
Grazie a Il Timone per queste tristi notizie.
Effetto "percorso sinodale tedesco"? O peggio, decenni di post concilio...
"Il fatto è che questa stessa Chiesa tedesca, formalmente ancora forte di 20 milioni di fedeli, di fatto però in agonia, è la stessa che – basti pensare al Sinodo, ma non solo – spinge su Roma per notevoli “aperture dottrinali” in fatto di agenda Lgbt, contraccezione, donne prete e chi più ne ha più ne metta. Tutto ciò autorizza un dubbio: è lecito non dico farsi dettare l’agenda ma anche solo prestare una certa attenzione alle istanze di una comunità cattolica in crisi profonda? Quanto meno a livello ecclesiale, non sarebbe male iniziare a chiederselo".
Luigi C.
28 Marzo 2025, di Giuliano Guzzo, Il Timone
Che la Chiesa cattolica tedesca non se la passasse benissimo, come dire, era cosa risaputa. Tuttavia, non si può davvero non restare colpiti – in negativo – per le ultime statistiche diffuse dalla Conferenza episcopale teutonica relative al 2024. Sì, perché da questo documento apprendiamo diversi numeri: alcuni negativi, altri pessimi, nessuno incoraggiante. Questi dati, infatti, dicono che in Germania i cattolici costituiscono ancora formalmente il 23,7% della popolazione totale. Ciò significa che, sulla carta, ci sono in terra tedesca quasi 20 milioni di cattolici: 19.769.237, per l’esattezza. Niente male, si potrebbe quasi pensare. Tuttavia, non appena si scava oltre la superfice iniziano spiacevoli sorprese. Anzitutto, il numero dei sacramenti amministrati è diminuito notevolmente nell’arco di un solo anno, tra il 2024 e il 2023: nel 2024 si sono verificati solo poco più di 116.000 battesimi, rispetto agli oltre 131.000 dell’anno precedente.
Anche i matrimoni in chiesa, nel medesimo arco temporale, risultano scesi nettamente: da oltre 27.500 a circa 22.500. Il dato più drammatico, però, è un altro: la partecipazione alle funzioni religiose. Che è qualcosa che riguarda appena – tenersi forte – il 6,6% di quanti risultano «cattolici». Anche il numero delle ordinazioni sacerdotali, purtroppo, risulta drammaticamente basso: in tutta la Germania, infatti, ci furono solo 29 ordinazioni sacerdotali (un crollo, se si pensa che nel 2021 ci furono 56 candidati al sacerdozio). I dati della diocesi di Münster sono gli unici che hanno suscitato un minimo di sollievo, poiché sulla carta questa è ora la diocesi tedesca con il maggior numero di fedeli, davanti a Colonia, che ne ha 1.630.544. Tuttavia una rondine non fa primavera e il quadro generale resta, come si è detto, davvero catastrofico.
Nulla di nuovo sotto il sole, eh, come si diceva in apertura, dato che sono ormai molti anni che la Chiesa cattolica tedesca accusa – come, anzi più delle altre in Europa – l’avanzare della secolarizzazione. Il fatto è che questa stessa Chiesa tedesca, formalmente ancora forte di 20 milioni di fedeli, di fatto però in agonia, è la stessa che – basti pensare al Sinodo, ma non solo – spinge su Roma per notevoli “aperture dottrinali” in fatto di agenda Lgbt, contraccezione, donne prete e chi più ne ha più ne metta. Tutto ciò autorizza un dubbio: è lecito non dico farsi dettare l’agenda ma anche solo prestare una certa attenzione alle istanze di una comunità cattolica in crisi profonda? Quanto meno a livello ecclesiale, non sarebbe male iniziare a chiederselo.
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