Qualche elemento di teologia dogmatica.
Luigi C.
Il Cammino dei Tre Sentieri, 30 Novembre 2024
La definizione cattolica di Fede è: assenso dell’intelletto alle verità rivelate.
In tale definizione si coglie bene come nella fede vengano coinvolte tanto l’intelligenza quanto la volontà. Con un primato della prima sulla seconda, tant’è che san Tommaso afferma che la fede risiede soprattutto nell’intelligenza, facendoci conoscere Dio come Prima Verità.
Come dice la definizione, nella fede coinvolta ovviamente anche la volontà, perché, una volta che l’intelligenza ha riconosciuto il vero deve questo vero essere fermamente accettato.
C’è un terzo elemento che va tenuto in considerazione: l’azione di Dio. Terzo elemento non per ordine d’importanza, anzi! Se Dio non avesse deciso di rivelarsi, non ci potrebbe essere fede, proprio perché questa implica l’assentire a ciò che Dio rivela.
Tale definizione cattolica è diversa da quella protestante; laddove la fede si configura, invece, in un abbandono cieco (fede fiduciale) in cui si esprime solo ed esclusivamente la volontà.
Ritornando all’intelligenza va detto che le verità di fede possono essere dimostrabili oppure solo credibili. Pertanto, anche quelle non dimostrabili devono essere credibili, nel senso che possono essere sì oltre la ragione, ma mai contro la ragione. Se vi fosse una “verità” irrazionale, la fede cattolica non potrebbe assentire…da qui la falsità di quella famosa affermazione “credo quia absurdum”, cioè “credo perché assurdo“, espressione, questa, totalmente anticattolica!