattolici, ma Dio, in tal senso, non potrà non tenere conto di quanti stanno remando contro la barca di Pietro. Chi in tutto questo marasma ha avuto il dono del discernimento, preghi senza posa. Non si finirà mai di invogliare a rivolgersi alla Vergine Santissima, al diavolo la ripetitività! 
     
    Lo Spirito Santo si servirà del tempo per ispirare "chi di dovere" al fine di stabilire da che parte stia realmente l'eresia. Buona parte degli eretici, prima di essere stati accompagnati ad accomodarsi fuori, hanno infestato la Chiesa Romana con i loro sterili latrati. Qualcuno in questi giorni ha suggerito di non farsi scoraggiare o, al contrario, entusiasmare dai numeri. Mi sembra un buon suggerimento. Nel frattempo preghiamo con sincera Fede affinché l'incontro del 14 settembre tra la Santa Sede e la FSSPX si risolva nel migliore dei modi, ossia con la piena formalizzazione dell'appartenza della Fraternità alla Chiesa Cattolica Apostolica Romana - magari mediante l'isituzione di un Ordinariato, ipotesi più accreditata in queste ore, così da sottrarrla alle "interferenze" di certi vescovi o cardinali. 
     
    Solo chi è in malafede può negare che, in un momento così delicato. la Chiesa non abbia bisogno anche di loro. In ogni caso non bisogna scoraggiarsi. E non si tratta di ottimismo, atteggiamento che lasciamo ben volentieri ad altri. La nostra è certezza! La certezza che Nostro Signore non abbandonerà mai la sua Sposa, e che la Regina dei Cieli alla fine prevarrà. Su questo, noi cattolici, ci abbiamo scommesso l'anima! 
     
    Dignare me laudare te, Virgo Sacrata. 
    Da mihi virtutem contra hostes tuos. 
    Veni, sancte Spiritus, veni per Mariam.
    </span>

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  23. SI PERSEVERA NELL'EQUIVOCO!25 agosto 2011 alle ore 18:05

    <span>scrive che le Quattuor Tempora furono abolite in quanto erano un rito proprio della città di Roma.</span>
    A rigor di termini, non sono mai state realmente abolite.

    RispondiElimina
  24. Caro SI PERSEVERA, le 4 Temp. sono state abolite de facto, ma non è questo il problema: cerca di capire, non sto a discutere se fosse bene o male abolirle, sto dicendo che NON IO, ma mons. Marini ha detto che sono state abolite (o quel che sia) in quanto elementi propri della città di Roma. Il problema non è quindi che cosa sia stato abolito o no, ma la bestialità che ha detto uno che dovrebbe possedere l'ABC della liturgia e che dell'autore della nuova liturgia è stato allievo. Ti è più chiaro ora?

    RispondiElimina
  25. :-[  ancora troppo poca è la reazione dei nostri Pastori.... purtroppo quando arriveranno a comprendere i danni di queste prediche kikiane, sarà per molte anime troppo tardi....
    Divertimento? gentile Simon, qui rido poco.... è un pianto vedere e sentire la Carmen... certo è che preferisco questa.... :-D :-D
    http://www.youtube.com/watch?v=PQI5LtRtrb0 

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  26. <span>E per essere più chiaro, visto che forse non l'hai intuito, la bestialità è dire che fossero proprie della città di Roma. Come pure sarebbe da chiarire la faccenda dei candelieri e dei sette colli...
    </span>

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  27. <span>Non hon tempo di ascoltare bene cosa dice questa donna, ma da come lo dice sembra una persona incline al Barbera... balbetta, farfuglia... sarà stato il caldo? Cmq ritiro subito il mio intervento xè mi lamento sempre che si parla continuamento di q. movimento e poi ci fate cadere anche meeeeee!</span>

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  28. Cesare, non è che stai brillando per chiarezza!!!!!!

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  29. Spero che ci rendiamo conto che è questo genere di "celebrazione" che la nuova evangelizzazione alla salsa neocatecumenale diffonde nel mondo spacciandola per cattolica. E la nostra gerarchia sta a guardare.
    Vedere la nostra Liturgia calpestata in quel modo, lo spazio sacro devastato, disprezzato,  in quel modo, mi fa male, mi da solo una gran voglia di piangere, mi suscita un`immensa tristezza, ma la rabbia verso chi tollera quell`abuso non è lontana.

