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mercoledì 10 luglio 2024

La diga contro l’omoeresia si è rotta. Il nuovo libro di Loredo e Ureta #fiduciasupplicans

Ancora sul volume TFP sulla lobby omosessuale nella Chiesa.
The Catholic Thing – P. Thomas Weinendy ofm cap . Pride and Prejudice: (…) Ciò che mi preoccupa quasi quanto questa militanza gay-pride è la risposta ambigua della Chiesa.  Papa Francesco ha lamentato l'"aria" di cultura omosessuale all'interno del Vaticano e dei seminari.  Ha persino usato parole dispregiative, incendiarie e offensive riferendosi agli omosessuali e agli atti di sodomia - termini come "froci" e "frociaggine". Nel corso degli anni, tuttavia, ho imparato, come molti altri, che non bisogna dare molto credito a ciò che Papa Francesco dice.  È ciò che fa che rivela le sue vere intenzioni.  Ciò che ha fatto in relazione all'omosessualità testimonia chiaramente questo principio ermeneutico. Per esempio, ha nominato il cardinale Jean-Claude Hollerich relatore generale della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi - cioè il Sinodo sulla sinodalità.  Hollerich ha dichiarato una volta, anche se in seguito ha in qualche modo mitigato la sua posizione, che l'insegnamento magisteriale e perenne della Chiesa sull'intrinseca peccaminosità degli atti omosessuali è sbagliato e deve cambiare.  "Penso che sia giunto il momento di fare una revisione fondamentale della dottrina". Anche Robert McElroy, il vescovo di San Diego, nominato cardinale da Papa Francesco mentre gli arcivescovi di San Francisco e Los Angeles sono stati scavalcati, ha rilasciato dichiarazioni revisioniste sugli atti omosessuali, sottintendendo che, alla luce di quanto abbiamo appreso dalle scienze sociali sulla natura umana, l'omosessualità deve essere riconsiderata dottrinalmente e pastoralmente".
QUI la rassegna stampa su "La diga rotta".
QUI la prima notizia dell'uscita in 7 lingue.
Luigi C.

Stefano Fontana, 19-6-24, Osservatorio Card. Van Thuan

È da leggere e diffondere il libro “La diga rotta. La resa di Fiducia supplicans alla lobby omosessuale” (Tradizione Famiglia Proprietà, 2024, pp. 119) dato che si tratta del testo più approfondito e documentato sull’omosessualismo, inteso come ideologia politica e come movimento rivoluzionario. Gli autori avevano firmato il libro diventato best seller “Il vaso di pandora” sugli errori del processo sinodale, ora toccano un altro campo molto preoccupante nella vita della Chiesa, e lo fanno con la stessa chiarezza e lo stesso rigore.
Il libro è espresso in modo accessibile, è corredato da “finestre” esplicative di termini e concetti, è ricchissimo di nomi, di iniziative, di pubblicazioni, di eventi sulla base dei quali fa la storia dell’omoeresia, mostrandone l’anima profonda, che è ben altro da una semplice lotta per i cosiddetti “diritti civili”. Il libro ha tre meriti sopra gli altri: quello di dimostrare che il processo viene da lontano, che ormai è ampiamente interno alla Chiesa e non più solo esterno, e che il suo scopo è di cambiare il giudizio morale sull’omosessualità, trasformandolo da negativo in positivo. Naturalmente, questo cambiamento ne richiede molti altri, per cui si evidenzia una rivoluzione di ampio raggio e di grande profondità. Il libro non riguarda quindi un tema settoriale, ma una rivoluzione sistemica dentro la religione cattolica e la Chiesa. Non per nulla il libro si conclude col capitolo dal titolo “L’Obiettivo finale: cambiare il Catechismo della Chiesa cattolica”.

Tutti i capitoli sono importanti e ben collegati tra di loro, ce ne sono però alcuni di particolare interesse e che devono essere costati ai due Autori notevoli fatiche nella ricerca. Mi riferisco a quelli che ricostruiscono nel dettaglio la storia dell’omoeresia. Il capitolo 4 – “La quinta colonna teologica inizia le ostilità contro l’insegnamento tradizionale” – rendiconta sul pensiero dissolutorio di padre John J. McNeill e di padre Charles Curran, attivi già dai primi anni Settanta, di padre Andre Guindon che giunse ad ammettere anche la pedofilia, del padre Antony Kosnik che nel 1977, su incarico della Catholic Theological Society of America, diresse un lavoro collettivo su “Sessualità Umana: Nuove Direzioni nel Pensiero Cattolico Americano”, dei padri Robert Nugent e Thomas Oddo e di suor Jeannine Gramick che con un loro opuscolo del 1975 seguirono la strada di McNeill e Curran. L’analisi dettagliata fa riferimento anche a diversi autori e movimenti olandesi e alla rivoluzione sessuale inserita nel contesto della teologia della liberazione.

Il capitolo 5, pure esso documentatissimo, tratta de “Gli omosessuali cattolici escono allo scoperto e influenzano il dibattito”. Il capitolo 6 parla de “La Chiesa stretta nella brutale tenaglia della provocazione e del ricatto”. Il capitolo 7 – “La Santa Sede ribadisce che gli atti omosessuali sono gravi depravazioni – tratta della “resistenza” opposta a questo processo rivoluzionario durante i pontificati di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Il capitolo 8 documenta come, con il Pontificato di Bergoglio, “le pareti della diga cominciano a rompersi” e non solo per Fiducia supplicans.

Dicevo all’inizio delle “finestre” che si aprono nel testo per chiarire parole, concetti e problemi. Ne ricordo qui due tra le più interessanti: “Dio crea gli omosessuali?”; “Quando il cardinale Daneels rimase in silenzio mentre la più grande rivista cattolica fiamminga si mostrava compiacente verso la pedofilia”.

Secondo gli Autori la nuova versione della sinodalità e il processo sinodale hanno aperto completamente le porte dentro la Chiesa all’omoeresia con l’idea della “inclusività” (capitolo 9) e la benedizione delle coppie omosessuali stabilita da Fiducia supplicans apre alla possibilità di una “inclusività radicale” (capitolo 10).

Nell’ultimo capitolo si segnala che l’opposizione a Fiducia supplicans non è espressione di piccoli gruppi ideologici e la reazione dei vescovi africani non dipende dalla loro cultura, che nonostante le apertura di papa Francesco la corrente omoeretica non ha sostegno popolare, che il processo non si fermerà finché non avrà ottenuto il totale riconoscimento del “matrimonio sacralmente egualitario”, che la dottrina che condanna l’omosessualità fa parte dell’insegnamento irriformabile della Chiesa, e che i cattolici devono rimanere fermi nel loro non possumus.

Stefano Fontana




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