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mercoledì 14 agosto 2024

Bibbia CEI 2008: Il termine ‘anima’ diventa il generico ‘vita’

Ancora sull'ultima traduzione della Sacra Scrittura.
Luigi C.


Ecco un gravissimo errore di CEI 2008, ulteriore prova che questa è e resta una traduzione “sterile”. Da revisionare immediatamente.

Andiamo subito a vederlo.

CEI 74: “Qual vantaggio avrà l’uomo se guadagnerà il mondo intero e poi perderà la propria anima? O che cosa l’uomo potrà dare in cambio della propria anima?” (Mt 16,26)

Vulgata: “Quid enim prodest homini, si mundum universum lucretur, animæ vero suæ detrimentum patiatur ? aut quam dabit homo commutationem pro anima sua ?” (Mt 16,26)

Bibbia Ricciotti: “Che giova mai all’uomo guadagnare tutto il mondo, se poi perde l‘anima? O cosa darà un uomo in cambio della sua anima?” (Mt 16,26)

Bibbia Martini: “Imperocché che giova all’uomo di guadagnare tutto il mondo, se poi perda l’anima? o che darà l’uomo in cambio dell‘anima sua?” (Mt 16,26)

CEI 2008: “Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita?” (Mt 16,26)

Sicuramente avete già notato la differenza di traduzione tra CEI 2008 e tutte le altre. Andiamo vedere il testo greco.

Ebbene: il termine greco in questione è “ψυχή”, che ha come primo significato “ANIMA”. Quindi, l’evangelista San Matteo, riportando le parole di Gesù, non intende perdere la “vita biologica”, ma perdere “ANIMA”.

Sono due cose ben diverse.

Oggi viviamo in un mondo molto materialista, che riserva ben pochi pensieri all’anima. Qualche lettore neofita potrebbe interpretare il termine “vita” inteso come vita umana, biologica, terrena.

Gesù, però, intende tutt’altro! Intende l’anima. Ovvero, il rischio di perdere l’anima in eterno se non si mette Lui al primo posto.

E’ evidente che la traduzione Cei 2008 è ambigua, confusa, nebulosa e tutt’altro che chiara.
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