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  30. Mhhh...

    Una fallacia spesso utilizzata è l'argumentum auctoritatis, quello fondato su questa petizione di principio: "è così perché lo ha detto xyz che è persona autorevole".
    Un ragionamento errato, che non è valido.
    Suggerivo, e a questo punto specifico: scherzosamente, visto che non è risultato chiaro malgrado il riferimento a Hitler, di rispondere a ragionamenti del genere con altri dello stesso tipo.

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  31. Non incolpi la Barbera, ottimo vino anche se sottovalutato. Le cause sono endogene, non esogene.

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  32. Nobis quoque peccatoribus25 agosto 2011 alle ore 22:08

    Il nostro è viva vox Hannibalis. Le sue parole vanno lette e comprese in tale contesto

    FdS

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  33. si infatti questa poi alla fine dello spettacolo la fanno fuori...

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  34. Caro Angelo :-[  anch'io nel mio piccolo cerco di astenermi nel tirar in ballo sempre Kiko e la sua sètta.... ma parlando di Padre Augè e delle sue critiche, sarebbe scorretto non tirarli in ballo.... primo perchè si tratta sempre di liturgia, quella tipica di BUGNINI.... Piero Marini&Company.... secondo perchè la disobbedienza alle richieste del Papa sono palesi e se è vero che ciò avviene IN TUTTE LE PARROCCHIE E DIOCESI, ad aggravare la situazione c'è ancora il SILENZIO dei Vescovi sul come celebrano i gruppi kikiani.... un silenzio assordante che fa dire loro che la LORO MESSA E' CATTOLICA ED APPROVATA, mentre questo è falso... e Padre Augè è proprio uno dei responsabili della prima ora dello sviluppo liturgico kikiano....

    spero dunque che la Redazione comprenda che, in tal senso e non in altro, non si poteva omettere le atrocità liturgiche di questo cammino di ANARCHICI kikiani.... che con la creatività durante il regno di Piero Marini, si sono fatti scudo per IMPORRE la loro forma liturgica....

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  35. Diversamente la domanda potrebbe essere: da chi era raccomandato?

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  36. <span></span><span><span>Cara Caterina, in un thread precedente, sulle luci e ombre della GMG, auspicavo che le immagini delle "alzate vocazionali" del cnc avvenute sulla Piazza Cibeles, là dove aveva avuto luogo la Via Crucis, là dove aveva parlato il Papa,  fossero mostrate a chi di dovere affinchè quello spettacolo indegno della Chiesa cattolica non possa più riprodursi, ebbene oggi leggo che il card. Canizarès cita quelle alzate come esempio!    
    Che dire?    
    Che sono sconvolta, che sono scoraggiata, che non ho più parole per descrivere la mia totale incomprensione, come può il card. Canizarès citare come esempio quel fenomeno di suggestione collettiva, di manipolazione dei giovani presenti, quella messiscena caricaturale a lode e gloria del cnc, dell`ego ipertrofico di un uomo?</span></span>
    <span><span>Come sperare che metta fine agli abusi liturgici, se non solo tace ma loda chi persevera nei suoi abusi, anche disobbedendo al Papa?</span>
     
    http://www.larazon.es/noticia/9294-antonio-canizares-el-papa-se-ha-mojado-con-los-jovenes</span>

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  37. Come ho detto, io non ho mai visto una cerimonia neocat, ma dai video non sembrano cose molto diverse da quelle che, grazie al blog, si apprende che avvengono in varie parti del mondo; anhce musicalmente, le canzonette o canzonacce che siano nn sembrano né meglio né peggio. Non so s equesta constatazione valga quale "giustificazione" dei modi liturgici neocat o quale segno di un estremo degrado della pratica liturgica "normale" nella Chiesa "normale"...

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  38. mi permetto di far notare che per quanto riguarda i sette candelabri, più semplicemente il Santo Padre ha negli occhi e nel cuore la meravigliosa visione di Giovanni nell'Apocalisse, Libro "liturgico" per eccellenza, in cui l'Autore voltandosi verso la voce, vide "sette candelabri d'oro e in mezzo ai candelabri, uno simile a un figlio d'uomo.." Ap.1,12. L'Apocalisse illumina la Messa e la Messa ci fa capire il significato dell'Apocalisse. Papa Bnedetto, da accorto teologo e fine liturgista, vuole ridare alla Messa il suo significato più profondo di "banchetto nuziale", "Cena dell'Agnello", a partire dall'altare... altro che i sette colli di Roma..scusate e grazie!

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  39. Sorry, ho preso una topica

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  40. Dedicheremo un post specifico su questo sito Cattolici Romani ( C.R.) perchè alcuni miei amici sono stati "penalizzati" pubblicamente solo per aver citato MIL che i redattori di quel sito considerano " non cattolico " .
    Ancora un poco di tempo ...

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  41. Vede Angelo, se le diverse aberrazioni liturgiche nel mondo sono il risultato di fantasie dell`animatore liturgico locale che ne inventa una ogni domenica, per il cnc si tratta di un "rito" inventato da Kiko Arguello per le sue comunità, basato sulla sua pseudoteologia, farcito di luteranesimo e ebraismo, con i segni e simboli e canti e decoro da lui creati, il tutto rigidamente codificato, invariabile e intoccabile, lo stesso ovunque nel mondo, nessuna fantasia è permessa, il cammino non si tocca, così ha deciso il suo iniziatore, fino ad oggi non c`è riuscito nemmeno il Papa, ed è grave, come è grave che tutti facciano finta di niente permettendo a abusi di ogni sorta di continuare in tutta libertà.

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  42. Capisco... a margine noto che paradossalmente hanno più unità liturgica loro che la Chiesa "normale"... è il mondo alla rovescia!!!

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  43. è esattamente la stessa citazione a cui ho pensato io; ho anche chiesto lumi in proposito; p. Augé dice che alcuni studiosi pensano che l'uso dei candelieri sia collegato a precedenti usi dei magistrati romani e in seguito avrebbe assunto anche questo simbolismo. Cmq la qwuestione non risulta ancora affatto chiara. Immagino sia uno di quei problemi su cui non si ha una documentazione chiara e sui quali nel tempo sono state avanzate molte e diverse ipotesi. Il che è un dato ulteriormente sfavorevole a Marini I xè non è corretto dare quale dato sicuro ciò che è soltanto una delle tante ipotesi. E se questo, stando a quanto afferma, è stato il metodo seguito per decidere cosa cambiare togliere e aggiungere alla Sacra Liturgia, si capiscono tante cose...

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  44. Cara Caterina, il prof. Augè è stato sempre il primo a dire che la Messa va celebrata attenendosi scrupolosamente alle norme. Vada a leggersi i post. E smettiamola di parlare sempre male di mons. Bugnini, che certamente non era massone. E poi, la sua riforma è stata approvata da Paolo VI e dagli altri Papi? Sì, se celebrano con il Messale 1970-2002. Io sono d'accordo che bisogna combattere gli abusi, ma questo non deve essere un pretesto per gettare fango alla forma ordinaria del rito romano. Ci sono parrocchie, e sono la maggior parte, che celebrano dignitosamente.
    Non so molto del cammino neocatecumenale, ma se è approvato dalla Chiesa non bisogna definirlo "setta". E se si commettono abusi, questi vanno denunciati ai Vescovi.

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  45. Cari amici di Messainlatino, malgrado i miei sforzi di sentirmi vostro fratello nella fede, mi rendo conto che professiamo fedi diverse...per voi esiste solo la vostra verità, voi siete la tradizione, la vera Chiesa....VOI SIETE INVECE LA VERGOGNA DELLA CHIESA. Offendere la memoria di un vescovo defunto, ridicolizzarlo in continuazione, infamarlo. Insultare il Vescovo Piero marini sino a volerlo umiliare...ma andate a........siete malati gravissimi.

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  46. Ha ragione. Non siamo affatto fratelli nella Fede, anzi, non siamo fratelli in niente. Noi siamo Cattolici, nella Dottrina trasmessaci dai Padri corroborata dalla Tradizione. E lei, a quale religione appartiene?

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  47. Gentile Pietro, intanto eviti di addossarmi frasi da me non dette...del Bugnini presunto massone o meno, da me non ha letto mai un rigo.... e mai ne leggerà, inoltre, se legge meglio, io sto proprio "difendendo" ciò che dice la Sacrosanctum Concilium nella quale non esiste affatto la liturgia kikiana, nè di Bugnini, nè di Piero Marini ... Kiko SFRUTTA LE AMBIGUITA' DEL MESSALE PAOLO VI per affermare la sua idea di MESSA.... le stesse correzioni apportate da Benedetto XVI, ho scritto, nella Messa moderna sono disattese....NON BASTA CELEBRARE LA MESSA CON DIGNITA', DEVE ESSERE CELEBRATA CON LE NORME E CON L'ESEMPIO DEL PONTEFICE.....

    pertanto si attenga a quanto da me scritto, quando mi cita, ed eviti la diffamazione...

    io mi attengo per altro ad un breve scambio avuto con Padre Augè tempo fa e dove saltò fuori anche la questione kikiana per la quale egli stesso si disse DISPIACIUTO nell'aver constato LA DERIVA LITURGICA.... ma alla mia osservazione circa il fatto che loro stessi, padre Augè compreso, avrebbero potuto anche OPPORSI a tale deriva, il padre non ha più risposto....
    e tal tacendo l'ho preso in due modi:
    - o il consenso, quello taciuto;
    - o la conferma che esisteva nella Chiesa, ed esiste ancora oggi, il tentativo di distruggere la Liturgia ANCHE CONTRO LA RIFORMA DI BENEDETTO XVI circa la forma moderna....

    Come vede le porto FATTI e non chiacchiere...

    ordunque, se la Riforma di Paolo VI NON prevede la creatività di Kiko, come lo stesso padre Augè affermava, e come conferma la Lettera voluta da Benedetto XVI e consegnata a Kiko nel dicembre 2005 affinchè la smettesse CON I SUOI RITI.... come mai a Kiko viene ancora consentito di USARE UNA TAVOLA PER LA SUA MESSA, posta al di fuori del presbiterio?
    questo è prescritto nel Messale Paolo VI?
    non mi risulta!

    Come mai ai kikiani viene consentito DI VIETARE LA COMUNIONE SOLO CON L'OSTIA, obbligati pertanto alla comunione sotto le due specie altrimenti la Comunione per loro non sarebbe completa, e presa dal posto,  AUTOSERVENDOSI E BEVENDO DAL CALICE?
    Questo il Messale Paolo VI non lo dice, eppure lo si fa passare come consenso e NORMA...

    e potrei continuare... il dramma del Messale Paolo VI è che è AMBIGUO in molti punti tanto da aver consentito la pratica della CREATIVITA'.... Benedetto XVI, nel libro sulla Liturgia quando era cardinale, sottolinea l'importanza  DI SPIEGARE IL MESSALE PAOLO VI CON LE NORME DELLA CHIESA E NON CON LA CREATIVITA'...
    se Ratzinger fece questa osservazione, è ovvio che la responsabilità STA NELL'AMBIGUITA'.......
    Padre Augè non è prete con il ruolo che ha per arrampicarsi sugli specchi e difendere ciò che neppure Ratzinger difese mai....
    ci sono troppe domande senza risposte.... se non vuole rispondere poco importa, ma si lasci almeno sollecitare da noi ad avere più coraggio e più onestà dialogativa....

    NON BASTA LA DIGNITA' PER CELEBRARE UNA MESSA.... ci sono i Protestanti che celebrano più dignitosamente e meglio di Kiko e meglio di certi Vescovi, peccato che la Messa non è valida!
    anche il peccatore più incallito ha una SUA DIGNITA' ma non per questo potrà salvarsi se non si convertirà ai Comandamenti.... ;)

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  48. :-[ Cara Luisa.... qui il discorso si farebbe assai lungo perchè a mio parere occorre distinguere quanto segue.....

    La Gmg NON è un incontro liturgico.... quanto piuttosto una forma di aggregazione, soprattutto VOCAZIONALE - matrimonio, religiosa, diocesana, ecc... ALL'INSEGNA DEL CRISTO - e  per dei momenti tra i quali c'è anche la Liturgia...

    La Gmg nasce, come sappiamo, da una intuizione, a mio parere ottima in se...., con la quale Giovanni Paolo II, lo spiegò lui stesso, intendeva proprio strappare i giovani dalle piazze partitiche ed ideologiche per fare in modo che i giovani si potessero CONOSCERE FRA DI LORO, FRATERNIZZARE, CONDIVIDERE LA STESSA FEDE, TESTIMONIARE AL MONDO L'UNITA' ECCLESIALE, LA VITALITà....
    la Gmg pertanto è un EVENTO COMUNITARIO periodico e come tale deve essere considerato.... se in essa si pretendesse la perfetta DISCIPLINA  che si richiede ad una LITURGIA, non sarebbe più una Gmg.... ma un evento liturgico ... e allora non le appoggerei più... ;)

    Quali critiche o applausi possiamo muovere?
    a mio parere queste:

    - notare intanto le differenze, notevoli, nella FORMA DEGLI INCONTRI LITURGICI, da tutte le altre Gmg che sono andati quest'anno migliorando...

    - il problema è nei Vescovi e nel Clero.... non è facile modificare idee e modi dopo 40 anni di ANARCHIA LITURGICA E DOTTRINALE.... io vedo gli sforzi che il Papa sta compiendo.... egli non ha la bacchetta magica, ha quel Clero e con questo deve lavorare, così come Gesù dovette lavorare con Giuda.... inoltre non dimentichiamo che NEI MODI di lavorare neppure il Papa è infallibile.... egli ha scelto questo metodo della mitezza e responsabilità, solo il tempo saprà dirci se aveva ragione lui.... ma sta anche a noi dargli una mano per ciò che ci è possibile.... i suoi discorsi soprattutto a questa Gmg erano impeccabili!

    - la realtà di Kiko è una spina dolente nel CAPO DI CRISTO.... i Vescovi vogliono vedere le Chiese piene, ergo appoggiano coloro che gliele riempiono.... c'è stato un calo vistoso del Rinnovamento dovuto probabilmente alla sua somiglianza troppo aderente ai Pentecostali.... Kiko è furbo e soprattutto è uno CHE PAGA.... fa pagare la decima e riversa congrue somme alle diocesi.... Il Papa vuole andare oltre... vuole tenersi quel GREGGE e vuole cercare di cattolicizzarlo.... lo ha confermato come gruppo, ma non ha mai appoggiato, da Pontefice, la forma di celebrare...

    Cosa dobbiamo sperare noi?
    è una domanda difficile cara Luisa.... e al momento non c'è risposta, ma solo SPERANZA.... :-[
    la speranza non è certo un colpo di bacchetta magica.... ma è la RESPONSABILIZZAZIONE DEI GIOVANI A CONOSCERE LA VERA FORMA LITURGICA E LA SANA DOTTRINA.... i giovani che riescono ad avanzare in questo contesto, STANNO USCENDO DA CERTI MOVIMENTI moderni... io credo che ci vorranno ancora 40/50 anni di lavoro duro come è avvenuto in questi soli ultimi 4 anni.... e poi allora si comincerà anche a vedere SCOMPARIRE LE PRETESE KIKIANE....ATTENUARSI..... e posso assicurarti che già certi gruppi kikiani di oggi, parlano e agiscono diversamente da quelli di 10 anni fa....

    alle domande difficile o di prevedibile e triste risposta, rammenta, Luisa, CHE LE PORTE DEGLI INFERI NON PREVARRANNO.... e riceverà la Corona della Gloria CHI AVRA' PERSEVERATO NELLA DURA FEDE, quella fede della strada sassosa e difficile.... ;)
    Un abbraccio.

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  49. =-O  mi perdoni Raffaele, ma il primo ad aver esonerato Piero Marini dal suo incarico è stato proprio il Papa.... Benedetto XVI è dunque per lei la vergogna della Chiesa per averlo esonerato dal vestirlo come un pagliaccio o come il mago Otelma?
    Complimenti!
    Colleghi alla tastiera qualche riflessione seria prima di scrivere a getto e con la rabbia.... così magari potrà evitare di scrivere cretinate...
    se ha qualcosa da dire PORTI ARGOMENTI da discutere, solo così potrà aiutare i frequentatori di questo Blog ad essere più "fratelli" con lei....

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  50. Le chiedo scusa, ma a lei erano rivole solo le prime due righe del mio commento. Ho sbagliato a non dividere in due il commento.
    Cordialità

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  51. Ti ringrazio cara Caterina, quanto vorrei avere più sovente il tuo sguardo che, nel cielo pieno di nuvole della Chiesa, riesce  a vedere il piccolo angolo di cielo blu!
    Ti seguo nella tua riflessione ma continuo ad essere allibita nel leggere il card. Canizarès citare il cnc come esempio per attirare i giovani, NON è di certo il modo, che definire scioccante è dir poco, con cui Kiko Arguello ha fatto salire quei giovani e quei bambini sul palco che deve essere quello auspicato per la Chiesa cattolica.

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  52. raffaele, Lei si rende conto di quanti vescovi, preti ecc. hanno offeso, infamato, ridicolizzato, umiliato la liturgia, la Messa? Si rende conto che hanno ridicolizzato e umiliato in primis la liturgia NO (vedi il post di oggi su LUCERNA)? Si rende conto che se tutto ciò nn fosse accaduto oggi nn saremmo probabilmente qui a discutere dei paramenti di mons. Marini?

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  53. :-[ la ringrazio Pietro per la sua specificazione....  dal mio canto le chiedo venia per il mio tono accorato, ma c'è una certa situazione nella Chiesa che è davvero grave e fa davvero infuocare che sacerdoti dello spessore di padre Augè - pertanto tenuti proprio in stima e considerazione - fingano di non sapere questi problemi e continuano a far dilagare le ambiguità e gli errori....
    si rivolgono a "noi" a questi blog, come se qui ci fosse solo un gregge isolato e sbandato, ignaro della situazione.... al contrario.... le cose si sanno, chi non fa chiarezza sono proprio loro che posti dalla Provvidenza in podi di alto tenore, li usano per irrobustire il proprio potere, imponendo il piccolo gregge di tacere e facendolo passare per sciocco.... anzichè SERVIRE IL GREGGE...

    fraternamente, CaterinaLD

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  54. :-[  cara Luisa, quando una persona ci ferisce, ci confonde, ci umilia, ci disorienta anche se non direttamente, ma implicitamente.... è necessario agire come agivano i santi: IGNORARE IL COLPO.... Giovanni XXIII riportando la frase di san Filippo Neri che non era molto ben visto per le sue rivoluzioni con l'ORATORIO ;) , riportava nel diario: ringrazio il cielo di non essermi mai fermato a raccogliere i sassi lungo il cammino e che spesso mi venivano tirati dietro....

    I Santi si sentivano al principio anch'essi confusi... credevano di far giusta una cosa, poi arrivava il confessore,, il superiore, il vescovo, perfino il Papa a dire loro il contrario.... e spesso NON CAPIVANO più cosa dovessero fare..... quanti santi hanno messo per iscritto LE TRIBOLAZIONI che hanno dovuto affrontare, LE UMILIAZIONI, I RIFIUTI, LE NEGAZIONI.... ma divennero Santi proprio perchè da questo imparavano tutte le virtù, perseguendole, e senza rinunciare al progetto, lo mandavano avanti imolti altri modi....
    spesso morivano senza vedere i frutti delle proprie fatiche..... ma la loro pianta GERMOGLIAVA da quel seme morto...... ;)

    Uno dei timori che nutro per l'opera kikiana è proprio la facilità con la quale invece egli opera.... nessuna persecuzione... PORTE APERTE OVUNQUE.... i Vescovi NON conoscono le catechesi PRIVATE DI KIKO AI SUOI CATECHISTI.... catechisti che non sono inviati dal vescovo ma da due laici, Kiko e Carmen, che non hanno fatto alcuna professione di consacrazione e neppure a Maria e neppure la insegnano.... a differenza dei Santi e santi Fondatori Kiko e Carmen hanno trovato IL loro PARADISO,  SULLA TERRA.... vescovi e cardinali IMBAMBOLATI DAVANTI A LORO.... come fossero ipnotizzati dal loro SPETTACOLARISMO, DAI NUMERI.... DALLA FOLLA, DAI CANTI kikiani.... :-[

    il risveglio non credo sarà neppure traumatico perchè, se l'opera di Benedetto XVI di dare spazio alla Tradizione prenderà piede, questa FOLLIA KIKIANA si attuenerà con l'espandersi di giovani generazioni attente alla TRADIZIONE.....
    io credo che il movimento kikiano sia stato PERMESSO in qualche modo da Dio.... più l'errore dilagherà e più si sveglierà l'attenzione ALLA VERITA'.... è così che opera la Provvidenza da sempre... così come Lutero: egli fu errore umano ed eretico, ma è Cristo che ha permesso alla Chiesa questo colpo..... la Chiesa restò INVIOLATA, come è inviolata oggi.... il colpo lo subiscono LE MEMBRA le quali vengono SOLLECITATE ALLO STARE VIGILI....
    Kiko e company non sono altro che il frutto della nostra stessa APOSTASIA... GLI ERRORI NELLA CHIESA SONO IL FRUTTO DEL NOSTRO DORMIRE....
    Passerà anche questo Luisa e nel frattempo noi dobbiamo fare in modo CHE LE ANIME SI SALVINO...
    c'è un detto che claza a pennello e dice:
    SI CREDE AI TESTIMONI, NON ALLA TESTIMONIANZA...Kiko può testimoniare quanto vuole i suoi numeri, ma al momento non ci sono TESTIMONI  kikiani.....oppure se preferisci, diceva Cartesio: il dubbio è l'inizio della sapienza.... ;)
    sta a noi, in questo senso, insinuare IL DUBBIO sulle catechesi kikiane, CON ONESTA' E CARITA', il resto lo farà il Signore, salvando il salvabile, senza gettare il bambino con l'acqua sporca, senza scartare per ora la zizzania.....con la quale DOBBIAMO CONVIVERE...

    NON TI CURAR DI LORO.... ma senza dubbio, prepariamoci per essere TESTIMONI della Verità....

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  55. Grazie Silente per la precisazione: ma mi domando, come mai si articola  correttamente al femminile? Non si sottintende vino?

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  56. "VOI SIETE INVECE LA VERGOGNA DELLA CHIESA"
    Assicuro che la considerazione è reciproca... noi però lo possiamo documentare, provare e dimostrare.

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  57. <span>@LDCaterina63</span>
    <span>LAICO CHE SPEZZA IL PANE SULL'ALTARE ALL'OFFERTORIO... ed anche se fosse stato un seminarista come l'altro che si intravede, non mi sembra che sia  quasta una RIFORMA DEL CONCILIO, sbaglio?</span>

    No Caterina non sbagli affatto. Da qualche parte sul web, ho letto finalmente qualcosa che chiarisce un pò ciò che i laici non possono fare durante la Liturgia Eucaristica.

    <span><span>La diocesi di Roma non ha mai emanato alcun 'provvedimento' che autorizza i laici a spezzare il Pane sull'Altare per aiutare il Sacerdote.</span></span>
    <span><span>Se non ricordo male chi l'ha scritto si chiama </span></span><span>Adelindo ed è impegnato presso l'ufficio liturgico di Roma.</span>
    <span>Ha detto pure che sarebbe illegittimo farlo perchè andrebbe</span><span> a modificare il Messale Romano che di per sè non è modificabile da disposizioni diocesane.</span>

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AVVISO AI LETTORI: Visto il continuo infiltrarsi di lettori "ostili" che si divertono solo a scrivere "insulti" e a fare polemiche inutili, AVVISIAMO CHE ORA NON SARANNO PIU' PUBBLICATI COMMENTI INFANTILI o PEDANTI. Continueremo certamente a pubblicare le critiche ma solo quelle serie, costruttive e rispettose.
La Redazione